----
Di Maio: bilancio positivo per la regia unica sull’export
A un anno dalla riforma il ministro cita Patto per l’export (4,2 miliardi) e finanziamenti Simest. I nodi: sostegni strutturali e attrazione dei capitali
di G.Sa.
2' di lettura
Ampio capitolo dedicato all’export nell’audizione che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha tenuto ieri alle commissioni congiunte di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo ministero. È stata l’occasione per tracciare un bilancio della riforma che dal 2020 ha affidato alla Farnesina la regia unica del sistema di sostegno pubblico all’internazionalizzazione. «Il bilancio - ha detto Di Maio - è molto positivo: la riforma ha reso più efficaci ed efficienti le azioni di sostegno all’export, evitando la duplicazione di iniziative e favorendo una strategia unitaria, ma sempre condivisa con tutti gli attori istituzionali e con il mondo produttivo».
Il pilastro principale di questa azione è stato il Patto per l’export, che ha messo a disposizione 4,2 miliardi nell’anno della pandemia. «Abbiamo varato - ha notato il ministro - una strategia di sostegno e rilancio per le nostre aziende senza precedenti».
Di Maio ha poi ricordato alcune iniziative specifiche particolarmente qualificanti. Come il «temporary export manager», volto a inserire, per la durata di un anno, uno o più esperti digitali presso le Pmi. «Il bando del valore di 50 milioni di euro - ha detto Di Maio - è stato da poco pubblicato e ne potranno beneficiare circa duemila piccole imprese del settore manifatturiero».
Sul piano della formazione in campo digitale è stata inaugurata, lo scorso 10 marzo, Smart Export, “accademia digitale per l'internazionalizzazione delle Pmi”, in collaborazione con Agenzia Ice e Crui. Il progetto – che proseguirà sino a marzo 2022 – consentirà a 20mila micro, piccole e medie imprese di partecipare gratuitamente a percorsi on-line di alta formazione.
Nessun commento:
Posta un commento