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26/02/24

The Pisa students butchery is on the name and for account of Eurogendfor, not of regular Italian police. Became the vaccinated Italian state police unreliable in the meantime?

 Eurogendfor, cos'è la forza di gendarmeria europea associata dal web alle manganellate a Pisa e Firenze: "Colpa loro, non della polizia"

25 FEBBRAIO, 2024

L'Eurogendfor è stata creata  con lo scopo di provvedere a una più efficiente gestione delle crisi internazionali fuori dai confini dell'UE. In queste ore però sul web, c'è chi la mette in dubbio i compiti. E più nello specifico, crede che dietro le botte agli studenti ci siano loro

L'Eurogendfor, meglio nota come la forza di gendarmeria europea, è  un corpo di polizia militare il cui quartier generale è a Vicenza. Si tratta di un'iniziativa multinazionale di cinque stati membri dell'Unione Europea, vale a dire Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna, ai quali si sono successivamente aggiunte Romania e Polonia. L'Eurogendfor è stata creata con lo scopo di provvedere a una più efficiente gestione delle crisi internazionali fuori dai confini dell'UE. In queste ore però sul web, c'è chi la mette in dubbio i compiti. E più nello specifico, crede che dietro le botte agli studenti ci siano loro.

Eurogendfor, cos'è la forza di gendarmeria europea

L'Eurogendfor è un corpo di polizia militare nato  durante il Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000. Il comando del corpo è situato a Vicenza presso la caserma Chinotto, sede del Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità. Il suo motto è "Lex Paciferat".

Il progetto di costituzione venne reso pubblico l'8 settembre 2003 in occasione di una riunione tenutasi a Roma, dai ministri della Difesa dell'Unione europea. La dichiarazione d'intenti venne firmata il 17 settembre 2004 a Noordwijk, nei Paesi Bassi.

I corpi di polizia che la compongono sono:


Arma dei Carabinieri;

Gendarmerie nationale;

Guardia Civil;

Guarda Nacional Republicana portoghese

Koninklijke Marechaussee;

Gendarmeria romena (dal 3 marzo 2009);

Żandarmeria Wojskowa (dal 2011).

Manganellate a Pisa e Firenze, "non sono poliziotti, ma gendarmi della Eurogendfor"

L'episodio delle manganellate a Pisa e Firenze agli studenti che manifestavano in favore della Palestina, ha indubbiamente indignato buona parte dell'Italia. Lo si capisce anche dal fatto che persino il presidente della Repubblica sia intervenuto per "riprendere" il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Sul web in queste ore c'è un'altra voce che circola. E riguarda i poliziotti che hanno manganellato gli studenti pacifici che partecipavano al corteo pro-Palestina. Ebbene, questi sarebbero tutt'altro che agenti che dipendono dalla Polizia di Stato.

 

Cosa sono? A cercare gli svelare gli altarini ci ha pensato il web. Ecco cosa ha trovato: "A chi si sia indignato per aver visto negli ultimi anni la Polizia di Stato picchiare manifestanti pacifici ed indifesi, ed anche a chi si sia stoltamente compiaciuto nel vederlo, consiglierei di prendere consapevolezza del fatto che quei "pestatori" con indosso la divisa della Polizia, non sono poliziotti, ma gendarmi della Eurogendfor, ovvero: gendarmeria europea che in Italia ha sede a Vicenza, nella caserma Chinotto, ed è composta da stranieri che non parlano l'italiano ed hanno compiti non chiarissimi, fra cui quello del mantenimento dell'ordine pubblico".

Non rispondono alla Magistratura italiana, hanno un coordinamento sovranazionale, e nelle operazioni di piazza indossano una divisa che non gli appartiene. A chi ha tollerato, o si è compiaciuto, di quel che accadde a Trieste, Roma, ecc., quando pacifici e valorosi manifestanti ebbero l'ardire di radunarsi per dire il loro no al più grande esperimento sociale mai compiuto sull'essere umano ed all'azzeramento della Costituzione, andandosene con la testa rotta, dò il benvenuto nella "nuova Europa", luminosa sede del redivivo "Quarto Reich". Continuate a ridere... “La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza”. George Orwell, "1984"".

