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04/01/21

The Sydney Morning Herald: Viaggiatori gia' vaccinati potrebbero essere messi in quarantena ugualmente (OMS)

WHO warns vaccinated travellers could still need to be quarantined

WHO warns vaccinated travellers could still need to be quarantined

London: World Health Organisation scientists say that the vaccines being rolled out are extremely unlikely to eradicate COVID-19.

The warning poses particular challenges for countries that have aimed to eliminate community transmission through tough border bans, enforced quarantine and lockdowns such as Australia and New Zealand.

Some of the countries with the greatest coronavirus outbreaks have begun vaccinating the public, including Britain and the United States.

WHO's chief scientist Dr Soumya Swaminathan thinks vaccinated travellers could still spread coronavirus.

WHO's chief scientist Dr Soumya Swaminathan thinks vaccinated travellers could still spread coronavirus.Credit:AP

WHO's chief scientist Dr Soumya Swaminathan told a virtual press conference that there was no evidence yet that people who had been vaccinated could enter countries such as Australia without the risk of spreading the disease.

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Asked by The Sydney Morning Herald and The Age what this would mean for Australia's quarantine program, Swaminathan said "I don't believe we have the evidence on any of the vaccines to be confident that it's going to prevent people from actually getting the infection and therefore being able to pass it on".

"We need to assume that people who have been vaccinated also need to take the same precautions till there's a certain level of herd immunity. This is a dynamic in an evolving field."

Australia's stated goal is to suppress all community transmission. Several states, including Victoria, which went into a harsh three-month lockdown earlier this year, have eliminated the virus, recording no new cases for consecutive weeks.

New South Wales has imposed localised restrictions as it races to curb an outbreak first detected in the week before Christmas.

The country's elimination strategy has hinged upon its tough border bans, which prevent Australians from leaving the country unless they are granted an exemption and imposes caps on the number of citizens who can return, after which they must quarantine for two weeks under guard in a hotel.

Dr Mike Ryan, director of WHO's Health Emergencies warned that COVID-19 was here to stay.

"The likely scenario is the virus will become another endemic virus, a virus will remain somewhat of a threat but a very low level threat in the context of an effective global vaccination program," Dr Ryan said.




Coronavirus: Australia’s COVID-19 vaccine plan ahead of schedule

The United Kingdom is set to approve the Oxford-AstraZeneca vaccine which Australia is heavily invested in.

"The existence of a vaccine, even at a high efficacy, there's no guarantee of eliminating or eradicating an infectious disease, that is a very high bar for us to be able to get over," he said.

"First and foremost we have to focus on saving lives, getting good control of this epidemic so our societies can return to normal and then we will deal with the moonshot of potentially being able to eliminate or eradicate this virus. But at this point, based on the tools and the knowledge we have, that's impossible to say at this point."

Dr David Heymann from London's School of Tropical Medicine and Hygiene went further.

"No matter what we've done to date, it will continue to spread, despite vaccines, despite therapeutics, despite diagnostic tests," he said of the virus. "We have to learn to live with this and use the tools that we can in the best way possible."

He likened the current pandemic to smallpox and the use of the "imperfect vaccine" to control and eventually eradicate the disease.

Health Minister Greg Hunt has been contacted for comment.

SCANDALO IN GERMANIA LA GRANDE TRUFFA DEL TAMPONE

FOSSE SOLO LA GERMANIA ... GLI ALTRI NON E' CHE STANNO MESSI MEGLIO ...

SCANDALO IN GERMANIA: LA GRANDE TRUFFA DEL TAMPONE di F. William Engdahl

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Questo documento, proveniente da una seria organizzazione e redatto da un ricercatore pure serio, è significativo per molti aspetti.

Innanzi tutto riguarda un paese che ci si ostina a considerare sopra ad ogni sospetto, dimenticando suoi megascandali famosi come quelli riguardanti ad es. Siemens, Volkswagen, Deutsch Bank, e la cui voce fa testo per molti paesi.

Poi la serietà dei consulenti di cui si circondano molti governi. Gioverebbe ricordare un altro caso, quello spagnolo dove per mesi il governo ha giustificato le proprie politiche anti-Covid con i pareri di una commissione fantasma che, alla fine, ha dovuto dichiarare inesistente.

E ancora: il mito delle riviste scientifiche “peer to peer”. E l’equivoco talvolta dei loro nomi: in questo caso Eurosurveillance, che è una rivista privata e non ufficialmente legata all’Unione europea, anche se lo fa credere.”Peer to peer” significa che gli articoli pubblicati sono stati preventivamente analizzati e riconosciuti validi da due scienziati la cui credibilità è almeno pari a quella dell’autore dell’articolo.

Un’ultima considerazione: la pandemia è stata dichiarata quando ancora nel mondo i morti erano solo una decina. Se le prove. E una domanda: come si è proceduto a analizzare i risultati sui volontari espostisi alla prova dell’efficacia dei vaccini? Spero che almeno su questo venga fugato ogni possibile dubbio. E ora alla denuncia di William Engdahl.

[Aldo Zanchetta*] 

 * * *

SCANDALO CORONAVIRUS SCOPPIATO NELLA GERMANIA DI MERKEL. FALSI POSITIVI E IL TEST DROSTEN PCR

di F. William Engdahl**

  1. William Engdahl*, Global Research, 11 Dicembre 2020

https://www.globalresearch.ca/coronavirus-scandal-breaking-merkel-germany/5731891

Il modello tedesco del governo di Angela Merkel, ampiamente elogiato per il modo di affrontare la pandemia di COVID-19 è ora investito da una serie di scandali potenzialmente devastanti che vanno al cuore dei test e dei consigli medici utilizzati per ordinare chiusure economiche draconiane e prossime vaccinazioni obbligatorie di fatto. Gli scandali coinvolgono un professore al centro del gruppo consultivo sul coronavirus di Merkel. Le implicazioni vanno ben oltre i confini tedeschi fino alla stessa OMS e le sue raccomandazioni globali.

L’intero caso del lockdown imposto dall’OMS di aziende, scuole, chiese e altre arene sociali in tutto il mondo si basa su un test introdotto, in modo incredibilmente veloce, nella saga del coronavirus di Wuhan, in Cina. Il 23 gennaio, 2020, sulla rivista scientifica Eurosurveillance, del Centro dell’UE per la Prevenzione e il Controllo delle malattie, il Dott. Christian Drosten, insieme a diversi colleghi dell’Istituto di Virologia di Berlino presso il Charite Hospital, insieme al capo di una piccola società biotecnologica berlinese, TIB Molbiol Syntheselabor GmbH, ha pubblicato uno studio sostenendo di aver sviluppato il primo test efficace per rilevare se qualcuno è stato infettato dal nuovo coronavirus identificato pochi giorni prima a Wuhan. L’articolo di Drosten era intitolato “Rilevamento del nuovo coronavirus 2019 (2019-nCoV) in tempo reale” tramite RT-PCR[1] (Eurosurveillance 25(8) 2020[2]).

La notizia è stata accolta con appoggio immediato dal corrotto direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom, il primo non medico a capo dell’OMS. Da allora il test sostenuto da Drosten per il virus, chiamato test in tempo reale o RT-PCR, è stato diffuso attraverso l’OMS in tutto il mondo, come il modello di test più utilizzato per determinare se una persona potrebbe avere contratto il COVID-19, la malattia.

Il 27 novembre un gruppo molto rispettato di 23 virologi internazionali, microbiologi e scienziati correlati ha pubblicato un invito a Eurosurveillance a ritirare l’articolo di Drosten del 23 gennaio 2020. La loro attenta analisi del testo originale è demolitoria. La loro è una vera e propria “revisione tra pari”. Accusano Drosten e compagni di incompetenza scientifica “fatale” e difetti nel promuovere il loro test.

