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30/08/22

THE NAZIS CALL FASCISTS THEIR COMPETITORS

https://www.infowars.com/posts/video-dnc-head-defends-joe-biden-calling-trump-supporters-semi-fascist/ 


Video: DNC Head Defends Joe Biden Calling Trump Supporters “Semi Fascist”

by Steve Watson
"Joe Biden has always been consistent"
Image Credit:
Demetrius Freeman/The Washington Post via Getty Images
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The current chair of the Democratic National Committee has defended Joe Biden’s comments about half the country being “semi-fascist”.

Appearing on CBS’s Face the Nation, Jaime Harrison claimed Biden was “calling what it what it is” in reference to the ‘Make American Great Again’ agenda.

“Well, the one thing that President Joe Biden has been is always been consistent,” Harrison continued, adding “He has always been somebody who does what my grandfather used to do, which is speak it plain, say it plain to the American people.”

Watch:

Over at NBC News, Peter Alexander pointed out that Biden ran on a promise of uniting the country, but now he’s essentially calling those who disagree with him Hitler.

“This wasn’t a teleprompter speech. This is what he’s been thinking. He said it out loud. This was done not on camera…this also becomes problematic because, you know, this is the guy who wanted to be a unifier,” Alexander noted:

When Biden was again asked to explain what he means by the term “semi-fascism” this past weekend, he smirked back at a reporter and said “You know what I mean.”

New Hampshire Republican Governor Chris Sununu described Biden’s comments as “Horribly insulting.”

“The fact that the president would go out and insult half of America — because effectively half of America votes Republican and half of America ultimately votes Democrat, it swings a little bit one way or the other. But to effectively call half of America semi-fascist because he’s trying to stir up controversy, he’s trying to stir up this anti-Republican sentiment right before the election, it’s horribly inappropriate and insulting and people should be insulted and he should apologize,” Sununu said during an appearance on CNN’s State of the Union

The Governor continued, “We can say all the Democrats are communists; they’re all ultra-socialist communists that just want to bring down our capitalistic market. That’s not true of Democrats either.”

Sununu further urged that “When we allow ourselves to talk in these extremes, we polarize the country, we bring people further apart. If I remember, [Biden] was the guy, the candidate at the time, to be president that said he was going to bring everybody together, and then to call half of America fascist, come on. Look, he owes an apology. That’s not appropriate. That isn’t leadership.”

Watch:

Meanwhile, Biden chose to hang out with Jay Leno this weekend, rather than acknowledge the anniversary of the deaths of 13 US soldiers killed in Afghanistan during the calamitous withdrawal.

HA HAH HA ... PAURA, EH?

 

Istituire un’assemblea costituente? Una proposta illegittima e pericolosa

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di Alessandro Morelli

“Una commissione ad hoc eletta dal popolo con 75 membri non parlamentari può dar vita a un sistema più efficiente e snello”. È questa la proposta avanzata dall’ex presidente del Senato Marcello Pera, illustrata in un’intervista a La Repubblica di qualche giorno fa. “Nelle riforme da fare per ottenere i fondi del piano Recovery – ha aggiunto Pera – si parla di velocizzare i processi, e certamente l’ottima ministra Cartabia farà del suo meglio. Eppure la Costituzione prevede che ‘contro le sentenze’, anche quelle su liti banali fra vicini di casa, è sempre ammesso il ricorso in Cassazione, dunque tre gradi di giudizio. Oppure, fra le stesse riforme, si parla di limitare l’appello del pubblico ministero, che però in nome della Costituzione la Corte costituzionale ha sentenziato impossibile”. Tale organo dovrebbe essere eletto dal popolo tra persone che non facessero già parte del Parlamento.

Una proposta subito accolta dalla capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini, secondo la quale “Sarebbe miope far cadere nel vuoto la proposta del presidente Pera per far nascere una commissione dei 75 per riformare la Costituzione, sulla falsariga di quella presieduta da Ruini nel secondo dopoguerra”. Le riforme alle quali si fa riferimento non riguarderebbero soltanto il settore della giustizia ma l’intera organizzazione istituzionale (forma di governo, sistema delle autonomie ecc.).

La proposta di istituire una nuova assemblea costituente poggia sulla convinzione che le riforme organiche del testo costituzionale finora approvate dal Parlamento, che non hanno visto la luce (come quella promossa dal Governo Renzi, bocciata dal referendum del 4 dicembre 2016), siano fallite per la mancanza di una sufficiente legittimazione politica delle maggioranze parlamentari che le avevano votate. Legittimazione di cui sarebbe, invece, dotato un organo collegiale eletto a suffragio universale e diretto, specificamente incaricato di approvare una nuova costituzione, similmente all’Assemblea che diede vita all’attuale Carta repubblicana.

