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PASSERETE LA VITA A SBLOCCARE ID BLOCCATE DA SISTEMI "INTELLIGENTI" ILLEGALI E NON RESPONSABILI LEGALMENTE FINO A QUANDO NON CHIEDERETE L'EUTANASIA. E' QUESTO IL MONDO CHE VOLETE PER I VOSTRI FIGLI E NIPOTI?

 

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Come riattivare lo SPID

di 

Come possessore di un’identità digitale SPID hai provato ad accedere usando le tue credenziali ma, tuo malgrado, hai scoperto che le tue credenziali sono state bloccate, e dopo vari tentativi non sei ancora riuscito a ripristinare il tutto e ad accedere al sito di tuo interesse. Tranquillo, fortunatamente per te sei capitato nel posto giusto al momento giusto.

Nei capitoli che seguono, infatti, ti illustrerò i motivi più comuni che portano alla disattivazione delle credenziali, come fare a evitare il blocco dell’identità digitale e come riattivare lo SPID seguendo dei semplici passaggi che potrai svolgere tramite i siti ufficiali o sfruttando i contatti messi a disposizione del tuo Identity provider. Ti guiderò passo passo nella risoluzione del tuo problema, riportandoti anche degli esempi pratici che potranno aiutarti a comprendere meglio le azioni da compiere.

Quindi, senza perdere altro tempo, non ti resta che metterti bello comodo, e dedicarti con attenzione alla lettura di questo articolo. Vedrai che al termine della lettura saprai esattamente cosa fare, e risolvere il problema che ora ti sta assillando diventerà un gioco da ragazzi. Prima che tu ti immerga nell’articolo, però, lascia che ti auguri personalmente una buona lettura!

Indice

Informazioni preliminari

SPID

Se le tue credenziali di SPID sono state sospesebloccate o revocate, sappi che questo problema è più comune di quanto tu possa pensare. Infatti, non è difficile incorrere in blocchi di questo tipo, ecco perché è bene sapere perché accadono, così da poterli evitare.

La causa più frequente di blocco delle credenziali riguarda la password della propria identità digitale. Infatti, può capitare che ci si dimentichi la password di accesso e si facciano vari tentativi di inserimento per cercare di ricordare quella giusta: il problema, però, è che inserire troppe volte una password sbagliata porta il sistema a bloccare temporaneamente le credenziali di SPID e a ripristinarle generalmente dopo alcuni minuti.

Una volta ricevuto il messaggio di sospensione delle credenziali, è fondamentale attendere alcuni minuti per lo sblocco senza effettuare nuovi tentativi di accesso, neanche con le credenziali giuste che magari si è riusciti a recuperare. In caso contrario, il sistema provvederà a bloccare l’identità SPID in oggetto, complicando di conseguenza la procedura di riattivazione.

La sospensione e il blocco dello SPID sono due eventi che si verificano spesso tra i possessori dell’identità digitale. A questi due, però, si aggiunge un altro evento, un po’ meno frequente, che comporta la revoca definitiva dello SPID e pertanto, se ciò accade, sarà necessario procedere a riattivare la propria identità digitale creandone una nuova.

Nei prossimi capitoli, andremo a vedere come comportarsi nel caso in cui si verifichi uno dei tre eventi sopracitati e quali sono i passi da seguire per riattivare lo SPID in modo semplice e veloce. Procediamo!

Come riattivare lo SPID sospeso

Recupero nome utente PosteID

Come ti ho spiegato nel capitolo introduttivo di questa guida, l’evento più frequente che si verifica tra i possessori dello SPID è la sospensione delle credenziali, dovuto a troppi tentativi di accesso utilizzando credenziali errate.

Quando ciò accade, si riceve a schermo un messaggio che comunica la necessità di attendere 30 minuti prima di procedere a un nuovo tentativo. Durante questo lasso di tempo è importante non fare nessun tipo di tentativo, altrimenti si potrà incorrere nel blocco delle credenziali.

