The below is attributable to Spokesperson Ned Price:
Secretary of State Antony J. Blinken met today with Italian President
Sergio Mattarella in Rome. Secretary Blinken and President
Mattarella emphasized the importance of the U.S.-Italy partnership in
the global effort to combat the climate crisis and recover from
COVID-19. They also discussed our shared values, including in the
context of human rights in China and around the globe, as well as our
collective support for Libya’s plan to hold national elections in
December 2021.
Better airflow measures would limit disruption and sickness, unions say.
And they are also demanding funding for:
carbon-dioxide monitors - to ensure adequate airflow
micro-filters for removing harmful particles
The
Department for Education said: "We want to ensure schools are both safe
and comfortable for students and staff - and good ventilation has
consistently been part of government guidance.
"Areas
where ventilation is poor should be proactively identified so that
steps can be taken to improve fresh air flow if needed."
And
pointing to a £1.75m pilot scheme in Bradford said it was working to
identify cost-effective ways to reduce transmission in communities, and
assess the most effective use of proven air purification technologies in
school settings.
But a parliamentary answer revealed no funding had been allocated specifically to school ventilation since January.
The
main education unions - the National Education Union (NEU), NASUWT,
Association of School and College Leaders (ASCL), National Association
of Head Teachers (NAHT), GMB, Unison and Unite - have backed the urgent
call, along with Liberal Democrat education spokeswoman Daisy Cooper.
Many thousands of teachers are already suffering from long Covid, they say.
ASCL
general secretary Geoff Barton said: "Government action on ventilation
in schools and colleges amounts to little more than recommending that
windows are kept open, which is not sustainable in providing a
comfortable learning environment in the depths of a British winter.
"If
the government is serious about bringing to an end the educational
disruption of the past 18 months then it must provide funding for
high-quality ventilation systems as a matter of urgency."
Ms
Cooper said the government "must provide schools with all the required
resources - both funding and support - to install high-quality
ventilation systems without further delay".
The unions point out many school windows are painted shut and cannot be opened.
'Long grass'
In
their letter, they say: "The benefits of ventilation in the control of
airborne diseases are already well understood and accepted.
"School
staff, some of whom will not be double vaccinated, or are in a
vulnerable group, are also in some cases still at risk of serious
illness.
"Staff
who are fully vaccinated are also still at risk of catching the virus
and potentially developing long Covid, which is already afflicting tens
of thousands of school staff."
NEU
joint general secretary Kevin Courtney said: "It is shocking that,
rather than taking concrete steps now to improve the situation, the
Department for Education has only just announced a pilot scheme, involving 30 schools in Bradford, to trial the use of air purifiers, with results not due until the end of the year.
"Eighteen
months into the pandemic, and given the accumulated knowledge about
ventilation, kicking the issue into the long grass in this way is simply
not good enough."
M5S, Di Maio: "Niente scossoni, chi minaccia il governo affossa la ripresa del Paese"
di
Annalisa Cuzzocrea
Intervista al ministro degli Esteri:
"Chi pensa a elezioni anticipate con 200 miliardi da spendere non è
concentrato sui bisogni dei cittadini"
L'ascolto è riservato agli abbonati
4 minuti di lettura
ROMA - Sono cominciati ieri i sei mesi in
cui tutto torna possibile. Il semestre che precede l'elezione del
presidente della Repubblica, durante il quale - qualunque cosa accada -
nessuno può sciogliere le Camere. Ma il ministro degli Esteri Luigi Di
Maio, esponente di quel M5S che molti guardano con preoccupazione,
assicura: "Non ci saranno scossoni. Chi minaccia il governo, minaccia la
ripresa del Paese".
In questa fase lei sembra rappresentare l'anima più
governista dei 5 stelle, Conte pare invece volersi mettere a capo di
quella più barricadera. Questo non mette a rischio gli equilibri del
governo Draghi?
