Oms, è stato approvato il primo Accordo pandemico globale. L’Italia si astiene
Il nuovo Accordo stabilisce principi, strumenti e meccanismi per rafforzare la cooperazione internazionale in caso di future emergenze sanitarie. Sull’astensione immediata la reazione delle opposizioni
L’organizzazione mondiale della sanità si tiene pronta a future pandemie e approva il il primo Accordo Pandemico Globale. L’Italia però si astiene.
L'Assemblea Mondiale della Sanità, organo legislativo dell'Oms, ha formalmente adottato oggi, 20 maggio, il primo Accordo Pandemico Globale, nato per rafforzare la preparazione e la risposta collettiva a future pandemie.
«Il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all'impegno dei nostri Stati membri nell'adottare questo accordo storico», ha dichiarato il Direttore Generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Cosa prevede l’accordo
L'accordo arriva dopo tre anni di intensi negoziati avviati a seguito delle lacune emerse durante la pandemia di COVID-19. Nel voto in commissione che ha preceduto l'adozione formale, 124 Paesi si sono espressi a favore, nessuno ha votato contro, mentre 11 Paesi si sono astenuti: tra questi l'Italia, che ha ribadito la centralità della sovranità nazionale nelle decisioni in materia di salute pubblica.
«È una vittoria per la salute pubblica, per la scienza e per l'azione multilaterale» ha detto il Direttore Generale dell'Oms.
Il nuovo Accordo stabilisce principi, strumenti e meccanismi per rafforzare la cooperazione internazionale in caso di future emergenze sanitarie, con particolare attenzione all'accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e diagnostica. Secondo il testo approvato, l'Oms non potrà in alcun modo imporre agli Stati misure specifiche come lockdown, obblighi vaccinali o restrizioni ai viaggi.
L'accordo riafferma il rispetto della sovranità nazionale nelle politiche sanitarie, un punto chiave emerso durante le trattative. Il presidente dell'Assemblea di quest'anno, Teodoro Herbosa, Segretario alla Salute delle Filippine, ha sottolineato come l'accordo rappresenti «un'opportunità unica per garantire che le lezioni apprese dal COVID-19 non vadano sprecate».
I prossimi passi
Tra i prossimi passi previsti, l'avvio dei negoziati per definire il sistema globale di condivisione dei patogeni e dei benefici derivanti (PABS), che sarà discusso nella prossima Assemblea Mondiale. Questo sistema dovrebbe garantire che una parte della produzione globale di strumenti sanitari - almeno il 20% - venga destinata rapidamente ai Paesi in base a rischio e necessità, con priorità a quelli in via di sviluppo. L'accordo prevede inoltre la creazione di un Meccanismo Finanziario di Coordinamento e di una Rete Globale per la Logistica e la Catena di Fornitura, con l'obiettivo di superare le disuguaglianze nell'accesso ai prodotti sanitari durante le emergenze. Si tratta del secondo accordo vincolante negoziato sotto l'articolo 19 della Costituzione dell'Oms, dopo la Convenzione quadro per il controllo del tabacco del 2003. Una volta ratificato da almeno 60 Paesi, l'Accordo Pandemico entrerà ufficialmente in vigore.
L’Italia si astiene
L’Italia ha deciso di astenersi dalla votazione insieme ad altri dieci Paese. Le reazioni delle opposizioni non si sono fatte attendere.
«La scelta dell'Italia di astenersi sul piano pandemico mondiale promosso dall'Oms è gravissima. Ancora una volta il governo Meloni decide di isolare il paese per seguire le sirene negazioniste e antiscientifiche. Nessuna lezione dal Covid, anzi una chiusura di fronte alle ragioni della scienza e alla necessità di coordinare a livello globale strategie, risorse e ricerche» afferma in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. «Una figura pessima a livello mondiale solo per compiacere i no vax di casa nostra e la scelta scellerata di Trump che tra i primi atti dopo l'insediamento firmò l'uscita degli Stati Uniti dall'Organizzazione mondiale della sanità. Usare la salute per schieramenti di parte, per amicizia o per il voto di qualche oscurantista, è inconcepibile e non ascoltare la voce degli scienziati mette in pericolo il futuro stesso del pianeta» conclude Braga.
Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd commenta la scelta «davvero l'Italia vuole isolarsi dal resto della comunista internazionale dopo essere stata protagonista durante l'emergenza del Covid-19? L'accordo per il Patto pandemico nasce dalle durissime lezioni di quella fase, che trovò impreparati i singoli Paesi e anche le istituzioni sovranazionali. Solo la cooperazione internazionale può consentire di difendere le popolazioni da rischi per la salute che non conoscono confini».
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