Nelle ultime 24 ore il Brasile ha raggiunto quota 4mila
morti quotidiani per Covid-19. La pandemia è fuori controllo. Per
l’Organizzazione mondiale della sanità, il Paese è una “bomba a
orologeria”. Un report smonta la teoria della “incompetenza” del governo
federale, evidenziandone la drammatica lucidità
Nelle ultime 24 ore il
Brasile ha raggiunto quota 4mila morti quotidiani per Covid-19. La
pandemia è fuori controllo. Sono 4.195 persone, 4.195 famiglie distrutte
in un unico giorno. Il Paese è diventato una “bomba a orologeria”,
come l’ha definito l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in
quanto fabbrica di varianti del virus. Si sbaglia però chi pensa che
questo disastro sia una conseguenza dell’incompetenza del presidente
Jair Bolsonaro, tanto meno delle sue follie. Bolsonaro continua a negare
la gravità della pandemia, deride l’uso di mascherine ed è contro
l’isolamento. Sembra allucinante ma questo collasso è stato programmato e
fa parte di una “strategia istituzionale per la diffusione del virus
nel Paese promossa dal governo brasiliano sotto la guida del
presidente”.
È la conclusione del report Diritti nella Pandemia
– Mappatura e analisi delle norme giuridiche in risposta al Covid-19 in
Brasile, pubblicato nel gennaio di quest’anno. Il documento realizzato
dall’Università di San Paolo (USP) e dall’organizzazione non governativa
Conectas Human Rights, ha raccolto e controllato, a partire dal marzo 2020, i
decreti federali e statali, nonché le dichiarazioni di Bolsonaro
relative al Covid-19 e attraverso una linea temporale ha disegnato la
mappa del disastro che ha portato il Brasile a superare la soglia dei 336mila morti e 13 milioni di contagiati.
“I risultati dissipano l’interpretazione persistente che
ci sarebbe incompetenza e negligenza da parte del governo federale nella
gestione della pandemia. Al contrario […] rivelano l’impegno e
l’efficienza del lavoro federale a favore della diffusione capillare del
virus nel territorio nazionale, dichiarato con l’obiettivo di
riprendere l’attività economica il più rapidamente possibile e ad ogni
costo”, si legge ancora nel report.
Gli ospedali affollati, i corpi in attesa ad essere seppelliti
sono il risultato della tragedia annunciata che poteva essere evitata
dalla politica perpetrata dal governo Bolsonaro e ciò “ha costituito una
violazione senza precedenti del diritto alla vita e del diritto alla
salute dei brasiliani”, evidenzia il report. E tutto questo accade
“senza che i dirigenti coinvolti ne siano ritenuti responsabili, anche
se la Corte suprema federale e la Corte dei conti hanno, in numerose
occasioni, segnalato la non conformità all’ordinamento giuridico
brasiliano e le omissioni consapevoli e volontarie dai dirigenti
federali”.
Ed è proprio grazie alla Corte suprema -che ha bloccato
molte delle misure di propagazione del virus prodotte dal governo- che
il Paese non è ancora arrivato in cima al podio mondiale, dietro
soltanto agli Stati Uniti, sottolinea l’organizzazione Human Rights Watch nel suo report annuale, anche questo pubblicato a inizio 2021. Secondo l’organizzazione, “il
principale tribunale del Paese è intervenuto per impedire che il
governo nascondesse i dati della pandemia al pubblico e ha ordinato che
fosse elaborato un piano per proteggere le popolazioni indigene, fra le
più vulnerabili, ad esempio”.
Davanti alle 69 richieste
di impeachment ferme sul tavolo della presidenza della Camera dei
deputati in attesa di una risposta, Bolsonaro può sembrare irremovibile.
Però contro di lui pendono tre denunce alla Corte penale internazionale(Cpi)
che lo citano per genocidio e altri crimini contro l’umanità. Una di
questa è stata presa in considerazione dall’Ufficio del procuratore
generale, che ha avviato una prima indagine per le accuse di gravi
violazioni contro l’ambiente e le popolazioni indigene in Brasile.
È la prima volta che l’Ufficio del procuratore capo del
tribunale svolge un’analisi preliminare della giurisdizione in relazione
a un presidente brasiliano. In questa prima fase viene valutata se le
accuse spettano al tribunale internazionale. La Cpi indaga persone
accusate di genocidio, crimini di guerra, crimini e aggressioni contro
l’umanità.
Le acque iniziano ad agitarsi anche sul fronte giuridico
interno. Un gruppo di ex procuratori ha presentato una denuncia presso
l’ufficio del procuratore generale contro Bolsonaro per crimini contro
la salute pubblica, sottolineando che dall’inizio della pandemia di
Covid-19, il presidente ha negato la principale politica sanitaria
raccomandata: l’isolamento sociale. “Jair Bolsonaro ha sempre conosciuto
le conseguenze della propria condotta, ma ha deciso di correre il
rischio”, si legge nel documento d’accusa.
Preoccupato per l’aumento dei numeri di morti che
potrebbero arrivare a 5mila al giorno nei prossimi giorni, Dimas Covas,
direttore dell’Istituto Butantan di San Paolo, ha dichiarato che “solo
l’isolamento sociale più frenare il contagio”.
Oltre alla lotta contro l’isolamento, Bolsonaro ha negato
anche il vaccino. Ha cambiato atteggiamento pochi giorni fa, dopo il
ritorno dell’ex presidente Lula sulla scena politica. Le sue condanne
sono state cancellate ed è di nuovo sotto i riflettori dei media
mondiali. In un’intervista, l’ex presidente, favorevole al vaccino, ha
definito Bolsonaro un genocida.
Tanto è bastato per far fare un netto cambio marcia
mediatico a Bolsonaro che ora cerca di migliorare la sua l’immagine
sostenendo, come dimostra il suo discorso del 23 marzo di poco più di
tre minuti, che il “suo governo ha preso provvedimenti per combattere il
Coronavirus durante la pandemia ed è sempre stato a favore dei
vaccini”.
“Ho sempre affermato che avremmo adottato qualsiasi
vaccino, purché approvato da Anvisa. E così è stato”. Purtroppo la
realtà è diversa. Bolsonaro ha minimizzato il vaccino cinese Coronavac e
rifiutato il vaccino Pfizer-Biontech. Ora che il Paese è arrivato alla
esasperazione corre contro il tempo per vaccinare tutti.
