Luigi Di Maio parla nella sua città ma la piazza è deserta: TORNA A CASA, LASSIE, LA FESTA E' FINITA PER TE E PER GLI AMICI TUOI!

 

Luigi Di Maio parla nella sua città ma la piazza è deserta

Nessun tutto esaurito per Luigi Di Maio a Pomigliano D'Arco, sua città natale, per il comizio elettorale del Movimento 5 Stelle: dalle immagini che rimbalzano sul web la piazza appare vuota

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, è in tour elettorale per il Movimento 5 Stelle.

Una delle più alte cariche dello Stato si sta spendendo in prima persona per dare nuova linfa al suo partito, in un Paese che mai come in questo momento ha bisogno di concretezza e di fatti, non solo di parole. Ma è una campagna elettorale strana quella a cui stiamo assistendo, durante la quale anche le sono per lo più deserte. E così, nel momento in cui Luigi Di Maio si è presentato nella "sua" Pomigliano d'Arco, chi pensava che ad attendere il suo cittadino più illustre arrivassero fiumi di persone accalamanti si è dovuto ricredere.

Circolano dei video in rete girati durante il comizio di Luigi Di Maio nella sua città natale il cui la piazza sembra piuttosto vuota. Da quanto si può vedere nel filmato, infatti, non si apprezza una piazza piena a Pomigliano d'Arco, cittadina di dimensioni ragguardevoli alle porte di Napoli, dove Luigi Di Maio è tornato per convincere i suoi compaesani ad abbracciare le idee del Movimento 5 Stelle. Il video ha rapidamente fatto il giro del web, rimbalzando sui social come esempio del presunto poco seguito che avrebbe il Movimento 5 Stelle in questa campagna elettorale, nonostante si stiano muovendo anche gli uomini e le donne di maggiore spicco a livello nazionale. Le immagini dei comizi, delle piazze e delle feste vuoti non sono certo inedite in questi giorni. Sui social circola anche il video della Festa dell'Unità di Bologna, una delle città "rosse" per definizione, dove sembrerebbe mancare proprio quell'apporto umano che in altre occasioni ha trasformato l'incontro in un grande evento. Certo, potrebbe essere a causa del Covid e delle restrizioni imposte dal governo, che impongono il distanziamento e scoraggiano gli assembramenti, ma dai video che circola sembra che la questione del distanziamento sia stata presa fin troppo sul serio.

Così com'è accaduto ai "colleghi" del Partito Democratico, quindi, anche Luigi Di Maio non sembra abbia fatto particolarmente breccia nell'interesse popolare col suo comizio sul taglio dei parlamentari. Quelli che sarebbero dovuti essere comizi cruciali per la vittoria al referendum e alle elezioni regionali, pare si siano trasformati in incontri per pochi intimi, in apparenza poco influenti per lo spostamento dei voti funzionale ale prossime elezioni. In Campania, così come in Veneto, Toscana, Puglia, Valle d'Aosta, Liguria e Marche, infatti, il prossimo 20 e 21 settembre si voterà per il rinnovo del consiglio regionale.

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Commenti

graffio2018

Mar, 01/09/2020 - 10:17
ma lasciamoli pure votare pd e 5s, così sappiamo in quale regione mandare tutti i clandestini delinquenti
Ritratto di mbferno

mbferno

Mar, 01/09/2020 - 10:30
Tristissima testimonianza di una debacle prossima,molto prossima. A proposito,se gli stadi non vengono riaperti,come farà a tornare a vendere bibite? Vuoi vedere che cadrà dalle stelle (5?) alle stalle? Tutto sommato, però,anche mungere le vacche dovrebbe riuscirgli,è quello che ha fatto finora,le vacche eravamo noi.
Ritratto di Leonida55

Leonida55

Mar, 01/09/2020 - 10:41
Come deserti saranno i voti per i grillini nei seggi.

