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17/06/20

Doctor Borrell, Mr Jekyll & Mr Hyde all'EEAS: Il Corriere della Sera si e' infettato dallo stesso virus psicopatologico ...

Il signor Borrell e' quel tale che scrisse:

"Subject: Europe Direct - 101000610632
From: EDCC <noreply@edcc.ec.europa.eu>
Date: 5/12/2020, 9:22 PM

To: XXX <XXX@yahoo.it>

Dear XXX,

Thank you for contacting the Europe Direct Contact Centre and apologies for the delay in
response.

We have consulted the Consular Affairs Division within the European External Action Service (EEAS). Please find below the answer to your question.

"The mandate targets the co-ordinated return of stranded European tourists and travellers, who has been cut-off unexpectedly from their intended means of return because of the crisis. The basis for the Ministers of Foreign Affairs of the EU Member States took this decision was that residents are expected to have their lives centred around the place of residence. Especially vulnerable EU citizens have also been helped.

Needless to say, EU citizens remain with the right to consular protection by their countries of nationality even if they are permanent resident in a foreign country. If the citizens has no diplomatic representation of his/her country of nationality, consular protection can be sought at any one of the other EU Member State diplomatic representations (embassy / consulate).

We hope you find this information useful. Please contact us again if you have other questions about the European Union, its activities or institutions."


Dopo 5 mesi di quarantena, se io e mia moglie non ci fossimo fatti coraggio e fossimo andati ad elemosinare riso dal governo filippino, sia noi sia i nostri figli sarebbero morti di fame gia' da mesi, non da settimane. E questo non significa che non accadra', neanche che non possa accadere.


E' solo ipocrisia, signor Borrell, o una condizione psicopatologica di sdoppiamento della personalita'?


Il mio commento il CdS l'ha censurato, ma anche quelli che ha pubblicato non sembra che indichino che certi articoli godano di credibilita' presso gli uomini e le donne della strada.


Allora senor Borrell: Lei e' malato del virus del potere, del virus dell'ipocrisia o del virus dello sdoppiamento di personalita'?


Certo che da questo risulta che lei non e' una persona sana di mente, e l'ultima delle cose che dovrebbe fare e' prendere decisioni politiche.


Si faccia curare, vada da uno psichiatra. La UE non crollera' senza di Lei.


Ma crollera' senza di noi.


Ha ancora pochi giorni di tempo per fare le valige e tornarsene a casa volontariamente.


Questa non viene perdonata e nessuno.


Sia lei sia i suoi amici di merende in videoconferenza pagherete tutto amaramente.


Vedrete con i vostri occhi il significato del concetto di sovranita'.


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https://www.corriere.it/opinioni/20_giugno_08/europa-solidale-resiliente-sovrana-08922cb6-a9ba-11ea-b9d7-2bd646fda8c5.shtml

Un’Europa solidale,
resiliente e sovrana





Un'Europa solidale,  resiliente e sovrana
Caro direttore, la crisi del coronavirus è un’enorme emergenza sanitaria, ma allo stesso tempo si sta rivelando un acceleratore di tendenze a livello mondiale. La crisi ci sta costringendo a portare uno sguardo nuovo sul mondo e sul ruolo dell’Europa nel mondo. Ha portato al centro dell’attenzione la questione della nostra autonomia, della nostra sovranità, della nostra posizione geopolitica, in particolare di fronte alle crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina.
L’era di un’Europa conciliante, laddove non addirittura ingenua, è finita. Il «soft power» virtuoso non è più sufficiente nel mondo di oggi. L’Europa deve dotarsi un vero «hard power», che non si riduca alla mera capacità militare, anche se, non c’è dubbio, l’Europa della difesa deve essere rinforzata. L’Europa deve essere in grado di utilizzare tutte le sue leve d’influenza per difendere la nostra visione del mondo e i nostri interessi.
Di fronte agli effetti improvvisi e devastanti della crisi, i cittadini europei sono ormai consapevoli della necessità di un’Europa resiliente e autonoma, sicura dei suoi valori, forte nelle sue convinzioni, ferma nelle sue ambizioni, solida nelle sue risorse. Un’Europa pronta a portare il suo contributo ai grandi equilibri del mondo di domani.
Per mantenere la sua posizione a seguito della crisi, l’Unione Europea deve dotarsi di risorse per il proprio rilancio proporzionate alle esigenze dei suoi ecosistemi industriali. È questo il senso della proposta presentata dalla Commissione Von der Leyen, di uno strumento di 750 miliardi di euro, che comprende sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a lungo termine. Grazie a risorse di questa estensione, l’Ue sarà in grado di rafforzare e modernizzare il suo mercato interno, proiettando verso una nuova dimensione la solidarietà che è alla base dell’integrazione europea. Si tratta di un passo storico.
La crisi ha mostrato quali sono i settori in cui l’Europa deve essere più resiliente per prevenire e resistere meglio agli shock futuri. Ci riferiamo, ovviamente e in primo luogo, ai dispositivi di protezione personale e ai farmaci. Ma non basta: essenziali sono anche certe tecnologie, certe materie prime essenziali (come le terre rare), l’industria della difesa, nonché i media. Senza isolarci dai nostri partner, senza cadere nella trappola del protezionismo, non possiamo non dotarci di capacità collettive sufficienti a proteggere i nostri valori e i nostri interessi.
Chi potrebbe accettare un’Europa non in grado di impedire, laddove necessario, le acquisizioni predatorie da parte di attori non europei di attività sensibili rese vulnerabili dalla crisi? La pandemia l’ha mostrato in maniera brutale: dobbiamo diversificare e ridurre le nostre dipendenze economiche e industriali; dobbiamo rafforzare la nostra autonomia strategica in termini di capacità comuni e interoperabili (tecnologie e infrastrutture critiche come droni, reti cyber-sicure, tecnologie quantistiche, ecc.), ovviamente nel quadro delle nostre alleanze esistenti. L’Europa ha la capacità per farlo. Se ne è data anche i mezzi?
Nel momento in cui, uscendo dalla crisi, la pressione per ridurre i bilanci per la difesa si farà sentire, è più che mai necessario razionalizzare e rafforzare gli investimenti congiunti in capacità comuni, compreso nell’azione esterna dell’Ue. Questo significa un bilancio ambizioso per il Fondo europeo per la difesa, nonché per lo strumento europeo per la pace, al servizio di una cooperazione internazionale più forte e più efficace.
L’Europa deve anche dotarsi dei mezzi per proteggersi dalla disinformazione, che si è pericolosamente amplificata durante la crisi del coronavirus. Per far fronte ai tentativi di manipolazione da parte di potenze straniere, l’Europa, forte dei suoi valori e dei suoi principi democratici, può e deve fornire al mondo gli standard di riferimento nel delicato equilibrio tra libertà di espressione e lotta alla disinformazione.
La solidarietà tra gli Stati membri dell’Ue è la pietra angolare dell’Europa di domani, un Europa più autonoma, più sovrana: solidarietà tra le generazioni attraverso il patto verde; solidarietà tra gli Stati per di preservare e sviluppare il nostro mercato interno; solidarietà per consolidare la nostra unione economica e monetaria e rafforzare la coesione sociale; solidarietà nella difesa e sicurezza. Solidarietà, infine, per proteggere i nostri valori condivisi che sono alla base del nostro progetto comune europeo.
Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, vicepresidente della Commissione europea
Commissario europeo responsabile per il Mercato interno
8 giugno 2020, 22:31 - modifica il 8 giugno 2020 | 22:33

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