Alla maggior parte degli italiani
sfugge che il nostro governo abbia imboccato una deriva eugenetica
nazista. Da due giorni nei comunicati governativi compare questa
mostruosa disposizione per l’abbattimento e il conseguente incenerimento
della parte più fragile della popolazione, degli over 65 che, se malati
di Covid, muoiono come si legge nelle statistiche in una misura
superiore al novantacinque per cento. La direttiva è stata pubblicata su
quotidianosanità.it , recita che per il piano pandemico 2021-2023, si
sarebbe stabilito il seguente criterio selettivo genocida: «I
principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo
da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti cha
hanno maggiori probabilità di trarne beneficio». Traduzione: le
cure e anche la precedenza per i vaccini vanno date a chi non corre
rischio di morire, lasciando la categoria di coloro che rischiano di
morire nella loro zona di rischio da cui il virus preleva quasi il cento
per cento delle sue vittime. Questo criterio eugenetico secondo cui
soltanto i più forti sono incoraggiati a sopravvivere mentre i più
deboli sono lasciati alla loro sorte e morte, è stato già applicato con
successo durante la prima parte della pandemia quando alcune terapie
intensive, per loro iniziativa etica autonoma ed eugenetica,
respingevano le ambulanze che portavano malati sopra i settanta anni,
subito dirottati nelle camere della morte degli ospizi abbandonati.
Proprio ieri negli Stati Uniti che hanno promosso la produzione dei vaccini che stanno arrivando in soccorso dell’Europa
ancora non in grado di sfornarne di propri, i funzionari della Sanità
hanno emerso una direttiva di tenore esattamente opposto a quello del
governo genocida italiano, ordinando – non raccomandando o suggerendo –
che il vaccino sia immediatamente somministrato a tutti coloro che hanno
più di 65 anni, proprio per bloccare la tentazione “etica” di
approfittare del Covid per aiutarlo a sfoltire le fasce d’età
improduttive, percettrici di pensioni e costose perché continuamente
bisognose di cure sanitarie. L’Italia, insieme al Giappone,
è il Paese con il più alto tasso di longevità del mondo. Il Giappone ci
batte con una media che sfiora gli 85 anni. Ma da noi si pratica la
strage degli innocenti con numeri che si stanno avvicinando agli
ottantamila e presto supereranno i centomila morti, mentre in Giappone i
morti erano fino a pochi giorni fa poche migliaia grazie alle direttive
politicamente intelligenti del governo di Tokyo, emulate dalla NuovaZelanda che di fatto è per ora immune dall’epidemia.
Nei piani italiani di vaccinazione si prevede una massiccia
vaccinazione nelle scuole per i prossimi tre mesi e di tutti gli
operatori sanitari di qualsiasi genere, età e struttura, compresi quelli
che non hanno alcun contatto con l’epidemia, seguendo principi
sindacali e politici che non prevedono la priorità assoluta di coloro
che subiscono le perdite di vita più alte. Una televisione di regime
ottusa e sorridente ripete le parole d’ordine orwelliane come se fossero
pillole di saggezza. In fondo, che cosa c’è di male nel dire che
bisogna salvare coloro che hanno maggiori possibilità di vivere?
Apparentemente nulla, ma in realtà tutto: coloro che non corrono rischi
se non in maniera statisticamente marginale o insignificante (la morte
di una ventenne o di un trentenne fanno notizia e finiscono sui giornali
per la loro rarità) non hanno bisogno di precedenza nelle cure e nelle
vaccinazioni. La discriminazione per età è condannata in tutti i Paesi
civili occidentali come una discriminazione razziale perché colpisce e
condanna sulla base di fattori selettivi biologici come il sesso o il
colore della pelle.
Il governo italiano dopo aver agito malissimo nella prima e nella seconda fase dell’epidemia (erroneamente chiamate “ondate”,
come se fossero causate da misteriose maree) adesso prepara la terza
fase della eliminazione dei più deboli, insistendo vilmente sul fatto
che le persone anziane sono in genere tutte affette da qualche
patologia, come cardiopatie, pressione, diabete, altrimenti non
sarebbero diventate anziane. Noi chiediamo che immediatamente il governo
e non le Regioni esponga i suoi piani dettagliati e i calendari con le
disposizioni precise (come si fa in Israele, Regno Unito e Stati Uniti)
di chi, dove e quando sarà vaccinato partendo dai più deboli e non dai
più forti. Se non lo farà subito, proponiamo alle Procure di dedicarsi a
fermare e punire questa vocazione neonazista che mira alla liquidazione
dei deboli e alla protezione dei forti.
Giornalista e politico è stato vicedirettore de Il
Giornale. Membro della Fondazione Italia Usa è stato senatore nella XIV
e XV legislatura per Forza Italia e deputato nella XVI per Il Popolo
della Libertà.
Meno europei più migranti: è iniziata una sostituzione di popoli
12 Agosto 2016 - 13:22
In Europa le morti superano le nascite. Ma la popolazione
aumenta "grazie" ai migranti. Boldrini: "Salvano il Paese
dall'invecchiamento". Ma Salvini: "È in atto una sostituzione di popoli"
Il governo Renzi arranca sotto il peso dell'immigrazione. Ancora una volta si dimostra incapace di risolvere l'emergenza. "Con il flusso incontrollato di migranti - tuona Matteo Salvini ai microfoni di Rtl 102.5 - è in corso un tentativo di sostituzione di popoli per far lavorare schiavi a tre euro l'ora".
I numeri danno ragione al leader della Lega Nord. Nel 215, per la prima
volta nella storia dell'Europa, sono morte più persone di quelle che
sono nate (5,2 milioni contro 5,1 milioni). Eppure la popolazione
europea è aumentata passando da 508,3 milioni a 510,1milioni abitanti.
Questo perché è aumentato il numero dei migranti.
Mentre
gli europei spariscono lentamente, gli extracomunitari continuano ad
aumentare. È in atto, per dirla con le parole di Salvini, una vera e
propria "sostituzione" di popoli. Certo, va detto, la colpa è tutta
nostra. Da una parte perché non facciamo abbastanza figli per garantire
il ricambio generazionale, dall'altra perché non difendiamo i nostri confini.
Questo fenomeno colpisce soprattutto l'Italia che, come rileva
l'Eurostat, è il Paese europeo in cui nascono meno bambini. Il tasso di
natalità è, infatti, dell'8 per mille. Nel Nord Europa la situazione va
meglio. Ma non abbastanza. Durante il conferimento del premio Carlo
Magno, papa Francesco aveva tuonato contro una Europa "nonna, vecchia e sterile". "Sogno
un'Europa giovane, capace di essere ancora madre" - aveva detto papa
Francesco - sogno un'Europa che si prende cura del bambino, che soccorre
come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché
non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un'Europa, in cui essere
migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la
dignità di tutto l'essere umano".
