Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020


C.A. deputato Luigi di Maio

sia nella sua funzione di deputato

sia nella sua funzione di ministro degli esteri


CC

Camera dei deputati della repubblica italiana

Senato della repubblica italiana

Comune di Ancona – Servizi Demografici

INPS - Roma

Presidenza della repubblica


Parlamento dell’Unione Europea

Consiglio dell’Unione Europea

Commissione dell’Unione Europea

Unione Europea - EEAS





- Richieste di accesso agli atti amministrativi in allegato in base alla legge 241/90


- Richieste di accesso agli atti amministrativi al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, alla EEAS (sig. Josep Borell)


- Operato dell’ambasciata italiana di Manila, Filippine



Egregio signor di Maio,


apprendo dalla stampa dell’assassinio del Signor Luca Ventre nell’ambasciata dell’Uruguay e non posso fare a meno di inviare finalmente questa lettera, che avevo scritta in data 04.07.2020 e poi deciso di non inviare piu’.


Grazie per aver dato anche all’Italia il suo Kashoggi.


A seguito delle sue molteplici dichiarazioni pubbliche, con le quali sia lei sia l’Unione Europea nella persona dell’EEAS (signor Josep Borrell) avete cercato di giustificare l’esclusione di Cittadini Italiani residenti permanentemente all’estero da qualsiasi assistenza sia consolare sia economica, che emergono anche chiarissimamente di fatto dai molteplici decreti emessi dal suo governo, come lei sa, ho inviato diverse richieste di accesso agli atti amministrativi, in cui veniva richiesta spiegazione circa le seguenti affermazioni del deputato europeo Campomenosi del 20.05.2020, secondo il quale (cito testualmente):


In verità le responsabilità dell'attuale Governo Italiano sono ben più gravi e l'EEAS non è certo un organismo "dinamico" e reattivo (anche se non conosco personalmente il caso delle Filippine).


La Germania ha utilizzato uno strumento finanziario introdotto apposta dall'UE tramite RescEU (e finanziato da tutti noi, quindi Italia inclusa) per agevolare le operazioni di rimpatrio. Il Ministero del signor Di Maio ha, invece, deliberatamente scelto di non usufruirne. Quando lo abbiamo scoperto, a inizio di questa crisi, siamo rimasti esterrefatti.

Il mio collega Paolo Borchia - che ci legge in copia e coordina Lega nel Mondo - si è occupato di tantissimi casi e potrebbe scrivere un libro (anzi, lo invito a farlo) su una vicenda surreale, ma molto grave.

Alcuni Ambasciatori e Consoli sono stati collaborativi, altri se ne sono letteralmente lavati le mani.

Le assicuro che come Lega abbiamo fatto il possibile, ma ci scontravamo con una esplicita volontà politica opposta giustificata da non si sa bene quali folli ragionamenti.”


Il 22.05.2020 ho inviato al MAECI tramite PEC una richiesta di accesso agli atti amministrativi chiedendo accesso a qualsiasi documento, cartaceo e/o elettronico, registrazioni di videoconferenze e via dicendo, che documentasse la sua deliberata scelta non solo di non servirsi di RescEU, ma di spiegare in base a quale ragione giuridica lei - e il signor Borrell e la UE tutta, che a quanto pare hanno seguito a ruota questa sua iniziativa - avete escluso Cittadini Italiani residenti permanentemente all’estero da qualsiasi forma di assistenza consolare e/o economica in questa crisi, come se gli italiani residenti permanentemente all’estero fossero trai responsabili diretti dell’epidemia (putativa o reale non fa alcuna differenza) e/o dei metodi inutili e perversi con cui il suo governo fa finta di combatterla.


Da vari videomessaggi suoi personalmente apparsi su internet apprendo che, quello che Campomenosi chiama una “esplicita volonta’ politica opposta”, risulta dal fatto che, a suo insindacabile avviso, gli italiani residenti permanentemente all’estero, oltre ad essere tutti infetti, non pagherebbero “le tasse” in Italia e non contribuirebbero in nulla all’Italia, quindi, presumibilmente anche forse nulla alla formazione del suo stipendio personale e/o a quello dei suoi amici: ergo non hanno diritto a nulla.


Lei ha mentito, e mente sapendo di mentire.


Le sue menzogne hanno prodotto attraverso essa, ed ancora producono, ulteriori menzogne, abusi, soprusi e l’imposizione di sofferenze del tutto inutili sui Cittadini Italiani residenti all’estero, permanentemente o meno, e sui loro figli. Grazie a cretinate di questo tipo, quando compariamo a colloqui di lavoro e diciamo di essere italiani, dall’altra parte girano la faccia schifati. Il signor Borrell, che se ne deve intendere, afferma che la menzogna sistematica, quella che si suol definire “disinformazione” puo’ uccidere1. Ecco: qui ne avete sia lei sia lui un esempio (ancora) vivente.