Per cominciare, come rilevano gli scienziati critici, il documento che ha indicato il test PRC di Drosten per il ceppo Wuhan del coronavirus, ed è stato subito adottato con fretta indecente dal governo Merkel insieme all’OMS per impiego a livello mondiale, con conseguenti lockdown a livello globale e una connessa catastrofe economica e sociale, non è mai stato valutato “peer to peer” prima della sua pubblicazione sulla rivista Eurosurveillance.

I critici sottolineano che “il documento Corman-Drosten è stato presentato a Eurosurveillance il 21 gennaio 2020 e accettato per la pubblicazione il 22 gennaio 2020. Il 23 gennaio 2020 il documento era online.” Incredibilmente, il protocollo operativo Drosten, che era già stato inviato all’OMS a Ginevra il 17 gennaio, è stato ufficialmente raccomandato dall’OMS come test mondiale per determinare la presenza del coronavirus Wuhan, ancor prima di essere stato pubblicato .

Come sottolineano gli autori del documento dei critici, per un argomento così complesso e importante per la salute e la sicurezza mondiale, non è possibile una seria “peer review” di 24 ore da parte di almeno due esperti del settore. I critici sottolineano che Drosten e il suo co-autore Dr. Chantal Reusken, non hanno reso noto un evidente conflitto di interessi. Entrambi erano anche membri del comitato editoriale di Eurosurveillance. Inoltre, come riportato da BBC e Google Statistics, il 21 gennaio vi era un totale mondiale di 6 morti attribuiti al virus Wuhan. Si chiedono: «Perché gli autori hanno assunto una sfida per i laboratori di sanità pubblica mentre all’epoca non c’erano prove sostanziali che indicassero che l’epidemia era più diffusa di quanto inizialmente pensato?».

Un altro coautore del documento Drosten che ha dato una copertura di apparente credibilità scientifica alla procedura PCR Drosten è stato il capo dell’azienda che ha sviluppato il test commercializzato oggi, con la benedizione dell’OMS, in centinaia di milioni di esemplari, Olfert Landt, di Tib-Molbiol a Berlino, ma Landt non ha rivelato questo fatto pertinente neppure nel documento Drosten.

Certamente niente di sospetto o improprio in questo, oppure? Sarebbe importante sapere se Drosten, il principale consulente scientifico della Merkel per il covid-19, il “Tony Fauci” tedesco di fatto, ottiene una percentuale per ogni test venduto da Tib-Molbiol nel suo accordo di marketing globale con Roche.

Falsi positivi?

Dalla fine di gennaio 2020, i principali media mondiali ci hanno inondato tutti di spaventosi aggiornamenti orari sul “numero totale di infettati da coronavirus”. Di solito aggiungono semplicemente ogni aumento giornaliero a un totale globale di “casi confermati”, attualmente oltre 66 milioni. Allarmante, ma per il fatto che, come appunto sottolineano Pieter Borger e i suoi colleghi collaboratori scientifici, “casi confermati” è un numero assurdo. Perché?

Il rapporto Borger identifica quelli che essi definiscono “dieci problemi fatali” nel documento Drosten dello scorso gennaio. Qui prendiamo il più eclatante che può essere facilmente compreso dalla maggior parte dei lettori.

Drosten & co. hanno dato sequenze di primer e probe confuse e non specificate.[3] I critici notano: «Questo alto numero di variazioni non solo è insolito, ma è anche molto confondente per i laboratori. Queste sei posizioni non specificate potrebbero facilmente portare alla progettazione di diverse sequenze di primer alternative che non si riferiscono alla SARS-CoV-2 … la descrizione confusa e non specificata nel documento Corman-Drosten non è accettabile come Protocollo Operativo Standard. Queste posizioni non specificate avrebbero dovuto essere indicate in modo inequivocabile. Aggiungono che “RT-PCR non è raccomandato per la diagnostica primaria dell’infezione. Questo è il motivo per cui il test RT-PCR utilizzato nella routine clinica per il rilevamento del COVID-19 non è appropriato per la diagnosi del COVID-19 su base normativa».

Cicli di amplificazione

Ma ancora più penalizzante per Drosten è il fatto che non ha menzionato da nessuna parte che un test sia positivo o negativo, o addirittura che cosa definisca un risultato positivo o negativo! Il rapporto Borger osserva: “Questi tipi di test virologici diagnostici devono essere basati su un SOP (Standard Operational Protocol), incluso un numero convalidato e fisso di cicli PCR (valore Ct) dopo di che un campione è considerato positivo o negativo. Il valore Ct massimo ragionevolmente affidabile è di 30 cicli. Al di sopra di un Ct di 35 cicli, ci si deve aspettare un numero in rapida crescita di falsi positivi… studi scientifici dimostrano che con valori Ct di 35 vengono rilevati solo virus non infettivi (morti). (vedi qui).

L’OMS e Drosten raccomandano un Ct di 45 cicli e, secondo quanto riferito, attualmente è ciò che fanno anche i funzionari sanitari tedeschi. Non c’è da stupirsi che man mano che il numero di test aumenta nell’inizio della stagione influenzale invernale, i “positivi” PCR in Germania e altrove esplodono. Come sottolineano gli autori critici, se le autorità sanitarie specificano al massimo 35 cicli, il numero di coronavirus positivi sarebbe inferiore al 3% del numero attuale! Notano, “un risultato analitico con un valore Ct di 45 è scientificamente e diagnosticamente assolutamente privo di significato (un valore Ct ragionevole non deve superare i 30). Tutto ciò dovrebbe essere detto molto chiaramente. È un errore significativo che il documento Corman-Drosten non menzioni il valore massimo Ct per il quale un campione può essere considerato inequivocabilmente come un risultato positivo o negativo del test. Anche questo importante limite di soglia di ciclo non è specificato in alcun documento successivo presentato fino ad oggi. Gli autori aggiungono: «Il fatto che questi prodotti PCR non siano stati convalidati a livello molecolare è un altro errore sorprendente del protocollo, rendendo inutile qualsiasi test basato su di esso come strumento diagnostico specifico per identificare il virus SARS-CoV-2». (vedi ).

In poche parole, l’intero edificio della fondazione Gates, del governo Merkel, l’OMS e il WEF[4], nonché il caso dei vaccini approvati velocemente non testati adeguatamente, di fatto si basa sui risultati di un test PCR per il coronavirus che non vale un fico secco. Il test di Drosten e dell’OMS è più o meno una schifezza scientifica.

Manca anche la prova del Dottore?

Questa critica devastante di ventitré scienziati leader a livello mondiale, tra cui scienziati che hanno brevetti relativi alla PCR, all’isolamento e al sequenziamento del DNA, e un ex scienziato capo Pfizer, è schiacciante, ma non l’unico problema che il professor Christian Drosten deve oggi affrontare. Lui e i funzionari della Goethe University di Francoforte, dove sostiene di aver conseguito il dottorato in medicina nel 2003, sono accusati di frode in materia di laurea. Secondo il Dott. Markus Kühbacher, specialista che indaga su frodi scientifiche come il plagio delle tesi, la tesi di dottorato del Dr. Drosten, per legge deve essere depositata ad una certa data presso le autorità accademiche della sua Università, che poi firmano un forma llegale, Revisionsschein, verificata con firma, timbro dell’Università e data, con titolo di tesi e autore, da inviare all’archivio universitario. Con esso, vengono depositate tre copie originali della tesi.