Il ragionamento, tuttavia, non convince e la soluzione prospettata appare altamente rischiosa e sostanzialmente illegittima.

Non si comprende innanzitutto perché tale assemblea dovrebbe essere composta solo da 75 membri. L’Assemblea costituente eletta il 2 giugno 1946, infatti, annoverava 556 componenti e la Commissione presieduta da Meuccio Ruini, evocata dal numero dell’organo prospettato da Pera, fu istituita il 15 luglio 1946 tra tutti i Costituenti, con il compito di redigere il testo da sottoporre, alla fine dei lavori, alla stessa Assemblea. Non è chiaro, inoltre, perché di tale organo non potrebbero far parte gli attuali parlamentari, che verrebbero dunque privati dell’elettorato passivo.

Un organo del genere dovrebbe essere istituito, in ogni caso, con un’apposita legge costituzionale approvata secondo la procedura aggravata prevista dall’art. 138 Cost. (due deliberazioni da parte di ciascuna camera a intervallo non minore di tre mesi, approvazione con maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera nella seconda votazione, possibilità di chiedere l’indizione di un referendum, tranne nell’ipotesi in cui la legge sia stata approvata nella seconda votazione dai due terzi di ciascuna camera). La legge dovrebbe anche definire poteri e limiti dell’assemblea costituente e i suoi rapporti con il Parlamento. Ma qui sta il problema principale: cosa potrebbe fare tale assemblea che non possa già fare il Parlamento?

La Corte costituzionale ha chiarito da tempo che la Costituzione italiana contiene alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro “contenuto essenziale” neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali (lo ha detto soprattutto nella sentenza n. 1146 del 1988 ma anche in diverse altre pronunce). Oltre alla forma repubblicana, di cui parla espressamente l’articolo 139 della Costituzione, rientrano tra questi principi quelli enunciati dai primi dodici articoli della Carta repubblicana nonché dagli articoli della prima parte che riconoscono diritti e doveri fondamentali.

A cosa servirebbe, dunque, una nuova assemblea costituente se non a sovvertire o a modificare nel loro “contenuto essenziale” i principi supremi dell’ordinamento?

Delle due l’una. Se l’organo che si pensa di istituire non è una vera “assemblea costituente”, ma solo una commissione, pur a designazione elettiva, incaricata di predisporre un testo di revisione costituzionale che non tocchi nel loro “contenuto essenziale” i principi supremi, non si comprende il motivo della sua creazione e la stessa denominazione appare impropria. Tutte le revisioni indicate dal promotore dell’iniziativa, riguardanti i settori della giustizia, della forma di governo e delle autonomie, possono già essere approvate con la procedura prevista dalla Costituzione, senza certo il bisogno di creare un organo ad hoc. Se, invece, si vuole effettivamente dare vita a un’assemblea costituente, totalmente libera di approvare una nuova Costituzione (principi supremi compresi), si sta prospettando una soluzione palesemente incostituzionale, anzi eversiva.

C’è però dell’altro. Un’assemblea costituente non è una soluzione adottabile in qualsiasi frangente storico, non può essere usata per superare un momento di stasi politica o una qualunque crisi, pur grave, della dinamica istituzionale. È l’organo titolare del potere costituente, legittimato a dare vita a un nuovo ordinamento.  Le particolari condizioni storiche in cui operò l’Assemblea che il 22 dicembre 1947 approvò in via definitiva la Costituzione vigente non sono certo paragonabili all’attuale contesto politico-istituzionale. Si era nell’immediato dopoguerra, in una situazione di grande incertezza anche dal punto di vista politico. I nostri costituenti, come ha scritto Roberto Bin, lavorarono dietro a quello che John Rawls ha chiamato il “velo d’ignoranza”: redassero il testo della nostra legge fondamentale con il peso dell’“umana ignoranza del futuro, aggravata dall’assenza di un passato recente e significativo, capace di consentire previsioni sulle sorti politiche delle parti poste a confronto”. Il che – continua ancora Bin – fece prevalere un atteggiamento di prudenza “dettato dal timore di soccombere politicamente e di veder travolte le proprie posizioni politiche, i valori di cui ci si è eretti difensori”. Oggi tali condizioni non esistono.

