Rispondiamo alla madre (che ci ha contattati via Whatsapp) dell'uomo morto lo scorso 1 gennaio a Montevideo, dopo aver scavalcato il muro di cinta dell'Ambasciata d'Italia...
Da giornale di cronaca abbiamo riportato la dolorosa vicenda della morte di Luca Ventre, il connazionale morto per arresto cardiocircolatorio in ospedale il 1 gennaio dopo essere stato arrestato per aver scavalcato il recinto dell’Ambasciata Italiana di Montevideo per poi dirigersi verso gli uffici. Abbiamo, in pratica, riportato la notizia pubblicata dall’agenzia di stampa Ansa e confermata dal sito dell’Ambasciata. Non aggiungendo ne togliendo parole. Nella giornata di oggi la madre di Ventre ha inviato alcuni messaggi a un collega, affermando che è "vergognoso" quanto da noi scritto. E poi ancora: "Non vi siete premurati di accertarvi sulla natura del fatto così come è accaduto", "non c’è bisogno di questo tipo di informazione". La chiosa: "Riferisci anche al tuo datore di lavoro". In questo momento siamo vicini alla mamma di Luca e possiamo comprendere il dolore per la prematura morte del figlio. E ci mancherebbe altro. Ma rispondiamo alla signora dicendo che ci siamo attenuti appunto a quanto scritto dall’Ansa e anche alla nota ufficiale dell’Ambasciata, così come hanno fatto altri media, ripetiamo, non aggiungendo o togliendo nulla. Sul decesso di Ventre sono in corso delle indagini e non appena si capirà l’esatta dinamica dell’accaduto non mancherà l’occasione per scriverlo. Anche per noi è molto importante che si faccia chiarezza su questa morte. E dunque restiamo in attesa che se ne sappia più grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Non spetta a noi fare indagini....
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