Kühbacher accusa la Goethe University di essere colpevole di insabbiamento sostenendo, falsamente, che la Revisionsschein di Drosten era in archivio. Il portavoce dell’Università in seguito è stato costretto ad ammettere che non è stato archiviato, almeno da loro non localizzabile. Inoltre, delle tre copie obbligatorie del suo fascicolo medico, fortemente importanti data l’importanza a livello globale del ruolo di Drosten nel coronavirus, due copie sono “scomparse” e la restante unica copia è danneggiata dall’acqua. Kühbacher dice che Drosten ora probabilmente dovrà affrontare accuse legali per possesso di un titolo di dottorato fraudolento .

Se questo avverrà, è un dato di fatto che a Berlino è stato avviato un altro procedimento legale contro due persone responsabili di un sito di media tedesco, Volksverpetzer.de, per calunnia e diffamazione, avviato da un noto e critico medico tedesco, il dottor Wolfgang Wodarg. Il procedimento giudiziario chiede agli imputati 250.000 euro di risarcimento danni per diffamazione e danni materiali a Wodarg da parte degli imputati sul loro sito online, così come su altri media tedeschi, sostenendo che brutalmente e senza prove, hanno diffamato Wodarg, definendolo un “covid-denier” (negazionista del Covid), definendolo falsamente un estremista di destra (è un ex membro del parlamento del Partito socialdemocratico per tutta la vita) e numerose altre accuse false e dannose .

Il legale del dottor Wodarg è un noto avvocato tedesco-americano, il dottor Reiner Fuellmich. Nelle sue accuse contro gli imputati, Fuellmich cita per intero le accuse contro il test di Drosten per il coronavirus del Dr. Pieter Borger e altri ricordato sopra. Ciò sta di fatto costringendo gli imputati a confutare il documento Borger. È un passo importante sulla strada per confutare l’intera frode del test PCR COVID-19 dell’OMS. Già una corte d’appello a Lisbona, in Portogallo, l’11 novembre ha stabilito che il test PCR di Drosten e dell’OMS non era valido per rilevare l’infezione da coronavirus e che non era una base per ordinare un lockdown a livello nazionale o parziale.

Se la posta in gioco non fosse così mortale per l’umanità, sarebbe tutto materiale per una commedia dell’assurdo. Lo zar della salute mondiale, il capo dell’OMS Tedros, non è un medico e la OMS è finanziata massicciamente da un manager di computer miliardario, Gates, che è anche consigliere del governo Merkel sulle politiche per il covid-19. Il governo Merkel usa il test PCR di Drosten e Drosten come “saggio” esperto per imporre le conseguenze economiche più draconiane, a parte le guerre. Il suo ministro della Salute, Jens Spahn, è un ex banchiere che non ha una laurea in medicina, ma solo un periodo come lobbista per Big Pharma. Il capo del CDC[5] tedesco, chiamato Robert Koch Institute, Lothar Wieler, non è un virologo ma un veterinario, Tierarzt. Con questa squadra i tedeschi vedono le loro vite distrutte da blocchi e misure sociali mai immaginate prima al di fuori dell’Unione Sovietica di Stalin. C’è la scienza e poi c’è la scienza. Tuttavia, non tutta la “scienza” è valida. 

* Traduzione di Aldo Zanchetta. Il traduttore è un ingegnere chimico e non un biologo e si scusa per eventuale improprietà della traduzione di qualche termine. I neretti sono nell’originale.

**F. William Engdahl è consulente strategico per il rischio e docente; ha conseguito una laurea in politica presso l’Università di Princeton ed è autore di best-seller sul petrolio e la geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook” dove questo articolo è stato originariamente pubblicato. È ricercatore associato al Centro di ricerca sulla globalizzazione.

N.d.T. – Prime è un segmento di DNA o RNA che è complementare a una data sequenza di DNA e che è necessario per iniziare la replicazione in una operazione di polimerasi. Probe è una sequenza di singolo filamento di DNA o RNA per la sua sequenza complementare i un campione di genoma. Il probe viene posto in contatto col campione esaminato in condizioni tali da permettere alla sequenza del probe di ibridizzarsi con la sua sequenza complementare. Il probe viene etichettato con un tag radioattivo o chimico che consente al suo punto di collegamento di essere visualizzato. In modo analogo, anticorpi traghettati vengono usati per verificare in un campione la presenza di una specifica proteina.

[1] N.d.T. – Lo rtPRC è un metodo di rilevamento in tempo reale di tracce di una entità biologica tramite un processo di polimerasi. Non sono in grado di spiegare in modo elementare il funzionamento ma la sua veridicità è legata al numero di “cicli” con cui viene effettuata. Lo stesso suo inventore, Kari Mullis, deceduto un anno or sono, aveva precisato che oltre un numero di cicli (30) il risultato era inattendibile. Vedi ad es. www.lantidiplomatico.it › dettnews-tamponi_e_tracciamento.

[2] N.d.T. – Eurosurveillance è una rivista settimanale scientifica peer-reviewed dedicate all’epidemiologia, sorveglianza, prevenzione e controllo di malattie infettive, con un focus su quei temi che sono rilevanti per l’Europa.

[3] N.d.T.: Nel linguaggio scientifico medico queste due parole hanno il seguente significato: N.d.T. – Prime è un segmento di DNA o RNA che è complementare a una data sequenza di DNA e che è necessario per iniziare la replicazione in una operazione di polimerasi. Probe è una sequenza di singolo filamento di DNA o RNA per la sua sequenza complementare i un campione di genoma. Il probe viene posto in contatto col campione esaminato in condizioni tali da permettere alla sequenza del probe di ibridizzarsi con la sua sequenza complementare. Il probe viene etichettato con un tag radioattivo o chimico che consente al suo punto di collegamento di essere visualizzato. In modo analogo, anticorpi traghettati vengono usati per verificare in un campione la presenza di una specifica proteina.

[4] N.d.T. – World Economic Forum.

[5] N.d.T.: Centro per il controllo delle malattie.

 

Giuseppe Conte, il sondaggio: per due italiani su tre non sa governare

 EH, PER FORTUNA CHE CI SONO I SONDAGGISTI, ALTRIMENTI GLI ITALIANI NON SE NE SAREBBERO MAI ACCORTI DA SOLI!!!

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Giuseppe Conte, il sondaggio: per due italiani su tre non sa governare

Sullo stesso argomento:
Alessandro Giuli
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L'opinione degli italiani sul governo di Giuseppe Conte è assai più cruda di quanto vogliono farci credere i cineoperatori "ispirati" da Palazzo Chigi e fiancheggiatori pandemici di questa maggioranza da operetta. Per farsene un'idea precisa, è sufficiente leggere gli ultimi sondaggi della società di ricerche AnalisiPolitica diretta da Arnaldo Ferrari Nasi. Numeri impietosi: tre italiani su quattro pensano che la situazione economica nazionale sarà negativa per tutto il 2021, e soltanto poco più d'un terzo degli italiani (37 per cento) ritiene che l'attuale esecutivo sia adatto a gestire il rilancio economico. Il quadro generale rivela una notevole e crescente sfiducia, accentuata dagli effetti della seconda ondata di coronavirus (i pessimisti sono passati dal 70 al 73 per cento i soli sei mesi).

Resta un nocciolo residuale di ottimisti (10 per cento) che tuttavia non basta a riequilibrare una linea di tendenza sempre più marcata dalla disillusione: da giugno a oggi, fra coloro che inizialmente hanno convalidato la narrazione governativa del "ce la faremo", i disillusi che hanno cambiato idea sono più che raddoppiati, passando dal 14 al 33 per cento. Incrociando indicatori vari, dal sesso al titolo di studio passando per le classi d'età e le aree geografiche più o meno ricche, la sostanza resta immutata. E se il giudizio negativo prevale nettamente (78 per cento), com' è logico, tra le file dell'opposizione (peraltro maggioritaria nel Paese, elemento da non trascurare mai), è di un certo interesse il fatto che anche tra gli elettori dei partiti di maggioranza serpeggia ormai una rassegnazione diffusa: il 25 per cento riconducibile al Movimento 5 Stelle, il 24 per cento di area Sinistra-Sinistra e il 15 per cento di area Pd ammettono che il "loro" governo non sarà all'altezza del compito.