La "vecchia" Europa è sostituito, un po' alla volta, dai nuovi arrivi. "Servono più migranti in Italia - ha ribadito in più di un'occasioneLaura Boldrini - salveranno il Paese dall'invecchiamento". per il presidente della Camera, "l’integrazione
conviene perché siamo un Paese che invecchia mentre aumenta il numero
di giovani che decide di lavorare o studiare all’estero". "Se non si invertirà questa tendenza - continuava - è stato calcolato che per garantire una popolazione
di 66 milioni di italiani, il nostro Paese dovrà consentire l’accesso
ogni anno a 300-400 mila migranti, altrimenti la popolazione italiana
scenderà al di sotto dei 45 milioni". E così sta succedendo. Con
buona pace degli europei che spariscono, uno dopo l'altro. Per Salvini,
ad avvantaggiarsene è l'insieme delle associazioni e delle cooperative
che si occupano dell'emergenza migranti.
A Nembro le strade quasi deserte,
il traffico assente, uno strano silenzio è interrotto talvolta dalla
sirena di un’ambulanza che trasporta con sé l’ansia e la preoccupazione
che riempiono i cuori di tutti in queste settimane. A Nembro ciascun
membro della comunità riceve continuamente notizie che non avrebbe mai
voluto sentire, ogni giorno si perdono persone che facevano parte delle
nostre vite e della nostra comunità. Nembro, in provincia di Bergamo, è
il comune più colpito dal Covid-19 in rapporto alla popolazione. Non
sappiamo esattamente quante persone siano state contagiate, ma sappiamo che il numero dei morti ufficialmente attribuiti al Covid-19 è 31.
Siamo
due fisici: uno diventato imprenditore nella sanità, l’altro sindaco,
in stretto contatto con un territorio molto coeso, in cui ci conosciamo
l’un l’altro: abbiamo notato che qualcosa in questi numeri ufficiali non tornava e abbiamo deciso — insieme — di fare una verifica.
Abbiamo guardato la media dei morti nel comune degli anni precedenti,
nel periodo gennaio - marzo. Nembro avrebbe dovuto avere — in condizioni
normali — circa 35 decessi. Quelli registrati quest’anno dagli uffici
comunali sono stati 158. Ovvero 123 in più della media.
Non 31 in più, come avrebbe dovuto essere stando ai numeri ufficiali dell’epidemia di coronavirus. La differenza è enorme e non può essere una semplice deviazione statistica. Le
statistiche demografiche hanno una loro «costanza» e le medie annuali
cambiano solo quando arrivano fenomeni del tutto «nuovi». In questo caso
il numero di decessi anomali rispetto alla media che Nembro ha
registrato nel periodo di tempo preso in considerazione è pari a 4 volte quelli ufficialmente attribuiti al Covid-19.
Se si guarda a quando sono avvenute queste morti e si confronta lo
stesso periodo con gli anni precedenti, l’anomalia è ancora più
evidente: c’è un picco di decessi «altri» in corrispondenza di quello delle morti ufficiali da Covid-19.
Nell’ipotesi — niente affatto remota — che
tutti i cittadini di Nembro abbiano preso il virus (con moltissimi
asintomatici, quindi), 158 decessi equivarrebbe a un tasso di letalità
dell’1%. Che è proprio il tasso di letalità atteso e misurato
sulla nave da crociera Diamond Princess e — fatte le dovute proporzioni
per struttura demografica — in Corea del Sud.
Abbiamo fatto esattamente lo stesso calcolo per i comuni di Cernusco sul Naviglio (Mi) e Pesaro utilizzando
esattamente la stessa metodologia. A Cernusco il numero di decessi
anomali è pari a 6,1 volte quelli ufficialmente attribuiti al Covid-19,
anche a Pesaro 6,1 volte. Impressionanti i dati di Bergamo, in cui il
rapporto arriva addirittura a 10,4.
È estremamente ragionevole pensare
che queste morti in eccesso siano in larga parte persone anziane o
fragili che muoiono a casa o in strutture residenziali, senza essere
ricoverate in ospedale e senza essere sottoposte a tampone per
verificare che fossero effettivamente infettate con il Covid-19. Dato il
calo che si è visto negli ultimi giorni dopo il picco è probabile che a Nembro si stia raggiungendo l’immunità di gregge.
Nembro
rappresenta in piccolo quello che accadrebbe in Italia se tutti fossero
contagiati dal CoronaVirus - Covid 19: morirebbero 600 mila.
I numeri di Nembro, inoltre, ci suggeriscono che dobbiamo
prendere quelli dei decessi ufficiali e moltiplicarli almeno per 4 per
avere l’impatto reale del Covid-19 in Italia, in questo momento.
Il nostro suggerimento, quindi, è di analizzare
i dati dei singoli comuni in cui ci siano almeno 10 morti per Covid-19
ufficiali e verificare se corrisponde alle morti reali.
Il
nostro timore è che non solo il numero dei contagiati sia largamente
sottostimato a causa del basso numero di tamponi e test che vengono
fatti e quindi della «sparizione» degli asintomatici dalla statistica,
ma che lo sia anche — dati dei Comuni alla mano — quello dei morti.
Siamo
di fronte ad un evento epocale e per combatterlo abbiamo bisogno di
dati credibili sulla realtà della situazione, diffusi con trasparenza
tra tutti gli esperti e le persone che con responsabilità devono gestire
la crisi. Sulla base di questi dati possiamo capire e decidere cosa è
giusto fare, nei tempi che la crisi richiede.
* sindaco di Nembro ** amministratore delegato del Centro medico Santagostino
Circa 7 minuti di intervento, tra le contestazioni dei colleghi. Che cosa ha detto la deputata e perché le cose non quadrano
Il 14 maggio 2020 la deputata Sara Cunial, ex Movimento 5 Stelle già nota No-Vax che definì con il termine «genocidio» le vaccinazioni, interviene presso l’aula della Camera dei deputati con un discorso controverso e ricco di numerose teorie di complotto sull’emergenza Coronavirus (e non solo).
L’intervento della deputata inizia mettendo sotto accusa le
istituzioni italiane, accusandole di «regime» dove le colpe verranno
scaricate «solo e unicamente su noi cittadini», che asseconderebbe gli
«appetiti» del capitalismo finanziario dove la figura di spicco sarebbe Bill Gates:
Il
tutto per assecondare gli appetiti di un capitalismo finanziario il cui
motore è il conflitto di interessi, ben rappresentato dall’OMS, il cui
primo finanziatore è il noto filantropo e salvatore del mondo Bill
Gates.
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Bill Gates vuole diminuire la popolazione mondiale
Parte il primo «affondo» della deputata su Bill Gates:
Lo sappiamo tutti ormai: Bill
Gates già nel 2018 profetizzava una pandemia, poi simulata lo scorso
ottobre nell’Event 201, in accordo con gli amici di Davos, ed ormai da
decenni si prodiga nello sviluppo di piani di depopolamento e controllo
dittatoriale sulla politica globale (Commenti), puntando ad
ottenere il primato su agricoltura, tecnologia ed energia; e dice –
testuali parole, riprese da una sua dichiarazione – se facciamo un buon
lavoro con i nuovi vaccini, la sanità e la salute riproduttiva, possiamo
diminuire la popolazione mondiale del 10-15 per cento (Commenti); e continua – aperte virgolette – solo un genocidio può salvare il mondo.