Trascorsi i 30 minuti, puoi provare a effettuare un nuovo tentativo di accesso, avendo cura di inserire i corretti username e password. Nella maggior parte dei casi, non ricordare le giuste credenziali è la causa principale che impedisce di accedere attraverso la propria identità digitale. Se questo è il caso, allora bisogna procedere a ripristinare le credenziali sfruttando i canali ufficiali del proprio identity provider.

Generalmente, per ripristinare le proprie credenziali o crearne di nuove, bisogna seguire una procedura automatica messa a disposizione dal fornitore che si è scelto di utilizzare per creare il proprio SPID. Attraverso questa procedura il sistema provvederà poi a fornire le credenziali mancanti tramite SMS o email sul numero di telefono o sull’indirizzo email registrati in fase di attivazione dello SPID.

Per fare un esempio pratico, se il tuo fornitore di identità digitale è PosteID abilitato a SPID, puoi recuperare le credenziali seguendo questi semplici passaggi: per ripristinare la password, collegati al sito ufficiale di PosteID e seleziona l’opzione Hai dimenticato il nome utente o la password? all’interno del box Hai già l’Identità Digitale PosteID abilitato a SPID?.

Reset Password PosteID

Nella schermata successiva, metti la spunta su Voglio effettuare il reset della password e clicca su Prosegui per andare avanti. A questo punto devi inserire il nome utente del tuo SPID e poi il codice di sicurezza nell’apposito campo, cliccando nuovamente su Prosegui. Terminato questo processo, PosteID ti invierà un’email con un link per proseguire al cambio password e un SMS con un codice OTP.

Collegati, dunque, alla tua casella di posta elettronica, apri l’email ricevuta da PosteID e clicca sul link presente all’interno, per accedere alla schermata in cui inserire il codice OTP ricevuto via SMS; clicca poi su Prosegui per arrivare alla schermata finale: in quest’ultima devi creare la tua nuova password digitandola prima nel campo Nuova Password e poi nel campo Conferma Password, cliccando infine su Cambia Password per terminare il processo. La tua password è così cambiata e potrai accedere nuovamente a PosteID.

Se, invece, quello che non ricordi è il nome utente, ovvero l’email con cui hai attivato PosteID, puoi recuperarlo inserendo il codice identificativo del servizio che hai ricevuto tramite email al momento della registrazione a PosteID. L’email su cui hai ricevuto il codice identificativo può essere diversa da quella che usi come nome utente.

Collegati, dunque, al sito ufficiale di PosteID e, come abbiamo visto per cambiare la password, clicca su Hai dimenticato il nome utente o la password?, questa volta mettendo la spunta su Voglio recuperare il mio nome utente. Clicca poi sul pulsante Procedi, inserisci il tuo codice identificativo e il Codice di sicurezza nei campi appositi e clicca sul pulsante Prosegui per andare avanti.

A questo punto, non ti resta che recarti sulla tua casella di posta e aprire l’email ricevuta da PosteID contenente il tuo nome utente, che potrai ora utilizzare per accedere nuovamente con la tua identità digitale. Se dovessi avere problemi nel seguire la procedura indicata per PosteID o quella del tuo identity provider, ti invito a consultare i siti ufficiali dei fornitori di identità digitale o a contattarli tramite i loro canali ufficiali.

Nel caso avessi PosteID e qualche passaggio non ti fosse chiaro, puoi provare a seguire la mia guida su come sbloccare SPID Poste.

Come riattivare lo SPID bloccato

accesso SPID bloccato

Il blocco dello SPID si verifica quando la sospensione delle credenziali non si riesce a risolvere alla fine del periodo temporaneo di sospensione (es. i 30 minuti), di cui abbiamo parlato poc’anzi.

Nel caso dovesse avvenire il blocco delle credenziali, dovresti procedere direttamente a recuperarle come già visto nel capitolo precedente. Potrebbe però capitare che le procedure automatiche non diano buon esito, oppure che tu non riesca a ripristinare le credenziali per l’impossibilità di accedere alla casella email registrata presso il tuo Identity Provider.