E’ ipso facto evidente che, mentre e’ comprensibile che in una situazione di crisi epidemica il suo governo abbia ben pensato di potersi scaricare di dosso qualche responsabilita’ di politica sociale nei confronti di Cittadini Italiani che vivono in Germania, Olanda, Svezia, Danimarca e via dicendo, ovvero in stati, che hanno sistemi di protezione sociale notevolmente piu’ efficaci e potenti di quello dell’Italia, lei si e’ preso la liberta’ di discriminare in modo assoluto e di negare totalmente assistenza a Cittadini Italiani che, come me, volenti o nolenti, vivono in stati (Filippine) in cui la protezione sociale e’ inesistente e gli stranieri, oltre ad essere deportati, non hanno alcun diritto di sorta: un diniego che ha gli stessi effetti della deprivazione ingiusta della Cittadinanza italiana da parte sua ed in cui la UE concorre con l’ingiusta deprivazione di diritti di cittadinanza comunitaria, a quanto pare. Si tratta di una sua iniziativa personale e del suo governo, quindi siete lei ed il suo governo a dovervene prendere la responsabilita’, oltre all’Unione Europea.


Noi Cittadini Italiani residenti all’estero non siamo piu’ disposti a tollerare ulteriori soprusi ne’ da lei ne’ dalla UE.


Le faccio presente che la richiesta di accesso ai dati amministrativi e’ avvenuta dopo che, prevedendo io chiarissimamente quello che sarebbe accaduto alla mia famiglia di li’ a poco, ma non potendo fare nulla in quanto non avevo le disponibilita’ finanziarie per acquistare un biglietto aereo per tornare in Europa (prima dell’epidemia non riuscivo a guadagnare piu’ di 3,57 EUR l’ora), gia’ in marzo avevo ripetutamente chiesto aiuto al suo centro di crisi, ai comuni dove ho risieduto in ultimo in Italia (Ravenna, Ancona) nonche’ ad associazioni private in Italia ed all’INPS ed ai miei parenti.


Il risultato e’ stato che i miei figli, tutti minorenni, di tre, sei e dodici anni, in marzo ed in aprile, sono stati ridotti alla fame, a malapena si sono potuti lavare e vestire sufficientemente in quanto io e mia moglie non eravamo (ed ancora non siamo) in grado di acquistare sapone antibatterico a sufficienza, e siamo tutti rimasti totalmente privi di qualsiasi assistenza medica.


Nondimeno sopravviviamo, non abbiamo (ancora) contratto ne’ il virus SARS-CoV-2 ne’ alcun altro virus, siamo chiusi in casa dai primi di marzo (dell’anno scorso), ma questo non significa che siamo fuori pericolo. La nostra situazione alimentare e’ ancora piu’ che precaria. Siamo anche in pericolo di essere tagliati fuori completamente dal resto del mondo in quanto non siamo in grado di pagare gli arretrati delle utenze e non possiamo acquistare ricariche telefoniche. Le scuole, dove io lavoravo come insegnante di tedesco, sono ancora chiuse e non ci sono date certe su quando, se mai, riapriranno. I datori di lavoro filippini le hanno chiuse da un giorno all’altro e si sono dimenticati di pagare gli arretrati dei miei compensi, come anche il governo filippino, che ha promesso aiuti, ma evidentemente ha ben pensato di escludere gli stranieri di colore bianco qui residenti dalla sua considerazione.


In data 15.06.2020 il MAECI ha risposto alla mia richiesta di accesso ai dati amministrativi quanto segue:


“ … esaminata l’istanza, e sentiti gli Uffici competenti presso la Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, si rileva che lei fa riferimento a una decisione del Consiglio Affari Esteri (CAE) relativa al rimpatrio di cittadini europei. Si tratta quindi di un atto eventualmente prodotto dal CAE, che quindi andrebbe richiesto al Consiglio dell’Unione Europea. A questa pagina troverà recapiti utili: https://www.consilium.europa.eu/it/documents-publications/public-register/request-document/


Si segnala ad ogni buon fine che dal 23 marzo tutti i Consigli Affari Esteri che si sono susseguiti sono stati effettuati in Video Conferenza e pertanto sono stati Consigli informali, nell'ambito dei quali non è quindi possibile assumere decisioni o approvare atti di alcun tipo.


Qualora possa essere di suo interesse, la informo che il tema dell’assistenza consolare ai cittadini europei è stato trattato in due recenti CAE, per i quali sono disponibili resoconti pubblici:


CAE 23 marzo

Comunicato https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/03/23/


Conferenza stampa https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-03-23-fac/?slide=0


CAE 3 aprile

Comunicato https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/04/03/


Conferenza stampa https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-04-03-fac/?slide=0


Cordialmente,

Rosa Carraturo

Ufficio Relazioni con il Pubblico”


alla quale ho risposto nella stessa data:


“ … si tratta di una risposta patentemente reticente.


Chi sono le Eccellenze che hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono le registrazioni di tali videoconferenze?


Sia il consiglio sia la commissione hanno gia' dichiarato di non possedere documenti (elettronici, cartacei o in qualsiasi altra forma) in merito a questi atti-non atti, che in realta' sono schiaffi in faccia alla ratificazione della UE della CEDU ... e della ratificazione dell'Italia della stessa e' meglio che non ne parliamo neanche, vero?


Qui stiamo parlando di omissioni di atti di ufficio che mettono a repentaglio la vita di italiani all'estero, TUTTI, residenti permanenti e non permanenti.


E' anche altrettanto di per se' evidente che si tratta di un'area di competenze UE-stati membri, che e' da definire condivisa, se non concorrente.


Quindi: ne siete responsabili in solido entrambi allo stesso modo, anche se eravate e siete uno stato in bancarotta.


