TIRITIRITU? TRALLALEROTRALLALLA'

 https://www.whitehouse.gov/presidential-actions/2025/01/withdrawing-the-united-states-from-the-worldhealth-organization/


WITHDRAWING THE UNITED STATES FROM THE WORLD
HEALTH ORGANIZATION

WITHDRAWING THE UNITED STATES FROM THE WORLD

HEALTH ORGANIZATION 

By the authority vested in me as President by the Constitution and the laws of the United States of America, it is hereby ordered: 

Section 1.  Purpose.  The United States noticed its withdrawal from the World Health Organization (WHO) in 2020 due to the organization’s mishandling of the COVID-19 pandemic that arose out of Wuhan, China, and other global health crises, its failure to adopt urgently needed reforms, and its inability to demonstrate independence from the inappropriate political influence of WHO member states.  In addition, the WHO continues to demand unfairly onerous payments from the United States, far out of proportion with other countries’ assessed payments.  China, with a population of 1.4 billion, has 300 percent of the population of the United States, yet contributes nearly 90 percent less to the WHO.  

Sec. 2.  Actions.  (a)  The United States intends to withdraw from the WHO.  The Presidential Letter to the Secretary-General of the United Nations signed on January 20, 2021, that retracted the United States’ July 6, 2020, notification of withdrawal is revoked.

(b)  Executive Order 13987 of January 25, 2021 (Organizing and Mobilizing the United States Government to Provide a Unified and Effective Response to Combat COVID–19 and to Provide United States Leadership on Global Health and Security), is revoked.

(c)  The Assistant to the President for National Security Affairs shall establish directorates and coordinating mechanisms within the National Security Council apparatus as he deems necessary and appropriate to safeguard public health and fortify biosecurity.

(d)  The Secretary of State and the Director of the Office of Management and Budget shall take appropriate measures, with all practicable speed, to:

(i)    pause the future transfer of any United States Government funds, support, or resources to the WHO;

(ii)   recall and reassign United States Government personnel or contractors working in any capacity with the WHO; and  

(iii)  identify credible and transparent United States and international partners to assume necessary activities previously undertaken by the WHO.

(e)  The Director of the White House Office of Pandemic Preparedness and Response Policy shall review, rescind, and replace the 2024 U.S. Global Health Security Strategy as soon as practicable. 

Sec. 3.  Notification.  The Secretary of State shall immediately inform the Secretary-General of the United Nations, any other applicable depositary, and the leadership of the WHO of the withdrawal.

Sec. 4.  Global System Negotiations.  While withdrawal is in progress, the Secretary of State will cease negotiations on the WHO Pandemic Agreement and the amendments to the International Health Regulations, and actions taken to effectuate such agreement and amendments will have no binding force on the United States.  

Sec. 5.  General Provisions.  (a)  Nothing in this order shall be construed to impair or otherwise affect: 

(i)   the authority granted by law to an executive department or agency, or the head thereof; or 

(ii)  the functions of the Director of the Office of Management and Budget relating to budgetary, administrative, or legislative proposals. 

(b)  This order shall be implemented consistent with applicable law and subject to the availability of appropriations. 

(c)  This order is not intended to, and does not, create any right or benefit, substantive or procedural, enforceable at law or in equity by any party against the United States, its departments, agencies, or entities, its officers, employees, or agents, or any other person. 

THE WHITE HOUSE,

    January 20, 2025.

COME SEMPRE IL PROF SINAGRA SCOPRE L'ARIA FRITTA

 

Eversione dichiarata, minacce esplicite allo Stato!

magistrati

di Augusto Sinagra – Un non meglio noto Cesare Parodi, Presidente della Associazione (privata) Nazionale Magistrati, ha dichiarato che lui non accetta alcuna “trattativa” con il Governo sulla riforma della giustizia e  che è disponibile “revocare lo sciopero – (indetto per il prossimo 27 febbraio) – solo se viene revocata l’intera riforma” da parte del governo, cioè se viene ritirato il disegno di legge all’esame del Parlamento.

Non intendo entrare nel merito della riforma. L’ho già fatto in precedenza.
Intendo evidenziare un dichiarato progetto di ribaltamento della Costituzione, di aggressione alle prerogative sovrane del Parlamento e ai poteri costituzionali del governo.