Che il Governo Draghi sia sostenuto da una maggioranza parlamentare estremamente ampia non è una circostanza sufficiente a legittimare l’istituzione di un’assemblea costituente. L’esperienza degli ultimi decenni mostra come le decisioni sulle riforme siano prese da ogni maggioranza parlamentare con le idee abbastanza chiare su come avvantaggiarsi delle stesse (il succedersi di leggi elettorali illegittime e difettose è, in tal senso, emblematico).

Che tipo di costituzione potrebbe scaturire allora da una nuova assemblea costituente? Con tutta probabilità, si tratterebbe di una costituzione inidonea ad assolvere la duplice funzione che è propria di tale atto: assicurare la separazione dei poteri e la garanzia dei diritti fondamentali. Principi, questi ultimi, la cui garanzia richiederebbe oggi più che mai, dopo la riduzione del numero dei parlamentari, interventi riformatori volti a rafforzare il sistema dei contrappesi e delle garanzie costituzionali. E per fare questo gli strumenti forniti dalla Costituzione vigente sono più che sufficienti. Serve soltanto la volontà politica.

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ANCHE GLI ITALIANI SI PULISCONO IL CULO CON LA MERDA

 

Elezioni 2022, sondaggi: centrodestra sfiora il 50%

Letta stroncato dal Washington Post

A meno di un mese dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022, gli ultimi sondaggi cominciano a dare indicazioni sempre più costanti. Tra queste c’è la corsa alla palma di primo partito, che è al momento è Fratelli d’Italia per tutti gli istituti demoscopici. Il partito di Giorgia Meloni, nelle ultime rilevazioni effettuate, oscilla tra il 24,1 di Quorum/Youtrend per Sky tg 24, che è anche l’ultimo sondaggio pubblicato, e il 25% che a Fdi attribuisce Antonio Noto. Una sostanziale unanimità per Fratelli d’Italia, che traina la coalizione di centrodestra, data vicina al 50%. Una quota che potrebbe consentire all’alleanza Fdi, Lega, Fi, Nm di fare man bassa di collegi uninominali.

Il Partito democratico, che comprende anche Articolo 1, segue con una percentuale intorno al 22-23. Il distacco con Fratelli d’Italia è comunque sempre sopra l’1%, con una punta del 4,5 attribuito da Antonio Noto. Terzo partito è per tutti la Lega ma, mentre Demopolis attribuisce al movimento di Matteo Salvini il 14,5%, per Noto la Lega si fermerebbe al 12,5.

In ripresa il Movimento 5 stelle, sopra il 10%. 11,1 per Quorum/Youtrend, 10,7 per Termometro politico, 11 per Demopolis, 12,5 per Noto. Solo 10,4 per Tecnè, il cui sondaggio risale però a prima di Ferragosto. E infatti risulta non in linea con le altre rilevazioni anche per quel che riguarda Forza Italia, data all’11,4. Tecnè però non tiene in considerazione la lista dei centristi del centrodestra Noi moderati. Il partito di Berlusconi è quindi tra il 7,2 e l’8,4.

La ‘quarta gamba’ del centrodestra, appunto Noi moderati, è sotto la soglia del 3% per tutti i sondaggisti: tra l’1,2 al 2,5, ma si tratta della lista di più recente formazione. Sopra e sotto lo sbarramento, a seconda dei sondaggi, l’Alleanza Verdi sinistra che, dopo essere arrivata a sfiorare il 4% a inizio agosto, nei giorni immediatamente successivi la sua formazione, è data ora in calo. 3,2 per Quorum/Youtrend, 2,5 per Termometro politico, 3,7 Demopolis.

Letta: 'preoccupato da possibili influenze straniere sul voto'

Molto attese le rilevazioni sul Terzo Polo, che sono quelle che più dividono i sondaggisti: Azione e Italia viva si attesterebbe tra il 4,8%, assegnato loro da Termometro politico e Tecnè, e i decisamente più incoraggianti 5,8 di Demopolis e addirittura 7,5% rilevato da Antonio Noto. Anche per Emg di Fabrizio Masia Calenda e Renzi si troverebbero al 7%, con la possibilità di puntare alla doppia cifra.

