RIO
DE JANEIRO – Il giudice della Corte suprema del Brasile (Stf) Alexandre
de Moraes ha autorizzato il ripristino dell’accesso alla piattaforma X
nel Paese, bloccato per decisione giudiziaria dallo scorso 30 agosto. La
decisione segue un parere favorevole presentato dalla Procura generale
della Repubblica (Pgr) che ha certificato l’avvenuto pagamento di tutte
le multe – per un totale di 4,8 milioni di euro (28,6 milioni di real) –
inflitte al social network di proprietà del magnate sudafricano Elon
Musk per una serie di violazioni delle normative brasiliane commesse nel
corso degli ultimi mesi.
Per la procura sono state inoltre
soddisfatte tutte le altre pendenze che avevano spinto la magistratura a
decidere per la sospensione. La compagnia aveva già la scorsa settimana
infatti consegnato alla Corte le copie della nomina dell’avvocato
Rachel de Oliveira Villa Nova Conceição come rappresentante legale di X
nel Paese. La giurista già ricopriva l’incarico prima che Musk, a metà
agosto, decidesse di chiudere l’ufficio X in Brasile, in protesta contro
le ordinanze del giudice de Moraes che chiedevano di bloccare alcuni
account accusati divulgare fake news e minacciare l’ordine democratico.
Per
poter tornare accessibile X aveva anche accettato di sospendere i 9
profili incriminati. In ultimo era stato depositato presso la Corte un
certificato della Banca centrale a dimostrazione della regolare attività
dell’azienda nel Paese. Dopo aver decretato “la fine della sospensione”
e autorizzato “l’immediato ritorno delle attività di X Brazil Internet
Ltd. nel territorio nazionale”, il giudice de Moraes ha oggi concesso 24
ore di tempo all’Agenzia nazionale per le telecomunicazioni (Anatel)
per “adottare i provvedimenti necessari per garantire l’efficacia del
provvedimento”. In questo lasso di tempo l’autorità Anatel dovrà
notificare a tutti provider la decisione della magistratura favorendo il
ritorno del servizio, atteso entro domani. (ANSA)
di Angela Leucci – Si continua a indagare sulla morte di Francesca Carocci, l’attrice scomparsa a 28 anni il 2 marzo 2024. Ci sono ora due medici iscritti nel registro degli indagati – l’indagine era partita contro ignoti – e bisognerà attendere per capire se i due professionisti saranno rinviati a giudizio (e quindi andranno a processo), ora che sono state chiuse le indagini del pm Eleonora Fini.
La denuncia era stata presentata dai genitori di Carocci, assistiti dalla legale Paola Cittadini: papà e mamma hanno perso una figlia giovane e all’improvviso, e chiedono alla giustizia perché, se ci siano responsabilità e se tutto questo potessa essere evitato.
I medici iscritti nel registro degli indagati sono quelli che visitarono Carocci quando si era recata all’Aurelia Hospital di Roma, lamentando dei dolori al petto il 28 febbraio: l’attrice era stata rimandata a casa, per poi morire tre giorni più tardi per miocardite, quando il sintomo si è fatto più intenso, durante il percorso verso l’ospedale. Il principio di miocardite sarebbe stato confuso con ansia: questa la ragione per cui l’accusa contro i due medici è ora omicidio colposo in ambito sanitario.
Fondamentale, per la svolta nelle indagini, il parere dell’esperto nominato dalla procura, il medico legale Luigi Cipolloni: questi ha stabilito infatti che, a seguito dei primi esami effettuati su Carocci, in particolare l’elettrocardiogramma, si sarebbero registrati dei valori enzimali tali da richiedere ulteriori approfondimenti. Ci si chiede quindi: se Carocci fosse rimasta in ospedale, si sarebbe riusciti a notare per tempo la miocardite?
Nessun valore allarmante sarebbe stato notato invece nell’elettrocardiogramma effettuato il 28 febbraio, e il dolore al petto di Carocci sarebbe stato scambiato per un attacco d’ansia, per il quale avrebbe assunto degli antidolorifici. I farmaci hanno però nascosto il dolore, un sintomo generalmente importantissimo nel quadro evolutivo umano, perché consente alle persone, quando il dolore è legato a una condizione o una patologia, di comprendere che c’è qualcosa che non va e cercare di correre ai ripari. “Ma già stava facendo questa cura”, hanno fatto sapere a propria difesa dall’Aurelia Hospital, come riporta il Corriere della Sera.