jaguar

Mar, 01/09/2020 - 10:51
Ormai hanno tutti il reddito di cittadinanza, perchè scomodarsi per ascoltarlo?
Ritratto di giovinap

giovinap

Mar, 01/09/2020 - 11:00
... ccà nisciuno è fesso! pomigliano d'arco è come sesto san giovanni un paese a prevalenza comunista e il "pienone" lo fa solo un comunista!

zadina

Mar, 01/09/2020 - 11:05
Forse vendere le bibite allo stadio era il suo mestiere più adatto al personaggio, e poi ci lamentiamo che la nazione va in distruzione con questa gloriosa armata Branca Branca Leon Leon.

Calmapiatta

Mar, 01/09/2020 - 11:07
Certo che la piazza è deserta...stavano tutti su Russeau.....ah, ah, ah...immagine dell'inadeguatezza.
Ritratto di adl

adl

Mar, 01/09/2020 - 11:17
Questo vuol dire che sono rimasti solo 200 "poveri" ai quali il mago Giggino o farnesino non ha ancora abolito la povertà ???!!!

rossono

Mar, 01/09/2020 - 11:21
Bibitaro non devi allinearti solo al n. dei parlamentari europei,ma prima di tutto vi dovete allineare allo stipendio dei parlamentari delle altre nazioni.
Ritratto di 02121940

02121940

Mar, 01/09/2020 - 11:21
La piazza è vuota? Dalle foto non sembra, ma chi scrive ed era presente sa bene quello che dice, in ciò tutto il contrario di ciò che Luigino va dicendo in giro per il "bel paese".

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 11:49
Di maio si allinea ai 400 nominati imposti col taglio di Mussolini e porta la Cameta alla minore rappresentatività in Europa,,,,,,,,vergogna! Si vota No! Viva la Costituzione e la rappresentanza ! Si vota no!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:02
Si vota No alla grande bruttezza che ci ruba rappresentanza e sovranità popolare per un caffè annuo! si vota No!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:04
Caro di maio, ti si vota contro! Si vota No! Viva la Costituzione! Si vota No!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:06
Salvare la Costituzione e la rappresentanza! Si vota No alla stupidità grillina! Si vota No!
Ritratto di giovinap

giovinap

Mar, 01/09/2020 - 12:16
non condivido nulla dei 5 stelle, ma al referendum voterò e cercherò di far votare SI! i politici(specialmente quelli di mestiere come i comunisti)sanno di perdere alcune rendite di propri rappresentanti. il SI vincerà alla grande! quale costituzione, quella che da tutto il potere politico alla magistratura che al 90% è di sinistra? la costituzione italiana è un "bubbone" da azzerare e riscrivere qualcosa di veramente democratico!

ST6

Mar, 01/09/2020 - 12:32
Effetto RdC : stanno tutti ancora in vacanza, con i bonus pure. Ringraziamo Di Maio e Salvini per il loro clamoroso governo che tanto genialmente ha prodotto.

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:42
una ventina di persone...complimenti! si vota NO caro di Maio! Viva la Costituzione e la rappresentanza.Si vota NO!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:48
VIVA LA COSTITUZIONE,LA RAPPRESENTANZA E IL PARLAMENTARISMO! I 400 DEPUTATI LI IMPOSE GIA' UN TALE MUSSOLINI IN PIENO REGIME PER TRARNE VANTAGGIO POLITICO! VERGOGNA;ANCHE LO STESSO NUMERO DI DEPUTATI IMPOSTI DAL REGIME FASCISTA HANNO APPROVATO! VERGOGNA! SI VOTA NO! VIVA LA COSTITUZIONE!