Una bocciatura che diventa ancor più massiccia fra i "ribelli" governativi di Matteo Renzi e della sua Italia Viva (41 per cento) e nell'opposizione di confine targata Azione di Carlo Calenda (55 per cento). Tragicamente definitiva, infine, è la previsione nera (al 75 per cento) proveniente dalle zone più dinamiche dell'Italia, ovvero i ceti medio-alti che producono a fatica quella ricchezza dissipata dal governo a forza di bonus e mance assistenziali. Di là dalla fredda verità dei numeri, risalta parecchio - e non era scontato - l'allineamento tra il sentire dell'Italia profonda e quello del ceto politico. La scienza demoscopica sta confermando un'impressione radicata a vario grado nella società italiana: lo scollamento tra potere e consenso prodottosi nell'estate del 2019 attraverso il ribaltone di Palazzo si era soltanto attenuato nel momento più duro dell'impatto con il Covid-19, nel marzo scorso; ma non appena le classi dirigenti in servizio hanno dovuto elaborare una strategia seria di contenimento e di programmazione, la loro credibilità ha preso a sgretolarsi.

 

 

 

 

Malgrado i ripetuti scostamenti di bilancio approvati quasi all'unanimità in Parlamento, le lentezze sul Recovery Plan e le incertezze sulla reale capacità di gestione dei fondi europei in capo a Palazzo Chigi hanno acuito un malessere già bruciante a causa dei mancati ristori. Nemmeno la legge di Bilancio appena approvata a tappe forzate nell'Italia colorata di rosso, con l'incombente spettro dell'esercizio provvisorio e non senza il solito scarso rispetto per il dibattito in Aula, potrà smentire il verdetto dei sondaggi. In assenza di un'alternativa politica solida e culturalmente omogenea, è verosimile che i giallorossi continueranno ancora a campare (e a farci campare) male piuttosto che tirare le cuoia. La lunga vaccinazione di massa contro il demone cinese, oltreché una legittima speranza di salvezza per noi tutti, sarà anche un alleato oggettivo dello status quo. S' intravede tuttavia un punto di non ritorno legato appunto alla questione economica: non appena il popolo si risveglierà dall'incubo pandemico, si accorgerà che il baratro dei conti pubblici e delle sofferenze private non era un fantasma reversibile. Qualcuno dovrà pagarne il correlativo prezzo, e sarà un prezzo molto più che simbolico. Al momento, gli italiani non sanno bene a quali mani potersi affidare, tuttavia hanno ben chiaro il profilo di chi ha disintegrato le loro legittime aspettative di riscatto.

 

Non ha bloccato i contagi e ha ucciso l'economia", il conto da pagare??? LO PAGA PANTALONE CON IL LAVORO CHE NON HA

CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, E' UN TRADITORE DEL POPOLO ITALIANO E DELLA COSTITUZIONE ... ADESSO BASTA SALVATORI DELLA PATRIA: LI ABBIAMO VISTI TUTTI IN AZIONE E L'UNICA CONCLUSIONE PUO' ESSERE: ANDATEVENE IN PENSIONE (CON LA MINIMA) AD HAMMAMET 

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Antonio Socci contro Giuseppe Conte: "Non ha bloccato i contagi e ha ucciso l'economia", il conto da pagare

Antonio Socci
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Il Capo del governo non manca di autostima, ma difetta nell'autocritica. Forse direbbe che non ha posto in garage per un'altra "auto", ma in questo momento gli sarebbe più utile la seconda, perché ha i freni per fermarsi e il volante per sterzare. Infatti chi ha una responsabilità di guida (di un Governo, come di un'Azienda) non può eludere la realtà: deve verificare dove sta andando e fare un realistico bilancio per capire se la strada intrapresa è quella giusta o è sbagliata. Nel nostro caso lo impongono i dati dell'emergenza Covid. Da tre mesi il governo ha di nuovo chiuso l'Italia - danneggiando le attività economiche e limitando la libertà dei cittadini - ma lo scopo dichiarato non è stato raggiunto, infatti ci avevano promesso un Natale in libertà e invece siamo sempre più reclusi.

 

Vediamo nel dettaglio. In ottobre si sono avuti i primi provvedimenti governativi di "chiusura" dagli effetti nulli. Così il 3 novembre è arrivato un nuovo Dpcm, quello che istitutiva le famose zone colorate ed entrava in vigore dal 6 novembre (tali misure dovevano cessare il 3 dicembre e invece continuano tuttora e anzi sono state rese ancora più dure). A distanza di quasi due mesi possiamo valutare i risultati di questi provvedimenti confrontando i dati dei "bollettini di guerra" del 3 novembre (giorno di emanazione del Dpcm) e del 25 dicembre (il Natale che, secondo le promesse, dovevamo trascorrere in libertà). Il bollettino del 3 novembre, era questo: su 182.287 tamponi eseguiti si sono trovati 28.244 test positivi. I morti sono stati 353. I pazienti in terapia intensiva 2.225. Dopo tre mesi di Dpcm e quasi due di chiusure colorate, al giorno 25 dicembre, i dati sono questi: su 152.334 tamponi sono risultati 19.037 casi positivi (mille più del giorno precedente). I morti sono stati 459 e i ricoverati in terapia intensiva per Covid sono 2.584.

ZONE COLORATE
È ovvio che si possono fare sofisticate analisi di questi dati e sulle curve dei grafici, ma, in concreto, due mesi dopo, il numero dei morti e quello dei ricoverati in terapia intensiva resta agli stessi livelli (ieri su 81.285 tamponi si sono avuti sono 10.407 positivi, il tasso di positività è salito così al 12,8 per cento. I morti sono stati 261. In terapia intensiva 2.582). Come si spiega? Il virus ha un'incubazione di un paio di settimane, infatti il governo aveva previsto di cancellare le "zone colorate" il 3 dicembre: contava quindi di dare un colpo alla pandemia con un mese di chiusure. Invece dopo due mesi non si è risolto nulla. Perché? Possibile che nessuno rifletta criticamente sull'inefficacia di quelle misure? Ci si può domandare dove si è sbagliato? Si chiede troppo? I nostri governanti somigliano a quel protagonista della serie televisiva "Happy Days" che non riusciva a pronunciare la parola "Scusa" e "Ho sbagliato". Dicono sempre di aver fatto tutto bene.

 

Ma intanto l'Italia è nelle prime posizioni della classifica nera per numero di morti e danni economici. Un bilancio fallimentare. I sostenitori dell'esecutivo ribattono che nessuno ha la bacchetta magica. Ma perché allora in gran parte degli altri paesi le cose vanno meglio che da noi? C'è chi replica che i ministri fanno quello che possono. Tuttavia se facendo "quello che possono" si constata che i risultati sono questi (fallimentari) sarebbe bene non insistere e magari passare la mano. Non lo ha ordinato il medico (e neanche gli italiani) di stare al governo se non si sanno risolvere i problemi. Magari altri potrebbero essere più capaci e avere idee migliori.