Autoironica e amante della natura, la recitazione era per Carocci un ambito importante della propria vita. Aveva recitato in diversi teatri della Capitale e non solo, e nell’ultimo spettacolo aveva interpretato Biancaneve al Teatro Marconi e al Teatro Nino Manfredi. “Ho dentro di me tutti i sogni del mondo”, c’è scritto nella sua bio su Instagram.
“La
regione Toscana ha fatto molto dopo l’alluvione, mettendo risorse
ingenti in più di 800 interventi di somma urgenza che testimoniano che
il lavoro è stato fatto”. Lo ha detto il presidente della Regione
Toscana, Eugenio Giani, a margine della plenaria a Bruxelles del
Comitato delle Regioni. “Dovremmo avere grandi risorse, sarà un grande
impegno in cui le nostre comunità non potranno fare a meno dell’Unione Europea“, aggiunge Giani parlando degli effetti dei cambiamenti climatici. ITALPRESS
Roma, 9 ott. – “Riprendiamoci le nostre battaglie!” Con questo titolo Beppe Grillo annuncia l’intenzione di promuovere una sorta di revival sul suo blog delle vecchie proposte e delle prese di posizione che hanno forgiato, a suo tempo, l’identità del Movimento 5 stelle.
“È arrivato il tempo di riprenderci tutto. Le nostre battaglie, i nostri sogni, quel futuro che ci aspetta”, scrive a conclusione del suo post il garante M5S, negli ultimi mesi impegnato in uno scontro polemico con il leader del Movimento, Giuseppe Conte, in particolare sui contenuti del processo costituente lanciato da quest’ultimo e che dovrebbe concludersi con l’assemblea nazionale in programma ora il 23 e 24 novembre.Stavolta la critica del fondatore è più di contenuto, non ci sono riferimenti diretti alla attuale contesa interna ma la descrizione di una sorta di deriva “politicante” della sua creatura:
“Il Movimento 5 Stelle, ricordate? Quello – scrive Grillo – che partiva come un meteorite pronto a spazzare via tutto, a ribaltare i tavoli e a dare una sveglia alla politica come si deve. Un’armata di sognatori, ecologisti col turbo, guerrieri della giustizia sociale e difensori dei cittadini… poi, certo, strada facendo, siamo finiti in quel labirinto magico chiamato governo. Dove, se ti distrai un attimo, ti perdi nei corridoi, inciampi sui tappeti rossi e sbatti la testa contro i candelabri dorati. E così le nostre belle battaglie – quelle per l’ambiente, per i cittadini, per un mondo senza privilegi e con più giustizia – sono state ingoiate dal mostro burocratico”.
Secondo Grillo “la tempesta è diventata un po’ nebbia. E nei corridoi dei palazzi, tra le stanze ovattate, le nostre lotte hanno cominciato a perdere i contorni. Sparivano, invisibili, tra i pizzini dei governanti, scomparivano sotto il peso degli accordi sottobanco, fino a finire sui manifesti degli altri partiti, quelli che arrivavano con il sorriso e ci mettevano sopra la loro firma. ‘Guarda che belle proposte!’, dicevano. E noi lì a pensare: ‘Ma non erano nostre?. Ed io con il mio Blog come baluardo! Un’oasi dove le idee non si disperdono, dove progetti futuristici hanno continuato a galleggiare come astronavi in attesa di atterrare: l’ambiente, l’energia, l’intelligenza artificiale, la mobilità, l’economia circolare, la salute. Cose serie, concrete. Progetti che non erano solo parole. Attraverso queste pagine abbiamo provato a raccontarvi un futuro diverso, un po’ più luminoso, un po’ più giusto”.