Si tratta della solita bufala nei confronti di Bill Gates e del
fantomatico piano di sterminio attraverso i vaccini. Ne abbiamo parlato in più occasioni, come nell’articolo dove raccoglievo tutte le teorie di complotto
diffuse e collegate al Coronavirus. Il riferimento citato dalla
deputata sulla «diminuzione della popolazione mondiale del 10-15 per
cento» attraverso l’uso dei vaccini veniva riportato in un articolo del 2016 del sito Attiviamoci.it,
sito No-Vax e complottista di Mida Riva, dal titolo «Il lapsus di Bill
Gates che ammette: “i vaccini servono per diminuire la popolazione”»:
Insomma, un approccio
matematico. E analizzando le singole voci, partendo dalla eccessiva
presenza di esseri umani (questo bestiame ingombrante, ma perchè sono
così tanti?) dice testualmente: “Lavorando bene, con i servizi sanitari,
la contraccezione e i vaccini potremmo ridurre la popolazione di un
10-15%“. (fonte)
Non è neanche farina del sacco di Mida Riva, che non fa altro che
riprendere ciò che dicono altri per attirare utenti ai propri siti e
guadagnare attraverso i banner pubblicitari. Già nel 2010 veniva diffuso
l’intervento di Bill Gates dove sostanzialmente affermava quanto segue:
Il primo fattore è la
popolazione. Il mondo ha oggi 6,8 miliardi di abitanti. Ci dirigiamo
verso i 9 miliardi. Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini, la
sanità, la salute riproduttiva, possiamo diminuirlo forse del 10, 15 %,
ma qui registriamo un aumento di circa il 30%.
Nulla a che vedere con uno sterminio di massa, nulla a che fare con un genocidio annunciato. Bastava leggere la lettera pubblicata nel 2009 del sito della Fondazione Bill & Melinda Gates:
A surprising but critical fact
we learned was that reducing the number of deaths actually reduces
population growth … Contrary to the Malthusian view that population will
grow to the limit of however many kids can be fed, in fact parents
choose to have enough kids to give them a high chance that several will
survive to support them as they grow old. As the number of kids who
survive to adulthood goes up, parents can achieve this goal without
having as many children.
Secondo Bill Gates, nei paesi dove la mortalità infantile è alta le
persone fanno più figli per avere maggiori probabilità che qualcuno di
questi sopravviva e riesca a sostenere la famiglia in futuro. Dunque,
sempre secondo la sua teoria, se si migliorano le condizioni di vita e
si diminuiscono drasticamente le mortalità infantili (attraverso le
vaccinazioni, ad esempio) allora diminuirà la necessità di fare più
figli. Tutto qui.
Bill Gates ed Event 201
Durante l’intervento della deputata sentiamo parlare di Event 201,
una simulazione di pandemia mondiale tenutasi nell’ottobre 2019 e
organizzata dalla Johns Hopkins Center for Health Security, citato anche
nel «video del pipistrello» diffuso dal canale Youtube del complottista Mazzucco, condiviso come «fonte di informazione» dai gestori dei gruppi complottisti e sovversivi per alimentare le credenze degli iscritti.
La simulazione non era altro che una sorta di proseguimento di ciò
che aveva preoccupato Bill Gates diversi anni prima e che aveva spiegato
durante un suo intervento del 2015 (ne ho parlato qui)
in cui era stato forse fin troppo ottimista. In che senso? Secondo lui,
dopo quanto successo con Ebola il mondo doveva prepararsi a una
qualsiasi prossima pandemia, in maniera coordinata tra paesi, al fine di
contrastarla nella maniera più rapida ed efficace possibile. In realtà,
dal caso Ebola ad oggi non si è fatto niente di concreto, al massimo
una simulazione di cui non abbiamo visto i frutti visto come è andata
con il Sars-cov2.
Bill Gates ha sterilizzato milioni di donne in Africa?
La deputata continua e accusa Bill Gates di diversi crimini:
Grazie ai suoi vaccini è riuscito a sterilizzare milioni di donne in Africa
La fantomatica sterilizzazione era una teoria di complotto diffusa in
Africa in vista delle campagne vaccinali adottate contro la polio.
Infatti, i complottisti africani diffusero la bufala
che i vaccini avrebbero sterilizzato coloro che si sarebbero sottoposti
all’iniezione, il tutto sulla base di un’altra bufala spiegata
precedentemente in questo articolo.
Bill Gates ha paralizzato i bambini in India?
Continua la deputata:
ha provocato un’epidemia di
poliomelite che ha paralizzato 500 mila bambini in India, e ancora oggi
con il suo DTP causa più morti della stessa malattia, così come con i
suoi OGM sterilizzanti progettati da Monsanto e donati così
generosamente alle popolazioni bisognose.
Si tratta di un’altra falsa notizia che sarebbe stata diffusa
inizialmente da Robert F. Kennedy Jr., nipote dell’ex presidente John F.
Kennedy e noto No-Vax. Non vi sono riscontri su un danno del genere
causato dai vaccini contro la polio in India, mentre secondo l’analisi di PolitiFact i casi di polio derivati da vaccino tra il 2000 e il 2017 in India sarebbero soltanto 17.
Bill Gates cacciato dall’India?
Nella narrativa proposta per accusare Bill Gates di qualche forma di
crimine incalcolabile, si parla dell’estromissione o «cacciata» della
Fondazione dall’India nel 2017. Un evento che non ha nulla a che fare
con l’accusa infondata di aver «paralizzato 500 mila bambini», ma per il
semplice fatto che il Governo indiano voleva gestire il tutto internamente a livello nazionale. Di queste accuse se ne era occupato anche il sito antibufala Snopes
riportando che nel 2019 la Fondazione opera ancora in India, ma in
maniera limitata rispetto al passato. Non solo, l’attuale Primo Ministro
indiano si è confrontato con Bill Gates il 14 maggio 2020
proprio per l’emergenza Covid-19, ringraziando la sua fondazione
apprezzandone il lavoro svolto relativo alla salute per il suo paese e
nel mondo:
Prime Minister appreciated the
health related work being done by the Gates Foundation not only in
India but also in many other parts of the world, including for
coordinating global response to COVID-19. He sought suggestions from Mr.
Gates on how India’s capacities and capabilities could be better
leveraged for the general benefit of the world.
Monsanto e gli OGM sterilizzanti
In merito alle affermazioni degli «OGM sterilizzanti progettati da
Monsanto», il riferimento va alle accuse mosse contro la società di
produrre i semi sterili – noti come «Terminator» – ma che la stessa aveva negato di aver prodotto e per i quali si era impegnata a non produrre mai:
We remain committed not to
commercialize sterile seed technology in food crops. After consulting
with international experts and sharing many of the concerns of small
landholder farmers, Monsanto made a commitment in 1999 not to
commercialize sterile seed technology in food crops. We stand firmly by
this commitment. We have no plans or research that would violate this
commitment in any way.