LA BATOSTA
Per esempio, per mesi, tanti - a cominciare dalle opposizioni - hanno ripetuto che si poteva e si doveva fare molto di più sui trasporti, il personale ospedaliero e soprattutto per le cure precoci a casa (vedi l'intervista del 15 dicembre del professor Giuseppe Remuzzi a Pietro Senaldi), una strategia che, confermano molte esperienze, potrebbe ridurre fortemente il numero dei ricoverati e quello dei morti (che sono i dati più importanti e dolorosi). Il governo invece in questi mesi li ha snobbati e ha preferito concentrarsi tutto sulle "chiusure" per combattere la diffusione del contagio. Ma questa strategia continua a non ottenere il risultato sperato. Inoltre è discutibile di per sé, trattandosi di un'epidemia che nella gran parte dei casi è asintomatica o poco sintomatica.

L'effetto vero delle chiusure non si ha sulla diffusione del contagio, ma sull'economia: è una gigantesca batosta. Secondo la Cgia di Mestre, nel 2020, le Pmi italiane hanno perso 420 miliardi di fatturato a causa del lockdown (-13,5 per cento). L'aiuto diretto del governo alle imprese è stato irrisorio: appena 29 miliardi, meno del 7 per cento. Sono state devastate intere filiere (a cominciare da ristoranti, alberghi e commercio). Un vero "massacro sociale" del ceto medio italiano (mentre, nel primo semestre, le multinazionali del web in Italia hanno aumentato il fatturato del 17 per cento). Insomma l'Italia sprofonda, si allungano le file alle mense dei poveri e il governo neanche se ne accorge.

 

LA PROFEZIA DEL MONDO PER L'ITALIA: IL TEMPO SI E' ESAURITO

CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, E' UN TRADITORE DEL POPOLO ITALIANO E DELLA COSTITUZIONE ... ADESSO BASTA SALVATORI DELLA PATRIA: LI ABBIAMO VISTI TUTTI IN AZIONE E L'UNICA CONCLUSIONE PUO' ESSERE: ANDATEVENE IN PENSIONE (CON LA MINIMA) AD HAMMAMET

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La profezia di Prodi su Conte: "Il tempo si sta esaurendo"

L'ex premier è convinto che, in caso di crisi, nessuno vorrà andare al voto: "Vedo solo una somma di interessi e malesseri personali". E svela: "Solo così può cadere il governo"

"Ogni giorno perso fa avvicinare il rischio che, senza idee e strategie precise, gli aiuti si trasformino da premesse di cambiamento strutturale in debito.

Non vedo ancora idee chiare su come saranno spesi". Così Romano Prodi bacchetta il governo, che ora sarà chiamato a organizzare la cruciale gestione dei fondi che arriveranno dall'Unione europea. Il sospetto del Professore è che, almeno per il momento, non sia stata tracciata una chiara linea da seguire per il rilancio e lo sviluppo dell'Italia: "Ho qui davanti i documenti del governo, e mi spiace dire che non vedo ancora questa capacità. Scorro tabelle con indicazioni generali, e riforme descritte in modo altrettanto generale".

L'ex premier nello specifico sostiene che si rimanga sul generico e che in tal modo non si affrontino due grandi tematiche: l'indicazione delle autorità chiamate a decidere e le procedure per giungere alle decisioni finali. Si è detto inoltre contrario all'ipotesi di una task force di sei supermanager a cui affidare la supervisione tecnica dell'attuazione dei progetti del Recovery Fund, sottolineando invece come il coordinamento delle scelte debba fare capo ad una struttura finalizzata allo scopo. E noi abbiamo già il Cipe, ovvero il Comitato interministeriale per la programmazione economica: "Va rafforzato, anche inserendo consulenti esterni. Ma dico 'consulenti' non a caso. Dev’essere lo Stato a tenere in mano le fila. Sono convinto che la responsabilità politica sia del premier e dei due ministri dell’Economia".

La previsione di Prodi

Il fondatore dell'Ulivo si è poi espresso sulla questione del Meccanismo europeo di stabilità, benedicendolo come strumento salvifico e additando una parte della maggioranza (quella grillina) di essere colpevole di far prevalere le ideologie piuttosto che il buonsenso: "Il Mes è un prestito con interessi a tasso zero, e quindi ci aiuta. Rifiutarlo è uno sbaglio, che nasce dall’ideologia dei Cinque Stelle. È terribile quando l’ideologia si fa teologia ed entra, come tale, nelle scelte della politica. Imprigiona nel passato e inibisce uno sguardo sul futuro". Da qui la certezza che ormai il populismo - a suo giudizio - sia in totale crisi. Anche perché i sondaggi danno in netto calo i consensi del Movimento 5 Stelle, che tra l'altro deve fare i conti con i tantissimi eletti usciti. "Ma nel pensiero del Paese ce n’è ancora tanto. Abbiamo commesso errori, ci sono ritardi, alcune misure sono buffe, a essere indulgenti. Ma non siamo gli animali peggiori del gregge europeo. Vedo un dibattito fuori dalle righe che nutre il populismo", ha aggiunto.

Infine, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Prodi è intervenuto sui giorni animati all'interno dell'esecutivo giallorosso. Italia Viva continua a minacciare una crisi qualora il premier non dovesse accogliere le loro proposte, ma Renzi dà per certo che ci siano i numeri per dare vita a una nuova maggioranza. "Penso che trovare un’alternativa sarebbe complicato. Dipende dal Quirinale, ma è facile scivolare verso le elezioni", è il parere dell'ex presidente della Commissione europea. Che comunque resta convinto del fatto che "né Iv, né gli scontenti del Pd vogliano arrivare al voto".

"Credo però che solo un incidente possa fare cadere questo governo, incidente che può sempre capitare", specifica. A quel punto si aprirebbero due strade: o si trova in anticipo un accordo su un governo diverso o si va a un compromesso, come ad esempio un rimpasto. L'analisi sull'attuale situazione comunque è chiara: "Vedo solo una somma di interessi e malesseri personali, neppure d’accordo tra di loro. Sarebbe pericoloso anche perché lo stesso Fondo per la ripresa subirebbe le conseguenze di una rottura". Ecco perché ha voluto dare un consiglio al premier Giuseppe Conte: "Fare presto, presto. Il tempo delle mediazioni si sta esaurendo".

 

Conte farà la fine di Prodi, la profezia di Renzi che rottama il governo - E GLI ITALIANI/E ED I LORO FIGLI CHE FINE FARANNO???

 CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, E' UN TRADITORE DEL POPOLO ITALIANO E DELLA COSTITUZIONE ... ADESSO BASTA SALVATORI DELLA PATRIA: LI ABBIAMO VISTI TUTTI IN AZIONE E L'UNICA CONCLUSIONE PUO' ESSERE: ANDATEVENE IN PENSIONE (CON LA MINIMA) AD HAMMAMET

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Conte farà la fine di Prodi, la profezia di Renzi che rottama il governo

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Se Giuseppe Conte andrà alla resa dei conti farà la fine di Romano Prodi, sconfitto e condannato all'eclissi politica. È un Matteo Renzi minaccioso quello che trapela dai retroscena sulla possibile crisi di governo, che appare ormai sempre più imminente. Il leader di Italia Viva lavora febbrilmente sotto traccia, si apprende da un articolo di Francesco Verderami pubblicato sul Corriere della sera, che riporta le parole di Renzi impegnato a tessere la sua tela. Sullo sfondo il discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella.

Il capo dello Stato "non ci ha fermati" nella sfida al premier, è l'interpretazione attribuita a Renzi, e pertanto la prossima mossa può essere una sola: a Mattarella "va portata la soluzione", ovvero un accordo per un nuovo governo.

 

"Il sette gennaio noi ci assumeremo la responsabilità di ritirare la nostra delegazione di ministri", dice Renzi a chi ci ha parlato nelle ultime ore aprendo le porte alla crisi di governo: "Magari mi sbaglierò" e Conte "avrà i numeri con il sostegno dei responsabili. Pare che il vice segretario del Pd Orlando stia parlando con il governatore Toti. Si tratterà di questioni liguri...", sibila l'ex rottamatore.