“E allora mi sono detto: perché non rilanciarle? Una per volta, ogni settimana. Vi faremo riscoprire tutto quello che abbiamo già detto, ma che forse qualcuno non ha compreso abbastanza bene. Ogni progetto è un pezzo di quel futuro che porta un nome: 2050. L’ho voluto inserire lì, sul simbolo del MoVimento, perché voglio che ci ricordiamo di guardare avanti. Sono proposte reali, non favole. Sono cose che, con un po’ di coraggio, possiamo fare davvero. E non è forse questo il coraggio che ci serve? Riprendere in mano il passato, farlo dialogare con il presente e spingerlo verso il futuro. Ogni passo che faremo insieme, sarà un passo più vicino a un’Italia che forse non avete mai immaginato, ma che è già qui, che aspetta solo di essere costruita”.”È arrivato il tempo di riprenderci tutto. Le nostre battaglie, i nostri sogni, quel futuro che ci aspetta”, conclude Grillo. (askanews)
PALMANOVA, 09 OTT – La Guardia di Finanza di Udine ha scoperto una frode carosello che coinvolgeva una rete imprenditoriale cinese: l’indagine è scattata da una verifica fiscale effettuata nei confronti di un bazar di Palmanova, che ha fatto ricorso sistematico all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
E’ così emerso un complesso sistema fraudolento finalizzato a occultare la base imponibile al fisco, attraverso 28 imprese in tutto il territorio nazionale, gestite da soggetti cinesi, sprovvisti di una qualsivoglia organizzazione imprenditoriale poiché prive di immobili commerciali necessari allo svolgimento delle attività e con dimensioni aziendali assolutamente sproporzionate rispetto alle operazioni poste in essere.
Le operazioni fittizie, poiché al flusso di carta non corrispondeva il passaggio di mano delle merci, avevano lo scopo di mascherare, sotto l’apparente veste di una regolarità formale, la natura illecita, ricorrendo all’utilizzo di “cartiere” o società “fantasma”. L’attività ispettiva nei confronti della società friulana ha permesso l’emersione di un imponibile di circa 2 milioni di euro sottratti al fisco oltre a circa 1 milione di euro di omessi versamenti e la denuncia di 2 persone. (ANSA).
E' ORAMAI PRINCIPIO COMUNE A TUTTI GLI STATI "OCCIDENTALI" CHE STATI E GOVERNI HANNO IL DIRITTO DI SCEGLIERSI I CITTADINI CHE MEGLIO GLI AGGRADANO, NON I CITTADINI A SCEGLIERE I GOVERNANTI LOCALI E NAZIONALI CHE MEGLIO AGGRADANO I CITTADINI.
SI SONO IMPADRONITI DI UNA COSA CHE NON E' MAI STATA LORO: UN VELLO D'ORO.
PER QUESTO C'E' BISOGNO URGENTE DELL'ISTITUZIONE DELL'ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE PER RISTABILIRE
PER SEMPRE
IL PRINCIPIO CHE IL GOVERNO E LO STATO LO SCELGONO I CITTADINI, NON LE ELITES I CITTADINI.
Stephen Wilkinson receives funding from Wellcome. He
is Principal Investigator for a Research Development Award in Humanities
& Social Science called 'The Future of Human Reproduction:
transformative agendas and methods for the Humanities and Social
Sciences' (222858/Z/21/Z). He is also a member of Wellcome's Career
Development Award Interview Panel.
Nicola J. Williams receives funding from Wellcome. She
is a co-investigator for a Research Development Award in Humanities and
Social Science called 'The Future of Human Reproduction: transformative
agendas and methods for the Humanities and Social Sciences'
(222858/Z/21/Z). She is also Senior Deputy for the European Society of
Human Reproduction and Embryology Special Interest Group: Ethics and
Law.
Sara Fovargue receives funding from Wellcome. She is
Co-Investigator for a Research Development Award in Humanities &
Social Science called 'The Future of Human Reproduction: transformative
agendas and methods for the Humanities and Social Sciences'
(222858/Z/21/Z).
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Our reproductive lives are considerably different from those of
our ancestors, thanks in part to health innovations that have taken
place over the past few decades. Practices such as IVF, donor eggs and
sperm, womb transplants, surrogacy and egg freezing, mean that for many,
there’s now more choice than ever before over whether, when and how to
reproduce.