Chi sono le Eccellenze che hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono le registrazioni di tali videoconferenze?”


A tale richiesta non ho ricevuto ancora risposta.


Oggi reitero in allegato, sia a lei sia agli altri organi di cui sopra, le stesse richieste di accesso a tutti, ovvero TUTTI, che significa TUTTI E QUALSIASI, DOCUMENTO CARTACEO E/O ELETTRONICO E/O REGISTRAZIONE DI VIDEOCONFERENZE IN CUI LEI, DA GENNAIO 2020 SINO ALLA FINE DI GIUGNO 2020, ABBIA MAI TRATTATO, DIRETTAMENTE E/O INDIRETTAMENTE, ANCHE SOLO DI STRISCIO, DI ITALIANI RESIDENTI PERMANENTEMENTE O MENO ALL’ESTERO IN RELAZIONE A MISURE DA ATTUARE, ATTUATE, INTESE, PIANIFICATE, RIVISTE, RITIRATE E/O ANNULLATE, IN COORDINAMENTO CON L’EEAS O QUALSIASI ALTRO ORGANO DELL’UE O CON QUALSIASI AMBASCIATA O RAPPRESENTANZA CONSOLARE ITALIANA O STRANIERA.


METTA FINALMENTE IN TAVOLO TUTTI I DOCUMENTI E TUTTE LE REGISTRAZIONI DELLE VIDEOCONFERENZE, SIGNOR “MINISTRO”.


Inoltre, reitero in allegato anche la mia richiesta di accesso agli atti amministrativi del 19.06.2020 (in doppio con la stessa richiesta in base al d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33), in cui veniva chiesto al MAECI di presentare dati statistici COMPLETI circa tutte le domande di assistenza da parte di Cittadini Italiani direttamente o indirettamente collegate alla crisi epidemica, al numero di domande/richieste ricevute, al numero di quelle respinte, agli eventuali esborsi effettuati per singola ambasciata e per rappresentanza consolare e per paese, indicando la consistenza della popolazione AIRE di riferimento nella giurisdizione consolare. Se tali dati statistici esistono, lei li deve fornire. Se non esistono, lei deve dichiarare pubblicamente al Popolo Italiano che non esistono.


Questa seconda domanda di accesso ai dati amministrativi il MAECI l’ha respinta con la motivazione parossistica che io non avrei dimostrato (cito testualmente) “ … di essere titolare di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto …”. Una pura fandonia, in quanto, per quanto riguarda l’ambasciata di Manila e le rappresentanze consolari nelle Filippine, incluse nella lista, tale interesse giuridico per tali dati statistici esiste ed e’ pure innegabile, ammesso e non concesso che non sia tale anche per le altre 199 ambasciate e rappresentanze consolari (non ancora chiuse definitivamente).


La reticenza, la superficialita’, l’arroganza nonche’ l’illegalita’ messa in luce dal MAECI in merito a queste richieste di accesso agli atti amministrativi non solo non e’ congruente con la visione del suo partito, che aveva fatto delle trasmissioni TV in tempo reale delle sedute di comuni, province, regioni ecc. uno dei suoi cavalli di battaglia, ma in quanto dimostra quanto lo zoccolo duro di personale dalla mens burocratica totalitaria, gelosa di sedicenti arcana imperii e intimamente sprezzante, oppressiva e ricattatrice dei Cittadini Italiani residenti all’estero, prevalga nel MAECI fino ai suoi vertici. L’unica consolazione per il Cittadino Italiano e’ vedere come la stessa mens burocratica totalitaria, gelosa di sedicenti arcana imperii e intimamente sprezzante dei Cittadini Italiani la ritroviamo miracolosamente autoriprodotta anche nell’Unione Europea, in particolare nell’EEAS e nel signor Josep Borrell.


Come lei sa, le stesse richieste di accesso ai documenti amministrativi, ovvero alle sue famose videoconferenze “segrete” con la UE (con chi esattamente lo deve sapere lei), in cui lei evidentemente ha buttato via i Cittadini Italiani residenti all’estero e le loro famiglie come se fossero la sua monnezza, le ho inviate anche all’Unione Europea, completandole con una richiesta di dimissioni volontarie del signor Borrell per la sua patente partecipazione in un’operazione di discriminazione nei confronti dei Cittadini Italiani residenti all’estero e di diniego dell’esercizio di basilari diritti di cittadinanza, Italiana e comunitaria, oltre che violazione di varie norme di diritto europeo primario, secondario e della CEDU.


Che lei non abbia fatto ricorso a RescEU puo’ o non puo’ essere considerato un’omissione di atti di ufficio, saranno le sedi adatte a giudicarlo, oltre, in primo luogo, al Popolo Italiano - al quale lei risponde. Fatto sta che sia il diritto comunitario sia la CEDU, indipendentemente da RescEU, non liberano ne’ lei, ne’ il suo governo, ne’ la UE dall’obbligazione di garantire e preservare livelli minimi dei diritti umani ANCHE in una situazione di crisi epidemica, anche a Cittadini Italiani residenti permanentemente all’estero, anzi di tutti i Cittadini UE residenti all’estero, permanenti o meno, se ne hanno bisogno, almeno in quegli stati, in cui governi che li ospitano non sono in grado o non si ritengono in obbligo giuridico di farlo.