Yossi0

Mar, 01/09/2020 - 12:49
forse non ci vanno perchè sbaglia i congiuntivi o fa confusione quando parla di geografia ? macché, visto che fra sei mesi arriveranno i soldi, promettesse un cospicuo aumento del reddito di cittadinanza o un milione di nuovi ministeriali e affini, e vedrete come la piazza s'interesserebbe a giggetto

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 12:51
i veri democratici amano la Costituzione e la rappresentanza e la sovranita' popolare che questa legge demenziale e pericolosa riduce ai minimi termini, favorendo involuzioni e capi partito che avranno in mano il parlamento di nominati e il paese! No a involuzioni autoritarie e eversive! Viva la democrazia. SI VOTA NO!

ziobeppe1951

Mar, 01/09/2020 - 12:51
Giovinappo ... ti rendo dotto..Sesto San Giovanni, non è più la stalingrado d’Italia da almeno un paio d’anni.. ora è in mano al centrodestra

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 13:17
il si al referendum sa' strapotere ai governi e capo partito, sottraendo rappresentanza e sovranita' popolare al popolo! SI VOTA NO!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 13:20
caro zingaretti, affidare la Costituzione alle promesse da marinaio di fico e di maio, per una legge elettorale(legge ordinaria), che qualunque maggioranza successiva potra' modificare, nel mentre si modifica invece la Costituzione.....non e' sbagliato, e' proprio da sciocchi! ripensaci come gran parte dei tuoi elettori e non solo loro! si vota NO!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 13:23
con 400 deputati, avremo il numero piu' basso di tutta Europa di rappresentanti alla Camera. No a sottrazione di rappresentanza e di sovranita' popolare a favore di capo partito e di nominati! No a involuzioni autoritarie! Si vota NO!Viva la Costituzione.
Ritratto di giovinap

giovinap

Mar, 01/09/2020 - 13:26
zipeppeniello1951, era per "simboleggiare" ti facevo più sveglio 'o zi!

ziobeppe1951

Mar, 01/09/2020 - 13:40
Giovinappo... ti facevo più dotto....

justic2015

Mar, 01/09/2020 - 13:51
Non avete capito non è stato pubblicato che il bibitaro andava in piazza per fare campagna elettorale altrimenti si doveva fare la fila per poterlo ascoltare di quante cose ottenuti dalle stelle.

OttavioM.

Mar, 01/09/2020 - 13:57
E pensare che solo 2 ANNI FA hanno preso il 33%, adesso grazie a gente come Fico e i fichi secchi che si sono spostati a sinistra se prendono il 3% è tanto.

sparviero51

Mar, 01/09/2020 - 13:59
MA NO ,ERA PER VIA DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE .PER QUESTO LA PIAZZA SEMBRAVA VUOTA !!!
Ritratto di 98NARE

98NARE

Mar, 01/09/2020 - 14:10
jaguar, lei ha perfettamente inquadrato la situazione, giu', solo una cosa volevano, soldi e in cambio nulla. Che miserie a zappare la terra in coppa a o VESUVIO li manderei altro che RDC.

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 14:10
Salvare la Costituzione! Votare No!

antoniopochesci

Mar, 01/09/2020 - 14:11
Te credo che la piazza era deserta: mancavano, perché al lavoro, i beneficiati del Reddito di Cittadinananza e i navigator
Ritratto di anticalcio

anticalcio

Mar, 01/09/2020 - 14:41
che ingrati i suoi coincittadini..dopo che ha fatto avere a tutti il reddito da poltrona,manco la gaccano

capi_tan_iglu

Mar, 01/09/2020 - 14:42
BEN GLI STA!

bernardo47

Mar, 01/09/2020 - 14:51
Bisogna votare No alla grande mistificazione grillina! Viva la Costituzione! Si vota e si fa votare No!
Ritratto di Azo

Azo

Mar, 01/09/2020 - 15:18
Dopo aver tradito coloro che lo hanno votato, cosa si aspettava??? Eppoi, cosa ha combinato di buono questo CAPETTO???

casela

Mar, 01/09/2020 - 15:24
Non ha più soldi da regalare, ora da pseudo ministro degli esteri sta spendendoli per corsi d'inglese e regalandoli a Tunisia etc.

poli

Mar, 01/09/2020 - 16:02
rocchino che fine ha fatto?

