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Vaccino Covid, Abrignani: stupido per over 60 non fare quarta dose

Sergio Abrignani obbligo vaccinale

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Abrignani: “Stupido per over 60 non fare quarta dose, è salvavita”
“È possibile che questo inverno avremo” la sottovariante di SarS-Cov-2 “BQ.1.1 se non succede un imprevisto. Il problema, come ha detto l’Ema, è la vaccinazione anti-Covid, è il secondo richiamo. Oggi vaccinarsi salva la vita soprattutto a persone over 65, il 95% dei decessi Covid sono ultra60enni e la maggioranza ultra 80enni. Un over 60 che non fa la quarta dose oggi è come andare in moto senza casco, è stupido”. Così Sergio Abrignani, direttore dell’Istituto di Genetica molecolare dell’Università di Milano, a margine dell’evento ‘One Health and Pandemic Preparedness’, promosso dall’Ambasciata inglese a Roma.

La variante “Cerberus in Francia e negli Stati Uniti è già al 40-50% delle infezioni, quindi ha ragione l’Ema a dire che c’è una buona possibilità che ci sia una risalita delle infezioni però, per fortuna, la stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata contro il Covid. Oggi – ha aggiunto – abbiamo di fronte una influenza, un virus che muta ogni 4-6 mesi, che ha però accelerato le sue mutazioni a gennaio era Omicron 1, a luglio Omicron 5 a novembre BQ.1.1 e a marzo forse avremo un’altra variante”.  tg24.sky.it/cronaca

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Galli: doppio vaccino contro Covid e influenza, sacrosanta indicazione

galli obbligo vaccinale va applicato

(Adnkronos) – “L’influenza quest’anno è intensa. Le famose precauzioni che avevano quasi cancellato anche i raffreddori non ci sono più, quindi stiamo vedendo riemergere molte infezioni. Ma il virus influenzale non è banale, è utile essere un po’ prudenti. Si fa un piacere a se stessi e agli altri vaccinandosi”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano.

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La doppia vaccinazione, insieme al richiamo Covid, “è una sacrosanta indicazione. Io stesso le ho fatte a tempo debito. Ora siamo nel momento in cui chi non si è vaccinato per l’influenza dovrebbe affrettarsi a farlo”, ha concluso Galli ricordando che i “ceppi circolanti hanno nei bambini, e in coloro che non avevano incontrato il virus in passato, un’ampia diffusione. Proteggere i nonni è fondamentale”.

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Vaccino Covid, Letta: ho fatto la quarta dose, rilanciare campagna vaccinale

Enrico Letta

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Qualcuno ci ha detto che siamo eccessivamente critici nei confronti della legge di bilancio, dicendo che potevano fare peggio e sfasciare i conti pubblici. Questo è un non argomento, siamo in un momento cruciale, in bilico rispetto alla recessione, ecco perché è necessario che ci siano le scelte giuste e che siano ambiziose e giuste. Ecco perché improvvisata, iniqua e inadeguata”. Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, aprendo la direzione del partito, in corso al Nazareno.

“Dopo quello che è accaduto non sono immaginabili tagli sulla salute – ha proseguito sulla manovra – Io ho appena fatto la quarta dose e sono particolarmente in lunghezza d’onda su questo concetto. Al governo chiediamo di rilanciare il messaggio della campagna vaccinale e di non abbassare la guardia perché pericolo è ancora lì”.

Sulle elezioni regionali invece ha commentato “molto difficili. Nelle due regioni più grandi, Lazio e Lombardia le abbiamo affrontate con la chiave giusta: discussione approfondita e tante delicatezze in campo per allargare”. Il risultato sono state “due candidature all’altezza”: Majorino e D’Amato. L’obiettivo “che intravediamo” sono “altri 10 anni di buon governo del Lazio” e “la svolta in Lombardia” ANSA


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Covid, Ricciardi: Italia ultima su quarte dosi di vaccino

Ricciardi

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“Il Covid-19 non è finito, rimane altamente endemico in Italia. Non abbiamo i dati tutti i giorni, ma alla fine della settimana contiamo decine di migliaia di casi e centinaia di morti, di questo passo ne avremo 30-40mila l’anno. E’ una strage silenziosa”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, docente di igiene all’Università Cattolica di Roma, a margine del Forum Risck Management, in corso ad Arezzo.