La notizia sta facendo il giro del web ma non siamo in grado di verificarne la veridicità. 


25/02/24

"FUCK THE EU" LO POSSIAMO DIRE SOLO NOI.

 


Le elite occidentali, il PD, i c.d. FdI, l'M5S, la VDL, la NATO, hanno perso la guerra da essi stessi provocata: SE NE DEVONO ANDARE TUTTI!!! SPARIRE PER SEMPRE!!!

 


El Salvador President Nayib Bukele REJECTS THE ELITES and rebuilds his country

 


Pisa, Italy, Febr 24th, 2024: Exercises in provocation of civil war. Notice the number of "police" in civil dress directing the uniformed police. These students were protesting for Palestine, imagine if they would have demanded to liberate Italy.

 


















 


24/02/24

The only safe and effective vaccine against Covid, government abuse of right, government abuse of power, government circumvention and emptying of the constitution: ALWAYS WORKS, IT IS INFALLIBLE


 

EU state provided forged documents to murdered Russian traitor Maksim Kuzminov

 23 Feb, 2024 14:12

EU state provided forged documents to murdered Russian traitor – media

Spain reportedly helped Maksim Kuzminov avoid detection after he betrayed his country
EU state provided forged documents to murdered Russian traitor – media

Spanish authorities provided Russian helicopter pilot Maksim Kuzminov with a fake ID after he defected to Ukraine and sacrificed his fellow crew members, El Pais reported on Friday. Kuzminov was gunned down in the resort town of Villajoyosa last week.

Kuzminov hijacked an Mi-8 cargo helicopter last August and flew it to Ukraine, reportedly taking a $500,000 reward from Kiev and dooming the craft’s two other crew members to being “liquidated.” After his betrayal, Kuzminov was settled on Spain’s Mediterranean coast, where he lived under a false identity.

The Spanish government helped Kuzminov lay low by providing him with a fake ID, El Pais reported, citing government sources. While Madrid apparently furnished the traitor with forged documents, he was not placed under any kind of protection, the newspaper added.

El Pais’ article backs up a similar report by El Mundo, which claimed on Wednesday that Kuzminov had been treated as a “secret political refugee” by Spanish authorities. 

Kuzminov was found dead last week, his body riddled with bullets and run over by a car. The vehicle believed to have been used in the hit was found torched a short distance from the crime scene.

While Spanish media initially identified the deceased as a 33-year-old Ukrainian national, Ukrainian military intelligence swiftly named him as Kuzminov. According to El Pais, the Spanish government believes that a Russian intelligence agency was behind the hit.

Russia’s Foreign Intelligence Service chief, Sergey Naryshkin, declined to comment on the fatal shooting. However, Naryshkin told reporters that Kuzminov was a “traitor and criminal” who “had already become a moral corpse from the moment when he plotted his dirty and heinous crime.”

Villajoyosa is home to around 1,200 Ukrainians and 800 Russians, while more than 11,000 Ukrainians and 17,457 Russians live in the wider region of Alicante, according to census data. El Pais described this region as a “lion’s den” for anyone involved in the conflict looking to lie low, stating that while Kuzminov apparently requested to be placed in the area, he avoided shopping at Eastern European stores or visiting a popular local Orthodox church.

The Spanish government has refused to comment on any details of the case, with spokeswoman Pilar Alegria telling reporters on Tuesday that it is “under investigation.”

Siamo soli, solo dio e' con noi.

 

X Commits To Abiding by Ireland’s Online “Hate Speech” Censorship Law

X owner Elon Musk had previously criticized the law.

Tired of censorship and surveillance?

Defend free speech and individual liberty online. Push back against Big Tech and media gatekeepers. Subscribe to Reclaim The Net.

In a recent private meeting with the Irish Oireachtas Media Committee (the parliamentary media committee), X indicated its willingness to comply with Ireland’s upcoming hate speech legislation.

This announcement comes as a surprise, particularly in light of X’s owner, Elon Musk, previously expressing support for legal action against these proposed online speech laws.