Quando succede, il consiglio primario è di riferirti all’assistenza clienti del tuo provider per farti indicare la procedura esatta da seguire in questi casi eccezionali. In casi “estremi” potrebbe essere necessario procedere a una nuova attivazione di SPID, come vedremo nel prossimo capitolo.

Come riattivare lo SPID revocato

SPID revocato

Adesso conosci i motivi per cui lo SPID viene generalmente sospeso o bloccato e sai già come fare per ripristinarlo. Ma cosa fare quando lo SPID viene revocato?

Prima di tutto devi sapere che lo SPID viene revocato generalmente a seguito di inutilizzo totale dell’identità digitale per un periodo molto lungo (di solito 24 mesi consecutivi). Evitare la revoca non è difficile, perché basta eseguire un accesso a uno dei siti che richiedono l’autenticazione tramite SPID, come quelli dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro, l’identity provider del tuo SPID provvederà ad avvisarti 90 giorni prima dell’avvenuta revoca, proprio per permetterti di evitarla.

Dopo la prima comunicazione, il fornitore continuerà a notificarti il rischio di revoca ogni 30 giorni, fino all’ultima notifica che avverrà il giorno prima della revoca. Tutte le comunicazioni verranno effettuate all’email certificata in fase di registrazione al provider per ottenimento dello SPID, per cui è importante che tu abbia accesso a quella casella email così da visualizzare le comunicazioni ed evitare di ricevere la revoca.

A volte, però, capita di non riuscire a visualizzare le comunicazioni ricevute e di incorrere nella revoca dello SPID. Quando ciò accade, l’unica strada percorribile è quella di creare una nuova identità digitale. Per farlo, generalmente tutti gli Identity Provider hanno una sezione dedicata a SPID, con una procedura passo passo in cui inserire tutti i dati necessari all’attivazione.

Nel caso di PosteID, ad esempio, basta collegarsi al sito ufficiale, cliccare su Registrati Subito e scegliere un metodo di identificazione tra quelli proposti. Una volta scelto il metodo di identificazione, non bisogna fare altro che seguire le indicazioni a schermo, avendo cura di inserire tutti i dati richiesti al fine di completare con successo la registrazione. Se necessiti di un’aiuto nel creare una nuova identità digitale, puoi seguire la mia guida su come ottenere lo SPID, con informazioni dettagliate per la maggior parte degli Identity Provider.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.

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 VIDEO SUGGERITO

Nastro di Mobius

3 Aprile 2025 

16:14

Truffa SPID, i cybercriminali possono clonare identità e rubare soldi: come funziona e come difendersi

La "truffa del doppio SPID" sfrutta una vulnerabilità del sistema per clonare l'identità digitale e rubare soldi o pensioni alle vittime, modificando dati fiscali e bancari sui siti della PA. Ecco cos’è, come funziona e come difendersi.


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A cura di

Giuseppe Servidio

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Una truffa legata allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sta suscitando non poca preoccupazione tra esperti di cybersecurity e cittadini italiani. La frode in questione, ribattezzata dai media “truffa del doppio SPID” perché i cybercriminali sfruttano la possibilità di creare più identità SPID per avere un secondo “profilo” da usare per questa truffa, non è un fenomeno nuovo ma la sua recrudescenza negli ultimi tempi ha attirato l'attenzione su di essa, soprattutto con l'avvicinarsi della stagione fiscale e della dichiarazione dei redditi, un periodo in cui milioni di italiani utilizzano SPID per accedere ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni. La vulnerabilità del sistema può essere sfruttata dai criminali per clonare l'identità digitale di un utente con email e numeri di telefono differenti per compiere furti di denaro, modificando dati sensibili come IBAN e informazioni finanziarie varie o dati personali sui portali della PA.


Come funziona la “truffa del doppio SPID” e perché è pericolosa

La truffa si sviluppa in tre fasi principali, ognuna delle quali sfrutta una specifica vulnerabilità del sistema SPID.


Fase 1 – Acquisizione: i criminali acquistano online (ad esempio in appositi marketplace su Telegram o nel Dark Web), pacchetti di documenti che includono informazioni sensibili come la carta d'identità, la tessera sanitaria e altre informazioni identificative. Questi dati vengono venduti a poche decine di euro e poi utilizzati per compiere le successive fasi della truffa.