Il Consiglio Europeo ha risposto ad una richiesta di accesso ai suoi documenti amministrativi in data 25.05.2020 che non era in grado di identificare documenti di alcun tipo. Poi in data 17.06.2020 ha fornito una dichiarazione scritta in una lettera a nome di Fernando Florindo, in cui si evidenziano cinque documenti tra il 17 marzo 2020 ed il 5 maggio 2020 (cito testualmente):


1) 17 marzo 2020: Conclusione del Presidente del Consiglio europeo (riguardante i cittadini bloccati in paesi terzi) 2

2) 26 marzo 2020: Dichiarazione congiunta dei membri del Consiglio europeo (riguardante i cittadini bloccati in paesi terzi) 3

3) 3 aprile 2020: riunione dei Ministri degli Affari esteri (scambio di opinioni sugli aspetti internazionali della pandemia di COVID-19, con particolare attenzione al coordinamento consolare e al rimpatrio, al rafforzamento della cooperazione e dell'assistenza internazionale e alla disinformazione) 4

4) 22 aprile 2020: riunione dei Ministri degli Affari esteri (aggiornamento da parte dell'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza sugli sforzi in corso per rimpatriare i cittadini europei bloccati all'estero) 5

5) 15 maggio 2020: Dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo (sugli esiti dello sforzo coordinato dell'UE in materia di rimpatrio, che ha raggiunto circa 625.000 cittadini europei (UE)).6


La lettera del signor Florindo evita elegantemente qualsiasi riferimento alla dichiarazione riportata sul sito EEAS di esclusione dei Cittadini residenti permanentemente all’estero da qualsiasi assistenza. Le violazioni del diritto primario, secondario e della CEDU commesse dal MAECI e dal signor Borrell non vengono menzionate e ovviamente non viene menzionata la richiesta di dimissioni del signor Borrell, come non viene menzionato il fatto che la maggior parte di questi rimpatri e’ avvenuta a spese, talora altissime, dei rimpatrianti stessi. Sulle condizioni dei Cittadini UE di minore eta’ residenti temporaneamente o permanentemente all’estero durante la crisi epidemica la lettera glissa elegantemente del tutto.


La Commissione Europea ha risposto ad una richiesta di accesso ai dati amministrativi in merito a quanto scritto sul sito del signor Borrell e quanto dichiarato dal deputato Campomenosi, che non era in grado di identificare documenti ed il 17.06.2020 ha chiuso il caso, prima che si potessero metterle a disposizione l’informazione sulle sue videoconferenze “segrete” di febbraio/marzo 2020.


Il parlamento europeo ha risposto alla domanda di accesso ai dati amministrativi del 26.05.2020 in data 29.06.2020 quanto segue:


I nostri riferimenti: A(2020)5593 e A(2020)5630

...

Il Parlamento europeo risponde congiuntamente alle Sue due richieste summenzionate di accesso del pubblico ai documenti, poiché entrambi riguardano gli stessi documenti.


Tutte le richieste di accesso del pubblico ai documenti sono trattate in conformità al regolamento (CE) n. 1049/2001 del 30 maggio 2001 relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. Il regolamento si trova qui:


https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001R1049&from=EN


Conformemente all'articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1049/2001, “il presente regolamento riguarda tutti i documenti detenuti da un'istituzione, vale a dire i documenti formati o ricevuti dalla medesima e che si trovino in suo possesso concernenti tutti i settori d'attività dell'Unione europea”. Secondo questo articolo, i documenti del Parlamento sono quelli di cui il Parlamento è l'autore o che sono stati ricevuti dal Parlamento e sono in suo possesso.


Tuttavia, le Sue due richieste non richiedono documenti specifici del Parlamento dal momento che Lei chiede “tutti e qualsiasi documento preparatorio e/o dispositivo” relativo ai due lettere menzionate nelle sue richieste le quali, una è stata creata dall'Europe Direct Contact Centre (EDCC) trasmettendo la risposta dell'European External Action Service (EEAS) e l'altra gli è stata inviata direttamente da un deputato al Parlamento europeo.


Infatti, sia l'EDCC che l'EEAS sono organismi che non hanno alcun rapporto con il Parlamento europeo e quindi il Parlamento europeo non e l’autore ne detiene, nel senso dell’articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1049/2001, dei documenti preparatori relativi a la lettera inviata a Lei dal EDCC. L'autore della prima lettera è quindi l'EDCC che le trasmette le informazioni fornite dall’EEAS. Le suggeriamo di contattare direttamente questi due organismi per richiedere l'accesso ai documenti preparatori della risposta dell'EDCC.