“Un po’ tutta la civiltà occidentale si è stancata del Covid e cerca di rimuoverlo. Il compito dei governi, però, non è quello di rimuovere – sottolinea l’esperto – ma cercare soluzioni. In questo momento soltanto alcuni governi lo stanno facendo, come quello giapponese. Il nostro Paese è ultimo sulle quarte dosi” di vaccino “e l’uso delle mascherine è ormai dimenticato. Sono errori gravi nei confronti del virus”. (adnkronos)

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Vaccino Covid, Gasparri: “vado a fare la quarta dose”

Roma, 15 nov. (Adnkronos) – “Mi accingo con convinzione a fare la quarta dose di vaccino per il Covid. I vaccini sono stati una risorsa fondamentale per difendere la vita e la salute degli italiani e dell’umanità intera. Difendiamo i vaccini e promuoviamone l’uso”. Lo scrive su Twitter il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

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Covid, vaccino Pfizer a bimbi da 6 mesi a 4 anni, circolare del ministero

Rezza copertura vaccinale

Arriva la circolare del ministero della Salute che estende l’utilizzo del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech anche ai bambini di 6 mesi-4 anni. In questa fascia d’età il vaccino viene raccomandato per i piccoli “che presentino condizioni di fragilità, tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione da Sars-Cov-2″, e nello specifico viene elencata una serie di patologie o condizioni che determinano questa fragilità.

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Ma il documento firmato dal direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza aggiunge anche che, “tenuto conto dell’indicazione di utilizzo autorizzata” dalle agenzie del farmaco europea e italiana “Ema e Aifa, tale vaccino potrà essere reso disponibile anche per la vaccinazione dei bambini, nella fascia di età 6 mesi-4 anni (compresi), che non presentino tali condizioni, su richiesta del genitore o di chi ne ha la potestà genitoriale”. (Adnkronos)

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Vaccino Covid, prof Capucci: morti improvvise tra i giovani, ecco perché

prof. Alessandro Capucci

(www.infermieristicamente.it) – Nell’ultimo anno è stato registrato un aumento di malori e morti improvvise nella fascia di età tra i 12 e i 40 anni. Ad ammetterlo, su Sanità Informazione, Alessandro Capucci professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare a Bologna e già Direttore della clinica di Cardiologia dell’Ospedale Torrette di Ancona, facendo riferimento anche allo studio israeliano, secondo cui i casi sarebbero aumentati del 25%.
Al di là delle volte in cui il malore è dato dalla presenza di patologie congenite del sistema di conduzione elettrico, che si palesano solo al momento del malore o della morte improvvisa, altre due potrebbero essere le cause di questa infausta statistica.

Stress ed eccesso di catecolamine

Secondo il professore Capucci, nei casi di morte improvvisa, al momento dell’autopsia, sarebbe stato ravvisato un eccesso di catecolamine circolanti, per lo più, in maschi giovani che praticano sport e che hanno dunque già un livello di catecolamine più elevato.

Le catecolamine, ormoni prodotti dal surrene, vengono rilasciate in concentrazioni maggiori, in caso di elevato stress ed ipoglicemia, causando aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

La proteina Spike ed i vaccini Covid. Anche un elevato eccesso di concentrazione della proteina Spike, potrebbe essere responsabili di malori e morti improvvise tra i giovani. A sostenerlo è lo stesso professor Capucci che aggiunge: «Il vaccino Pfizer, avendo una minore concentrazione di spike, risulterebbe essere meno lesivo in questo senso. Di conseguenza la concentrazione delle proteine spike potrebbe essere un evento fondamentale da tenere sotto controllo».