"Non vedo nessun rischio per l'esecutivo. E le assicuro che nel Movimento facciamo tutti parte della stessa comunità".
Non vede neanche il rischio di un voto anticipato dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica?
"Non c'è in questo momento nessuno che parli di elezioni anticipate e
non penso ci saranno scossoni nei prossimi sei mesi. Se pensiamo a
nuove elezioni con 200 miliardi da spendere, non ci stiamo concentrando
sui bisogni del Paese. La pandemia ha cambiato tutto e se la politica
non si adegua si aprirà un vuoto. Le persone chiedono stabilità,
prospettiva, concretezza. La sfida del Piano nazionale di ripresa e
resilienza è l'ultima occasione che abbiamo per allinearci ai competitor
europei. Se blocchiamo tutto in Europa diranno: ecco, sempre i soliti".
La riforma della giustizia è passata alla Camera: il primo
giorno 40 di voi non hanno votato la fiducia, il secondo 13. Siete in
grado di garantire che al Senato il gruppo M5S non chieda di riaprire
tutto?
"La fiducia alla Camera è arrivata. E sarà così anche al Senato, perché
la linea dei 5 stelle è votare a favore di questa riforma. Io direi che,
alla fine, il Movimento ha dimostrato compattezza. Sta garantendo il
suo supporto e continuerà a essere determinante".
Già una volta avevate dato il via a una mediazione e poi siete tornati indietro. Adesso che se l'è intestata Conte è diverso?
"Conte è il presidente del Movimento, è giusto se la intesti lui".
Non lo è ancora.
"Lo sarà, è il leader in pectore. Guardi, il tema della giustizia è
simile a quello dei 5 stelle. Potevamo mollare, lasciare tutto al caso:
ci saremmo trovati un Movimento spaccato e la cancellazione della
riforma Bonafede. In entrambi i casi abbiamo invece deciso di mediare.
Io mi sono esposto, andando incontro ad attacchi, ma l'ho fatto con in
mente un obiettivo: trovare unità. Perché la mediazione, se non è al
ribasso, porta sempre i suoi frutti. Che in questo caso sono stati avere
il Movimento unito e la riforma della giustizia salva".
Lei è stato molto attaccato per aver chiesto scusa con una
lettera al "Foglio" all'ex sindaco pd di Lodi per i toni usati quando
era indagato. Si è pentito di quell'uscita o crede che il Movimento
debba ancora maturare su certe posizioni?
"Non giudico le posizioni altrui, ma per me chiedere scusa non è un
segno di debolezza. Tutt'altro. Cambiare idea non significa rinnegare
principi e valori, ma capire gli errori per non ripeterli".
Si è molto parlato di un dualismo tra lei e Conte. Eppure è
stato lei, insieme al presidente della Camera Roberto Fico, ad andare a
trovare Beppe Grillo salvando l'accordo che garantirà all'ex premier di
diventare presidente dei 5 stelle. Cosa l'ha mossa?
"L'amore per il Movimento. Con Roberto e con tutto il gruppo dei 7
abbiamo lavorato giorno e notte per scongiurare la scissione. Oggi siamo
ancora qui e questo dimostra che c'erano i margini per farlo. Spesso mi
dicono che sono eccessivamente moderato, ma penso che litigare non
porti da nessuna parte e per questo faccio un appello alla compattezza:
non facciamoci distrarre. Tutto il mondo sta prendendo grandi decisioni
sui temi dell'ambiente, della sostenibilità: dobbiamo diventare un punto
di riferimento intelligente e ragionevole su questo. Lavorare alle
prossime amministrative, non lasciare soli i nostri sui territori,
centrare gli obiettivi".
Nell'intervista alla "Stampa" l'ex premier sembra accusarla
di passare interpretazioni ai giornali per danneggiarlo. Vi fidate l'uno
dell'altro?