Il «tatuaggio quantico»
L’ex M5s propone anche la teoria del «tatuaggio quantico»:
Il tutto mentre sta già pensando di distribuire il tattoo quantico per il riconoscimento vaccinale
Secondo i complottisti,
attraverso la fondazione di Bill Gates, si vorrebbe promuovere la
produzione di un vaccino-cerotto dove si verrebbe marchiati con un «tatuaggio quantico» che «contiene un quantità di altre informazioni su di voi, sanitarie e no»:
Il cerotto con 400 micro-aghi è
quello finanziato e raccomandato dalla Bill e Melinda Gates foundation …
Lascia nella pelle un tatuaggio quantico, a voi invisibile, ma
leggibile da chi dispone dell’apposito lettore elettronico: il tatuaggio
è fatto di microscopici cristalli semiconduttori, e informa il lettore
di chi voi siete, e se avete ricevuto il vaccino – cosa essenziale,
altrimenti non vi lasciano tornare al lavoro. Ma contiene un quantità di
altre informazioni su di voi, sanitarie e no. Domani, potrà contenere
informazioni sul vostro conto corrente, i vostri gusti sessuali, la
vostra fedina penale.
L’unica informazione che si potrebbe ottenere sarebbe in verità l’aver fatto il vaccino. Si tratta di una ricerca svolta dal MIT
per la creazione di un sistema di riconoscimento dell’avvenuta
vaccinazione, utile soprattutto per quelle aree del mondo dove i
registri vengono persi o non esiste affatto. Come funziona? Parliamo di
tecnologia tipo microchip? No, soltanto di nanocristalli – che
durerebbero sotto la pelle almeno 5 anni – che si illuminano con
l’infrarosso, niente di più. Non solo, questo studio non ha nulla a che fare con il Covid-19.
Vaccini a mRNA che riprogrammano il sistema immunitario
Passiamo ora ai vaccini a mRNA:
i vaccini a mRNA come strumenti di riprogrammazione del nostro sistema immunitario;
Non è così! Il sistema studiato dalla società Moderna, come spiega un articolo della Fondazione Umberto Veronesi, consiste nel fare in modo che il corpo stesso produca il vaccino:
Con un approccio totalmente
differente, frutto dell’intuizione alcuni anni fa dell’italiano Rino
Rappuoli, la società Moderna therapeutics ha iniziato nel mese di marzo
la sperimentazione di fase I di un vaccino direttamente nell’uomo.
L’approccio consiste nell’iniettare all’interno del corpo degli mRNA in
modo tale che una volta all’interno delle cellule sia il corpo stesso a
produrre il vaccino. In questo caso è stato iniettato un mRNA capaci di
generare una proteina virale di Sars-Cov-2. Superata la fase I si
attende l’avvio dello studio per verificarne l’efficacia entro l’estate.
No! Non significa che il vaccino produrrà virus all’interno del corpo! Leggiamo la spiegazione di Wired:
In altre parole, il nuovo
vaccino a rna ha il compito di codificare la proteina spike, già nel
mirino di vaccini contro i coronavirus della Sars e della Mers. Lo
scopo, precisano i ricercatori, è quello di simulare un’infezione
naturale per innescare una risposta immunitaria più potente, in grado
potenzialmente di proteggere dall’infezione del nuovo coronavirus.
Si tratta di un vaccino sperimentale e non è detto che funzioni del
tutto. C’è da dire che altri complottisti avevano sostenuto l’assurdità
che i vaccini a mRNA sarebbero capaci di «cambiare il nostro DNA».
L’indottrinamento dei medici?
Dopo il fantomatico «Deep State americano» arriviamo a quello italiano in cui accusa la società Sanofi di indottrinare i medici:
E allora in questa tavola
imbandita c’è tutto il deep State in salsa italiana: c’è la Sanofi, che
insieme alla già collusa Glaxo, gli amici per intendersi di Ranieri
Guerra, di Ricciardi e del noto virologo che noi paghiamo a 2 mila euro
ogni dieci minuti per le presentazioni in RAI, sigla accordi con le
società di medicina per l’indottrinamento dei medici del futuro,
facendosi beffe della loro autonomia di giudizio e del loro giuramento.
Il riferimento è rivolto alla news del 23 aprile 2020 riportato da siti come Quotidianosanita.it
dal titolo «Medicina generale. Sanofi sigla accordo con Fimmg e Simg
per formare i medici del futuro». Che cos’è la Fimmg? Parliamo della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, un sindacato dei medici che ha siglato un accordo di formazione insieme all’associazione Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie e alla casa farmaceutica Sanofi.
In sostanza, si tratta di un accordo per tre anni per la
formazione dei medici di medicina generale «su tematiche cliniche in
costante evoluzione come l’ambito cardio-metabolico, la prevenzione e la
gestione della cronicità» e per «un corretto orientamento in caso di
emergenza sanitaria, picchi di gestione di condizioni o patologie
stagionali». Cioè? Ecco quanto dichiarato dal segretario nazionale Fimmg:
“Il programma di
collaborazione aiuterà a considerare anche la variazione dei modelli di
offerta di salute e di evoluzione dello stesso rapporto medico paziente
nella medicina generale – osserva Silvestro Scotti, segretario nazionale
Fimmg – Tale rapporto potrà essere caratterizzato da modelli di
fiduciarietà evoluta, ovvero diretta o indiretta attraverso la
tecnologia e il contatto a distanza, tali presidi determineranno
necessità di approfondimenti formativi sulla gestione di una diagnostica
smart o attraverso device gestiti dal paziente in diretta connessione
con una nuova medicina generale, forte nelle nostre intenzioni di un
microteam professionale che possa differenziare compiti, carichi e
competenze debitamente tutte formate all’obiettivo delle migliori
pratiche”.
Una sorta di risposta tecnologica alla situazione che vivono medici e
pazienti a causa dell’emergenza Coronavirus, dove un po’ tutti abbiamo
dovuto affrontare le sfide tecnologiche e l’apprendimento di nuovi
strumenti per svolgere il proprio lavoro a distanza. Un accordo, quello
tra le due sigle e la casa farmaceutica, che è stata criticata dal sindacato FMI (Sindacato Medici Italiani):
“Diamo a Cesare quel che è di
Cesare: riconosciamo l’ammirevole capacità imprenditoriale della FIMMG,
il sindacato di maggioranza dei medici di medicina generale, per aver
siglato accordi con regioni per l’utilizzo della loro piattaforma
informatica, la Net Medica Italia, obbligando, così, tutti i medici di
quelle regioni ad usufruirne. La FIMMG, inoltre, ha portato a casa un
accordo con industrie del farmaco per la formazione dei colleghi, badate
bene, di tutti i medici, non solo gli iscritti FIMMG” così Liliana
Lora, Vice Presidente Nazionale Vicario del Sindacato Medici Italiani,
in una lettera aperta agli organi di stampa, pone l’accento sull’accordo
con alcune regioni per l’utilizzo della piattaforma informatica Net
Medica Italia e sulla stipula per la formazione professionale tra FIMMG e
alcune case farmaceutiche, tra cui la Sanofi.