Yet, despite these advances, one aspect of reproduction has remained
constant: the need to gestate (grow) foetuses in the womb. But what
would happen to our notions of parenthood if technology made it possible
to grow a foetus outside the human body?
Until recently, the idea of ectogenesis – growing a foetus outside
the body – has been science fiction. But teams in the US, Australia and
Japan have begun developing artificial wombs. It’s hoped that this
technology will someday save the lives of very premature infants.
Should I have children?
The pieces in this series will help you answer this tough question –
exploring fertility, climate change, the cost of living and social
pressure.
Trials have already been performed on animals – with researchers reporting success in gestating lamb foetuses.
Meanwhile, a team in the Netherlands is developing a similar system using simulation technology. This approach mimics the birth of extremely premature infants using a manikin
equipped with advanced monitoring and computer modelling. This allows
the researchers to understand how an infant may develop in an
environment that simulates the womb’s conditions.
Although this may be many decades away, and is not the intended
endpoint of current research, artificial womb technologies could
eventually lead to “full ectogenesis” – growing a foetus from conception
to “birth” wholly outside the human body.
One barrier to research into full ectogenesis is current legislation worldwide, which either bans embryo research altogether or forbids growing human embryos for research beyond 14 days.
Legislation would therefore need to change for this kind of research to happen. There’s an increasing appetite for this among the international scientific community, but whether such a change would have public support is not known.
In the UK,
the person who gives birth is the child’s legal mother – regardless of
genetics or intention. Growing a foetus in an artificial womb could
however sever this link between gestation and motherhood.
Surrogacy
has, to some extent, already challenged our legal and social
conceptions of motherhood. The surrogate is the child’s legal mother at
birth, but parenthood can then be transferred to the intended parents
via a parental order or adoption.
But artificial wombs could disrupt long-established norms in more
profound ways, as there would no longer be a “birth mother” at all. The
law would need to define who the legal mother is in such circumstances,
and whether that definition applies to all mothers or only when
artificial womb technologies are used.
The impact of artificial wombs on legal definitions of fatherhood may be less significant.
In the UK, the person who provides the sperm is normally the legal
father of the child – unless the child is born using sperm donated in a
licensed clinic. In that case, the donor is not the legal father of any resulting child.
But fatherhood (or parenthood for same-sex couples) can also legally be attributed to someone via the Human Fertilisation and Embryology Act 2008.
This allows someone not genetically related to the child to be
recognised as their legal father or other parent. The provisions in this
Act would apply to full ectogenesis because this will require IVF to
create the embryo.
Full ectogenesis may result in more radical changes to the way we
view legal parenthood. It may cause us not only to rethink our ideas of
“mother” and “father”, but also the language used. Would it be more
appropriate, for example, to always use the word “parent”, instead?
Personal decisions
Artificial womb technology would also influence the personal
decisions that people make about reproduction. It could drastically
change the way the decision to become a parent fits into many people’s
lives.
Like egg freezing and IVF, artificial wombs would make it possible
for women in particular to have children later in life. It could also
allow people to gestate multiple foetuses at once – making it possible
for them to complete their families within a far shorter time period
than has previously been possible.
Artificial womb technology technology would make it easier for more
people to have their own biological children – including single men,
same sex couples and women unable to become pregnant for health reasons.
It would also mean that women would no longer have to undergo the
significant risks and burdens associated with pregnancy and childbirth in order to have children.
In science fiction, artificial wombs are often a symbol of dystopia –
of technological incursion into natural processes and a means of
government control (as in The Matrix or Brave New World). But artificial
womb technology might instead add to the reproductive choices currently
available – making it possible for more people to become parents if
they want to.
Full ectogenesis is still a long way off, but it’s important to
discuss it now so that we can have a more informed view of the issues it
raises. As with many aspects of human reproduction, artificial womb
technology may be divisive.
Some will see it as a way to increase reproductive autonomy and
equity, others as dangerous – or even a threat to traditional family
structures and values. More still will probably see its potential for
both. Whatever your position, this technology could be on the horizon
and its implications for society and our concept of parenthood merit
careful consideration.
