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Morti di amianto Eternit a Cavagnolo, colpo di scena in Cassazione: annullata la condanna a Schmidheiny e processo (di nuovo) da rifare

Sentenza annullata e grande sconcerto da parte di chi ha a cuore i familiari delle vittime e ora teme la prescrizione

Immagine d'archivio

Per quelle due persone morte d’amianto a Cavagnolo, una nel 2008 e una nel 2012, si erano già celebrati quattro processi. Il quinto, terminato ieri, venerdì 21 marzo 2025, davanti alla corte di Cassazione, sarebbe potuto essere l’ultimo. E invece non sarà così: i giudici, infatti, hanno annullato la sentenza di condanna a un anno e otto mesi di carcere per il magnate svizzero dell’amianto Stephan Schmidheiny. Ora dovrà essere di nuovo giudicato dalla corte d’Appello di Torino. 

Le vittime

La vicenda riguarda la morte di per asbestosi di un dipendente dello stabilimento Saca a Cavagnolo, azienda parte del gruppo Eternit (di cui Schmidheiny è proprietario), e di una contadina del paese. Schmidheiny è accusato di omicidio colposo. I lavoratori e non solo non sarebbero stati adeguatamente protetti dai pericoli dell’amianto e informati sui rischi. 

I processi

In primo grado, l’imputato era stato condannato a quattro anni. Nel primo processo d’appello, la pena era stata ridotta a un anno e otto mesi. Poi la corte di Cassazione aveva chiesto un nuovo processo di secondo grado, terminato a dicembre 2024 con la conferma della pena (e una modifica delle provvisionali da pagare alle parti civili). Adesso, di nuovo, è tutto da rifare, per ragioni che saranno rese note nelle prossime settimane, con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza. 

Lo sconcerto 

“Ora il rischio è che tutto venga stralciato dalla scure della prescrizione – commenta amareggiato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'osservatorio nazionale amianto (Ona) e legale dei familiari delle vittime – Il nostro impegno proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime”. 

Aggiunge Massimiliano Quirico di Sicurezza e lavoro: “In attesa di conoscere le motivazioni, ci auguriamo che la decisione della Suprema Corte sul processo Eternit Bis di Cavagnolo non influenzi il giudizio d’appello per altre 392 vittime in corso a Torino, che dovrebbe arrivare a sentenza il 17 aprile 2025”. 

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Annullata condanna a Stephan Schmidheiny per morti di amianto a Cavagnolo | Corte di Cassazione | Processo da rifare
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