La privata Associazione Nazionale Magistrati pretende di legiferare essa al posto del Parlamento! (vedi video in fondo all’Articolo, ndr)
E non c’è un Procuratore della Repubblica che procede nei confronti di questo signore e dei suoi accoliti per attentato alle prerogative costituzionali delle Istituzioni dello Stato democratico.
Ed è questo un motivo di ulteriore conferma della necessità della riforma del “sistema giustizia” in Italia, a cominciare dalla separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti, e soprattutto per la composizione a sorteggio dei futuri Consigli Superiori della Magistratura requirente e giudicante.

E l’attuale CSM non ha nulla da replicare alle farneticazioni di questo tale Cesare Parodi? E Mattarella che fa? Aspetta di sapere cosa deve dire?

Augusto Sinagra

QUELLE PIU' ALTE DI CHI? DEI POLITICI E DEI BUROCRATI?

 

Pensioni, Consulta: “Via libera al taglio di quelle più alte”

inps

La Consulta dà ragione al governo sul taglio agli adeguamenti delle maxi pensioni

Ha stabilito che le misure di “raffreddamento” della rivalutazione automatica delle pensioni, introdotte dalla legge di Bilancio per il 2023, non violano i principi di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza che tutelano i trattamenti pensionistici. Con questa decisione, i giudici hanno dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate da alcune sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei Conti. Secondo la Consulta il meccanismo legislativo “non è irragionevole perché salvaguarda integralmente le pensioni di più modesta entità”.

Le scelte del legislatore risultano quindi coerenti con le finalità di politica economica, chiaramente emergenti dai lavori preparatori e legittimamente perseguite, volte a contrastare anche gli effetti di una improvvisa spinta inflazionistica incidente soprattutto sulle classi sociali meno abbienti.

La Corte, pur riconoscendo le perdite subite dai pensionati a causa della rivalutazione non integrale, rimanda al legislatore la possibilità di considerare questi effetti. “Delle perdite subite – sostiene la Corte – il legislatore potrà tenere conto in caso di eventuali future manovre sull’indicizzazione dei medesimi trattamenti”.
tgcom24.mediaset.it

CHI NON ENTRA IN QUALCHE SERVIZIO SEGRETO NON PUO' DIVENTARE UN CAZZO. OVVIAMENTE BISOGNA SEMPRE PREDICARE LA TRASPARENZA: DEGLI ALTRI, PER GLI ALTRI.

 

“Prodi era vicino alla rete del Kgb”. La voce ritorna nelle carte inglesi

Prodi Europa politica e militare

È la voce che torna dopo tanti anni: Romano Prodi era vicino al Kgb

di Stefano Zurlo – Ad affermarlo, in uno scritto autografo con tanto di firma, è l’ex agente dell’intelligence russa e poi dissidente Alexandr Litvinenko che tutti ricordano per la morte atroce dopo aver bevuto un tè al polonio nel 2006 a Londra. Due anni prima, il 13 gennaio 2004, Litvinenko riempie due pagine in cui rivela: «Sono venuto a conoscenza del fatto che Romano Prodi, il presidente dell’Unione Europea, è una persona vicina al Kgb».

Siamo dentro una spy story in cui verità, finzione e calunnia si mischiano fino a far diventare irriconoscibili i contorni della realtà.

A rendere ancora più ardua la decifrazione del messaggio è il fatto che Litvinenko si basa sulle confidenze ricevute da un altro ufficiale dei Servizi russi: «È un vicedirettore dell’Fsb con il quale ho mantenuto contatti segreti fino a oggi. Se l’Fsb scopre il mio contatto con lui, potrebbe essere ucciso come traditore». Ed è proprio da lui che Litvinenko dichiara di aver avuto la soffiata.

La stessa informazione era trapelata nel 2007, ma ora la notizia rimbalza dagli archivi inglesi e diventa pubblica perché è stata scovata, fra innumerevoli file, da Nicoletta Maggi, giornalista, storica portavoce di Umberto Bossi con la passione per le spy story e buone entrature fra gli storici e gli 007 britannici che nel tempo le hanno consentito di realizzare diversi scoop e libri.