The company’s representatives, who agreed to attend the committee only under the condition of privacy, affirmed their commitment to the proposed Criminal Justice (Incitement to Violence or Hatred and Hate Offences) Bill 2022.

Currently, the bill is facing delays in the Seanad after passing in the Dáil and has been the subject of scrutiny due to its potential implications for freedom of speech. The bill aims to update and strengthen the legal framework around hate speech, focusing on aspects like gender identity and disability.

During the committee hearing, X also addressed its handling of censorship, particularly regarding the Dublin riots last November.

However, some committee members expressed dissatisfaction with X’s engagement and its approach to content censorship. Fianna Fáil Senator Malcolm Byrne commented on the meeting, saying he remains unconvinced about X’s dedication to addressing disinformation and severe forms of hate speech.

He pointed out the reduced level of content moderation and the rise in harsh content on the platform.

If you're tired of censorship and dystopian threats against civil liberties, subscribe to Reclaim The Net.


16/02/24

Tutte le scoregge di Colao: peccato che la Cina non sia l'Italia e l'Italia non sia la Cina.

 

Cinesizzare l’Italia, Colao: “Wallet potenzia Green Pass, poi 5G dallo spazio, fascicolo sanitario elettronico e domicilio digitale” per vite digitali nella Repubblica digitale

di Maurizio Martucci

Dopo 17 mesi di rodaggio nel Governo Draghi, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha calato la maschera, forte degli oltre 40 miliardi di euro (11 già allocati in un anno) attesi per lui da Bruxelles col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la gestione post-Covid19. E la maschera, Colao l’ha calata oggi dal tavolo della sala dell’associazione Stampa Estera, puntando all’eco mediatico internazionale (“una visione dell’Italia più semplice della quale siete abituati“, tradito dal lessico, ha detto ostentando il distacco dal Paese reale che evidentemente non sente suo) per ufficializzare l’ingegnerizzazione della società da qui e per i prossimi 4-5 anni: cinesizzare l’Italia è possibile solo grazie al digitale, digitalizzando nei servizi la vita di ogni cittadino, trasformando in digitale la relazione con lo Stato e la cosa pubblica, sempre più liquida e controllore generale con strumenti da capitalismo della sorveglianza. Identità digitale per tutti con conversione della patente e carta d’identità in QR Code elettronico. SuperApp Io Wallet come potenziamento del Green Pass e replica nostrana del Sistema di credito sociale cinese. 5G dallo spazio. Fibra ottica per coprire il 99% del territorio nazionale. Fascicolo sanitario digitale per la telemedicina, il teleconsulto e le televisite. Pubblica amministrazione digitale e Comuni mandati su cloud come apripista per le smart cities in Big Data. Per un’Italia migliore, attenta e competitiva“, ha sostenuto l’ex McKinsey, ex Vodafone, ex Verizon, mostrando in una manciata di slides i passaggi salienti per la trasformazione radicale della nazione, pensata come capofila per un’idealizzata Schengen digitale, cioé il SuperPanopticon europeo del controllo sociale. Perché l’Europa senza frontiere sarà solo per gli iperconnessi.Il percorso delle riforme è tracciato e nessun futuro governo potrà smontarlo,” la certezza dell’ex top manager che ambisce persino ad innalzare di 110 volte i limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico finendo dai 6 nei 61 V/m.  

“Colao, la transizione digitale può essere iniqua e non inclusiva” – Parola dell’economista Maria Alejandra Guglielmetti