Tutte sotto la soglia di sbarramento del 3% le altre forze politiche. Quella che emerge di più è Italexit di Gianluigi Paragone, accreditata da tutti del 2,5%. A rischio anche +Europa, che solo Quorum dà al 2,9%, mentre è sotto il 2 per gli altri. Sotto l’1% Unione popolare, mentre Impegno civico di Luigi Di Maio è dato all’1% da Noto, sotto il punto percentuale dalle rilevazioni più recenti. ADNKRONOS

Nuremberg: Holocaust Survivor Vera Sharav’s Alert about Nazi Tactics in 2022

 https://www.transcend.org/tms/2022/08/nuremberg-holocaust-survivor-vera-sharavs-alert-about-nazi-tactics-in-2022/


Nuremberg: Holocaust Survivor Vera Sharav’s Alert about Nazi Tactics in 2022

IN-DEPTH VIDEOS, 29 Aug 2022

Vera Sharav | CHD TV – TRANSCEND Media Service

“Humanity Is Currently Under Siege by the Global Heirs of the Nazis”

25 Aug 2022 – Vera Sharav, Holocaust survivor and human rights advocate, speaks first at the 75th Anniversary Event of the Nuremberg Code in Nuremberg, Germany, on 20 Aug 2022.  It was 75 years ago that the city of Nuremberg was the place of a historic declaration. When the judges of the military tribunal against leading medical officers in the Nazi administration passed their verdict, they issued what would become known as the Nuremberg Code.

 

 


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This article originally appeared on Transcend Media Service (TMS) on 29 Aug 2022.

Anticopyright: Editorials and articles originated on TMS may be freely reprinted, disseminated, translated and used as background material, provided an acknowledgement and link to the source, TMS: Nuremberg: Holocaust Survivor Vera Sharav’s Alert about Nazi Tactics in 2022, is included. Thank you.

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28/08/22

C'E' BISOGNO DI UNA LEGGE PENALE GENERALE CONTRO LE VIOLAZIONI DELLA LIBERTA' DI ESPRESSIONE DA PARTE DEI "SOCIAL" E DELLE MEGACORP INTERNET: UNA TALE LEGGE PUO' SOLO ESSERE FATTA ED ATTUATA DA UNO STATO, MA NON DA QUESTO - CI VUOLE UN ALTRO STATO.

 Science & Tech

Facebook to let “fact checkers” comment on posts that “may not be verifiably false”

by Didi Rankovic | Reclaim The Net
A new pilot program.
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Artur Widak/NurPhoto via Getty Images
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Just in case anything slips through the existing “fact-checking,” narrative-enforcing cracks of Facebook’s censorship, a new “feature” is now being introduced as a pilot.

Through it, Facebook is letting a small group of US “fact-checkers” leave comments on public posts, which “may not be verifiably false, but that people may find misleading.”

This has been revealed in the tech and social media behemoth’s Community Standards Enforcement Report for the second quarter of this year. One of Facebook’s (Meta’s) activities covered in the report concerns its third-party fact-checker – aka, the “hired censorship guns” program.

At the very end of the report, Facebook briefly mentions the exceedingly interesting new pilot program. While critics will no doubt see it as yet another avenue for the giant to steer users in a particular direction, it is presented as quite the opposite: allegedly to “empower” users as they come across content and are deciding “what to read, share, and trust.”

“A small group of our US third-party fact-checking partners has the ability to comment in English and Spanish to provide more information on public Facebook posts that they determine could benefit from more context,” the report reads.

Does this mean what it looks like it means – that Facebook is using fact-checkers to appear more like real users commenting, influencing actual real users – rather than reviled enforcers slapping labels on posts that often result in deranking and outright censorship?

It’s hard to tell from the little space Facebook’s report dedicates to the project. We do know that it is separate from the “fact-checking” program that results in penalties for users.

If a “fact-checker” from the select group leaves a comment on your post, it will not represent a fact-check rating, directly result in negative consequences, or downrank content, Facebook promises.

Elsewhere in the report, Facebook reveals that in the Q2 of 2022, “fact-checker” warnings have been put on more than 200 million posts, including re-shares.

To learn more about the Great Reset - and to help fund our operation - please pre-order Alex Jones' book The Great Reset & The War for the World. You can also get an autographed copy!

COME RISOLVERE ISTANTANEAMENTE TUTTI I PROBLEMI CLIMATICI ED EPIDEMICI DEL MONDO ... NON E' CHE FORSE BISOGNEREBBE ANCHE CHIUDERE SENZA SOSTITUTI ANCHE TUTTE LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI???

https://data.worldbank.org/indicator/MS.MIL.XPND.GD.ZS

Military expenditure (% of GDP)

Stockholm International Peace Research Institute ( SIPRI ), Yearbook: Armaments, Disarmament and International Security.
1960197019801990200020102020%2.02.53.03.54.04.55.05.56.06.57.0WORLD
World (1985)
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