Ma se si va allo show down Renzi è convinto che Conte "andrebbe sotto, come accadde a Prodi. E uscirebbe definitivamente di scena". "Una mossa suicida, perché non solo non ha messo in sicurezza il Conte bis ma ha messo a rischio anche il Conte ter. E ammesso anche che vincesse, cioè che trovasse i numeri, vorrei vederlo poi...", sono le parole che Verderami attribuisce a Renzi.

Nelle fila del Pd c'è insofferenza per la forzatura di Conte sulla Fondazione per la cybersicurezza e per vedersi scippare da Renzi le leve con cui i dem potevano influenzare il premier dal Mes al Recovery fund, fino alla delega dei servizi.

 

"Nell'ipotesi che Conte decida di non sfidare Iv con un voto in Parlamento e preferisca invece limitarsi a un discorso prima di salire al Colle per rassegnare le dimissioni, il capo dello Stato potrebbe assegnargli un altro incarico. Ma Franceschini, che conosce Renzi come le sue tasche, già prevede che il suo ex compagno di partito metterà il veto sul nome di Conte", scrive Verderami. E per l'avvocato del popolo sarebbe davvero finita.

 

PER I LUSSEMBURGHESI IL MARTIRIO DELL'ITALIA E' EUFORIA DA DEFICIT

CACCIAMO VIA TUTTI I POLITICI ED I DIRIGENTI INDUSTRIALI DALL'ITALIA, BASTA SALVATORI DELLA PATRIA

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Italien in der "Defizit-Euphorie"
 

Wirtschaft (https://wort.lu/de/business) 3 Min. 02.01.2021

In der Covid-Pandemie zeigt sich die Regierung besonders großzügig mit seinen Bürgern.

Von LW-Korrespondent Dominik Straub (Rom)

„Fritto misto“: So hat der „Corriere della Sera“ den Staatshaushalt 2021 definiert, der in diesen Tagen von den beiden Parlamentskammern genehmigt worden ist. Auf dem in Italien so beliebten Teller mit gemischten frittierten Speisen ist für alle etwas da: Zuschüsse und Kaufprämien für Fahrräder, Elektroroller, Kühlschränke, Fernseher, Brillen, Autos, Gebäudesanierungen, Möbel, Tablets und Smartphones, und daneben Kurzarbeitergeld für Angestellte, Lohnersatz für Selbstständige, Steuererleichterungen in Süditalien und vieles mehr. Hinzu kommt die Weiterführung der bereits im Weihnachtsverkauf begonnenen Aktion „Cashback“, bei welcher der Staat zehn Prozent der täglichen Einkäufe zurückerstattet, sofern mit Kredit- oder Bankkarte bezahlt wurde. Mit der Maßnahme soll die Steuerhinterziehung erschwert werden.

Viele der im neuen Staatshaushalt enthaltenen Maßnahmen dienen zur Abfederung der wirtschaftlichen Folgen der Pandemie, die Italien schwer getroffen hat. Unter anderem sollen im kommenden Jahr auch 3.000 Ärzte und 12.000 Krankenpfleger zusätzlich angestellt werden, um die Impfkampagne bewältigen zu können. Allerdings: Die ganzen staatlichen Wohltaten erfolgen auf Pump: Das Haushaltsloch wird im kommenden Jahr voraussichtlich rund 140 Milliarden Euro betragen, also etwa sieben Prozent des Bruttoinlandprodukts (BIP). Im zu Ende gehenden Jahr war das Defizit sogar noch höher ausgefallen: Insgesamt vier Covid-Hilfspakete der Regierung hatten den Fehlbetrag auf 180 Milliarden oder elf Prozent des BIP hochschnellen lassen. Auf Ende 2020 ist die Staatsverschuldung auf den Rekordstand von fast 2.600 Milliarden oder 159 Prozent des BIP geklettert. Vor der Pandemie betrug sie noch 135 Prozent.


Italy's Prime Minister Giuseppe Conte, touches his protective facemask as he speaks during a press conference for the newly adopted measures to fight against the spread of th Covid-19, in the courtyard of the Chigi Palace, in Rome, on October 25, 2020, as teh country faces a second wave of infections to the Covid-19 (the novel coronavirus). - Italy's Prime Minister Giuseppe Conte tightened nationwide coronavirus restrictions on October 25, 2020 after the country registered a record number of new cases, despite opposition from regional heads and street protests over curfews. Cinemas, theatres, gyms and swimming pools must all close under the new rules, which come into force on Monday and run until November 24, while restaurants and bars will stop serving at 6pm, the prime minister's office said. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP)
Italiens Premier Giuseppe Conte unter Druck

Angesichts der Nonchalance und der demonstrativen Sorglosigkeit, mit der die nationalen Politiker die explodierenden Defizite und die mitunter recht populistisch anmutenden Maßnahmen beschlossen haben, spricht der frühere Sparkommissar und IWF-Ökonom Carlo Cottarelli von einer regelrechten „Defizit-Euphorie“ in Regierung und Parlament. 

Er zeigt zwar Verständnis dafür, dass sich die Exekutive von Giuseppe Conte angesichts der massiven wirtschaftlichen Einbrüche infolge der Pandemie für einen expansiven Staatshaushalt entschlossen habe – auch die anderen Staaten täten dies. Gleichzeitig weist Cottarelli aber darauf hin, dass nachhaltiges wirtschaftliches Wachstum nicht durch einmalige Konsumausgaben erzielt werde, sondern nur durch Reformen. Außerdem erinnert er daran, dass die extrem hohe Verschuldung einzig wegen der derzeit tiefen Zinsen tragbar sei. Diese Situation könne sich jederzeit ändern.

Milliardensegen aus der EU

Carlo Cottarelli ist nicht der Einzige, der sich wegen der stark ansteigenden Verschuldung Sorgen macht. Auch in vielen Staatskanzleien der EU beginnt man sich allmählich zu fragen, ob und wie Italien diesen drückenden Berg an Verbindlichkeiten dereinst wieder abtragen will. In Rom selber vertraut man in erster Linie auf den Milliardensegen aus dem Recovery Fund der EU: Mit den 209 Milliarden Euro, die Brüssel für Italien reserviert hat, könne das Land modernisiert und fit für die Zukunft gemacht werden, verspricht Premier Conte. Sein Staatssekretär Riccardo Fraccaro von der Fünf-Sterne-Protestbewegung hatte dagegen im Herbst die Finanzmärkte mit dem Vorschlag eines Schuldenschnitts verschreckt: Fraccaro hatte die Europäische Zentralbank (EZB) gebeten, die von ihr gekauften Staatsschulden zu streichen oder ihre Laufzeit auf unbegrenzte Zeit zu verlängern.


TURIN, ITALY - DECEMBER 15: A homeless person wearing a protective mask poses for a photo while wishing happy holidays on December 15, 2020 in Turin, Italy. Italy is preparing for the holiday period and while Covid-19 contagions lower, the Italian National Institute of Statistics warns of over 73,000 businesses closures, among which 13,000 are unlikely to open again due to the Covid-19 pandemic. (Photo by Stefano Guidi/Getty Images)
Wegen der Pandemie droht Millionen Italienern die Armut

Auf einem problematischen Weg befindet sich die italienische Regierung laut vielen Experten auch mit ihrer Neigung, immer mehr Unternehmen oder auch gleich ganze Branchen unter staatliche Kontrolle zu bringen. So hat der italienische Staat in den letzten Wochen eine neue Fluggesellschaft gegründet, welche im April die seit zwei Jahren unter Zwangsverwaltung stehende, zahlungsunfähige Alitalia übernehmen soll. Kosten für den Steuerzahler: rund drei Milliarden Euro.