Fase 2 – Clonazione: l'identità digitale, quindi l'attivazione di un secondo SPID legato allo stesso codice fiscale della vittima, viene effettuata dai truffatori. I criminali informatici, infatti, sfruttano la possibilità che il sistema SPID offre nel creare più identità digitali valide per lo stesso codice fiscale, differenziate solo da un altro indirizzo e-mail e numero di telefono. E per bypassare i controlli vari di sicurezza richiesti dai vari enti certificatori, oggi come oggi possono sfruttare l'AI (ad esempio per clonare il volto delle vittime con la tecnica del deepfake). Questa gigantesca falla di sicurezza presente nel Sistema Pubblico di Identità Digitale consente ai malintenzionati di registrare un secondo SPID utilizzando un provider diverso da quello originale. Una volta attivato il nuovo SPID, i truffatori sono in grado di accedere ai dati fiscali e finanziari della vittima, come i rimborsi fiscali o le comunicazioni INPS.

Fase 3 – Dirottamento: grazie all'accesso al sistema SPID i truffatori modificano gli IBAN registrati sui portali pubblici, come quelli di INPS, Agenzia delle Entrate o NoiPA, e questo consente loro di dirottare rimborsi fiscali, stipendi e pensioni sulla nuova utenza creata fraudolentemente. La vittima, quindi, non solo perde il controllo del proprio SPID, ma si ritrova anche con i conti bancari compromessi e i fondi sottratti.

Nel descrivere questo pericoloso fenomeno Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Centro per i Diritti del Cittadino, nel descrivere la pericolosità di questa truffa, ha riferito:


I cybercriminali rubano online documenti e dati personali della vittima con cui registrano uno SPID per le loro operazioni criminali. Attenzione, parliamo di azioni molto pericolose. Con lo SPID, ad esempio, si può accedere al Cassetto Fiscale dell’Agenzia delle Entrate e cambiare l'IBAN, dirottando così eventuali rimborsi per le tasse, si possono aprire conti o attività. È chiaro che il primo passo spetta ai gestori di questi servizi, che devono rafforzare le misure di sicurezza.

Come difendersi dalla truffa dello SPID clonato

Se, da un lato, il sistema SPID presenta vulnerabilità che sono difficili da risolvere a livello tecnico, dall'altro lato esistono diverse precauzioni da adottare per difendersi dalla “truffa del doppio SPID” e da altre frodi legate all'identità digitale.


La prima e fondamentale misura preventiva consiste nell'attivare l'autenticazione a due fattori o 2FA (Two-Factor Authentication) per ogni servizio online che richieda un accesso sensibile, SPID incluso naturalmente. Questo strumento aggiunge un ulteriore livello di sicurezza, impedendo l'accesso non autorizzato anche in caso di furto delle credenziali.


È importante anche controllare periodicamente gli IBAN registrati sui portali pubblici, come INPS, Agenzia delle Entrate e NoiPA, così da verificare che non siano state fatte modifiche non autorizzate. Anche monitorare frequentemente l'accesso ai propri account e utilizzare password complesse e uniche per ogni servizio può contribuire a ridurre il rischio di compromissione dei propri account e dei servizi online della Pubblica Amministrazione utilizzati.


Se doveste sospettare di essere vittime di un furto di identità o di una clonazione dello SPID, vi suggeriamo di denunciare l'accaduto alla Polizia Postale e all'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale), così che il secondo SPID fraudolento venga bloccato il prima possibile.


continua su: https://www.geopop.it/truffa-spid-attenzione-ai-cybercriminali-che-clonano-identita-e-rubano-soldi-cose-e-come-difendersi/

https://www.geopop.it/

COSTRUIAMO, COSTRUIAMO, COSTRUIAMO: C'E' BISOGNO DI TANTE E TANTE GALERE PER POLITICANTI CRIMINALI E MEDICI AFFINI.

