Lo 007 era finito al centro di polemiche dopo un incontro con l’ex premier Matteo Renzi, avvenuto prima dello scorso Natale sulla piazzola di un’autostrada, ripreso dallo smartphone di una automobilista di passaggio e poi trasmesso in tv. Il suo nome è legato anche alle vicende Abu Omar e Telecom
L’agente dei servizi segreti Marco Mancini andrà in pensione a metà luglio. Il dirigente del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, era finito al centro di polemiche dopo un incontro con l’ex premier Matteo Renzi, avvenuto prima dello scorso Natale sulla piazzola di un’autostrada, ripreso dallo smartphone di una automobilista di passaggio e poi trasmesso in tv. Lo 007 non avrebbe saputo motivare l'incontro ai superiori, nonostante fosse andato all’appuntamento con l’auto di servizio.
Prepensionamento da metà luglio
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Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, “il vertice dell’istituzione, dove il presidente del Consiglio Mario Draghi ha impresso una svolta nominando poche settimane fa Elisabetta Belloni, gli ha comunicato che se non andrà in pensione anticipatamente, verrà chiesto all’Arma dei carabinieri di riprenderlo con sé”. L’agente dei servizi segreti, che ha 60 anni, si sarebbe messo momentaneamente in ferie e avrebbe manifestato l’intenzione di presentare domanda di prepensionamento con decorrenza metà luglio.
I casi Abu Omar e Telecom
Mancini, ex maresciallo dell’Arma, ha iniziato alla scuola delle
Sezioni antiterrorismo dei carabinieri. Il suo nome è legato anche alle
vicende del sequestro dell’imam di Milano Abu Omar (lo 007 fu arrestato e
processato, poi l’apposizione del segreto di Stato da parte di più
governi bloccò l’azione giudiziaria) e al caso Telecom. Nel 2014 è stato
assegnato al Dis, organo di coordinamento dell’intelligence nazionale.
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