Insomma, un monologo di aspirazioni tecnocratiche e ambizioni da Quarta Rivoluzione Industriale, quello di Vittorio Colao, in linea con l’Agenda 2030 e quel grande reset dove nulla sarà più come prima tanto caro ai transumanisti che, attraverso l’Internet delle cose, puntano all’evoluzione darwiniana in Cyborg nell’avvento dell‘Internet dei corpi. Questo oggi ha illustrato il ministro di Draghi, consapevole che – alla fine – l’assenza di un contraddittorio nelle domande alla camomilla dei presenti gli avrebbe fatto passare liscia (come poi è stato) anche la conferenza in sala stampa estera. Nessuno gli ha chiesto nulla sugli effetti sanitari, ambientali dell’elettrosmog. Nessuno gli ha chiesto cosa ne sarà dei nativi digitali e degli esclusi. Se tutte le restrizioni costituzionali già subite nell’ultimo biennio non troveranno nel Wallet una consacrazione permanente. Niente, tutto è stato silenziato, come i dubbi su una telemedicina sbandierata ai quattro venti come la scoperta del millennio senza alcun riscontro reale sul campo (tipico di chi – come i guru della Silicon Valley – è solito mette avanti il carro senza i buoi). Ma se, passo dopo passo, la Repubblica digitale comunque è innegabile che stia avanzando, prima che sia troppo tardi è però bene che la politica dal basso (quella dall’alto è ormai conflitta all’interno), quella in autoconvocazione spontanea nelle piazze dissenti, cominci a comprendere come gli ultimi margini e spazi di indipendenza, diritti costituzionali e libertà si potranno rivendicare solo ed esclusivamente attraverso la formulazione di due nuovi diritti: il diritto alla disconnessione ed all’autodeterminazione digitale. O ci salviamo noi, o non ci salva nessuno. Tutto il resto è Orwell, anzi… Colao (poi non ditemi che non vi avevo avvisati e che non ve l’avevo detto).

Le due grandi illusioni: la dittatura perfetta eterna e il delitto perfetto. Ambedue le illusioni si dissolveranno in un'unica scoreggia, detta la famosa scoreggia di Colao.

 

Colao annuncia la rivoluzione digitale che “nessun futuro governo potrà smontare”

Digital Evolution Copy
Il Ministro per l’innovazione tecnologica e digitale, Vittorio Colao, ha deciso: tutti i dati dei cittadini dovranno essere digitalizzati e contenuti in un portafoglio elettronico sempre consultabile, mentre sta lavorando affinché il progetto assuma una dimensione europea.
Come spiegato dallo stesso Colao ieri in conferenza stampa, infatti: «l’obiettivo è creare una vera e propria Schengen del digitale», ossia un Qr code contenente tutti dati e i documenti valido a livello europeo. L’Italia ha l’ambizione di porsi come avanguardia e apripista del progetto di digitalizzazione, che rientra nel contesto più ampio di riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e necessarie per ottenere i fondi del Next Generation EU.

 

Il Ministro per la transizione digitale – facendo il punto sullo stato di attuazione del PNRR in materia di digitalizzazione e innovazione – ha spiegato che sono stati stanziati 20 miliardi nei settori digitale e spazio e che «ad oggi sono stati allocati o assegnati circa 15 miliardi, quasi 11 miliardi sul digitale, 4 miliardi sullo spazio». Ma la dichiarazione più importante – e anche più preoccupante – del Ministro è quella secondo cui

«il percorso delle riforme è tracciato, nessun futuro governo potrà fermarlo».

Una tale esternazione evidenzia inequivocabilmente quanto poco potere abbiano in realtà gli esecutivi eletti dal popolo di fronte a decisioni prestabilite a tavolino da agende sovranazionali rispetto alle quali cittadini e politica non hanno voce in capitolo. Un dato di fatto che indebolisce notevolmente quel concetto di “democrazia” costantemente ostentato dalla classe politica europea.


Dunque, il disegno dei rappresentanti di Bruxelles – sostenuto anche da organizzazioni extranazionali ed estremamente influenti come il World Economic Forum – prevede un Paese interamente digitalizzato, connesso e online dove tutto sarà potenzialmente controllabile e tracciabile. Nulla potrà sfuggire a quello che pare a tutti gli effetti un “grande occhio digitale”, dal sapore vagamente orwelliano.
L’idea è quella di estendere a tutti il possesso di un’identità digitale e di un portafoglio virtuale – come, ad esempio, l’App Io già utilizzata per il green pass – in cui saranno contenute tutte le informazioni che riguardano la vita di una persona: dai documenti al conto bancario, dalla tessera elettorale fino al fascicolo sanitario elettronico: quest’ultimo, in particolare, “custodirà” l’intera storia del nostro corpo e renderà possibile anche trattamenti sanitari a distanza che sono quelli su cui punta la “nuova” sanità 4.0. Non è un mistero, infatti, che attraverso le tecnologie più avanzate sia possibile monitorare in tempo reale l’organismo di un individuo nelle sue funzioni vitali, aggiungendo così un elemento ulteriore di possibile controllo sulla vita fisica dei cittadini. Si tratta del consolidamento del cosiddetto biopotere, già inaugurato da vaccini e green pass.