Capucci, sostiene quindi che, – andrebbe rivisto il dosaggio del vaccino anti Covid magari pensando ad una dose su misura per i giovani, in relazione al peso corporeo. È opportuno ripensare al vaccino come ad un farmaco che ha indicazioni e dosaggi specifici.

Ed aggiunge infine – Un esame della troponina prima della somministrazione del vaccino permetterebbe di fare una valutazione da un punto di vista ematochimico. Ma la cosa più importante sarebbe monitorare, dopo la vaccinazione, i soggetti più a rischio, ovvero maschi giovani che fanno attività fisica-


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Vaccino Covid, la denuncia del sindacato di Polizia SNAP

SNAP polizia

di BEATRICE BARDELLI   www.toscanatoday.it – Il dr. Ernesto Giorgio, Tenente Colonnello medico (Aeronautica di Bari), molti i casi di danni da vaccino Covid. Anche le “divise” italiane sono state colpite da eventi avversi da vaccino. Nonostante l’occultamento delle notizie sull’argomento praticato dal mainstream nazionale, è ormai cosa certa che le inoculazioni di questi sieri genici sperimentali in alcune persone hanno provocato reazioni avverse anche molto gravi o addirittura gravissime. Tra queste persone una parte appartiene alla categoria di chi indossa una divisa dopo aver prestato giuramento sulla nostra Carta Costituzionale. Un giuramento che dovrebbe significare fedeltà ai valori costituzionali che devono rispettare e far rispettare.

Durante questa malgestita pandemia ho avuto modo di conoscere e “dare voce” ad alcuni uomini in divisa che rivendicavano, al pari dei comuni cittadini, il rispetto di quei diritti costituzionali calpestati e/o addirittura negati dai governi Conte/Draghi come la libertà di scelta vaccinale, il diritto al lavoro, l’uguaglianza e la non discriminazione tra pari. Ed ho scoperto un aspetto della loro forma mentis che li contraddistingue: sono determinati a pretendere lealtà, chiarezza e rispetto da parte dei loro superiori senza alcun timore.

Lo riprova la lettera che il 5 dicembre la segreteria nazionale dello SNAP (Sindacato Nazionale Appartenenti Polizia) ha inviato al Ministero dell’Interno/Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sia al Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali che alla Direzione Centrale di Sanità, per chiedere delucidazioni su quanto emerso dal convegno tenutosi a Matera il 7 e 8 ottobre scorso sul tema “Prevenzione e promozione della salute per gli operatori della Polizia di Stato” dove il dottor Ernesto Giorgio, Tenente Colonnello ed ufficiale medico in servizio presso l’Aeronautica di Bari, ha riferito di avere ricevuto moltissime pratiche relative a casi di danni da vaccino subiti dagli uomini in divisa. Per un caso fortuito lo SNAP è venuto a conoscenza di queste preoccupanti informazioni grazie ad un video caricato il primo dicembre da JONICATV sulla piattaforma multimediale odysee.com dove il dottor Giorgio affronta il tema delle complicanze post-vaccinali.

L’intervento del dottor Giorgio

La lettera dello SNAP riporta le frasi più preoccupanti del dottor Giorgio. Innanzitutto lo sconforto di dover formulare un unico parere sul nesso causale danno subìto-vaccinazione come sintesi dei lavori non di un’unica Commissione ma di ben otto Commissioni, una per ognuno degli otto Dipartimenti dei Ministeri della Difesa, dell’Interno e della Giustizia (Polizia di Stato, Esercito, Aeronautica, Marina, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria).
Un compito molto difficile e delicato

“Vorrei fosse un quadro astratto invece è la nostra realtà…la realtà difficile che abbiamo adesso nelle nostre commissioni….una commissione unica avrebbe garantito uniformità di giudizio ed invece adesso saranno otto commissioni in tutta Italia per otto Dipartimenti che ricomprendono quindi tutto il territorio italiano, tutta la popolazione italiana…” , dice il dottor Giorgio che precisa “il compito…. spetta alle commissioni medico ospedaliere, dobbiamo formulare il giudizio diagnostico, dobbiamo esprimere il nostro parere sul nesso causale, parere che è unico e definitivo…dobbiamo esprimerci in merito al giudizio di classificazione…”.