«In questo file – scrive Maggi sul suo sito – declassificato da Downing Street il 17 luglio 2018, c’è l’intera dichiarazione di Alexandr Litvinenko su Romano Prodi».

Due pagine compilate a penna, in russo, e con traduzione in inglese. Litvinenko racconta un episodio chiave della sua biografia: la preparazione della «fuga» verso Ovest: per questo si rivolge all’agente con cui coltiva una frequentazione speciale, e chiede un consiglio prezioso: dove scappare? «Io – prosegue il testo, custodito negli archivi di Londra – volevo andare in Italia perché mio fratello Maxim era andato in Italia, portando con se documenti dell’Fsb».

Ma il suo interlocutore frena e lo mette in guardia: «Quella persona mi ha detto di non andare per nessuna ragione in Italia e in Germania, perché c’erano molti agenti del Kgb al governo di quei Paesi». È a questo punto che salta fuori il nome, pesantissimo, di Prodi. «Citerò solo una nostra persona – dice l’alto ufficiale in quel colloquio – che attualmente è il presidente dell’Unione Europea e si chiama Romano Prodi».

Fin qui il documento scoperto da Maggi. Che opportunamente torna alle presunte rivelazioni del 2007, praticamente lo stesso spartito riproposto ora: «Due televisioni britanniche, Itv e Bbc, trasmisero le affermazioni di Litvinenko: Romano Prodi era un uomo vicino al Kgb. Il Presidente Prodi rigettò fermamente le accuse bollandole come infamanti e dichiarò che i due network erano stati vittime di pirateria delle notizie».

Allora si scoprì che le rivelazioni di Litvinenko erano arrivate a Londra dall’Italia, o meglio erano state raccolte dal controverso avvocato Mario Scaramella, consulente della commissione Mitrokhin, poi arrestato nel nostro Paese e condannato a una pena di 4 anni. Fra l’altro anche per calunnia, nei confronti di un legale di San Marino. Si stabilì anche che la fonte di Litvinenko era il colonnello Anatolij Trofimov, poi assassinato a sua volta a raffiche di mitra.

C’ è un’analogia fra le carte del 2007 e quelle del 2025? Si può pensare che l’origine sia la stessa. Siamo in un grande intrigo internazionale: anche il documento del 2025 ha una matrice italiana. «In alto e in basso a sinistra, nella prima pagina – riassume Maggi – compaiono due timbri del tribunale di Napoli, il secondo poco leggibile. In basso a destra, il timbro della questura di Napoli. In ognuna delle due pagine, in italiano, compare la scritta segreto. E in cima, sia nella prima che nella seconda pagina, in stampatello sempre in italiano, Commissione Mitrokhin».

Di nuovo è facile immaginare che quei documenti siano passati per le mani di Scaramella che li ha trasferiti in Gran Bretagna dove sono rimasti, prima coperti e poi visibili, in tutti questi anni.

Ecco la voce che ritorna, con i misteri di Litvinenko

Si tratta di un documento autentico e perché Litvinenko fa quelle affermazioni? Di sicuro, Scaramella lo incontra nel 2006 e raccoglie il suo drammatico video testamento.
Certo, l’ex agente si appoggia a sua volta ad un’altra spia ed è facile immaginare che queste carte siano state diffuse in un tentativo di destabilizzazione dell’Occidente. Nel 2004 Prodi guida l’Europa, due anni più tardi entra a Palazzo Chigi come presidente del Consiglio.
www.ilgiornale.it

SCOMPARSA DALLA STAMPA LA MORTALITA IN ECCESSO IN ISRAELE. ADESSO MUOIONO SOLO I GIORNALISTI E I PALESTINESI, MA NON DI COVID.

 V(Report) Israel: Vaccination provides ‘far less’ protection than previous Covid infection


  • Israelis who were vaccinated were reportedly 6.72 times more likely to get infected after the shot than after natural infection

According to reports from Israel: recovered Covid patients are “far less likely to become infected” than vaccinated people.

That data comes from Israel’s Health Ministry regarding the country’s latest wave of the pandemic.

Graphic by: SharylAttkisson.com
Source: Israel Health Ministry

The data reportedly shows:

7,700 new cases of Covid during wave starting in May

3,000+ (40%) were reported in people who had been vaccinated

72 (<1%) were reported in people previously infected

According to reports, 835,792 Israelis are known to have recovered from Covid. So 72 reinfections amount to 0.0086% of people who were already infected with COVID.