Gio56

Mar, 01/09/2020 - 16:30
bernardo47,abbiamo capito che voterà no.

Gio56

Mar, 01/09/2020 - 16:35
ST6,è un anno che non c'è più il governo gialloverde(a proposito se il rdc non stava bene al pd potevano toglierlo con un bel decreto di legge),ma questi giallorossi in un anno cosa hanno fatto?

La Germania e' candidata all'ottava bancarotta di stato ... pssssss ... non ditelo a nessuno, specialmente non alla Merkel e a Schaeuble ...

 

Geldanlage Staatsschulden

Deutsche haben mehr Pleiten hingelegt als Griechen

Leitender Wirtschaftsredakteur
Staatspleiten ausgewählter Länder und ihrer Vorgängerstaaten seit 1880
Staatspleiten ausgewählter Länder und ihrer Vorgängerstaaten seit 1880
Quelle: Infografik Die Welt
Schon in wenigen Tagen könnte Griechenland pleite gehen. Doch erst mit diesem Bankrott würde Athen mit Deutschland gleichziehen. Der Samurai-Bond spielt dabei eine entscheidende Rolle.

Manchmal hilft ein Blick in die Historie, um Vorurteile zu relativieren. Griechenland hat zwar nicht ohne Grund den Ruf als Serien-Pleitier. Schon in wenigen Tagen könnte das Land einen weiteren Staatsbankrott hinlegen – und der jüngste liegt erst drei Jahre zurück. Doch selbst dann käme das Land in seiner Geschichte auf „lediglich“ sieben Pleiten und würde damit zu einer anderen Nation aufschließen, die das Image des Verfechters von Haushaltsdisziplin hat: Deutschland – beziehungsweise Preußen – hat in den vergangenen zwei Jahrhunderten ebenfalls sieben Mal seine Gläubiger geprellt.

Zu Beginn des 19. Jahrhunderts ruinierten die Napoleonischen Kriege die Staatsfinanzen. Preußen erlebte in den Jahren 1807 und 1813 gleich zweimal kurz hintereinander einen Bankrott, ein weiterer folgte im Jahr 1850. Ein Jahrhundert später erfolgten die Staatsinsolvenzen abermals entlang von Wirtschaftskrisen und Kriegen.

In der Großen Depression kam Deutschland 1932 mit dem Schuldendienst in den Verzug, nach dem Ausbruch des Zweiten Weltkriegs 1939 wurden sämtliche Zahlungen ausgesetzt. Dazu entledigte sich Berlin über eine Hyperinflation im Jahr 1923 und eine Währungsreform 1948 eines Großteils seiner Schulden.

Griechenland droht die siebte Pleite seit 1800

Die Knackpunkte bei den Griechen-Verhandlungen

Die Verhandlungen zwischen dem griechischen Regierungschef Tsipras und den Gläubigern wurden nach zwei Stunden erneut vertagt. Auch die Euro-Finanzminister brachen ihr Treffen ohne Durchbruch ab.

Quelle: N24

Nun könnte Griechenland mit den Deutschen gleichziehen und seine siebte Pleite seit der Unabhängigkeit vom Osmanischen Reich im Jahr 1822 hinlegen. Selbst wenn Athen nach all den gescheiterten Krisen-Treffen eine Einigung mit den Kreditgebern in letzter Minute gelingt, braucht es eine Weile, bis die Hilfsgelder fließen.

Nicht nur das griechische Parlament muss dem Kompromiss zustimmen, auch viele nationale Parlamente der Euro-Staaten. Bis dann die ersten Gelder fließen, kann ein wichtiger Zahlungstermin verstrichen sein, was umso mehr gelten würde, wenn keine rasche Einigung gefunden wird.