Per quanto riguarda la lettera a Lei inviata direttamente da un deputato al Parlamento europeo, il Parlamento la informa che esiste una separazione organica tra i deputati al Parlamento europeo e lo stesso Parlamento europeo come istituzione. Ai sensi dell'articolo 122, paragrafo 2, del regolamento del Parlamento "[...] i documenti elaborati da singoli deputati o gruppi politici sono documenti del Parlamento ai fini dell'accesso ai documenti solo se sono presentati a norma del presente regolamento". Il regolamento del Parlamento si trova qui:


https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/RULES-9-2020-02-03_IT.pdf


Alla luce delle disposizioni di cui sopra, solo i documenti di cui il Parlamento è l'autore o che sono stati ricevuti dal Parlamento e sono in suo possesso possono essere oggetto di una richiesta di accesso pubblico. Pertanto, i documenti generati dai singoli deputati o dai gruppi politici, che non siano stati presentati a norma del regolamento del Parlamento, non possono essere considerati documenti del Parlamento ai fini dell'applicazione del regolamento (CE) n. 1049/2001, in quanto rimangono nella sfera politica dei singoli deputati e dei gruppi politici che li generano. Il Parlamento non è stato quindi in grado di identificare nessun documento del Parlamento, nel senso delle disposizioni di cui sopra, preparativo alla lettera inviata a Lei direttamente dal deputato al Parlamento Europeo. Lei può, tuttavia, ricontattare direttamente il deputato che ha scritto la lettera e chiederli più informazioni.


Inoltre, Lei stesso afferma nelle Sue richieste che Lei pensa che i documenti preparatori risultano dagli “riunioni e decisioni prese collettivamente e/o singolarmente dal ministro degli esteri italiano e/o da suoi agenti”. Un'altra strada da esplorare è quindi quella di contattare direttamente le autorità italiane.


Su questa base, il Parlamento considera le Sue due domande come trattate e i due dossier chiusi. Qualora avesse nuove richieste di documenti specifici del Parlamento, non esiti ad inoltrare ulteriore domande.”


Una risposta di questo tipo, grondante di irresponsabilita’ e disprezzo per il Cittadino Europeo e patentemente reticente, e’ piu’ tipica di uno stato totalitario che di un parlamento che ha l’ambizione di diventare la casa comune dei Cittadini di uno stato federale costituzionale di diritto. Viene da un parlamento il cui presidente e’ un Cittadino Italiano, che sulla stampa italiana ha iniziato una campagna contro le fake news provenienti dalla Russia, quando invece avrebbe dovuto occuparsi piuttosto delle fake news del signor Borrell provenienti dall’EEAS, dal MAECI e da lui stesso. Non c’e’ alcun bisogno di fake news dalla Russia quando la UE le fa e le disfa da se’ con l’aiuto del MAECI.


E’ del tutto falso che si tratti di un processo di competenza esclusiva degli stati membri, cioe’ del MAECI.


Sia lei sia il MAECI sia il Consiglio sia la Commissione sia il Parlamento Europeo state prendendo per i fondelli non solo i Cittadini Italiani residenti all’estero, ma anche gli Italiani residenti in Italia, facendogli credere cose che non hanno alcun fondamento nella realta’: state tutti raccontando una marea di menzogne e falsita’ dalle quali emerge tutta la bassezza morale di una classe di irresponsabili incompetenti, che o non hanno la minima idea di che cosa stiano facendo in realta’ o perseguono agende occulte (o entrambe le cose).


Per quanto riguarda la pretesa legittimazione dell’esclusione dei Cittadini Italiani residenti permanentemente all’estero, ovvero la mancanza di pagamento di tasse da parte loro allo stato italiano, bisogna dire che le tasse non sono l’unico modo con cui si contribuisce al benessere economico di una nazione.


Io sono emigrato dall’Italia la prima volta all’eta’ di 16 anni (1980). Insieme a mio padre, che e’ stato emigrato in Germania per 25 anni, per piu’ di 30 anni abbiamo trasferito tutto il nostro reddito e risparmi in Italia, addirittura abbiamo pagato tasse italiane con redditi guadagnati all’estero (in Germania ed altrove) non solo quando lei era ancora in fasce, ma prima ancora che lei fosse nato. Dalla sua carriera lavorativa precedente il ministero non si evince alcuna attitudine al pagamento di tasse da lavoro svolto su mercati concorrenziali ne’ in Italia ne’ all’estero, ma quello ce l’ha in comune con tutto il MAECI, che per il contribuente italiano e’ un mero costo da sempre.

Gli ultimi dati statistici attendibili (della IBRD/World Bank) sulle rimesse in entrata ed in uscita dall’Italia mostrano che le rimesse in entrata superano le uscite:

   

Molte di queste rimesse verso l’Italia non sono degli extracomunitari, che chiamate a lavorare li’ invece degli Italiani, sono di Italiani residenti all’estero come me – e sono certamente sottostimate.


Non solo IMU, TASI pagate da italiani residenti all’estero, ma molte altre tasse la cui legittimita’ nel migliore dei casi e’ dubbia.


Io stesso ho pagato ingiustamente imposte di bollo per un ammontare di ca. 1000 EUR, a cui lo stato italiano non aveva alcun diritto. Sto cercando di recuperarle da anni. In un processo civile contro mia sorella, durato piu’ di 16 anni, e a seguito del quale e’ stata condannata per truffa ed appropriazione indebita, ho pagato piu’ di imposte di bollo per la registrazione della sentenza di quanto non sia stata multata mia sorella dal tribunale di Ravenna (meno di 200 EUR): Una violazione patente del principio di proporzionalita’. Lei, che e’ un grande studioso di diritto ed un grande ingegnere di ponti perso per l’Italia, sa di cosa parlo, no? I tribunali chi dovrebbero punire, i colpevoli o gli innocenti? In Italia non si capisce bene.