"In questi giorni si mette al centro il gruppo parlamentare per
alimentare retroscena, io invece vorrei ringraziare tutti i deputati e i
senatori perché stanno facendo un lavoro immenso. La fiducia tra me e
Conte non è in discussione, ma da giorni sono io che ricevo attacchi con
delle veline e confido ancora che arrivino smentite. Quello che non si è
capito è che queste diatribe interne non indeboliscono solo il
Movimento, ma chi lo guida. È sempre stato così".
Lunedì è stato in Libia per la quinta volta dall'inizio dell'anno. Con quali risultati?
"Il nostro primo obiettivo, la nascita di un governo di unità nazionale,
è stato centrato. Adesso, in vista delle elezioni del 24 dicembre,
serve che il Parlamento approvi una legge elettorale, una costituzionale
e una di bilancio. Le forze politiche faticano a trovare una visione
comune e l'Italia, insieme alle Nazioni Unite, sta cercando di favorire
questo processo".
Abbiamo rinnovato il memorandum che finanzia la guardia
costiera libica, pur sapendo - lo dice l'Onu - che è la prima a
macchiarsi di crimini atroci. Stiamo facendo qualcosa per tutelare le
persone rinchiuse nei campi? O per evitare che le motovedette libiche
agiscano contro le leggi che tutelano a livello internazionale chi è in
pericolo in mare o chi vuole fare richiesta di asilo?
"C'è un negoziato per la revisione del memorandum of understanding che
prevede una gestione dei flussi fatta in conformità degli standard
internazionali e nel rispetto dei diritti umani".
Ma non abbiamo ancora avuto alcuna garanzia, non ce l'hanno i rifugiati in Libia.
"La chiusura dei centri di detenzione è uno degli impegni che sono stati
presi alla conferenza di Berlino dalle autorità libiche. Ma quando
parliamo del memorandum, stiamo parlando di un rapporto bilaterale che
non può bastare. Non possiamo restare l'unico Stato membro dell'Unione
europea a farsi carico di queste iniziative".
Salvini ha chiesto che il governo fermi gli sbarchi, minacciando altrimenti di non poterlo sostenere. Lei che ne pensa?
"Credo sia una provocazione. Capisco ci siano tensioni nel centrodestra,
ma agitare il governo per creare momenti di fibrillazione è la strada
sbagliata. Chi in questo momento attacca il governo sta attaccando la
ripresa del Paese".
Sul reddito di cittadinanza, accetterete le modifiche
necessarie per migliorare la parte sulle politiche attive del lavoro o è
un totem intoccabile?
"Per effetto della transizione ecologica e digitale nei prossimi dieci
anni si trasformeranno milioni di posti di lavoro. La cosa che dobbiamo
fare adesso è agire sulla formazione lavorativa di giovani e meno
giovani, puntando anche sulle nuove professioni. Provare a costruire a
livello nazionale un accordo, un patto sul lavoro come hanno fatto
l'Emilia-Romagna o il progetto di Manifattura Milano per aiutare i
cittadini a reinserirsi nel mercato del lavoro. Quando ero al Ministero
del Lavoro ho dato oltre un miliardo di euro alle Regioni per fare
questo, ma la gran parte di quei soldi non sono stati spesi. Quindi mi
chiedo: che succede se i fondi fossero dati anche alle imprese per
formare giovani e meno giovani?".
È la sua proposta? Somiglia a quelle di Confindustria.
"Non sono io a decidere, lo farà il ministro del Lavoro, che sta
lavorando con grande impegno. Ma credo che sia necessario e urgente
preparare le persone alla nuova rivoluzione industriale che sta
arrivando".
Si dice che con Fico potrebbe far parte del comitato di
garanzia: quanto sarà importante quest'organo nella nuova
organizzazione?
"Per mia esperienza, e credo di averne un po', in questi anni tutto
quello che riguardava il Movimento è passato attraverso il comitato di
garanzia. Anzi, colgo l'occasione per ringraziare Vito Crimi che si è
sobbarcato un lavoro enorme".