Si parla di un accordo anche con la società Net Medica Italia, la quale dal mese di marzo 2020 forniva una piattaforma di videoconferenza per la comunicazione dei medici di medicina generale.
ID2020 e i vaccini?
Ecco che viene messa in mezzo un’altra teoria di complotto odierna:
Ci sono le multinazionali
high tech come la romana Engineering, amica tra l’altro del nobile
Mantoan, o la Bending Spoons della Pisano, per il controllo e la
gestione dei nostri dati sanitari ed il rispetto dell’Agenda europea
ID2020 di identificazione elettronica, che ricorre proprio alla
vaccinazione di massa per ottenere una piattaforma di identità digitale,
tra l’altro, in continuo con la cessione dei dati già avviata da Renzi
all’IBM: Renzi che, ricordo, nel 2016 tra l’altro ha dato un più 30 per
cento al Global Fund proprio di Gates.
Le teorie di complotto sulla ONG nota come ID2020 si sono diffuse
durante la pandemia Covid-19, accusando appunto Bill Gates di aver
pianificato la vaccinazione obbligatoria contro il Sars-cov2 al fine di
impiantare insieme al vaccino anche un microchip o, secondo altri, il
famoso «tatuaggio quantico che memorizza cose».
L’obiettivo di ID2020 è quello di fornire un ID digitale
soprattutto a coloro che nel mondo sono privi di documenti, come ad
esempio i rifugiati, ma con delle regole ben precise riportate nel manifesto:
«We believe that individuals must have control over their own digital
identities, including how personal data is collected, used, and shared».
Non si tratta di un piano di raccolta dati mondiale di tutti gli
esseri umani per scopre quante volte comprano qualcosa, quante volte si
alzano dal divano e/o quante volte vanno di corpo durante la giornata.
Ci si potrebbe scherzare se non per un motivo serio: il personale della
ONG, a seguito della diffusione della bufala ai loro danni, sono stati minacciati di morte.
Enrico Sassoon e i poteri forti
Si parla di Bilderberg e dell’ex socio della Casaleggio Associati, Enrico Sassoon:
Ci sono gli amici di Aspen
come Sassoon e Colao, che, con i suoi report di quattro pagine da 800
euro l’ora, senza alcuna revisione scientifica ci detta la sua politica
da generale del Bilderberg ben lontano dal campo di battaglia. Ma
l’elenco è lungo, molto lungo: ci sarebbe anche la Medtronic di Arcuri,
eccetera eccetera.
Enrico Sassoon, oggi direttore della Harvard Business Review Italia, è vittima di teorie di complotto
– giunte anche dagli stessi «grillini» – dove viene scorrettamente
imparentato alla famiglia Rothschild e preso di mira dagli antisemiti.
La sua «colpa» legata al Covid-19 è l’aver pubblicato un libro dal titolo «Affrontare e vincere la crisi».
Colao e Bilderberg
Per quanto riguarda Colao, che guida la task force della «Fase 2» per
la ricostruzione economica del Paese (comprendiamo, dunque, che non si
tratta di una task force che si occupa di temi scientifici), si parla
della sua associazione al gruppo Bilderberg. Di che cosa si tratta? Ecco
una breve spiegazione fornita da Rainews:
Fondato nel 1954, la riunione
di Bilderberg è una conferenza annuale destinata a promuovere il dialogo
tra l’Europa e l’America del Nord. Ogni anno sono invitati a
partecipare tra 120 e 140 leader politici ed esperti dell’industria,
delle finanze, del mondo accademico e dei media. Circa due terzi dei
partecipanti vengono dall’Europa e il resto dall’America del Nord; circa
un quarto sono politici e rappresentanti del governo, il resto viene da
altri settori.
Nell’articolo del 2018 di Rainewsviene
citato anche Vittorio Colao, partecipante all’incontro di quell’anno in
qualità di Ceo di Vodafone Group (ruolo che abbandonò nel 2018). La sua
partecipazione all’evento viene vista come la prova di una
collaborazione con il fantomatico «Club Bilderberg» che vorrebbe
influire sulle dinamiche economiche e politiche del mondo per favorire
gli interessi personali degli associati, il tutto raccontato
dall’omonimo libro cospirazionista dello scrittore lituano Daniel
Estulin.
C’è da dire che le numerose teorie associate all’incontro annuale
sono dovute al totale isolamento dai media, siccome l’obiettivo
dichiarato è quello di permettere agli invitati di poter discutere in
estrema libertà senza dover essere ripresi dalle loro aziende o che le
loro discussioni vengano travisate dai media (oggi anche dai social). Ai
cospirazionisti, in mancanza di prove concrete, non rimane altro che
proporre teorie sulla base dei collegamenti tra aziende e uomini
d’affari disegnando una «mappa del potere con foto e fili di lana appesi
ad un muro».
Il vaccino e la sieroterapia
Torniamo al tema principale, i vaccini. Sara Cunial, giunta quasi al finale del suo intervento, cita la GAVI Alliance, l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione
di cui fanno parte diversi governi del mondo, l’OMS, UNICEF, aziende
farmaceutiche e la Fondazione di Bill Gates e sua moglie Melinda:
Il contributo italiano
all’alleanza internazionale contro il Coronavirus sarà di 140 milioni di
euro, di cui 120 a GAVI Alliance, proprio la no profit creata
dalla Fondazione Gates. E sono solo una parte dei 7,4 miliardi di euro
recuperati dalla Commissione europea per trovare i vaccini contro il
Coronavirus, che serviranno proprio a quanto sopra descritto. Nulla
ovviamente per la sieroterapia, che ovviamente ha il terribile effetto
collaterale di costare pochissimo; per non parlare della prevenzione,
quella vera, che riguarda il nostro stile di vita, la nostra
alimentazione e il nostro rapporto con l’ambiente.
Sara Cunial contrappone la ricerca di un vaccino e la sieroterapia,
senza considerare che questa viene considerata dall’AIFA e dall’Istituto
Superiore di Sanità per la sua sperimentazione al fine di giungere a un
protocollo scientificamente corretto, che oggi vede ufficialmente come capofila nazionale Pisa
(non Mantova e Pavia). Una contrapposizione che non ha senso siccome la
cura con il plasma è appunto una cura per i pazienti Covid-19, mentre
il vaccino serve per prevenire che una persona debba diventare un
paziente Covid-19 che possa anche gravare sul sistema sanitario
nazionale con i costi di ospedalizzazione e dei farmaci da utilizzare a
seconda dei casi. Purtroppo, la prevenzione dal Coronavirus non passa
attraverso l’alimentazione.