Kurz vor Weihnachten ist der Staat auch beim Stahlkonzern ArcelorMittal eingestiegen, der im süditalienischen Taranto die Ilva, das größte und wohl marodeste Stahlwerk Europas, betreibt. Nach mehreren Bankenrettungen hält das italienische Finanzministerium auch Kontrollbeteiligungen an großen Finanzinstituten wie der Bank Monte dei Paschi di Siena (MPS) oder der Carige in Genua.

CACCIAMO QUESTI ESSERI ED ENTI DALL'ITALIA, BASTA SALVATORI DELLA PATRIA

CACCIAMOLI TUTTI DALL'ITALIA, SONO TUTTI TRADITORI DEL POPOLO ITALIANO E DELLA COSTITUZIONE ... ADESSO BASTA SALVATORI DELLA PATRIA: LI ABBIAMO VISTI TUTTI IN AZIONE E L'UNICA CONCLUSIONE PUO' ESSERE: SE NE ANDASSER IN PENSIONE (CON LA MINIMA) AD HAMMAMET ... IL CANOTTO E' L'UNICA COSA CHE VI POTETE ANCORA ASPETTARE DAGLI ITALIANI ...

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Maria Elena Boschi: "Conosco Conte da 10 anni, cosa vi garantisco". Premier senza rete: andrà a casa

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Mentre Matteo Renzi incalzava Giuseppe Conte dalle colonne del Messaggero, Maria Elena Boschi ha invece scelto Repubblica per fare la stessa operazione. “Gli abbiamo proposto da mesi di collaborare”, ha dichiarato l’ex ministra che poi ha aggiunto: “Io stessa mi sono personalmente spesa molto per trovare un punto di equilibrio anche alla luce di un decennale rapporto con il premier, che risale ai tempi del lavoro a Firenze. Vedo però che Conte non risponde ai nostri documenti ma prefigura un confronto/scontro senza rete in aula: evidentemente pensa sia la strada migliore. È il premier, accettiamo la decisione”.

 

 

 

 

Poi la Boschi ha ribadito che non c’è rimpasto che tenga: “Per noi l’argomento è chiuso da settimane. Ci interessa solo che non si sprechi la più grande occasione dei prossimi anni con oltre 200 miliardi da spendere”. La capogruppo di Italia Viva ha però voluto mettere in guardia Conte, che sarebbe alla ricerca dei responsabili per sopravvivere: "Nel caso in cui ci saranno transfughi di Forza Italia che salveranno il governo nessuno di noi griderà allo scandalo, ma Iv continuerà il proprio lavoro dall’opposizione". Anche perché il voto non è una minaccia reale: “La democrazia non può far paura e in uno schema in cui il Pd si schiaccia sui grillini a livello nazionale noi avremmo uno spazio politico enorme. Una eventuale lista Conte, peraltro, toglie molto al Pd e ai 5S. Mentre se Conte guidasse il Movimento di Grillo - ha chiosato la Boschi - perderebbe larga parte del suo appeal”.

 

KONTE: PERCHE' NON METTI UNA TUA LEZIONE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO SU FB CON COMMENTO DI CASSESE?

CACCIAMO CHIUNQUE ABBIA GOVERNATO E/O DIRETTO QUALCOSA IN ITALIA DAL 1946 AD OGGI, INCLUSI PARENTI E NIPOTI, SONO TUTTI TRADITORI DEL POPOLO ITALIANO E DELLA COSTITUZIONE ... ADESSO BASTA SALVATORI DELLA PATRIA: LI ABBIAMO VISTI TUTTI IN AZIONE E L'UNICA CONCLUSIONE PUO' ESSERE: ANDATEVENE IN PENSIONE (CON LA MINIMA) AD HAMMAMET

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Sabino Cassese contro Giuseppe Conte: "Disprezza il Parlamento, per il premier meglio la tv del Senato"

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Ancora parole pesantissime contro il governo dei dpcm e contro Giuseppe Conte. Ad aprire il fuoco è Sabino Cassese, che chiamato a commentare le parole di Elisabetta Casellati, che aveva puntato il dito contro l'esecutivo per il fatto che l'aula venissi sistematicamente scavalcata, spara ad alzo zero: "Ha fatto bene a lamentare il disprezzo per il parlamento. La proposta di legge di bilancio è arrivata dal governo alla Camera con un mese di ritardo e carica di contenuti che sarebbero vietati. Si è ulteriormente caricata di elargizioni nel percorso alla Camera (da 229 articoli si è passati a 1150 commi, cioè è cresciuta 5 volte). Il Senato è stato costretto a una approvazione a scatola chiusa. Questo è bicameralismo?".

 

E ancora, Cassese snocciola cifre impietose: "Partiamo dai dati. Secondo quelli raccolti da Openpolis, dei 430 atti relativi alla pandemia solo il 2,7% ha visto il coinvolgimento del Parlamento. Le interrogazioni e interpellanze che ricevono risposta da parte del governo sono sempre di meno (circa un terzo) - rimarca il costituzionalista -. Si è presa l'abitudine di emanare norme con decreti legge, anche in assenza delle condizioni previste dalla Costituzione (quindi, c'è la forma della legge, non la sostanza). Più della metà dei decreti legge viene votata ponendo la questione di fiducia. Infine, una questione che non è solo di stile: il presidente del Consiglio preferisce indirizzarsi al pubblico in televisione piuttosto che partecipare alla discussione al Senato sulla legge di bilancio 2021", conclude Cassese. Il messaggio è arrivato, forte e chiarissimo.

 

PRIMA - E SPERIAMO NON ULTIMA - ELEZION DI RECALL IN ITALIA

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Sondaggi politici/ Conte “sfiduciato”: 87% non vuole governo-ter, 32% elezioni subito

- Silvana Palazzo

Sondaggi politici: il premier Giuseppe Conte “sfiduciato”, 87% non vuole governo-ter, mentre il 32% vorrebbe elezioni subito senza un esecutivo “traghettatore”

Conte a Palazzo Chigi
Giuseppe Conte (LaPresse)

Gli italiani sono pronti a “licenziare” il premier Giuseppe Conte. Secondo gli ultimi sondaggi politici non lo vogliono più al governo. A scattare questa foto clamorosa è Analisi Politica, società di ricerca diretta da Arnaldo Ferrari Nasi. Agli intervistati è stato chiesto della crisi di governo: “In questi giorni ci sono state forte tensioni nella maggioranza che sostiene il governo Conte. Se dovesse cadere l’esecutivo, tra queste possibilità, per l’Italia sarebbe meglio…”. Sono state quindi proposte quattro opzioni. A prevalere quella relativa al ritorno alle urne il prima possibile. Secondo il 32% degli intervistati, sarebbe necessario sciogliere le Camere e indire il prima possibile nuove elezioni per verificare la volontà dei cittadini. Il sociologo Ferrari Nasi a Libero ha spiegato che è la risposta che ha riscosso più consenso «tra la fascia più produttiva della popolazione, quella che va dai 36 ai 55 anni». In particolare, a chiedere nuove elezioni sono soprattutto gli elettori della Lega (63%) e Fratelli d’Italia (60%).