90,000 experts have written for The Conversation. Because our only agenda is to rebuild trust and serve the public by making knowledge available to everyone rather than a select few.
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IL 6 NOVEMBRE CI SARA' IL PRIMO ARRESTO ECCELLENTE DELLA VACCINOCRAZIA USA, SEGUIRANNO A RUOTA ARRESTI ECCELLENTI ANCHE IN ITALIA
PRENDERE L'INIZIATIVA PER:
* ISTITUIRE L'ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE DEL POPOLO ITALIANO
* CREARE UN NUOVO CORPO DI POLIZIA AMMINISTRATIVA
* DISSOLVERE LE FF.AA. E SOSTITUIRLE CON UNA MILIZIA CIVILE
* PROCLAMARE IL LIBERO STATO DEL POPOLO ITALIANO IL SUCCESSORE LEGITTIMO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
* ISTITUIRE LA CORTE SPECIALE PER I CRIMINI PANDEMICI
* COSTRUIRE UN PENITENZIARIO SPECIALE PER GLI AUTORI DI CRIMINI PANDEMICI
* DISSOLVERE LE CAMERE DI COMMERCIO ED ISTITUIRE IL REGISTRO DELLE IMPRESE SOTTO LA DIRETTA SUPERVISIONE DI ORGANI DELL'ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE
* CANCELLARE DAL REGISTRO DELLE IMPRESE TUTTE LE AZIENDE USA, UK, AUS, NZ, CAN IN ITALIA, E, UNA VOLTA USCITI DA NATO E UE, ANCHE TUTTE LE AZIENDE FRANCESI E TEDESCHE
* ORGANIZZARE UN'OPERAZIONE DI RIMPATRIO PLURIENNALE DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO, INCLUSI GLI ORIUNDI
* CREARE UNA NUOVA COMUNITA' ECONOMICA DEI PAESI MEDITERRANEI
* IMPEDIRE ALLE CLASSI PARASSITARIE ITALIANE DI TORNARE A GESTIRE IL POTERE POLITICO PER SEMPRE
Il senatore Claudio Borghi chiede lo stop della vaccinazione covid su adolescenti e ragazzi.
“Dopo la pubblicazione di questo studio su Eclinicalmedicine (rivista
‘The Lancet’) per minimo principio di prudenza la vaccinazione Covid a
ragazzi e adolescenti dovrebbe essere immediatamente sospesa. Avviserò
immediatamente il ministro e se necessario presenterò interrogazione”,
scrive il senatore del Carroccio.
Il senatore ha scritto su X:
Per chi non avesse seguito ieri. Su una rivista scientifica di
@TheLancet, ovvero uno fra i più reputati giornali di medicina al mondo,
è stato pubblicato uno studio con numerosissimi co autori, fra cui
figure molto rilevanti nella cardiologia pediatrica da Yale in giù, dove
si annuncia una scoperta inquietante.
In pratica le miocarditi
indotte dal vaccino mRNA covid, sino ad ora considerate rare e non
gravi, secondo i ricercatori sono sì meno frequenti e gravi rispetto a
quelle provocate dal covid stesso ma presentano spesso danni persistenti
al cuore visibili con la risonanza magnetica. Tali danni sul lungo
periodo potrebbero essere causa di problemi cardiaci gravi e come tali
gli autori raccomandano uno studio approfondito di queste situazioni.
Si tratta quindi di un fattore di rischio nuovo che dovrà essere tenuto
in considerazione nell’analisi rischi benefici della vaccinazione per il
covid nei giovani.
Il principio di precauzione vorrebbe che, in
attesa di valutare l’impatto di questa scoperta, le vaccinazioni covid
ai ragazzi e agli adolescenti vengano SOSPESE in via cautelativa, anche
tenendo presente la bassa mortalità della malattia per queste fasce di
età.
Ho già provveduto ad avvisare il ministro per tramite del Sottosegretario Gemmato e mi aspetto una veloce decisione in merito.
NB:
finora le obiezioni si sono concentrate su aspetti assolutamente non
pertinenti quali il ribadire che le miocarditi da covid sono più
frequenti di quelle da vaccino. Non è questo l’oggetto dello studio. La
scoperta nuova è la presenza di un fattore di rischio persistente che
può portare danni (inclusa la morte improvvisa) a distanza di molto
tempo dalla vaccinazione.