 

Amnesia a processo Balanzoni: Anelli “vacilla alla domanda sui vaccini” | Con Frajese e Contri

Filippo Anelli non ricorda di preciso il motivo giuridico per cui ha querelato la dott.ssa Barbara Balanzoni.
E’ un risvolto quantomai particolare quello che l’avv. Mauro Sandri ha promesso in queste ore di rendere pubblico non appena sarà possibile avere i verbali della seduta.

La prima udienza si è svolta nei giorni scorsi. La dottoressa bolognese è stata radiata dall’Ordine dei medici di Venezia nel 2022 per le sue posizioni sulla gestione della pandemia da Covid. La Balanzoni è ora imputata per diffamazione e minacce a seguito di una querela sporta nel marzo 2022 da Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri).
Durante l’udienza, tenutasi davanti al giudice Fabio Cosentino, Anelli ha testimoniato in merito a due video pubblicati dalla Balanzoni su YouTube a gennaio e febbraio 2022, successivamente oscurati.
Anelli ha dichiarato di aver provato un profondo disagio a causa di questi video e di essere stato costretto a cambiare abitudini e a richiedere l’intervento della polizia “per il clima di odio contro gli Ordini che si era scatenato” in quel periodo.

La difesa dell’imputata sostiene che Anelli non avrebbe fornito “chiare precisazioni su quali sarebbero le frasi diffamatorie e minacciose che gli sarebbero state rivolte” e che la Fnomceo avrebbe agito in violazione di legge, mentre la Balanzoni avrebbe semplicemente esercitato il suo diritto di critica.

Un autogol, secondo Sandri

E in effetti, secondo le ricostruzioni di Sandri, nemmeno Anelli avrebbe saputo far cenno alla legge che dice di aver messo in atto: “Quest’ultimo ha rilasciato dichiarazioni quanto meno opinabili affermando di ‘avere eseguito la legge’, ma al contempo non ha saputo rispondere alla domanda di quale fosse il contenuto della legge alla quale ritiene di avere adempiuto… Dopo avere detto di essersi sentito minacciato tanto da dover ricorrere a “protezioni”, ha ripetutamente affermato di non ricordare i fatti specifici che ha posto a fondamento della sua denuncia. Un comportamento tra il reticente ed il surreale”. E’ solo l’inizio di una controffensiva di legalità che travolgerà i falsari della pandemia”.

La dottoressa ha commentato: “Era giunto il momento di affrontare questa cosa per chiarire a livello giudiziario. Io ho dovuto perdere la mia vita, il mio lavoro (sono stata sospesa, radiata e ho perso la copertura assicurativa) e ho dovuto cambiare città e regione”.
In aula il presidente dell’ordine dei medici “ha continuato a dire che a lui interessava una sola cosa, cioè che i medici avessero il certificato vaccinale a posto, cioè lui era un esecutore della legge”, riporta Balanzoni.
“A un certo punto Sandri ha chiesto: quali erano questi vaccini autorizzati? E lui ha detto, non mi interessava quale fosse il vaccino autorizzato, cioè fatene uno, fatene un altro, cioè tu dovevi avere il vaccino o non potevi esercitare, e perché quello era un requisito di legge a cui io dovevo temperare per il ruolo istituzionale”.
La prossima udienza del processo è fissata per il 28 maggio 2025.

CBDC ED INTRUSIONE DELLE BANCHE NELL'UTILIZZAZIONE DEI VOSTRI SOLDI ILLEGALE IN BASE AL DIRITTO INTERNAZIONALE (ILO). E, QUINDI, L'EURO DIGITALE E LE CBDC, POSSONO ESSERE LEGALI? ALLE BOCCE ATTUALI, NO.

  https://normlex.ilo.org/dyn/nrmlx_en/f?p=NORMLEXPUB:12100:0::NO:12100:P12100_INSTRUMENT_ID:312240:NO


C095 - Protection of Wages Convention, 1949 (No. 95)22 Oct 1952In Force


Article 3
  1. 1. Wages payable in money shall be paid only in legal tender, and payment in the form of promissory notes, vouchers or coupons, or in any other form alleged to represent legal tender, shall be prohibited.
  2. 2. The competent authority may permit or prescribe the payment of wages by bank cheque or postal cheque or money order in cases in which payment in this manner is customary or is necessary because of special circumstances, or where a collective agreement or arbitration award so provides, or, where not so provided, with the consent of the worker concerned.
Article 6

Employers shall be prohibited from limiting in any manner the freedom of the worker to dispose of his wages.