Il controllo totale, i cittadini schiavi
Sul finale, la deputata Cunial sostiene che ci sia in atto un controllo totale che pone i cittadini come «schiavi»:
Il vero obiettivo di tutto
questo è il controllo totale, il dominio assoluto sugli esseri umani
ridotti a cavie e schiavi, violandone sovranità e libero arbitrio, il
tutto tramite i vostri inganni travestiti da compromessi politici.
La deputata parla di inganni, di utilizzare i cittadini come cavie,
senza fare un esplicito riferimento a quale sarebbe la sperimentazione
alla quale sarebbero obbligati. I riferimenti li troviamo nella sua
pagina Facebook dove parla di vaccini e 5G.
Alcuni
dei post Facebook dove Sara Cunial condivide contenuti seguiti da
No-Vax e No-5G per parlare di «italiani usati come cavie».
Arriviamo a un tasto dolente, quello che la accuserebbe di vilipendio
al Capo dello Stato. Secondo qualcuno i media starebbero inventando un
caso riportando scorrettamente la trascrizione dell’intervento della
deputata:
La deputata si è quindi
scagliata contro la figura più alta dello Stato. “Lo scientismo
dogmatico è protetto dal nostro pluripresidente della Repubblica, che è
la vera epidemia culturale di questo Paese”. [Dall’articolo di Repubblica del 14 maggio 2020]
Allora, mentre voi stracciate
il Codice di Norimberga con TSO, multe, deportazioni, riconoscimento
facciale e intimidazioni, avallati dallo scientismo dogmatico protetto
dal nostro Pluripresidente della Repubblica che è la vera epidemia
culturale di questo Paese (Proteste), noi fuori con i cittadini moltiplicheremo i fuochi di resistenza in modo tale che vi sia impossibile reprimerci tutti (Proteste).
La trascrizione riportata dal sito della Camera.
A sollevare dubbi sul vilipendio era stato un deputato di Italia Viva,
Camillo D’Alessandro, il quale aveva poi interpellato il Presidente
della Camera di turno poco dopo le parole pronunciate dalla collega
deputata:
Camillo D’Alessandro (Iv) si è
avvicinato al banco della Presidenza per segnalare l’insulto chiedendo
un richiamo al vicepresidente Fabio Rampelli. “Stiamo cercando di capire
– ha detto Rampelli – se l’epiteto virus era rivolto al Presidente del
Consiglio o indirizzato al capo dello Stato, nel qual caso farebbe bene a
scusarsi, altrimenti rientrerebbe nel vilipendio, con tutte le
conseguenze”.
L’intervento, secondo la deputata ex M5s, non sarebbe rivolto
all’attuale Presidente Mattarella, ma all’ex Presidente Napolitano. Ecco
quanto riporta nel suo post Facebook dove pubblica il video della sua dichiarazione di voto:
Mentre voi stracciate Codice
di Norimberga con #Tso, multe, deportazioni, riconoscimento facciale ed
intimidazioni avallate dallo scientismo dogmatico – protetto dal nostro
“pluripresidente” (Napolitano) – che è la vera epidemia culturale di
questo Paese, noi MOLTIPLICHEREMO I FUOCHI DI #RESISTENZA in modo tale
che vi sia impossibile reprimerci tutti.
Essendo il resoconto stenografico non un testo copia incollato dal
foglio letto in aula dalla deputata, bensì la trascrizione di quanto
detto al microfono durante l’intervento. Risulta difficile considerare
le eventuali parentesi o trattini riportati nel post della Cunial, il
problema risulta nell’emozione e nella fretta della deputata
nell’esporre il suo intervento facendo intendere che non ci fosse una
«pausa» tra le frasi:
[…] avallati dallo scientismo dogmatico protetto dal nostro Pluripresidente della Repubblica [nessuna pausa e un aumento del tono della voce] che è la vera epidemia culturale di questo Paese
Risulta probabile che la deputata definisse «vera epidemia culturale»
proprio allo «scientismo dogmatico», non a uno dei Presidenti. C’è
anche da riflettere sulla parola «culturale», che nella dichiarazione
della deputata sarebbe più legata a un’opera piuttosto che a una
persona.
Open.online is working with the
CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100
fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19
pandemic. Learn more about the alliance here (in English)
La crescita della popolazione mondiale va verso una battuta d'arresto
Entro il 2100 il tasso di fertilità scenderà quasi ovunque sotto il
livello di sostituzione. La futura popolazione italiana: 28 milioni
Siamo davvero destinati ad aumentare in modo incontrollato?
Shutterstock
La prospettiva di un pianeta Terra sempre più stretto a
causa della sua popolazione umana lanciata verso una crescita
incontrollata andrà forse rivista. Secondo un nuovo studio
dell'Università di Washington, pubblicato su Lancet, da qui al 2100 il tasso di fecondità totale
(cioè il numero medio di figli per donna) è destinato a diminuire
praticamente dappertutto: e più che un calo graduale si tratterà di una brusca frenata
destinata a lasciare un impatto importante sulla società. In base a
questo nuovo modello statistico, gli abitanti della Terra continueranno
ad aumentare di numero ancora per 40 anni o poco più, passando dai 7,8
miliardi attuali a 9,7 miliardi attorno al 2064; ma da quel momento in poi avrà inizio un calo che ci porterà a 8,8 miliardi alla fine del secolo.
Più diritti, meno figli. Al di sotto di un numero medio di figli per coppia di 2,1 (quello che i demografi chiamano livello di sostituzione: per approfondire)
la popolazione di una determinata regione comincia a diminuire. Negli
anni '50 il tasso di fecondità totale nel mondo era di 4,7 figli. Nel
2017 si era quasi dimezzato, arrivando a 2,4, e per il 2100 si stima che
sarà sotto a 1,7 - grazie soprattutto al raggiungimento di importanti
traguardi nell'istruzione femminile, nell'accesso delle donne al mondo
del lavoro e nella maggiore libertà nelle scelte riproduttive.
I casi più eclatanti.
Una riduzione del numero di figli si verificherà in 183 di 195 Paesi
considerati dai ricercatori, ma non ovunque in modo omogeneo. In Italia
(1,29 figli per donna nel 2019) le proiezioni parlano di una popolazione
ridotta a 28 milioni di abitanti nel 2100. Il Giappone è destinato a
passare da 128 milioni di abitanti a meno di 53 milioni e ci sono altri
21 Paesi, tra i quali Spagna, Thailandia, Portogallo e Corea del Sud,
che registreranno un dimezzamento della popolazione da qui a fine
secolo.