Per chi non avesse seguito ieri. Su una rivista scientifica di @TheLancet,
ovvero uno fra i più reputati giornali di medicina al mondo, è stato
pubblicato uno studio con numerosissimi co autori, fra cui figure molto
rilevanti nella cardiologia pediatrica da Yale in giù, dove si… pic.twitter.com/E3c6ODnnko
“Non
si tratta di regole permissiviste e non servono in alcun modo a
favorire l’immigrazione illegale nel nostro Paese”, ma quelle a cui ha
lavorato Forza Italia nella sua proposta sulla cittadinanza “sono regole
serie, la cittadinanza lo è”
Lo ha detto il segretario nazionale
di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani, presentando la
proposta azzurra Ius Italiae. “Ecco perchè diciamo che solo dopo dieci
anni di scuola dell’obbligo frequentata con profitto puoi chiedere di
diventare cittadino italiano”, ha spiegato Tajani. tgcom24.mediaset.it
Approveremo
una manovra che richiederà sacrifici da tutti”: lo ha detto il ministro
dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’evento di Bloomberg Future of
Finance Italy. Il ministro ha detto anche che verranno tassati “i
profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere
ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”. Le parole
del ministro hanno avuto un effetto immediato sui mercati. La Borsa di
Milano di colpo ha perso terreno, con il Ftse Mib che ha ceduto l’1,5%.
(ANSA)
A problem from econometrics illustrates the difference between artificial and human intelligence. Understanding tacit knowledge and the limits of AI is crucial to deploying it effectively and fairly.
One of the only lucid thought experiments ever carried out by econometricians, the “red bus-blue bus” problem illustrates a central drawback that comes with using statistical estimation to quantify the probability a person makes a specific choice when faced with several alternatives. As the thought experiment goes, imagine that you’re indifferent between taking either a car or a red bus to work. Owing to your indifference, an estimate of your probability of picking either option is a coin flip. There is a 50 percent chance that you’re taking the car and 50 percent that you’re taking the red bus. Thus, your odds of selection are one-to-one.
Now, introduce a third transportation choice in two different scenarios and assume the traveler remains indifferent between alternative choices. In the first scenario, a new train route is opened so that the alternatives facing the apathetic traveler are car, red bus and train. The estimated probabilities are now one-third car, one-third red bus and one-third train. The odds are the same as the two-choice scenario, one-to-one-to-one.
In the second scenario, rather than a red bus, assume the bus could be blue. Thus, the choice facing the traveler is to take a car, to take a red bus or to take a blue bus. Is there any real difference between taking a red bus versus taking a blue bus? No, it’s effectively the same choice. The probabilities should then break down as 50 percent car, 25 percent red bus, 25 percent blue bus and odds of two-to-one-to-one.
This is because the actual choice is exactly the same as the first two-choice scenario, i.e., taking a car versus taking a bus. In other words, a red bus and a blue bus represent the same choice. The color of the bus is irrelevant to the traveler’s transportation choice. So, the probability the apathetic traveler selects either a red or blue bus is simply one-half of the probability the person takes the bus. The method by which these probabilities are estimated, however, is incapable of deciphering these irrelevant alternatives. The algorithm codes car, red bus, blue bus as one-to-one-to-one like in the scenario with the train.
Tacit Knowledge
Physicist Michael Polanyi defined “tacit knowledge” as a quantifiable or commonly understood outcome that a human achieves by performing a task that can’t be codified by a repeatable rule. He draws a distinction between this type and abstract knowledge, which is describable, rule-bound and repeatable. Tacit knowledge is difficult or impossible to formally express because humans developed the skills that comprise it evolutionarily, prior to the advent of formal methods of communication. As a result, training AI to carry out tasks that require tacit knowledge is extremely difficult.
