Alla vigilia della Festa della Repubblica ha già raccolto quasi 100mila firme. Dopo l’Anpi e i parlamentari, una mobilitazione in rete chiede al Capo dello Stato di non controfirmare la nomina ad ambasciatore a Singapore dell’ex “console fascio-rock” Mario Vattani. La raccolta firme era partita nei giorni scorsi sulla piattaforma Change.org con una petizione promossa da Lorenzo Tosa (Next Quotidiano), Andrea Scanzi (Il Fatto Quotidiano), Saverio Tommasi (FanPage) e Fabrizio del Prete. Il testo dell’appello ripercorre le diverse ragioni per cui la scelta operata dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile scorso, su indicazione del cda della Farnesina, ha destato sconcerto e preoccupazione non solo in ambienti diplomatici, politici o da parte della stampa, non tutta a dire il vero.

L’iniziativa punta infatti a “contare” una contrarietà ben più diffusa verso un incarico che suggellerebbe l’invio del primo diplomatico di simpatie dichiarate fasciste in una rappresentanza estera della Repubblica nata dalle ceneri del Fascismo giusto 75 anni fa. Motivo per cui in Parlamento sono depositate un’interrogazione ad hoc del Gruppo Misto e del capogruppo in commissione Esteri della Camera Lia Quartapelle al ministro Di Maio. Ma un mese di tempo non è bastato e l’indignazione di chi ritiene la scelta “inaccettabile” cresce di giorno in giorno.

Il testo dell’appello parte dalla vicenda più lontana negli anni, ma recentemente ripercorsa e approfondita dal fattoquotidiano.it, della partecipazione di Vattani, all’epoca poco più che ventenne, alla brutale aggressione fascista che ridusse due ragazzi in fin di vita. “Quell’aggressione coinvolse almeno quindici militanti di estrema destra e portò a 4 condanne per lesioni”, si legge. Vattani, prosciolto, fu “l’unico a risarcire i due ragazzi massacrati con una cifra molto rilevante, ottenendo in cambio il ritiro del processo di rito civile. Vattani poté pagare quella cifra così rilevante perché viene da una famiglia molto influente: suo padre era il consigliere diplomatico di Andreotti”. A soli 23 anni e cioé l’anno successivo all’episodio, Vattani fece il suo ingresso nella carriera diplomatica.

La petizione dà poi conto di un particolare della vicenda. “Nel 2009, quando il sindaco di Roma Alemanno venne travolto dalle critiche per avere dato una nomina proprio a uno dei condannati della mattanza del 1989, si scoprì che il consigliere diplomatico di Alemanno – guarda caso – era proprio Vattani”.
E ancora. Nel 2011, quando era console in Giappone, Vattani si esibì con il suo gruppo musicale sul palco di CasaPound, tra saluti romani e canzoni contro la Repubblica italiana e i partigiani.

In tutti questi anni Vattani non ha mai dato segnali di pentimento. Anzi, ha continuato a professare pubblicamente le sue simpatie fasciste. L’idea che un simile personaggio “rappresenti” una repubblica democratica e antifascista come l’Italia è semplicemente vergognosa”. Da qui la richiesta: “Chiediamo al Presidente Mattarella di non firmare e revocare tale nomina inaccettabile. Se sei d’accordo, firma anche tu!”.