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21/06/21

I LUPETTI PERDONO IL PELO MA NON I VIZI, IL LUPACCHIOTTO HA PERSO IL PELO MA NESSUN VIZIO

 

Referendum, fine maggio il limite imposto all’Italia per allinearsi dopo la condanna ONU  

L’Italia, dopo la condanna subita dall’ONU nei mesi scorsi, è tenuta a rimediare entro maggio alla violazione rilevata dal Comitato dei Diritti Umani, relativa alla violazione del Patto sui Diritti Civili e Politici.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite impone al nostro Paese una serie di misure, tra cui la modifica della legge che disciplina la raccolta firme, semplificando la procedura a partire dal superamento del sistema delle autentiche con pubblico ufficiale.

La decisione fa seguito alla violazione del diritto di Mario Staderini e Michele De Lucia (e con loro di tutti i cittadini italiani) circa la partecipazione alla vita politica e al governo del Paese attraverso gli strumenti del  referendum e delle leggi di iniziativa popolare. L’Italia è colpevole di “mancato intervento delle istituzioni”, di fronte alla “assenza di autenticatori”, alle “inadempienze di molti comuni”, nonché alla “assenza di pubblica informazione sulle campagne referendarie” di cui Staderini e De Lucia erano stati promotori tra il 2013 e il 2016, ai tempi del Governo Renzi.

Sino ad oggi, però, nonostante Staderini e De Lucia sia siano messi a disposizione del Governo per il rientro nella legalità internazionale, chiedendo le scuse formali e la pubblica conoscenza della decisione anziché il risarcimento in denaro, nessuna azione è stata intrapresa.

A questo proposito, Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, hanno inviato oggi una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella quale tra l’altro scrivono:

“Ora per Lei si presenta l’occasione di rimediare a quelle vere e proprie discriminazioni ancora in vigore nel nostro ordinamento contro i cittadini che vogliano esercitare i propri diritti. Le misure da prendere non sono complesse, e sarebbero tra l’altro più che coerenti con gli interventi di emergenza messi in atto in queste settimane, perché favorirebbero la possibilità di attivare la democrazia anche a distanza. 

Spero che voglia dunque considerare la condanna del nostro Paese da parte dell’ONU non come un fastidio o una vergogna da nascondere, ma come un’opportunità storica per combinare il rientro dell’Italia nella legalità internazionale e il rinnovamento della nostra democrazia e delle nostre istituzioni.

Come richiesto dal Comitato diritti umani, innanzitutto occorre -da subito-una modifica del sistema di raccolta delle firme referendarie, superando l’anacronistico obbligo del pubblico ufficiale e consentendo forme di sottoscrizione online, per poi arrivare a una revisione complessiva della procedura referendaria disciplinata dalla legge 352 del 1970″

Da anni l’Associazione Luca Coscioni chiede, tramite il suo Presidente Marco Gentili, l’introduzione della sottoscrizione anche per via telematica perché- oltre a consentire di non sospendere i diritti politici in periodi come questo- è lo strumento indispensabile per molte persone che vivono condizioni di disabilità per esercitare i loro diritti.

QUI la lettera inviata al Presidente Conte

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