Ripetutamente ho richiesto la restituzione di questa imposta di bollo, fino ad adire la Commissione Tributaria. Li’ ho dovuto prendere atto del fatto che, nonostante la SPID, non e’ possibile depositare un ricorso per via elettronica senza avere anche una firma elettronica in formato PADES, che io non ho e non riesco ad ottenere. Un solerte funzionario del Ministero delle Finanze ha risposto ad un mio reclamo dicendo che il problema sarebbe stato risolto in via “amichevole”, ovvero senza ricorso alla Commissione Tributaria. Forse nella sua pochezza non si rendeva conto di confessare diniego di giustizia a nome e per conto dello stato italiano. Impedire a Cittadini Italiani di adire i tribunali italiani per fini pienamente legittimi contro uno stato che diventa sempre piu’ illegittimo e’ altrettanto “amichevole” quanto la prassi di impedire con qualsiasi mezzo agli italiani all’estero di votare, in ultimo per/contro il vostro referendum costituzionale. La soluzione “amichevole” consiste sempre ed ancora nell’ignorare la legittima richiesta di rimborso di questa imposta e nel dolce far niente.


Gia’ che ci siamo, colgo anche l’occasione per informarla che lo stato italiano da piu’ di dieci anni ha debiti impagati nei miei confronti per un valore stimato (non da me, ma da un avvocato italiano, che dopo essersi fatto dare un anticipo di 250 EUR poi e’ scomparso nel nulla) in ca. 10,000 EUR. Questo debito non riesco ad incassarlo in quanto per anni non sono riuscito a trovare un avvocato in Italia che si prendesse carico di un procedimento ex lege detta “Pinto”. L’ordine degli avvocati di Bologna mi ha negato il gratuito patrocinio nonostante la mia situazione di indigenza con motivazioni che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra e la corte d’appello di Bologna non risponde neanche ad email dalla PEC.


E lei ci viene a raccontare che noi non abbiamo fatto o non facciamo il nostro dovere?


Che siamo scappati dall’Italia per evitare di pagare lo stipendio a lei ed ai suoi amici?


Che all’estero ci stiamo perche’ ci diamo alla pazza gioia fiscale?


Ma guarda un po’!


Gia’ che ci siamo, bisogna che gliela dico tutta.


Nel 2016 ho fatto l’ennesimo tentativo di ristabilirmi in Italia. Sono andato dalle Filippine a Roma. Tutto cio’ che il comune di Roma ha fatto per aiutarmi a reintegrarmi in Italia e’ stato questo:


- prima di tutto mi ha negato la domanda di residenza, per motivi imperscrutabili;


- poi mi ha dato una fotocopia con l’indirizzo del dormitorio pubblico gestito dalle suore in via Ratti;


- poi mi ha mandato a cercare lavoro in una sedicente “agenzia complessa” provinciale dell’impiego a Roma in cui gli addetti non erano in grado neanche di scrivere la mia anagrafica, evidentemente non avevano mai lavorato in vita loro; si sono dimenticati di mandare il mio curriculum a scuole che richiedevano insegnanti di tedesco nonostante le mie segnalazioni di disponibilita’ ad accettare quel lavoro; a seguito di reclami scritti: responsabile la Signora/il Signor Nessuno, come al solito;


- la maggior parte delle mie domande di lavoro sono state respinte gia’ allora per discriminazione per eta’;


- l’unico lavoro che sono riuscito ad avere, l’insegnante di informatica a domicilio, non e’ stato pagato: la societa’ sedicente di “consulenza” e’ fallita - recuperati zero EUR;


- dopo aver chiesto ad un paio di istituzioni che fare per poter partecipare ad un concorso pubblico con una laurea in economia politica della Ludwig Maximilians Universität di Monaco di Baviera, gia’ dichiarata equivalente dal consolato italiano di Monaco di Baviera nel 1994, non ho trovato alcun modo per farmela riconoscere e partecipare almeno al concorso per gli spazzini (con tutto il rispetto per gli spazzini).


Sono laureato a pieni voti, parlo fluentemente tre lingue, ho 25 anni di esperienza nelle vendite di prodotti informatici, software e hardware: lei, come tanta altra gente nelle pubbliche amministrazioni di questo povero paese non povero, che siete riusciti a fare diventare poverissimo, no. L’unica qualifica che lei possa vantare e’ l’abbronzamento del naso (nose browning) presso una combriccola intorno ad un giullare di corte senza corte. Ci sono decine di migliaia di italiani piu’ qualificati e meritevoli di fare il ministro degli esteri, per non dire nulla del primo ministro, un emerito ed egregio professore di diritto incostituzionale.


Lei ed il suo governo avete condizionato tutti i fantastici aiuti ed assistenze al rimpatrio in Italia da parte di italiani residenti all’estero, quando al contempo avete reso impossibile il rientro con regolamentazioni che in realta’ lo impedivano o facevano leva sul fatto fisiologico che, prima di tutto non esistevano i voli, poi la maggior parte dei potenziali interessati non aveva i soldi per tornare o in ogni caso non si fidava delle vostre promesse a buffo. Ovviamente scadenze perentorie per gli emigrati, come sempre.