Le due grandi illusioni: la dittatura perfetta eterna e il delitto perfetto. Ambedue le illusioni si dissolveranno in un'unica scoreggia.

 

COLAO ANNUNCIA LA RIVOLUZIONE DIGITALE CHE «NESSUN FUTURO GOVERNO POTRÀ SMONTARE»


 

Il Ministro per l’innovazione tecnologica e digitale, Vittorio Colao, ha deciso: tutti i dati dei cittadini dovranno essere digitalizzati e contenuti in un portafoglio elettronico sempre consultabile, mentre sta lavorando affinché il progetto assuma una dimensione europea.

Come spiegato dallo stesso Colao ieri in conferenza stampa, infatti: «l’obiettivo è creare una vera e propria Schengen del digitale», ossia un Qr code contenente tutti dati e i documenti valido a livello europeo. L’Italia (ndr ???ha l’ambizione di porsi come avanguardia e apripista (ndr un dejà vu del progetto di digitalizzazione, che rientra nel contesto più ampio di riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e necessarie per ottenere i fondi del Next Generation EU.

Il Ministro per la transizione digitale – facendo il punto sullo stato di attuazione del PNRR in materia di digitalizzazione e innovazione – ha spiegato che sono stati stanziati 20 miliardi nei settori digitale e spazio e che «ad oggi sono stati allocati o assegnati circa 15 miliardi, quasi 11 miliardi sul digitale, 4 miliardi sullo spazio». Ma la dichiarazione più importante – e anche più preoccupante – del Ministro è quella secondo cui «il percorso delle riforme è tracciato, nessun futuro governo potrà fermarlo». Una tale esternazione evidenzia inequivocabilmente quanto poco potere abbiano in realtà gli esecutivi eletti dal popolo di fronte a decisioni prestabilite a tavolino da agende sovranazionali rispetto alle quali cittadini e politica non hanno voce in capitolo. Un dato di fatto che indebolisce notevolmente quel concetto di “democrazia” costantemente ostentato dalla classe politica europea.

Dunque, il disegno dei rappresentanti di Bruxelles – sostenuto anche da organizzazioni extranazionali ed estremamente influenti come il World Economic Forum – prevede un Paese interamente digitalizzato, connesso e online dove tutto sarà potenzialmente controllabile e tracciabile. Nulla potrà sfuggire a quello che pare a tutti gli effetti un “grande occhio digitale”, dal sapore vagamente (ndr no peggio) orwelliano.
L’idea è quella di estendere a tutti il possesso di un’
identità digitale e di un portafoglio virtuale – come, ad esempio, l’App Io già utilizzata per il green pass – in cui saranno contenute tutte le informazioni che riguardano la vita di una persona: dai documenti al conto bancario, dalla tessera elettorale fino al fascicolo sanitario elettronico: quest’ultimo, in particolare, “custodirà” l’intera storia del nostro corpo e renderà possibile anche trattamenti sanitari a distanza che sono quelli su cui punta la “nuova” sanità 4.0. Non è un mistero, infatti, che attraverso le tecnologie più avanzate sia possibile monitorare in tempo reale l’organismo di un individuo nelle sue funzioni vitali, aggiungendo così un elemento ulteriore di possibile controllo sulla vita fisica dei cittadini. Si tratta del consolidamento del cosiddetto biopotere, già inaugurato da vaccini e green pass.