SONDAGGI POLITICI: CONTE BOCCIATO, GOVERNO-TER SOLO PER 13%

Interessante dal punto di vista dei sondaggi politici e in particolare del gradimento del premier Giuseppe Conte è anche il secondo quesito. Riguarda l’eventualità di affidargli l’incarico di formare un governo specifico formato da Pd, M5s, Lega, Fratelli d’Italia e gli altri partiti per accompagnare l’Italia a nuove elezioni. Quindi, agli intervistati è stato chiesto se gradirebbero un governo “traghettatore”: l’idea piace solo al 21% del campione esaminato. Inoltre, anche tra le forze di maggioranza c’è voglia di cambiamento. Favorevole solo il 50% del MoVimento 5 Stelle, il 51% di Italia Viva e il 34% del Pd. Ma Conte dovrebbe preoccuparsi per un altro dato: solo il 13% auspica il Conte-ter, quindi l’87% non si fida dell’attuale presidente del Consiglio. Una pesante bocciatura, che secondo il sociologo Arnaldo Ferrari Nasi si spiega con «lo stallo economico, le mancate erogazioni ancora oggi della cassa integrazione dei mesi scorsi, la carenza di una visione, a livello di sanità, che vada al di là del meccanismo aperture-chiusure e relativi ristori cui finora siamo stati abituati».

 

03/01/21

CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, BASTA SALVATORI DELLA PATRIA

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Laurea honoris causa a Beppe Grillo. Ma l'università è tutta un programma

Davide Di Santo
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Udite udite: Beppe Grillo è diventato Dottore elevato. Già, perché il comico genovese e fondatore del Movimento 5 Stelle ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Antropologia della "World Humanistic University" con sede a Miami e a Quito, capitale dell'Ecuador. Grillo ha annunciato il riconoscimento con un post su Facebook con il quale ha mostrato il meritato "pezzo di carta". Per approfondire leggi anche: Beppe Grillo  ironico in trincea: siate ottimisti "Con un velo di commozione ieri ho ricevuto la Laurea Honoris Causa in Antropologia. La 'World Humanistic University' con sede a Miami e a Quito in Ecuador, mi ha conferito la laurea e un dottorato di ricerca in 'Human Sciences'. Ringrazio il Rettore dell'Università, la professoressa Carmina De La Torre e il Presidente dell'Università, il Professor Henry Soria, nonché l'ex console generale dell'Ecuador in Italia, la professoressa Narcisa Soria e il professor Stefano Rimoli, presenti alla cerimonia di consegna", ha scritto su Facebook il nostro.  Divisi gli utenti dei social tra chi si congratula per il titolo e chi ci scherza su azzardando paragoni con la laurea albanese del Trota Renzo Bossi o giocando con il titolo stesso: "Dottore elevato? Adesso e...levati".  Per approfondire leggi anche: Renzo Bossi ora fa l'influencer. E i troll si scatenano Si tratta però di un riconoscimento internazionale ma dal prestigio abbastanza relativo. La "World Humanistic University" è un istituto che promuove "lo sviluppo umano nella sua integrità per incoraggiare la il rafforzamento della conoscenza come bagaglio tangibile e intangibile dell'umanità", si legge sul sito dell'istituto, redatto in inglese e pieno di strafalcioni. Per citarne un paio, nella Boar of gobernance (è scritta così, invece di board of governance) è sbagliato anche il nome del presidente, che qui compare come Henrry Soria. Una università di nicchia: su Facebook ha 391 mi piace.

 

CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, BASTA SALVATORI DELLA PATRIA

EPPOI NON DICIAMO CHE PER 75 ANNI HANNO GRIDATO: KOMUNISTI, KOMUNISTI ... ADESSO I COMUNISTI CINESI LI HANNO MESSI NEI LORO CDA

A CHI TI DA IL PANE LO CHIAMI BABBO, NO? 

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Pirelli: ecco il nuovo Cda, Ning Gaoning presidente

L’assemblea ha nominato il nuovo Consiglio d’amministrazione della Pirelli per il triennio 2020-2022 – I componenti sono in tutto 15, di cui 9 indipendenti – Marco Tronchetti Provera resta vicepresidente esecutivo e Ad

Pirelli: ecco il nuovo Cda, Ning Gaoning presidente

L’assemblea dei soci di Pirelli ha approvato il bilancio del 2019, chiuso con un utile netto della capogruppo di 273,2 milioni di euro, che sarà riportato interamente a nuovo. Lo comunica la società in una nota, precisando che gli azionisti hanno anche nominato il nuovo Consiglio d’amministrazione per il triennio 2020-2022. I componenti sono in tutto 15, di cui 9 indipendenti, e il compenso annuo lordo dell’intero Cda è stato fissato in due milioni di euro al massimo.

Ecco la lista dei membri del nuovo Cda Pirelli tratti dalla lista di maggioranza, presentata da Marco Polo International Italy unitamente a Camfin, che ha ottenuto voti favorevoli dall’86,7% del capitale rappresentato in assemblea:

  • Ning Gaoning (a sua volta nominato presidente);
  • Marco Tronchetti Provera;
  • Yang Xingqiang;
  • Bai Xinping;
  • Wei Yintao (indipendente);
  • Domenico De Sole (indipendente);
  • Giovanni Tronchetti Provera;
  • Zhang Haitao;
  • Fan Xiaohua (indipendente);
  • Marisa Pappalardo (indipendente);
  • Tao Haisu (indipendente);
  •  Carlo Secchi (indipendente)

Completano il board tre nomi tratti dalla lista di minoranza (via libera dal 13% del capitale rappresentato in assemblea) presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali:

  • Giovanni Lo Storto (indipendente);
  • Paola Boromei (indipendente);
  • Roberto Diacetti (indipendente).

Nel corso dell’assemblea, il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato Marco Tronchetti Provera, che ha presieduto la riunione, ha ringraziato gli amministratori uscenti Giorgio Luca Bruno, Laura Cioli, Ze’ev Goldberg e Cristina Scocchia.

L’assemblea ha approvato anche la politica sulla remunerazione relativa al 2020 (con l’87,7% del capitale presente in Assemblea) e ha espresso il proprio parere favorevole (con l’89,7% del capitale presente) alla relazione sui compensi corrisposti nell’esercizio 2019. Via libera anche all’adozione del piano di incentivazione monetario triennale 2020/2022 per il management del gruppo Pirelli alla polizza assicurativa “Directors and Officers Liability Insurance”.

 

CACCIAMO QUEST'UOMO DALL'ITALIA, BASTA SALVATORI DELLA PATRIA

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Salvini querela giornalista Rai "Gli farò rimangiare le parole su mia figlia"

Il leader della Lega, in un comizio a Domodossola, contro il caporedattore Rai che lo avevo attaccato con frasi choc sul suicidio e contro sua figlia

Matteo Salvini ha deciso di querelare Fabio Sanfilippo, il caporedattore di Rai che lo aveva attaccato frontalmente con un post choc su Facebook, in cui tirava in ballo anche la figlia di sei anni dell’ex ministro dell’Interno."Con la vita che ti eri abituato a fare tempo sei mesi ti spari nemico mio", un estratto del messaggio del giornalista di Radio Uno, che nelle ultime righe della sua invettiva se l'era presa con la bambina: "Avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate".

Ecco, il leader della Lega ha valutato e ha deciso: querelerà Sanfilippo. In occasione di un comizio di partito a Domodossola, l'ex titolare del Viminale contrattacca: "Quel fenomeno del giornalista ha detto che mi dovrei suicidare. Secondo lui uno che smette di fare il ministro si suicida perché – dice –avevo un tale tenore di vita che ora mi cambia il mondo: non capisce un c…Mettevo i jeans prima e li metto tuttora, mangiavo le costine prima e le mangio adesso, punto".

Dunque, il numero uno del Carroccio annuncia la querela: "Io non querelo mai nessuno, ma questo lo querelo perché su di me possono dire quello che vogliono, ma le ultime due righe del post le ha dedicate a mia figlia di sei anni, che – dice – dovrebbe essere rieducata: gliele faccio rimangiare quelle due righe, brutto cafone ignorante che non sei altro. Lascia stare i bambini di sei anni, giornalista del servizio pubblico, pagato da tutti noi…".

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