Patologie denunciate

“In pochi mesi sono arrivate moltissime pratiche…le richieste aumenteranno sempre di più”. Ed ancora: “Quali sono le patologie che abbiamo all’attenzione? Quelle che attengono all’apparato cardiovascolare, il Sistema nervoso anche quello psichiatrico e poi altre varie…quelle che più ricorrono con frequenza sono queste, evidenziano la pericardite, ne vediamo tante, sono pericarditi molto particolari…con un problema in più, che riescono a controllarsi solo grazie alla terapia…Quindi, qui tutti i criteri sicuramente ci porteranno al riconoscimento….Altro problema sono quelle delle trombosi…e su queste evidentemente ci orienteremo per il SI’…Altre patologie di interesse sono quelle che riguardano il Sistema nervoso…qui abbiamo trovato evidenze che probabilmente, anche in questo caso, ci esprimeremo in maniera positiva”.

Di chi è la colpa?

Il dottor Giorgio non parla di “colpe” ma solo di “risposte spiazzanti” date da chi ha denunciato un danno da vaccino. Nella lettera dello SNAP si riporta per ultimo questa parte della relazione del dottor Giorgio: “Ad un certo punto chiedo al signore…ma secondo te sono stati “fatti di servizio”?…La risposta è stata spiazzante…perché mi ha detto, è stato il vaccino in servizio perché quando ero operatore lì, ho dovuto fare il vaccino…e questo lascia intendere…una responsabilità di tipo tecnico, di tipo personale e anche di tipo morale perché interessa una persona…c’è un problema di salute”.

Le richieste dello SNAP

Al Ministero dell’Interno lo SNAP fa due richieste precise “nell’ottica della tutela della salute e degli interessi della categoria che si fregia di rappresentare e nel più ampio interesse della collettività tutta”. La prima: “Quali siano i dati in possesso alle citate commissioni che si stanno occupando della valutazione dei danni correlati alla inoculazione del vaccino per il Covid o quantomeno di conoscere i dati in capo alla Polizia di Stato”. La seconda: “Quali siano le linee guida che l’amministrazione intende perseguire per il riconoscimento della correlazione tra servizio e danni avversi da vaccino, considerato per legge nel recente passato elemento imprescindibile per prestare la propria attività lavorativa”.
Necessitano risposte, ma senza tabù!

“Non possiamo sottacere che sarebbe da ritenersi assordante il silenzio della nostra amministrazione che, così come nel recente passato si è espressa e spesa con numerosi comunicazioni tese ad invogliare il personale a sottoporsi alla vaccinazioni, parimente avrebbe dovuto dare notizia delle reazioni avverse che si starebbero evidentemente registrando nella considerazione delle numerosissime pratiche che apprendiamo essere già state presentate con tendenza futura a crescere ancor di più – scrive lo SNAP – . Per lo SNAP l’argomento Covid e vaccinazione deve essere trattato in maniera oggettiva e scevra da qualsivoglia tabù di sorta!”.

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Influenza, Bucci si vaccina: “gesto di responsabilità”

Influenza, Bucci si vaccina

Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci si è vaccinato contro il virus influenzale aderendo alla campagna della ASL3

“Vaccinarsi contro l’influenza stagionale è un gesto di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri – commenta il presidente Marco Bucci -. In questo periodo dell’anno è fondamentale proteggere le persone più fragili, come i nostri familiari e i nostri anziani. Anche quest’anno, grazie al lavoro delle ASL e della nostra rete sanitaria, abbiamo garantito un servizio capillare su tutto il territorio ligure, rendendo il vaccino accessibile e vicino ai cittadini. La salute è un bene prezioso: tuteliamola insieme”.