Auslöser für den Bankrott dürften dann aber nicht die milliardenschweren Schulden beim Internationalen Währungsfonds (IWF) sein. Athen muss Ende des Monats gut 1,5 Milliarden Euro nach Washington überweisen. Ein Zahlungsverzug würde aber nicht unbedingt den Pleitefall auslösen, wie die führenden Ratingagenturen Standard & Poor’s und Moody’s immer wieder betont haben. Die Bonitätsprüfer werten nur nicht geleistete Verpflichtungen gegenüber privaten Gläubigern als Zahlungsausfall.

Am 14. Juli wird der Samurai-Bond fällig

Doch schon Mitte des Monats kommt dieser ultimative Pleitetest. Am 14. Juli steht nach Daten des Finanzdienstes Bloomberg eine 1995 in japanischen Yen begebene Anleihe zur Rückzahlung an. Umgerechnet 144 Millionen Euro muss das griechische Finanzministerium für das Samurai-Papier, wie die Yen-Anleihe im Branchenjargon genannt wird, berappen. Eine Nichtbedienung der Samurai-Bonds käme dem Staatsbankrott gleich, da es sich um eine von privaten Gläubigern gehaltene marktfähige Schuldverschreibung handelt.

Die nächste fällige griechische Staatsanleihe hat seit Jahresbeginn kräftig an Wert verloren
Die nächste fällige griechische Staatsanleihe hat seit Jahresbeginn kräftig an Wert verloren
Quelle: Infografik Die Welt

„Wenn der Samurai-Bond nicht zurückgezahlt wird, könnte das einen Dominoeffekt bei anderen Staatspapieren auslösen“, sagte Ryosuke Kaneko, Kreditanalyst bei Mizuho Securities, gegenüber Bloomberg. Wenn Griechenland die Zahlung an den IWF am Monatsende nicht leisten kann, dann „werden Marktteilnehmer beginnen, sich auf den Samurai-Bond als Auslöser zu konzentrieren“.

Wie groß das Pleiterisiko des Mittelmeerstaates inzwischen ist, offenbart der Kurs der Anleihe. Der Samurai-Bond notiert zwei Wochen vor der Rückzahlung bei 74 Prozent seines Nennwertes. Sprich: Investoren, die jetzt zugreifen, können im besten Fall binnen weniger Handelstage einen Gewinn von 26 Prozent einstreichen. Rechnerisch entspricht das einer Jahresrendite von unglaublichen 846 Prozent.

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Mit Tricks könnte Griechenland den IWF bedienen

Die Ratingagentur S&P hatte bereits Anfang Juni vor einem Zahlungsausfall gewarnt und ihre Bonitätsnote für Griechenland um eine Stufe auf „CCC“ gesenkt, acht Stufen unterhalb der Gütekategorie Investmentgrade und nur noch vier Stufen über dem Default, wie der Zahlungsausfall an den Märkten genannt wird. Zuvor hatte Athen eine Zahlung an den IWF auf Ende Juni verschoben, für S&P ein deutliches Zeichen für die finanziell angespannte Lage des Landes.

Bislang schauen sämtliche Experten auf die IWF-Zahlung Ende des Monats. Hier wurden bereits zahlreiche Optionen durchgespielt, wie Athen trotz des eng gestrickten Zeitplans pünktlich zahlen kann. So könnte ein Teil der Gewinne, welche die Europäische Zentralbank (EZB) mit dem Kauf von Griechenland-Anleihen gemacht hat, kurzfristig überwiesen werden.

Möglich wäre auch, dass die EZB die Obergrenze bei den kurz laufenden Schatztiteln lockert. Finanzminister Janis Varoufakis könnte dann weitere T-Bills an die einheimischen Banken verkaufen, die diese wiederum bei der Notenbank hinterlegen und zu Geld machen. Allerdings würde das dem Tatbestand der Staatsfinanzierung gleichkommen, was der EZB eigentlich untersagt ist.

