Il successo di Mujica è nascosto dal sistema dominante e spiega il fallimento della Sinistra

Desidero ricordare con cordoglio, commozione e ammirazione la figura di Giuseppe Pepe Mujica, presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. Mujica ci ha lasciati nei giorni scorsi e con lui se ne va una figura eccezionale, un grande uomo e, insieme, un grande politico. Più precisamente, un grande politico che ha saputo dare uno splendido esempio con la sua vita vissuta. Pochi, in effetti, sanno chi era Mujica. In effetti, il discorso dominante non ne ha mai parlato, ben riconoscendo in lui un nemico di cui è meglio tacere. Mujica tuttavia è noto, tra l’altro, per essere stato il presidente più povero del mondo. Egli ha scelto di devolvere la quasi totalità dei suoi introiti di presidente al suo popolo. Non certo in nome della povertà francescana, ma nel segno della sobrietà e della frugalità.

Dunque, nel rigetto dell’eccesso, che è poi la cifra fondamentale dell’odierno sistema pantoclasta della tecnica e del capitalismo. Quello attuato da Musica in Uruguay è stato un particolarissimo marxismo della decrescita che ha saputo coniugare virtuosamente l’anticapitalismo di Carlo Marx con la decrescita o “decroissance” che dir si voglia di Serge Latouche. e altre si mostrato, in maniera adamantina, come il socialismo debba oggi respingere incondizionatamente il mito del progresso capitalistico e il culto della crescita infinita che gli è coessenziale, la crescita che si misura in maniera folle tramite il parametro del PIL, parametro in forza del quale si presuppone che la crescita debba aumentare di anno in anno senza considerare la felicità della popolazione, senza considerare gli effetti nefasti che tale crescita introduce per l’ambiente e per la vita umana, senza considerare nulla dunque se non la cifra che segnala la crescita economica. Non v’è dubbio, aderire al mito del progresso significa oggi aderire al turbocapitalismo.

Ed è anche in questa chiave ermeneutica che si spiega, a nostro giudizio, la catastrofe della sinistra occidentale, o meglio ancora della Sinistrash, dato che è palesemente un fattore comico. La Sinistra, anzi la Sinistrash, in Europa è ormai divenuta una semplice guardia arcobaleno della civiltà dei mercati e del suo mito della crescita infinita, risultando organica al dominio capitalistico non meno della destra. Il mito del progresso e della crescita, a onor del vero, ha caratterizzato anche parte del marxismo occidentale, ma si tratta comunque di un mito da cui ci aveva messi in guardia l’ultimo Marx, quello che aveva scoperto come la crescita infinita del capitale fosse foriera di de-emancipazione e di distruzione della natura e della vita. Quello di Mujica, dunque, resta un esempio splendido da ereditare e da sviluppare. La sua è, a nostro giudizio, la vera via per un nuovo socialismo che rompa con l’idea folle del progresso e metta al centro l’idea di emancipazione dell’umanità, ereditando il messaggio greco della giusta misura come orizzonte di senso attorno al quale deve organizzarsi la vita. Questa è la grande lezione di musica che ricordiamo con cordoglio e ammirazione.