La Cina, oggi il Paese più popoloso al mondo, arriverà a un picco
massimo di 1,4 miliardi di abitanti entro i prossimi 4 anni, per
ritrovarsi infine con una popolazione di 732 milioni di persone a fine
secolo e cedere così lo scettro all'India. Le nazioni dell'Africa
subsahariana, che oggi hanno un tasso di fecondità totale di 4,7 nascite
medie per donna, piomberanno sotto il livello di sostituzione entro il
2100.
Il numero di ottantenni sulla Terra passerà dai 141 milioni attuali a 866 milioni nel 2100.
Equilibri da ribilanciare.
Si potrebbe pensare che con meno persone da sfamare avremo a
disposizione più risorse e allenteremo la pressione sul pianeta.
Potrebbe essere così, se non fosse per le conseguenze sociali ed
economiche di una piramide di popolazione totalmente invertita, con
pochi giovani in età produttiva e una popolazione sempre più anziana da
assistere. «Per i Paesi ad alto reddito con tassi di fecondità sotto il
livello di sostituzione, le migliori soluzioni per sostenere gli attuali
livelli di popolazione, crescita economica e sicurezza geopolitica sono
politiche migratorie aperte e sistemi di sostegno sociale alle famiglie affinché possano avere il numero di figli desiderato», commenta Christopher Murray, primo autore dello studio.
Culle sempre più vuote. Istat: “Nel 2019 solo 420 mila
nascite. È il nuovo record negativo”. Prosegue anche il calo della
popolazione
Rispetto al 2018 si registrano 19 mila nuovi nati in meno.
In picchiata anche la popolazione residente che ammonta a 60.244.639
unità, quasi 189 mila in meno rispetto all’inizio dell’anno (-0,3%), un
dato trainato dal calo dei residenti italiani, mentre gli stranieri
crescono di numero. Nel corso del 2019 la differenza tra nati e morti
(saldo naturale) è di -214 mila unità. IL REPORT
13 LUG - “Al 31
dicembre 2019 la popolazione residente è inferiore di quasi 189 mila
unità (188.721) rispetto all’inizio dell’anno. Il persistente declino
avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila
residenti in cinque anni. Rispetto all’anno precedente, si registra un
nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un lieve aumento
dei decessi e più cancellazioni anagrafiche per l’estero. Anche il
numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è in calo
(-8,6%), mentre prosegue l’aumento dell’emigrazione di cittadini
italiani (+8,1%).”. È quanto riporta l’Istat nel suo report sul Bilancio
demografico nazionale relativo all’anno 2019.
Sempre meno residenti. Al 31 dicembre 2019 la
popolazione residente in Italia ammonta a 60.244.639 unità, quasi 189
mila in meno rispetto all’inizio dell’anno (-0,3%). Rispetto alla stessa
data del 2014 diminuisce di 551 mila unità, confermando la persistenza
del declino demografico che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni.
Calano gli italiani. Il calo di popolazione residente è
dovuto ai cittadini italiani, che al 31 dicembre ammontano a 54 milioni
938 mila unità, 236 mila in meno dall’inizio dell’anno (-0,4%) e circa
844 mila in meno in cinque anni: una perdita consistente, di dimensioni
pari, ad esempio, a quella di province come Genova o Venezia.
Aumentano gli stranieri. Nello stesso periodo, al
contrario, la popolazione residente di cittadinanza straniera è
aumentata di oltre 292 mila unità attenuando in tal modo la flessione
del dato complessivo di popolazione residente. Il ritmo di incremento
della popolazione straniera si va tuttavia affievolendo. Al 31 dicembre
2019 sono 5.306.548 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe, l’8,8%
del totale della popolazione residente, con un aumento, rispetto
all’inizio dell’anno, di sole 47 mila unità (+0,9%).
Meno nascite e più decessi ovunque con l’eccezione di Bolzano
Prosegue la dinamica naturale negativa della popolazione, che ancora
una volta fa registrare un deficit significativo di “sostituzione
naturale” tra nati e morti, in linea con la tendenza negativa in atto da
diversi anni. Nel corso del 2019 la differenza tra nati e morti (saldo
naturale) è di -214 mila unità.
Il saldo naturale della popolazione residente, nel complesso, è
negativo in tutte le regioni: unica eccezione la provincia autonoma di
Bolzano, che prosegue il suo trend positivo in termini di capacità di
crescita naturale. Il tasso di crescita naturale, che si attesta a -3,6
per mille a livello nazionale, varia dal +1,5 per mille di Bolzano al
-8,1 per mille della Liguria. Anche Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e
Molise presentano livelli del saldo naturale particolarmente accentuati,
superiori al -5,5 per mille.
Il deficit di nascite rispetto ai decessi è tutto dovuto alla
popolazione di cittadinanza italiana (-270 mila), mentre per la
popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo
(+55.510). Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media
nazionale a 10,5 per mille. Anche per gli stranieri il valore più
elevato si registra nella provincia di Bolzano (13,3 per mille), quello
più basso in Sardegna (5,1 per mille). Senza il contributo fornito dagli
stranieri, che attenua il declino naturale della popolazione residente
in Italia, si raggiungerebbero deficit di sostituzione ancora più
drammatici.
Nuovo record negativo per le nascite.
Il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia registrato nel 2018 è
di nuovo superato dai dati del 2019: gli iscritti in anagrafe per
nascita sono appena 420.170, con una diminuzione di oltre 19 mila unità
sul 2018 (-4,5%). Il calo si registra in tutte le ripartizioni, ma è più
accentuato al Centro (-6,5%). I fattori strutturali che negli ultimi
anni hanno contribuito al calo delle nascite sono noti e si identificano
nella progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda,
costituita da generazioni sempre meno numerose alla nascita - a causa
della denatalità osservata a partire dalla seconda metà degli anni
Settanta - non più incrementate dall’ingresso di consistenti contingenti
di giovani immigrati. Negli ultimi anni si assiste anche a una
progressiva diminuzione del numero di stranieri nati in Italia, così che
il contributo all’incremento delle nascite fornito dalle donne
straniere, registrato a partire dagli anni duemila, sta di anno in anno
riducendosi.
Nel 2019 il numero di stranieri nati in Italia è pari a 62.944 (il
15,0% del totale dei nati), con un calo di 2.500 unità rispetto al 2018
(-3,8%). Il peso percentuale delle nascite di bambini stranieri sul
totale dei nati è maggiore nelle regioni dove la presenza straniera è
più diffusa e radicata: nel Nord-ovest (21,1%) e nel Nord-est (21,2%).
Un quarto dei nati in Emilia-Romagna è straniero (25,0%), in Sardegna
solo il 4,3%. Il tasso di natalità del complesso della popolazione
residente è pari al 7,0 per mille. Il primato è detenuto dalla provincia
autonoma di Bolzano (9,9 per mille) mentre i valori più bassi si
rilevano in Liguria (5,7 per mille) e in Sardegna (5,4 per mille).