By contrast, Israelis who were vaccinated were 6.72 times more likely to get infected after the shot than after natural infection, with over 3,000 of the 5,193,499, or 0.0578%, of Israelis who were vaccinated getting infected in the latest wave.

IsraelNationalNews.com

Graphic by: SharylAttkisson.com
Source: Israel Health Ministry

Read more here.

Order “Slanted: How the News Media Taught Us to Love Censorship and Hate Journalism” by Sharyl Attkisson today at Harper CollinsAmazonBarnes & NobleBooks a MillionIndieBoundBookshop!

ATTENZIONE ATTENZIONE UDITE UDITE AMERICANI CHE AVVERTONO AMERICANI DI POSSIBILI TRUMPATE IN ARRIVO. POSSONO (CONTINUARE A) TRUMPARE ANCHE VOI

 




QUALE DEVE ESSERE L'INDICATORE FONDAMENTALE DEL CAMBIAMENTO IN MEGLIO? OVVIAMENTE IL DIRITTO DEL LAVORO, OVVERO IL DIRITTO CHE I NEOLIBERISTI HANNO DICHIARATO MORTO DA 40 ANNI. BISOGNA RISUSCITARLO.

E' NORMALE CHE GLI LBGTQPROJTOXPR++ GOVERNINO. E' NORMALE CHE GOVERNINO I MILIARDARI. E' NORMALE CHE ALCUNI MILIARDARI LANCINO RIVOLUZIONI DALL'ALTO IN BASSO? COME MAI NON E' NORMALE CHE GOVERNINO I POVERI? I FRANCESCANI, PER ESEMPIO.

RUMBLE NON SMETTE DI STRUMPAZZARE PER TRUMP & CO.: QUANTO SONO ALTERNATIVI IN REALTA' I MASS MEDIA ALTERNATIVI? MESSORA SI E' RIVELATO UNA CIOFECA, PER ESEMPIO, OVVERO QUELLO CHE ERA GIA' NELL'M5STALLE

IL CORSO PER DIVENTARE PRESIDENTE USA APERTO A TUTTI: CORRETE CORRETE CORRETE

https://www.project2025.org/playbook/


Playbook

The fourth pillar of Project 2025 is our 180-day Transition Playbook and includes a comprehensive, concrete transition plan for each federal agency.  Only through the implementation of specific action plans at each agency will the next conservative presidential Administration be successful. 

Pillar IV will provide the next President a roadmap for doing just that.  To learn more about Project 2025’s vision for a conservative administration, please read our recently published book, Mandate for Leadership: The Conservative Promise.

TRUMP NON E' TRUMP. CIONONDIMENO LA UE NON HA UN TRUMP. NON ESISTE ALCUNA FORZA REALE IN GRADO DI SMANTELLARE LA UE PER IL BENE DEI CITTADINI EUROPEI E SOSTITUIRLA CON UN ORGANISMO DEMOCRATICO: L'ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE DEI CITTADINI EUROPEI, AD ESCLUSIONE DI CHIUNQUE ABBIA MAI "GOVERNATO" ALCUNCHE' IN EUROPA DAL 1946 AD OGGI. L'UNICA COSA CHE GLI E' RIUSCITA E' LA DISTRUZIONE DELL'ECONOMIA EUROPEA E LA CREAZIONE DI UNA POVERTA' DI MASSA COME ESISTEVA NELL'ERA FEUDALE PREINDUSTRIALE.

LA RIDICOLA GUERRA: PROVOCATA DALL'OCCIDENTE SOLO PER DISTRARRE L'ATTENZIONE PUBBLICA DAI CRIMINI CONTRO L'UMANITA' COMPIUTI DA GOVERNI, O.I. E IMPRENDITORI DURANTE E CON "Il" COVID. LA GUERRA NUCLEARE ERA ED E' INCLUSA NEI LORO PIANI DEL CAZZO, TOTALMENTE SCONCLUSIONATI E DEL TUTTO FANTASTICI.