Article 7
  1. 1. Where works stores for the sale of commodities to the workers are established or services are operated in connection with an undertaking, the workers concerned shall be free from any coercion to make use of such stores or services.
  2. 2. Where access to other stores or services is not possible, the competent authority shall take appropriate measures with the object of ensuring that goods are sold and services provided at fair and reasonable prices, or that stores established and services operated by the employer are not operated for the purpose of securing a profit but for the benefit of the workers concerned.
Article 8
  1. 1. Deductions from wages shall be permitted only under conditions and to the extent prescribed by national laws or regulations or fixed by collective agreement or arbitration award.
  2. 2. Workers shall be informed, in the manner deemed most appropriate by the competent authority, of the conditions under which and the extent to which such deductions may be made.
Article 9

Any deduction from wages with a view to ensuring a direct or indirect payment for the purpose of obtaining or retaining employment, made by a worker to an employer or his representative or to any intermediary (such as a labour contractor or recruiter), shall be prohibited.

Article 10
  1. 1. Wages may be attached or assigned only in a manner and within limits prescribed by national laws or regulations.
  2. 2. Wages shall be protected against attachment or assignment to the extent deemed necessary for the maintenance of the worker and his family.
QUINDI, I REDDITI MONETARI DI TUTTI I LAVORATORI DEL SETTORE PUBBLICO (DATORI DI LAVORO PUBBLICI) SONO TUTTI ESENTI DALL'ESSERE ESPRIMIBILI IN CBDC, IN QUANTO LA CBDC PER DEFINIZIONE E' UN VOUCHER (NON UNA MONETA VERA E PROPRIA), CHE CONSENTE AL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO DI TELEGUIDARE A DISTANZA COME SPENDERE ED EVENTUALMENTE VIETARE LA SPESA SE LA SPESA NON E' COME DICONO LORO.

PER QUANTO RIGUARDA I DIPENDENTI DI DATORI DI LAVORO PRIVATI VALE LA STESSA COSA, IN QUANTO QUESTA NORMA ILO E' STATA FORMULATA COME NORMA IMPERATIVA INDEROGABILE PER GLI STATI E PER I DATORI DI LAVORO. LA POSIZIONE GIURIDICA PIU' DEBOLE (IN MERITO AL RISCHIO CBDC) E' QUELLA DI CHI HA REDDITI MONETARI NON DA LAVORO, TIPO REDDITI DA CAPITALE, AFFITTI ECC.

QUALSIASI CDBC VIOLA QUESTA CONVENZIONE ILO, RATIFICATA DA QUASI TUTTI GLI STATI MEMBRI DELL'ILO (QUASI TUTTI GLI STATI DEL MONDO: DETTAGLI SUL SITO ILO).


C029 - Forced Labour Convention, 1930 (No. 29)

The original text of the Forced Labour Convention, 1930 (No. 29) made reference to a transitional period during which recourse to forced or compulsory labour might be had subject to specific conditions, as set out in Article 1, paragraphs 2 and 3, and Articles 3 to 24. Over the years, the Governing Body, the International Labour Conference but also the ILO supervisory bodies, such as the Committee of Experts on the Application of Conventions and Recommendations, acknowledged that these provisions, commonly known as “transitional provisions” were no longer applicable. In 2014, the International Labour Conference adopted a Protocol to Convention No.29, which expressly provided for the deletion of the transitional provisions. The text below reflects this deletion. The original text of the Forced Labour Convention, 1930 (No. 29) may be accessed here.