La dose di vaccino è stata somministrata nell’ambulatorio allestito per i dipendenti della Regione Liguria nella Sala Colombo (sede di via Fieschi 15, Genova). Iniziata lo scorso 18 novembre, l’attività ambulatoriale per i dipendenti della sede genovese si concluderà oggi.
www.regione.liguria.it

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Vaccino influenza, regione Puglia acquista 1,2 milioni di dosi

vaccino antinfluenzale

Con l’acquisto da parte della Regione Puglia di 1 milione e 220mila dosi, è partita la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. L’offerta è garantita con la massima priorità a:
personale sanitario
persone dai 60 anni in su
donne in gravidanza
persone di tutte le età con patologie di base
bambini e bambine (tra 6 mesi e 6 anni di età).

La vaccinazione è offerta gratuitamente alle persone dai 60 anni in su, a chi è addetto a servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze armate, vigili del fuoco, ecc.), al personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani, ai donatori di sangue.

Tutti i vaccini antinfluenzali sono co-somministrabili, nella stessa seduta oppure a qualsiasi distanza, con gli altri vaccini previsti dal Piano nazionale prevenzione vaccinale e con quelli anti Covid-19.

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Covid, Cabrini: ‘bloccato a casa nonostante 4 dosi di vaccino’

Antonio Cabrini

Antonio Cabrini ha il Covid nonostante quattro dosi di vaccino. E il virus lo ha costretto a stare a casa in un’occasione importante. “Bloccato per il Covid a casa nonostante i 4 vaccini fatti, ma sono con voi spiritualmente per dare la mia testimonianza al gran lavoro fatto dall’Asi per lo sport italiano“. Lo ha detto Cabrini in videochiamata, in occasione della XVII edizione degli Oscar dello Sport svoltasi a Roma nel Salone d’Onore del Coni.  www.meteoweb.eu


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Vaccino Covid, virologo Broccolo: “dopo la quarta dose rischio effetto negativo”

Obbligo vaccinale

Dopo tre anni di Covid-19 è arrivato il momento di cambiare strategia: con le vaccinazioni arrivate alla quarta dose e oltre un centinaio di varianti, è il momento di fare il punto e di guardare al futuro con nuovi occhi: “il problema Covid va risolto con modalità diverse”, dice all’ANSA il virologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento.
“Serve un cambiamento di paradigma, soprattutto nei confronti delle vaccinazioni e delle numerose varianti del virus SarsCoV2, per poter sostenere con successo la battaglia contro l’epidemia che di fatto è ancora una pandemia”.

“E’ ormai chiaro, per esempio, che il vaccino è particolarmente necessario per gli anziani e i fragili, in quanto protegge dalle forme gravi della malattia e non dall’infezione.

Si apre adesso – prosegue – anche la questione dei richiami, che dovrà essere affrontata con grande prudenza, così come è da valutare attentamente il concetto di vaccinazione prolungata”. Per esempio, “studi recenti, condotti sui topi, indicano che dopo la quarta dose del vaccino omologo, cioè costruito sulla stessa proteina virale, si instaura una tolleranza all’immunità, sia a quella umorale, che porta alla produzione degli anticorpi, sia a quella cellulo-mediata, che protegge da malattia. Il rischio – rileva – è di avere un effetto negativo, nel senso che non si ottiene una protezione né verso l’infezione né verso la malattia. Anche dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che dopo la terza dose i vaccinati si infettano di più“. Per evitare questo rischio, aggiunge, “si dovrà ridurre il numero di booster ed effettuare i successivi richiami, quando proprio necessari, utilizzando vaccini eterologhi, cioè costruiti su proteine diverse dalle precedenti”.