The red-bus/blue-bus (non-)choice is a good example of how algorithmic computation can fail. In their raw forms, models cannot distinguish subtleties of linguistic description that human beings have little or no trouble grasping. For a person, why the red bus and the blue bus are identical when considering transportation alternatives feels intuitive. It’s certainly intuitive that there is a difference in the choice set when a train is introduced versus a blue bus. Describing why the bus color is irrelevant as a programmable rule in an algorithmic process, on the other hand, is exceedingly difficult. Why is this the case?
In this instance, “doing something” implies a quantifiable or commonly understood outcome that a human achieves by performing a task that can’t be codified by a repeatable rule. Polanyi names this type of human performance “tacit knowledge.” He draws a distinction between this type and abstract knowledge, which is describable, rule-bound and repeatable.
Economist David Autor uses Polanyi’s paradox to explain why machines have not taken over all human careers. He suggests that, if automation were not confined to the abstract realm of knowledge, machines would have usurped all human tasks and human employment would have plummeted since the 1980s. Automation has not led to this outcome, however, because it requires specifying exact rules to inform computers what tasks to perform. Tacit knowledge, however, is difficult or impossible to formally express because humans developed the skills that comprise it evolutionarily, prior to the advent of formal methods of communication.
Evolutionary Skills
Tacit, indescribable skills are the crux of another paradox formalized by researchers Hans Moravec, Rodney Brooks and Marvin Minsky. “Moravec’s paradox” states, in compact form, that
We should expect the difficulty of reverse-engineering any human skill to be roughly proportional to the amount of time that skill has been evolving in animals.
The oldest human skills are largely unconscious, and so, appear to us to be effortless.
As a result, we should expect skills that appear effortless to be difficult to reverse-engineer, but skills that require effort may not necessarily be difficult to engineer at all.
Paradoxically, mental reasoning and abstract knowledge require very little computation, but sensorimotor skills, future-outcome visualization, and perceptual inference require vast amounts of computational resources. As Moravec stated in his book on this subject, “It’s comparatively easy to make computers exhibit adult-level performance on intelligence tests or playing checkers, and difficult or impossible to give them the skills of a one-year old when it comes to perception and mobility.”
Incorporating Polanyi’s and Moravec’s paradoxes into a common theme, humans have only developed abstract thinking over the last few thousand years, and it appears difficult to our species because its relatively rapid development renders it new and inherently difficult to grasp. Alternatively, humans have developed tacit, intuitive but indescribable skills over the entire course of our evolutionary history. They are based in our surroundings, experientially acquired, and predate explication.
For artificial intelligence, then, these paradoxes spell out a counterintuitive conclusion that leads to a fundamental question of resource allocation. If the simplest skills to humans are those that are the most challenging to machines, and, further, if those tacit skills are difficult or impossible to codify, then the simplest tasks humans subconsciously perform will require massive amounts of time, effort and resources to teach to machines.
There arises an inverse relationship between how easily performed a skill is to a human and both its describability and, subsequently, its replicability by machines. The main economic question is, then, is it worth developing AI to perform intuitive human tasks? Why invest increasing amounts of resources to develop AI that performs ever simpler tasks?
This suggests a natural slowing of general AI development. Even though Moore’s Law points to the trillion-fold increase in computer-processing power, the logic by which we communicate with computers has not changed much since the 1970s. When it becomes too expensive in terms of the opportunity cost of research into AI allowing machines to perform increasingly simple human tasks, development of it will slow as diminishing returns set in.
Ideally, as Autor suggests, the future of AI lies in its complementarities with human skills rather than its substitutability for them. For instance, up until the computing revolution of the 1970s and 1980s, statisticians employed veritable armies of graduate students to hand-process reams of paper-based data into summary statistics like means, medians and standard deviations. With the advent of electronic calculators and, later, computers, statistics that formerly required hours or days of human effort could be computed in seconds.
With this change in computational means, machines were able to complement teams of statistical researchers by absorbing students’ low-level, repeatable arithmetic obligations. This freed up a massive amount of time for statisticians and their students as a team to solve more nebulous, open-ended statistical problems, the very types that require creative thinking computers do not do well. The current view of AI and its interaction with human capabilities needs a serious rethink in terms of the kinds of problems it’s being developed to address. After all, do we really need AI to be able to tell us that red buses are the same as blue buses?