Un altro obiettivo fondamentale del ministero di Colao per trasformare l’Italia in una nazione “smart” è rappresentato dall’estensione onnipervasiva della rete 5G, che dovrà raggiungere anche i borghi più isolati del Paese entro il 2026. Durante la conferenza stampa di ieri, l’ex AD di Vodafone ha asserito, infatti, che «saremo il primo Paese europeo che avrà il 100% di fibra per il 5G, copriremo il 99% della popolazione e le reti a banda larga saranno per il 94% in fibra», aggiungendo anche che «a dicembre di quest’anno avremo completato tutta l’architettura digitale del Paese». A dispetto di quanto narrato, la rete 5G non è pensata tanto per la popolazione, quanto per fare decollare la cosiddetta Quarta rivoluzione industriale (4RI), in quanto permette il collegamento di milioni di oggetti alla Rete, rendendo possibile così l’automazione del lavoro, pilastro della 4RI, ma anche minaccia per milioni di posti di lavoro.

A tal fine, è necessario collegare tra loro i cavi delle antenne 5G: per questo, lo Stato ha assegnato 725 milioni alla Tim per “rilegare” antenne in 5G – ben 11 mila – alla fibra, coprendo così il 90% delle spese.
Tutto ciò rientra nella 
Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, monitorata attentamente dall’Unione europea. Il governo e il ministero di Colao hanno lanciato per la sua realizzazione 5 bandi di gara, inclusi i due del 5G, finanziati dal piano di rilancio europeo (PNRR): tutti i bandi prevedono che la proprietà delle nuove reti resti appannaggio delle imprese private che le realizzano. Sarà poi il Garante delle Comunicazioni (l’AgCom) a dettare le regole affinché eventuali altre aziende concorrenti possano noleggiare queste reti d’avanguardia a prezzi equi.

Altri due punti importanti del progetto di digitalizzazione riguardano le amministrazioni pubbliche e la questione del contante: nel primo caso, si prevede il caricamento sul cloud di almeno il 75% delle amministrazioni italiane; nel secondo, la limitazione all’uso del contante va inserita proprio all’interno del progetto digitale che renderà possibile il controllo totale sui movimenti bancari degli utenti e non solo: le transazioni elettroniche, infatti, sono fonte di grande guadagno per gli istituti di credito grazie alle commissioni, che possono variare dall’1 al 4%.

Dietro alla facciata avanguardistica che si sta cercando di attribuire al Paese grazie a quello che dovrebbe essere il più grande ammodernamento tecnologico, dunque, si nascondono diversi problemi e rimangono, altresì, gravi criticità: una sanità sempre meno efficiente che ha visto il taglio di milioni di fondi e in cui manca personale medico e infermieristico, una scuola sempre più prostrata alle logiche di mercato piuttosto che alla formazione culturale, disoccupazione e disagi sociali, cui ora si è aggiunto un altissimo tasso di inflazione.

Si vedrà presto, dunque, se (e come) la digitalizzazione del Paese contribuirà a risolvere questi problemi strutturali, oppure se tale “ambizione” si rivelerà essere solo l’ennesimo “disegno futuristico” di una élite ormai sempre più distante dai problemi concreti della nazione e dei cittadini.

[di Giorgia Audiello]

FONTE https://www.lindipendente.online/2022/07/06/colao-annuncia-la-rivoluzione-digitale-che-nessun-futuro-governo-potra-smontare/

14/02/24

WHOEVER FIGHTS FEUDALISMS OF PHILIPPINES LABOUR MARKETS MUST BE A COMMUNIST ... WHY IS SCHWAB NOT PROSECUTED?

 February 14, 2024
Reference: Mylene Cabalona, BIEN National President, 09159970438


February 2, 2024 - Press Conference with Irene Khan, United Nations Special Rapporteur on freedom of opinion and expression, (Image source: Reuters/Eloisa Lopez)

UNSR visit strengthens case to dismiss charges against BPO organizer, community journalist


 
Quezon City, the BPO Industry Employees Network (BIEN) Philippines fully supports the findings and recommendations of the UN Special Rapporteur on Freedom of Expression and Opinion Irene Khan to abolish the National Task Force to End Local Communist and Armed Conflict (NTF ELCAC). BIEN Philippines has called the same after multiple attacks, red-tagging, and vilification from the same agency since 2019.
 