„Auch im Fall einer etwaigen Einigung mit den Geldgebern würde die Aufmerksamkeit der Märkte sofort auf die technische Rückzahlung der anstehenden Schulden gelenkt werden“, sagt David Mackie, Stratege bei JP Morgan.

IWF könnte die Tilgung des Samurai-Bonds stoppen

Der Samurai-Bond hat bislang wenig Aufmerksamkeit erregt. Doch das wird sich ändern. „Sollte Griechenland die Zahlungen an den IWF nicht leisten, wird dem Land möglicherweise nicht gestattet, den Samurai-Bond zu tilgen“, sagte Mana Nakazora, Chef-Kreditstratege bei BNP Paribas gegenüber Bloomberg. „IWF oder EZB könnten eine Anordnung erwirken, die Zahlung zu stoppen.“

Dann hätte Hellas mit Deutschland gleichgezogen. In einer Hinsicht jedoch wird Griechenland schon jetzt dem Vorurteil als Serien-Pleitier gerecht. Seit seiner Unabhängigkeit im Jahr 1822 verbrachte das Land mehr als die Hälfte dieser Zeit im zahlungsunfähigen Stadium, Deutschland im gleichen Zeitraum nur 13 Proze

L'economia totalitaria

 

Privacy, il Garante sanziona Fastweb per 4,5 milioni di euro

L’authority ha sanzionato la compagnia telefonica per telemarketing aggressivo, cioè per aver trattato in modo illecito i dati personali di milioni di utenti per fare loro telefonate promozionali per servizi di telefonia e internet ed effettuate senza il loro consenso








telemarketing

Telemarketing aggressivo: il Garante privacy sanziona Fastweb per 4,5 milioni e mezzo di euro. Il provvedimento nei confronti della compagnia telefonica segue quelli già adottati nei confronti di Eni Gas e Luce, Tim, Wind Tre, Iliad Italia e Vodafone, che hanno comportato l’applicazione di sanzioni per un importo complessivo di circa 70 milioni di euro. L'authority per la privacy combatte il fenomeno delle chiamate promozionali indesiderate. L’Autorità ha ordinato a Fastweb il pagamento di una sanzione di oltre 4 milioni e 500mila euro per aver trattato in modo illecito i dati personali di milioni di utenti a fini di telemarketing. "Si conclude così una complessa attività istruttoria avviata a seguito di centinaia di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano continue telefonate promozionali di servizi di telefonia e internet offerti da Fastweb effettuate senza il loro consenso", si legge in una nota. "Gli accertamenti svolti dall’Autorità hanno evidenziato importanti criticità “di sistema”, riconducibili al complesso dei trattamenti effettuati da Fastweb nei confronti sia dell’intera base clienti della società, sia del più ampio ambito di potenziali utenti del settore delle comunicazioni elettroniche. Nel corso dell’istruttoria è emerso un allarmante ricorso all’utilizzo di numerazioni fittizie o non censite nel Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc). Tale fenomeno, come già evidenziato dall’Autorità, sembra essere riconducibile ad un “sottobosco” di call-center abusivi che effettuano le attività di telemarketing in totale spregio delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali. Ulteriori profili di violazione hanno riguardato la corretta gestione delle liste dei contatti, fornite a Fastweb da partner esterni, senza che questi ultimi avessero acquisito il consenso libero, specifico e informato degli utenti alla comunicazione dei propri dati.
Inadeguate sono risultate anche le misure di sicurezza dei sistemi di gestione della clientela. L’Autorità aveva infatti ricevuto numerose segnalazioni che riferivano di indebiti contatti da parte di sedicenti operatori Fastweb che cercavano di acquisire, tramite Whatsapp, i documenti di identità dei contraenti, probabilmente con finalità di spamming, phishing e per la realizzazione di altre attività fraudolente. Altre criticità sono state rilevate dal Garante nell’attività promozionale svolta da Fastweb in partnership con un altro soggetto per aver usato liste di clienti fornite da quest’ultimo senza consenso all’attività di marketing. Altre violazioni hanno riguardato procedure adottate per il servizio “Call me back” che hanno impedito agli utenti di prestare un consenso libero, specifico e informato e di disattivare il servizio in modalità automatizzata.
Tenuto conto degli illeciti riscontrati il Garante ha applicato una sanzione di 4.501.868,00 euro.
L’Autorità ha quindi ordinato a Fastweb di adeguare i trattamenti in materia di telemarketing in modo da prevedere e comprovare che l’attivazione di offerte e servizi e la registrazione di contratti avvenga solo a seguito chiamate effettuate dalla rete di vendita attraverso numerazioni telefoniche censite e iscritte al Roc. La società, inoltre, dovrà irrobustire le misure di sicurezza per impedire accessi abusivi ai propri database.
Fastweb infine non potrà più utilizzare i dati contenuti nelle liste anagrafiche fornite da partner terzi, senza che questi ultimi abbiano acquisito un consenso specifico, libero e informato dagli interessati alla comunicazione a terzi dei propri dati.