Allora le chiedo: Oltre ai ponti di Trastevere, a quali sistemazioni temporanee avete pensato nei vostri fantastici piani di rientro? A quali opportunita’ di lavoro? Forse il ministro degli esteri? Vi e’ mai saltato in mente che ci sono Cittadini Italiani che non sono in grado di pagare il biglietto aereo per tornare indietro, ma che devono tornare indietro se non vogliono vedere morire di fame i propri figli invece che di COVID-19, o vi e’ saltato in mente per qualche millisecondo, ma avete voluto nonostante tutto mantenere le condizioni onde evitare anche di dover pagare veramente REM, disoccupazione rimpatriati ecc. e lasciarli morire di inedia li’ dove sono? E’ una soluzione, vero, almeno per la Farnesina? E’ anche una soluzione demografica, la vostra soluzione finale al problema dell’emigrazione italiana? Sono domande del tutto retoriche, ovviamente, viste le proposte di legge sulla Cittadinanza portate in parlamento dal suo partito.


Passiamo alla sua ambasciata di Manila.


Essendo emigrato gia’ in tre continenti, quando vado in un’ambasciata o una rappresentanza consolare italiana so che cosa mi aspetta: non mi aspetto nulla.


L’ambasciata italiana di Manila l’ho conosciuta nel 2013, quando un datore di lavoro filippino si e’ preso la liberta’ di sequestrarmi il passaporto in quanto mi aveva coinvolto in un contratto di lavoro fraudolento con un’azienda inglese nelle Filippine e io li avevo citati entrambi in tribunale. Insieme ad un collega spagnolo siamo andati sia all’ambasciata UE sia a quella italiana per chiedere come mai ci siano tante aziende europee nelle Filippine (allora si trattava della Octopus Travel Ltd. Inglese, ma avremmo potuto dire CRIF, CMC, Siae Elettronica ecc.) che eludono il diritto del lavoro sia europeo sia italiano e defrodano impunemente lavoratori europei e che cosa intraprendono le ambasciate europee. All’ambasciata italiana qualcuno confermo’ che si trattava di elusione del diritto del lavoro UE ed italiano, ma tiro’ su le spalle e se ne ando’. L’ambasciata della UE disse, falsamente, che la UE non ha competenze.


Poi, nel 2014, andai all’ambasciata per registrare la mia famiglia all’AIRE nell’illusione che sarei stato in grado finanziariamente di trasferirla in Europa lavorando in Italia. Ed e’ da allora che e’ iniziato il conflitto con questa stalla di Augia che e’ l’ambasciata italiana di Manila (adesso: roba sua). Non mi lasciarono variare l’indirizzo della mia iscrizione AIRE in quanto contestavano la traduzione della parola “nurse” con infermiera invece che ostetrica nei documenti che presentai. Lasciai perdere. Fino a quando non dovetti rinnovare il passaporto per andare a prendere un lavoro in Cina. Al di la’ del fatto che ci misero quasi tre mesi per farmelo avere, ebbi la piacevole sorpresa di esperire che mi volevano ricattare con una lettera liberatoria accusandomi di non esser iscritto all’AIRE di Manila (ma a quella di Monaco di Baviera). Presentai una richiesta di accesso agli atti amministrativi e tentarono di evitare l’accesso, continuando a ricattarmi di non farmi avere il passaporto altrimenti e facendomi minacciare dal carabinere di guardia. Chieda pure le videoregistrazioni presso l’ambasciata tra il 14.04 ed il 16.04.2016 se ancora le hanno o hanno il coraggio di trovarle. In un documento relativo al passaporto rinnovato hanno patentemente scritto il falso, ovvero che io non risulto residente nelle Filippine, ma a Falconara Marittima (mia ultima residenza in Italia).


In marzo ho cercato aiuto anche presso l’ambasciata francese e quella tedesca per tornare in Italia, e, a causa delle regole previste dai vostro decreti di cosidetta emergenza - l’Italia e’ sempre in emergenza, vero?, e’ il suo stato naturale -, volevo portare con me una copia dell’iscrizione AIRE corretta. Quindi ho rifatto una domanda di variazione dell’indirizzo AIRE sull’anagrafe consolare online. Con altre scuse del tutto insulse, l’ambasciata di Manila l’ha sospesa, ovvero: respinta.


Il 15.05.2020 ho mandato un’altra domanda corredata di tutti i documenti richiesti tramite l’anagrafe consolare online. Ho due ricevute via email che dicono che la domanda e’ stata inoltrata correttamente per mezzo del sito AIRE online, eppure il signor Greco, dell’ambasciata di Manila, in data 01.07.2020 afferma di non aver ricevuto nulla, dopo che avevo controllato se l’anagrafe di Ancona avesse ricevuto comunicazioni da Manila o no. L’anagrafe di Ancona non aveva ricevuto nulla dall’ambasciata di Manila, ha sollecitato l’ambasciata di Manila in quanto avevo mandato all’anagrafe gli screenshot contenenti la domanda di variazione dell’indirizzo del 15.05.2020 per posta elettronica, conoscendo l’andazzo della sua ambasciata di Manila.


Riecco il suo signor Greco dell’ambasciata di Manila, con un altro dei suoi formulari cartacei, quando ho gia’ diffidato il signor Greco e tutto il personale dell’ambasciata di Manila dal contattarmi in qualsiasi modo: non voglio avere assolutamente nulla a che fare con loro, non voglio essere contattato da loro per qualsiasi ragione, neanche da morto.