UNSR Irene Khan also had the chance to sit down with BIEN National Coordinator Anne Krueger, who was also a former community journalist in Negros, to discuss the case filed against the latter from a simultaneous raid conducted by the Philippine National Police (PNP) in 2019. Krueger, together with 52 others, were detained after the illegal search of the joint forces of the PNP, CIDG, and the AFP in the offices of progressive organizations in Bacolod City.
 
Under the trumped-up charge with planted evidence, Krueger still faces a case of Illegal possession of firearms. The case is currently under trial after the prosecution dismissed all motions arguing that the search warrant was defective.
 
“The meeting with Irene Khan strengthens Anne’s case to dismiss the charges against her. The government has utilized the full extent of the law to repress the rights of Anne for Freedom of Expression. The fact that the UNSR took time to listen and talk to her already gives enough reason that there are violations of her guaranteed rights,'' Mylene Cabalona, BIEN National President stated.
 
The official visit of the UNSR was initially projected by the government that they are compliant with the statutes for the Freedom of Expression. After the visit and the publication of the UNSR’s recommendation, the NTF ELCAC denounced Irene Khan’s visit as they were “hijacked because Irene Khan allowed herself to be used by those who want the government and the NTF-ELCAC to fail” according to Usec Ernesto Torres, Jr. 

“Even a person who has no background or involvement in the current political situation in the Philippines can see the realities of how government instrumentalities, like the NTF ELCAC, have weaponized the law against activists and unionists. We are not spared by their vicious attacks against progressive labor” Cabalona added.
 
BIEN Philippines was part of the High-Level Tripartite Mission of the International Labor Organization that visited the country in January of 2023. BIEN submitted its report including the case of Anne Krueger. The government responded by committing to investigating all cases involving labor leaders and unionists.
 
“It’s been a year; the same recommendation was made by the ILO. Abolish the NTF ELCAC. They’ve seen the barbaric and vicious nature of the NTF ELCAC. Anne Krueger is a victim of the government’s syndicated attacks against activists and unionists” Cabalona said.###

In the good old times of the Prodi Commission, the whole commission had to go because of corruption - WHY DOES IT NOT HAPPEN WITH THE VDL COMMISSION ANYMORE? WHAT IS THE LEVEL OF DIFFERENCE IN CORRUPTION???

 

  1. Prodi Commission

    From Wikipedia, the free encyclopedia
    Prodi Commission

    3rd Commission of the European Union
    Date formed16 September 1999
    Date dissolved21 November 2004
    History
    Election(s)1999 European Parliament election
    PredecessorSanter Commission
    SuccessorBarroso Commission I
    Headquarters of the European Commission in Brussels.

    The Prodi Commission was the European Commission in office between 1999 and 2004. The administration was led by former Italian Prime Minister Romano Prodi.

    History

    The commission took office on 16 September 1999[1] following the scandal and subsequent resignation of the Santer Commission which had damaged the reputation of the institution. The college consisted of 20 Commissioners which grew to 30 following the Enlargement of the European Union in 2004. It was the last commission to see two members allocated to the larger member states.

    This commission (the 10th) saw in increase in power and influence following the Amsterdam Treaty. Some in the media described president Prodi as being the first "Prime Minister of the European Union".[2][3]

    As well as the enlargement and Amsterdam Treaty, the Prodi Commission also saw the signing and enforcement of the Nice Treaty as well as the conclusion and signing of the European Constitution: in which he introduced the "Convention method" of negotiation. From 1999 Prodi saw in the euro and by 2002 it came into cash form and the single currency for 12 of the EU's 15 member states.[4] The body was however criticised for being lacklustre, with poor communication and failing to make an impact despite major events such as enlargement and the euro.[5]

    The commission was due to leave office on 31 October 2004, but due to opposition from the European parliament to the proposed Barroso Commission which would succeed it, it was extended and finally left office on 21 November 2004.

    Commissioners

    New members of May 2004 with president Prodi

    When the Commission took office in 1999, there were 20 Commissioners, one from each member state and two from the largest 5 states (Italy, France, Germany, Spain and the United Kingdom).