L'ambasciatore di Nessuno

 

Italy seeks UN probe into DRC envoy’s killing

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Italian Foreign Minister Luigi Di Maio addresses the Lower Chamber of Parliament on Monday’s killing in the Democratic Republic of Congo of the Italian ambassador Luca Attanasio, an Italian Carabinieri police officer and their driver, in Rome, Wednesday, Feb. 24, 2021. (Filippo Monteforte/Pool Photo via AP)

Italy said Wednesday it has asked the United Nations to launch an investigation into the killing of its ambassador to the Democratic Republic of Congo.

The envoy, Luca Attanasio, 43, died on Monday after a World Food Programme (WFP) convoy was ambushed in a dangerous part of the eastern DRC near the border with Rwanda.

Attanasio’s Italian bodyguard and a Congolese driver were also killed.

“We have formally asked WFP (World Food Programme) and the UN to open an investigation to clarify what happened, the reasons behind the security arrangements used and who was responsible for these decisions,” Italian Foreign Minister Luigi Di Maio told parliament.

Di Maio’s comments came the morning after the bodies of the two Italians were returned by military plane to Rome.

“We expect, in the briefest possible time, clear and exhaustive answers,” Di Maio said.

On Monday, the DRC’s interior ministry blamed the killings on the Democratic Forces for the Liberation of Rwanda (FDLR), a Rwandan Hutu rebel group.

But the FDLR rejected the allegation and instead blamed the Rwandan and DRC militaries.

Di Maio said the party was relying on UN protocol during the trip from the capital Kinshasa to Goma, some 2,500 kilometers (1,550 miles) east, but that Attanasio had “full power” to decide how and where to move within DRC.

“The mission took place at the invitation of the United Nations. So even the car journey took place within the organizational framework set up by the World Food Programme,” Di Maio said.

Di Maio said a team of Italian police had already been dispatched to the DRC for an initial investigation and others would follow.

In addressing the Chamber of Deputies, Di Maio provided preliminary details of how the attack on the two vehicles unfolded in the mountainous, thickly forested area about 25 kilometers from Goma, between 10:00 am and 11:00 am local time.

Six attackers “allegedly forced the vehicles to stop by placing obstacles on the road and firing several shots from small arms in the air,” Di Maio said.

Although the sound of gunfire attracted park rangers from the nearby Virunga National Park, a wildlife reserve, and army soldiers, the attackers ordered the members of the convoy out of the vehicles and into the bush, Di Maio said, citing information from the governor of North Kivu.

“The governor added that in order to force their victims to leave the road and enter the bush, the assailants killed the WFP driver,” he said.

“According to initial reconstructions of the WFP, the assailants then drove the rest of the members into the forest.”

Upon the arrival of the armed park rangers at the site, the attackers “opened fire on the (bodyguard) soldier, killing him, and on the Italian ambassador, seriously wounding him”, Di Maio added.