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Preamble

The General Conference of the International Labour Organisation,

Having been convened at Geneva by the Governing Body of the International Labour Office, and having met in its Fourteenth Session on 10 June 1930, and

Having decided upon the adoption of certain proposals with regard to forced or compulsory labour, which is included in the first item on the agenda of the Session, and

Having determined that these proposals shall take the form of an international Convention,

adopts this twenty-eighth day of June of the year one thousand nine hundred and thirty the following Convention, which may be cited as the Forced Labour Convention, 1930, for ratification by the Members of the International Labour Organisation in accordance with the provisions of the Constitution of the International Labour Organisation:

Article 1
  1. 1. Each Member of the International Labour Organisation which ratifies this Convention undertakes to suppress the use of forced or compulsory labour in all its forms within the shortest possible period.
  2. 2. [deleted pursuant to Article 7 of the Protocol of 2014 to the Forced Labour Convention, 1930]
  3. 3. [deleted pursuant to Article 7 of the Protocol of 2014 to the Forced Labour Convention, 1930]
Article 2
  1. 1. For the purposes of this Convention the term forced or compulsory labour shall mean all work or service which is exacted from any person under the menace of any penalty and for which the said person has not offered himself voluntarily.
  2. 2. Nevertheless, for the purposes of this Convention, the term forced or compulsory labour shall not include--
    • (a) any work or service exacted in virtue of compulsory military service laws for work of a purely military character;
    • (b) any work or service which forms part of the normal civic obligations of the citizens of a fully self-governing country;
    • (c) any work or service exacted from any person as a consequence of a conviction in a court of law, provided that the said work or service is carried out under the supervision and control of a public authority and that the said person is not hired to or placed at the disposal of private individuals, companies or associations;
    • (d) any work or service exacted in cases of emergency, that is to say, in the event of war or of a calamity or threatened calamity, such as fire, flood, famine, earthquake, violent epidemic or epizootic diseases, invasion by animal, insect or vegetable pests, and in general any circumstance that would endanger the existence or the well-being of the whole or part of the population;
    • (e) minor communal services of a kind which, being performed by the members of the community in the direct interest of the said community, can therefore be considered as normal civic obligations incumbent upon the members of the community, provided that the members of the community or their direct representatives shall have the right to be consulted in regard to the need for such services.
ANCHE I "DATORI" DI LAVORO IN UN SISTEMA CBDC SAREBBERO SOGGETTI ALLE STESSE CONDIZIONI MONETARIE DI CONSUMATORI E LAVORATORI. QUINDI, IL SISTEMA BANCARIO, OLTRE CHE PILOTARE GLI ACQUISTI SUI MERCATI DEI FATTORI PRODUTTIVI QUALI LAVORO E  CAPITALE UMANO, AVREBBE ANCHE IL POTERE DI INTERDIRE E DI CANCELLARE SPESE .PER QUALSIASI FATTORE DI PRODUZIONE (=LAVORATRICE/LAVORATORE).

 CIO' CONDURREBBE ALL'INTRODUZIONE DEL LAVORO INVOLONTARIO, FORZATO, CHE IN BASE A QUESTA CONVENZIONE E' ILLEGALE.

SI CAPISCE DA SE' CHE L'INTRODUZIONE DELLE CBDC IMPLICA L'ABOLIZIONE DI FATTO DI TUTTI I MERCATI DEI FATTORI DI PRODUZIONE, DEL CONCETTO DI ECONOMIA CONCORRENZIALE E, OVVIAMENTE, QUALSIASI DIRITTO DEI CONSUMATORI, IN PRIMIS NEI CONFRONTI DI BANCHE, ASSICURAZIONI E FINANZIARIE.

QUELLO CHE DEVE SUCCEDERE E' IL CONTRARIO: DEVE SPARIRE IL SISTEMA BANCARIO PRIVATO A DUE LIVELLI, OVUNQUE NEL MONDO.

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

PASSERETE LA VITA A SBLOCCARE ID BLOCCATE DA SISTEMI "INTELLIGENTI" ILLEGALI E NON RESPONSABILI LEGALMENTE FINO A QUANDO NON CHIEDERETE L'EUTANASIA. E' QUESTO IL MONDO CHE VOLETE PER I VOSTRI FIGLI E NIPOTI?

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