    2004 saw 15 new Commissioners, 5 replacing existing Commissioners who had resigned before the end of their mandate and 10 from the new member states who joined in that year. Most of these Commissioners continued to serve in the following Barroso Commission.

    The members from the new states shared a portfolio with an existing member, rather than creating new posts or having Commissioners (old or new) without a portfolio.

    The following table indicates the number of Commissioners according to their political alignment at the start of the commission, those who joined from the new member states and the number when the Commission left office. The colours reflect those used in the table of Commissioners below.

    By political affiliation

    Political alignment 1999 to 2003 Joined on 4 May November 2004
    Social Democrats (PES) 10 0 8
    Liberals (ELDR) 2 2 6
    Centre-right (EPP-ED) 5 3 9
    Greens (EGP) 1 0 1
    Independent 2 5 6

    Initial College

    Portfolio(s) Commissioner State Party
    President Romano Prodi ID/DL
    ELDR
    Vice-President;
    Administrative reform
    Neil Kinnock Labour
    PES
    Vice-President;
    European Commissioner for Inter-Institutional Relations and Administration, Transport and Energy
    Loyola de Palacio PP
    EPP
    Competition Mario Monti independent
    Agriculture and Fisheries Franz Fischler ÖVP
    EPP
    Enterprise & Information Society Erkki Liikanen
    Served until 12 July 2004
    SDP
    PES
    Enterprise & Information Society Olli Rehn
    Served from 12 July 2004
    Keskusta
    ELDR
    Internal Market Frits Bolkestein VVD
    ELDR
    Research Philippe Busquin
    Served until July 2004
    PS
    PES
    Research Louis Michel
    Served from July 2004
    MR
    ELDR
    Development & Humanitarian Aid Poul Nielson SD
    PES
    Enlargement Günter Verheugen SPD
    PES
    External Relations Chris Patten Conservatives
    ED
    Trade Pascal Lamy PS
    PES
    Health & Consumer Protection David Byrne independent
    Education & Culture Viviane Reding CSV
    EPP
    Budget Michaele Schreyer Greens
    EGP
    Environment Margot Wallström SAP
    PES
    Justice and Home Affairs António Vitorino PS
    PES
    Employment and Social Affairs Anna Diamantopoulou
    Served until March 2004
    PASOK
    PES
    Employment and Social Affairs Stavros Dimas
    Served from March 2004
    ND
    EPP
    Regional Policy Michel Barnier
    Served until April 2004
    UMP
    EPP
    Regional Policy Jacques Barrot
    Served from April 2004
    UMP
    EPP
    Economic & Monetary Affairs Pedro Solbes
    Served until 26 April 2004
    PSOE
    PES
    Economic & Monetary Affairs Joaquín Almunia
    Served from 26 April 2004
    PSOE
    PES

    New commissioners from 1 May 2004

    Portfolio(s) Commissioner State Party
    Regional Policy Péter Balázs independent
    Trade Danuta Hübner independent
    Economic & Monetary Affairs Siim Kallas Reform
    ELDR
    Development & Humanitarian Aid Joe Borg PN
    EPP
    Agriculture and Fisheries Sandra Kalniete Vienotiba
    EPP
    Education & Culture Dalia Grybauskaitė independent
    Enlargement Janez Potočnik independent
    Enterprise & Information Society Ján Figeľ KDH
    EPP
    Budget Markos Kyprianou DIKO
    ELDR
    Health & Consumer Protection Pavel Telička independent

    See also

    External links

    References


  2. 1999/627/EC, ECSC, Euratom: Decision of the Representatives of the Governments of the Member States of the European Communities of 15 September 1999 appointing the President and the Members of the Commission of the European Communities

  3. Prodi to Have Wide, New Powers as Head of the European Commission iht.com 16 April 1999

  4. Commentary: Romano Prodi: Europe's First Prime Minister? (int'l edition) Businessweek.com 1999

  5. Discover the former Presidents: The Prodi Commission, Europa (web portal), retrieved 23 August 2007

  6. BM: The new Commission – some initial thoughts Archived 23 September 2006 at the Wayback Machine bmbrussels.be 2004