Accanto ai vaccini, non vanno dimenticati i farmaci, “attualmente poco utilizzati non soltanto nei Paesi con un’alta diffusione del virus, come la Cina, ma anche in Italia”. Anche per il monitoraggio delle varianti, secondo il virologo “servono nuovi approcci, nel senso che la domanda che dobbiamo farci ogni volta che abbiamo una nuova variante non è se sostituirà la precedente, perché è scontato che la sostituirà, ma se è più virulenta. Per questo motivo – osserva – è necessario sequenziare i campioni del virus prelevato dai pazienti che hanno forme gravi di Covid-19”.

E’ anche importante considerare che “le nuove varianti sono ovunque: non arrivano soltanto dalla Cina. In questo momento sarebbe importante, per esempio, tenere alta l’attenzione anche verso gli Stati Uniti, dove le sottovarianti di Omicron XBB e XBB.1.5 stanno spingendo verso l’alto la curva dei casi e dei ricoveri”, rileva Broccolo. “Anche in passato i test in aeroporto non si sono rivelati una misura efficace nel ridurre la diffusione del virus e delle sue varianti, soprattutto se sono condotti solo da pochi Paesi. Un metodo complementare – osserva – potrebbe essere il campionamento delle acque reflue degli aerei: si avrebbe così un campione più rappresentativo delle varianti in circolazione e dei luoghi da cui provengono”.  https://www.ansa.it

MAI PIU' VISTI A CITTADINI TEDESCHI! MAI PIU' AZIENDE TEDESCHE IN ITALIA! MAI PIU' RELAZIONI DIPLOMATICHE TRA ITALIA E GERMANIA!

 

Tribunale tedesco cerca di imporre vaccino Covid a sopravvissuta all’Olocausto

Inna Zhvanetskaya

Un tribunale della città tedesca di Stoccarda, nello stato del Baden-Württemberg, sta cercando di imporre la vaccinazione COVID-19 a una compositrice 85enne ebrea sopravvissuta all’Olocausto, scatenando l’indignazione dei giornalisti tedeschi e di un leader della comunità ebraica. Un tribunale regionale ha annullato la decisione. Il sito web austriaco in lingua tedesca Report24 ha riferito per la prima volta martedì del caso di Inna Zhvanetskaya, sopravvissuta all’Olocausto.

La donna è nata in Ucraina nel 1937. Giovedì Holger Fischer, l’avvocato di Zhvanetskaya, ha dichiarato sul suo account Telegram che un tribunale regionale di Stoccarda ha annullato la sentenza della corte di primo grado, impedendo la vaccinazione forzata.

Secondo Report 24, la Zhvanetskaya dovrebbe “essere portata, contro la sua volontà, da un medico che la vaccinerà due volte contro il COVID-19”. L’agenzia di stampa ha aggiunto che dopo la vaccinazione sarà “istituzionalizzata in una struttura psichiatrica chiusa”. “un video esclusivo lo dimostra: Non è sana di mente né sta mettendo in pericolo se stessa o gli altri. Ha solo paura per la sua vita”, rendendo discutibile il ricovero psichiatrico.

Martin Arieh Rudolph, presidente della comunità ebraica di Bamberg, in Baviera, ha inviato una lettera alla presidente della comunità ebraica di Stoccarda, Barbara Traub, chiedendo se lei e la comunità ebraica potessero intervenire per aiutare Zhvanetskaya.

Traub è stata recentemente criticata per non aver preso provvedimenti contro la promozione della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) da parte di Stoccarda sul suo sito web, nonché contro la partnership tra la città di Friburgo e Isfahan a favore del regime iraniano.

Il Post ha anche inviato una richiesta di informazioni a Michael Blume, il funzionario pubblico incaricato di garantire la vita ebraica e di combattere l’antisemitismo a Stoccarda. La settimana scorsa, un tribunale regionale ha classificato Blume come antisemita. Ebrei tedeschi, il Centro Wiesenthal e israeliani hanno esortato Blume a dimettersi.

Fonte The Jerusalem Post

Fonte www.eventiavversinews.it

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