 

La “ridicola” guerra

Putin e Trump

di Giuseppe Romeo – Nella storia americana ci sono momenti nei quali la guerra esalta gli animi e ne produce orgoglio. A volte anche impietose sconfitte rilette come exit strategy, molto più corretto diplomaticamente al netto dei disastri lasciati dietro le macerie senza più prospettive di democrazie mancate e di aiuti promessi. Ci sono vittorie e sconfitte, insomma, per una nazione che della sua eccezionalità ne ha fatto un mantra anche stucchevole oggi ma, purtroppo, nell’assenza di un contraltare occidentale come quello europeo, sembra che non vi sia altro futuro oltre l’orizzonte atlantico.

America First, o altri slogan che nascono dalla compulsività di una egemonia mai in discussione, la crisi russo-ucraina diventa l’occasione per fare degli Stati Uniti di Trump, non l’Unione europea, i vincitori della pace. Di una prospettiva di soluzione e di riordino delle relazioni continentali, non quelle americane ma europee, dove a giocarsi il piatto si presentano i due maggiorenti della storia di un’Europa troppo avvitata sui suoi presunti valori democratici stretti nella morsa della nuova versione della Commissione e dei commissari della tecnopolitica a senso unico: ovviamente Mosca e ovviamente Washington.

Draghi, Scholz e Macron
foto rainews.it

Ecco allora, che dopo la splendid little war della guerra ispano-americana di fine Ottocento – nella quale un Theodore Roosevelt inaugurava la sua voglia di fare degli Stati Uniti una potenza globale dal “grande randello” per coloro che si sarebbero presentati come troppo riottosi ad aprire mercati e rotte commerciali – dopo due guerre mondiali combattute per mettere ordine agli egoismi europei e vinte a suon di armi e di dollari e il superamento della Guerra Fredda, rimuovendo anche l’onta del Vietnam- è giunta l’ora del nuovo risolutore. Il costruttore della pace a stelle e strisce.

Insomma, la fine della “ridicola guerra” (Trump tells Putin to end ‘ridiculous war’ in Ukraine or face new sanction, [Trump dice a Putin di porre fine alla “guerra ridicola” in Ucraina o di affrontare nuove sanzioni] BBC news 23 gennaio 2025), così definita da Trump senza preoccuparsi dei morti lasciati sui campi di battaglia, dovrebbe essere vicina. La linea rossa (Moscow-Washington hotline) dei bei tempi di Kennedy e Krusciov sembra essere stata utile nuovamente per cercare di mettere un punto che possa garantire la sopravvivenza degli Stati Uniti come superpotenza, evitando un asse Mosca-Pechino, e la volontà della Russia di dimostrare che non vi è storia europea senza la Russia e a prescindere da cosa una certa Europa possa pensare.

Ecco allora che la “ridicola guerra”, al netto delle pretese dell’UE di essere parte dei negoziati USA-Russia e Kiev all’angolo, sembra volersi risolvere su un tavolo dei negoziati imbandito da Trump e Putin, dove la scelta dei commensali dovrebbe passare al cerimoniale del momento cui l’Unione europea sembra non volersi sentire privata di un posto a tavola nel vedersi servire il fatto che, per Trump, e gli Stati Uniti alle condizioni odierne, Kiev non vale più una guerra.

Il menù potrebbe vedere la richiesta di Mosca di consolidare le sue conquiste territoriali, il che non sarebbe certo una sorpresa visti i risultati e i costi, pari a 4 oblast ucraini russofoni mentre gli Stati Uniti baratterebbero questo con la richiesta di “accesso” alle materie prime presenti in Ucraina promettendo che loro, gli Stati Uniti, favoriranno l’adesione di Kiev alla Unione europea ma non nella NATO (se avrà ancora, a tali condizioni date, ragione di essere). All’Unione europea si potrà riconoscere al massimo di partecipare con forze di interposizione proprie a garanzia di quanto stabilito dal trattato di “pace”. Ovvero, il vedersi costretta a porsi quale garanzia del contrario di quanto detto, fatto e speso in questi due anni. Il paradosso dei paradossi più l’aberrazione della sorte, se non il prodotto della miopia di una diplomazia cui la storia del continente sembra aver insegnato molto poco.

