Nella conferenza stampa di ieri Draghi ha veramente superato ogni limite, abbiamo utilizzato tutta la pazienza che avevamo, poi siamo andati a comprarne tutta quella disponibile sul mercato, ma ora abbiamo finito anche quella, ed allora …

Ed allora Gianluigi Paragone lo ha scritto in maniera inequivocabile sulla sua pagina Facebook, ed ovviamente io non solo ho approvato l’iniziativa, ma l’ho subito promossa, ecco il testo pubblicato da Gianluigi Paragone e condiviso da me:

APPENA IL GREEN PASS SARÀ CONVERTITO IN LEGGE,

RACCOGLIEREMO LE FIRME PER UN REFERENDUM ABROGATIVO.

IDEM SE SI AZZARDANO A FARE OBBLIGO VACCINALE! 

Chiaro quindi, dubbi non ce ne sono.

Leggendo quelle parole, lo ammetto, il mio entusiasmo è salito alle stelle. Ora davvero il gioco si fa duro.

Perché vedete, io ho approvato anche l’iniziativa della petizione nei confronti del green pass, ho promosso dei banchetti per raccogliere le firme e vedere tanta gente aderire a quella iniziativa mi ha procurato una grande soddisfazione, ma …

Ma era una petizione, ossia qualcosa che certo sarebbe andata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai Ministri ed a tutti i Parlamentari, era una petizione firmata da decine di migliaia di persone, anzi di più, da centinaia di migliaia di persone, ma rimaneva una petizione, ossia un atto che non genera una azione politica, un evento che non cambia le sorti della nostra vita.

Un referendum abrogativo, invece, sì, è qualcosa che può cambiare la nostra vita perché può cambiare, può cancellare una porcata di legge approvata da parlamentari che non rappresentano più il nostro Paese.

Occorre raccogliere 500.000 firme?

Le raccogliamo in un giorno! La gente non ne può più, farà la fila per firmare, perché non firmeranno convintamente soltanto coloro che sono contrari a farsi inoculare quella terapia genica, ma anche gli innumerevoli vaccinati che sono stati male dopo le inoculazioni ed i parenti e gli amici di quelli che purtroppo non ci sono più proprio a causa del vaccino.

Insomma milioni di persone firmeranno per il referendum e se vorranno andare fino in fondo, ossia se non toglieranno l’obbligo del green pass prima che gli italiani si esprimano col voto, se davvero si andrà fino in fondo … il referendum lo stravinceremo.

Con la conferenza stampa di ieri Draghi ha decretato politicamente la sua fine.

Ha voluto andare oltre la riga rossa che indicava il limite, quel limite che non poteva essere superato, ebbene lui non si è fermato, ha superato quel limite ed ora saranno gli italiani a fargli capire che non ne possono più.

D’altronde, carissimi ascoltatori, ciò che hanno fatto i politici in questa legislatura, i danni, le malefatte che hanno fatto i politici in questa legislatura non l’avevano fatto i politici di tutte le legislazioni precedenti.

Se mi si chiede qual è la più grande infamità, che hanno fatto i politici di questa legislatura, ovviamente dalla vicenda del Covid in poi, non ho dubbi nel rispondere la disgregazione della nostra società, quella è la cosa più infame che potevano fare, e l’hanno fatta.

Ovviamente era una cosa voluta, probabilmente se non il fine primario uno degli effetti più importanti di tutta questa storia è l’aver creato divisioni nei rapporti personali, e noi sappiamo quanto erano importanti i rapporti familiari per noi italiani.

Ora ricucire tutte queste lacerazioni non sarà per nulla facile, anzi, forse ci vorrà molto tempo.

Ma torniamo a noi, il decreto legge sul green pass è del 7 agosto, quindi dovrà essere convertito entro il 7 ottobre, diciamo entro un mese circa.

In Commissione la Lega ha votato contro, ne dovremmo dedurre che sarà questa anche la direttiva che arriverà ai parlamentari, quindi cosa accadrà se la Lega voterà contro? 

Nulla, perché la Lega non è determinante per la maggioranza, quindi il decreto verrà convertito in legge ed Italexit nello stesso giorno si attiverà per raccogliere le firme necessarie per richiedere un referendum abrogativo.

Non sappiamo poi cosa accadrà nel Governo, rimarrà la Lega oppure si sfilerà? Mah, se la vedranno loro. In ogni caso mi vedo già valanghe di leghisti che faranno la coda ai nostri gazebo nei quali raccoglieremo le firme per richiedere il referendum.

La Lega però potrebbe anche rimangiarsi quanto fatto in Commissione ed invece votare a favore dell’obbligo del green pass ed allora a quel punto mi aspetto se non una scissione, perlomeno una fuoriuscita di alcuni esponenti leghisti come ad esempio Borghi, Bagnai, Rixi e l’eurodeputato Rinaldi, ma certamente ne seguiranno altri.

Qualora queste persone non dovessero abbandonare la Lega nonostante la linea del partito fosse quella di disattendere quanto fatto in commissione e quindi di votare a favore dell’obbligo, ritengo che queste persone perdendo anche quel minimo di dignità loro rimasta non si presentino più alle prossime elezioni nazionali.

E poi ovviamente la Lega potrebbe, e non sarebbe proprio una sorpresa, optare per una decisione pilatesca, ossia quella di “lasciare libertà di voto ai propri parlamentari”, come già accaduto, ed io aggiungo in maniera scandalosa, con la legge sull’obbligo vaccinale imposto ai sanitari.

Ovviamente l’atteggiamento pilatesco non salverebbe né capra, né cavoli, avremmo sempre ai nostri gazebo orde di leghisti che firmerebbero per la richiesta referendaria.

Insomma, avete capito che entro un mese avremo grandi novità per quanto riguarda il nostro assetto politico.

Forse potrebbe anche essere la fine, politica sempre, non voglio assolutamente fraintendimenti, comunque dicevo la fine politica di Matteo Salvini.

D’altronde la sua mancata candidatura alle elezioni di Milano è già un segnale che Salvini ormai è in totale confusione, incapace di prendere decisioni ha sempre finito per perdere consensi.

Ecco forse potrebbe anche essere la fine politica della Lega, una parte del suo elettorato, diciamo quello più vicino a Giorgetti finirebbe in quel marasma di partitini che vorrebbero restare al centro, una parte andrebbe con la Meloni, ma ritengo che la parte più consistente, i leghisti della prima ora, quelli che hanno sempre saputo che l’Europa è la nostra gabbia, il nostro cappio al collo, ebbene quella gran parte di leghisti voterebbe senza indugio per un partito che mette al primo punto del proprio programma l’uscita dall’Unione europea.