L’anagrafe consolare online funziona o no, “ministro”? La sapete fare funzionare o no? Nel 2016 allo sportello dell’ambasciata di Manila mi hanno detto che non sapevano nulla dell’anagrafe consolare online. Eppure era online. A Manila non sapevano che dovevano attivare loro l’account utente. Le ambasciate italiane sanno far funzionare quest’anagrafe consolare online o no? Dove sono andati a finire i miei documenti, come richiesti dall’applicazione ed inviati tramite l’anagrafe consolare online? Chi e’ che li ha cancellati, “ministro”, e cosi’ mi ha anche impedito di votare?


Per quanto riguarda il mio “caso”, “ministro”, provvedo a mandare la domanda e gli allegati direttamente all’anagrafe di Ancona con posta separata. Vale il principio del silenzio assenso. Vi consiglio di continuare a starvi zitti in merito a questa storia, perche’ puzza fino al cielo e ne avete gia’ piu’ che abbastanza al collo.


Cortesemente dica al suo signor Greco dell’ambasciata di Manila di utilizzare i suoi formulari cartacei per gli scopi piu’ adatti che crede, ammesso e non concesso che lei eserciti un qualsiasi potere riconoscibile sulle ambasciate italiane o che qualcuno ivi la riconosca come “ministro” degli esteri. Io in un’ambasciata o consolato italiano non ci mettero’ mai piu’ piede per il resto della mia vita. CON CIO’ QUESTA QUESTIONE E’ CHIUSA.


Lei sara’ pure un gran sbattitore di porte, tuttavia finora le porte ha dimostrato di saperle sbattere in faccia solo ai Cittadini Italiani residenti all’estero con motivazioni che piu’ che “folli” (Campomenosi) sono ridicole, da vero ed autentico giullare di un giullare senza corte.


Se vuole una guerra con i Cittadini Italiani residenti all’estero, basta che lo chieda. Noi non ci lasciamo attirare in una guerra tra poveri da lei progettata a tavolino per distrarre i Cittadini Italiani dai problemi reali. Contrariamente a lei, noi siamo responsabili, checche’ pensino i piani alti della Farnesina o altri palazzinari in altre palazzine del sedicente stato italiano in sfacelo: con gli oriundi superiamo i 60 milioni, cinque milioni in piu’ dei “veri” italiani come lei e di quelli come lei. Basta che lo chieda e tutto le verra’ dato.


BASTA DISCRIMINAZIONE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO!


BASTA OPPRESSIONE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO!


BASTA DEPREDAZIONE DEI DIRITTI DI CITTADINANZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO!


SI PREOCCUPI DI FAR PAGARE I DEBITI IMPAGATI DELLO STATO ITALIANO NEI CONFRONTI DEGLI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO PRIMA DI DAR FIATO LIBERO ALLA SUA IGNORANZA ALLO STATO BRADO!


Tutti gli Italiani VERI sanno che lei e’ solo un messo li’, esegue dei comandi di altri, in realta’ non ha alcuna voce in capitolo. Ebbene: non conti troppo sulla loro comprensione – IL SUO TEMPO E’ GIA’ AMPIAMENTE SCADUTO, ESATTAMENTE COME QUELLO DI BORRELL E DEL RESTO DEL SUO GENIALISSIMO GOVERNO.


Anche l’instaurazione della vostra dittatura sanitaria non vi salvera’: gli italiani sanno benissimo come liberarsi di dittatori – e se ne sono sempre liberati da soli. Non staremo a guardare come instaurate un’altra dittatura in nome e per conto vostro e/o della UE.


Colgo anche l’occasione per farle i miei migliori complimenti per la sua gestione del dossier riguardante l’ambasciatore Antonio Morabito, come anche per l’operazione di tradimento e di frode a danno di tutti gli italiani residenti permanentemente o temporaneamente all’estero a qualsiasi titolo, dopo che li avete infamati ed infangati in quasi tutti i modi possibili ed immaginabili come elucidato sopra, da parte del MAIE-Italia23, che ha, oscenamente, deciso di fare da stampella al suo sedicente governo. Il MAIE e il signor Merlo se la dovranno vedere adesso con gli Italiani veri residenti permanentemente o temporaneamente all’estero.


Faccia un favore a se’ stesso ed alla sua famiglia: si dimetta, fino a che riesce a farlo volontariamente, se ne torni all’universita’, finisca quello che ha iniziato, se ne e’ capace. Poi vada a lavorare, se ne e’ capace, invece di andare in giro per il mondo ad insegnare come campare a chi ne sa molto, ma molto piu’ di lei. Se c’e’ qualcuno in Italia che ha dimostrato di campare sulle spalle del contribuente senza titolo, questo e’ lei, non gli emigranti italiani.


Qualora trovasse qualcosa di politicamente scorretto in questa lettera o negli allegati o avesse delle richieste di approfondimento, non esiti a contattarmi: puo’ contare sulla mia piu’ totale disponibilita’ ed attenzione.


Cordialissimi saluti

(Firma)

XXX YYY

Cittadino della repubblica italiana, organo atrofizzato della costituzione


ALLEGATI


1 https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2020/06/10/coronavirus-borrell-la-disinformazione-puo-uccidere_1d339190-0a98-42ee-9de4-9b03c5bd25a5.html

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