Se così sarà, se la guerra per Trump è stata (infelicemente) una ridicolous war, la pace che verrà lo sarà ancora di più per noi europei e per i nostalgici atlantici più ortodossi. Sicuramente si potranno fare dei grandi complimenti ai tre leader del treno per Kiev, alla Commissione e a una diplomazia europea che ha permesso centinaia di migliaia di morti, mentre si poteva agire due anni fa su risultati, allora, forse ancora favorevoli all’Ucraina e all’Europa intera.
https://giusepperomeo.eu

COME TUTTO EBBE INIZIO - MAI DIMENTICARE IL RUOLO DELLA GERMANIA NELL'NWO/GR

 

Merkel: Spareinlagen sind sicher - Erstmals Komplettgarantie

wn

Berlin – Die Bundesregierung hat angesichts der sich verschärfenden Bankenkrise erstmals eine Komplettgarantie für private Spareinlagen in Aussicht gestellt. „Wir sagen den Sparerinnen und Sparern, dass ihre Einlagen sicher sind“, sagte Bundeskanzlerin Angela Merkel am Sonntag in Berlin. „Auch dafür steht die Bundesregierung ein.“ Finanzminister Peer Steinbrück (SPD) betonte: „Ich möchte unterstreichen, dass (...) wir dafür Sorge tragen wollen, dass die Sparerinnen und Sparer in Deutschland nicht befürchten müssen, einen Euro ihrer Einlagen zu verlieren.“

Die abzusicherende Summe wurde zunächst nicht genannt. Nach Angaben von Torsten Albig, Sprecher von Bundesfinanzminister Peer Steinbrück (SPD), umfasst die Garantie eine Summe von 568 Milliarden Euro. Dabei handelt es sich dem vernehmen nach um die Summer aller privaten Spareinlagen. Die abzusichende Summe sei größer.

Es gehe darum, alle Spargeldeinlagen, Termineinlagen und das Geld auf privaten Girokonten zu garantieren, sagte Albig. „Die Bundesregierung will auf jeden Fall verhindern, dass Geld in größerem Stil abgehoben wird“, sagte er.

Wie es in Regierungskreisen hieß, würde damit über die bisherigen Sicherungssysteme hinaus eine Staatsgarantie für private Spareinlagen in ganz Deutschland greifen. Die bisherigen gesetzlichen und weiteren Sicherungssysteme der deutschen Kreditwirtschaft gelten bereits als die weltweit besten. Es gibt aber keinen Komplettschutz.

Bisher haben Banken, Sparkassen und Genossenschaftsbanken eigene - von einander unabhängige – Sicherungssysteme. Gerät eine private Bank in Turbulenzen, kommt die gesetzliche Entschädigungseinrichtung deutscher Banken (EdB) zum Tragen. Bei einer Bankenpleite sind 90 Prozent der Spareinlagen durch diese gesetzliche Einlagensicherung geschützt, höchstens allerdings nur 20.000 Euro. Zuletzt gab es Diskussionen, diesen Maximalbetrag auf 50.000 Euro zu erhöhen.

In den vergangenen Tagen hatten bereits Irland und Griechenland die Einlagen der Sparer bei den großen Banken in unbegrenzter Höhe garantiert. Beim europäischen Krisengipfel in Paris hatte sich Merkel am Vortag noch unglücklich über den Alleingang der Iren geäußert, die mit ihrer Vollgarantie für Bankeinlagen die Briten zu Maßnahmen gegen eine Kapitalflucht nach Irland gezwungen hatten. Die Europäische Zentralbank und die EU-Kommission würden mit den Iren reden und das Problem lösen, hatte sie gesagt.


Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

QUANDO L'ITALIA AVRA' PERSO ANCHE LA GUERRA CONTRO LA RUSSIA, NON AVRETE PIU' NULLA, NEANCHE GLI OCCHI PER PIANGERE. ERA LI' CHE VI VOLEVANO AVERE. O LA CAPITE ADESSO O MAI PIU'. CACCIARE TUTTI: TUTTI SIGNIFICA TUTTI, I PARASSITI DALL'ITALIA, SPECIE QUESTO.

  UE, Draghi: ‘su competitività e difesa, debito comune è unica strada’ ImolaOggi 18 Marzo 2025 ECONOMIA ,  News 2025 “Le decisioni a cui il...