Attanasio was later evacuated to a hospital in Goma, where he died.

The office of DRC President Felix Tshisekedi said Wednesday that all diplomats in the country will from now on be obliged to “report any movement within the country to the government”.

The decision to inform DRC’s foreign affairs ministry about diplomatic travel came after the interior ministry on Monday said security services and provincial authorities had not been informed in advance of Attanasio’s trip.

But the WFP said the road on which the attack occurred had previously been cleared for travel without security escorts.

TRA CRIMINALI POLITICI SE LA INTENDONO PERFETTAMENTE

 

Borrell, 'a Roma per parlare di Libia, Turchia e Russia'

l'Italia continui ad impegnarsi su Libia e Sahel

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - "Quella in Italia è una visita breve, ma arriva in un momento importante. Perché celebriamo il primo anniversario dell'Operazione Ue Irini," che è legata alla questione libica, "che sta andando bene. Con Guerini e Di Maio parleremo di questo, ma anche di Turchia e Russia, che saranno le questioni più importanti" di politica estera "al prossimo Consiglio europeo. "Sarà interessante vedere quale sia la posizione italiana". Così l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, in un'intervista all'ANSA, prima di partire per Roma.

"Sulla Libia l'Italia ha una voce importante in Ue. Chiederò all'Italia di continuare ad impegnarsi per la Libia ed il Sahel". ha detto Borrell "importante giocato dall'Italia per l'operazione" Irini guidata dall'ammiraglio Fabio Agostini, aggiungendo: "L'Onu ha appena pubblicato la relazione del comitato di esperti, che evidenzia l'importanza dell'operazione e allo stesso tempo dice che la violazione dell'embargo delle armi continua da entrambe le parti. E' una ragione in più per dispiegare missioni come Irini". 

 "La nuova leadership in Libia è una chiara opportunità per avanzare verso la pace, che dobbiamo continuare a sostenere. Credo che ora ci sia una speranza, che sei mesi fa non esisteva", ha evidenziato Borrell. "In Libia gli europei pagano il prezzo delle loro divisioni, perché purtroppo in passato gli Stati Ue non sono stati tutti sulla stessa linea.

Ora" col percorso lanciato a Berlino "lo siamo. Parliamo in coro e l'Italia ha una voce importante in questo coro" Borrell ha quindi ricordato che l'operazione Irini "è il contributo più grande per il controllo sull'embargo delle armi alla Libia. Nessuno fa più dell'Ue. Forse non è abbastanza, ma noi europei con questa missione siamo gli unici a preoccuparci dell'embargo Onu sulle armi".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Ultimo aggiornamento:

IL "MINISTRO" DEGLI ESTERI DEL WYOMING ATTENDE ORDINI, MA NON DA DRAGHI

 

Commenti

Più realista del re, Di Maio resta in Afghanistan

Italia-Usa. Il ministro degli Esteri italiano si allinea alla posizione degli Stati uniti prima ancora di conoscerla. «Ce ne andremo da Kabul, il problema è solo quando ce ne andremo»

Il presidente afghano Ashraf Ghani, al centro, con la delegazione del segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, al palazzo presidenziale di Kabul

Il presidente afghano Ashraf Ghani, al centro, con la delegazione del segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, al palazzo presidenziale di Kabul

Biden vuole fare le valigie e lasciare l’Afghanistan, anche se con qualche mese di ritardo sul previsto. Di Maio, ignaro del contesto e delle scelte Usa, si dice pronto a un ulteriore impegno.

Sono i rischi di chi è più realista del re. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si allinea infatti alla posizione degli Stati uniti prima ancora di conoscerla. Mercoledì, nella seconda giornata di incontro dei ministri degli Esteri nella sede generale della Nato a Bruxelles, Di Maio ha «confermato l’impegno dell’Italia in Afghanistan». Peccato che neanche l’amministrazione Biden sappia cosa intenda fare nel Paese. Biden ha parlato in modo meno sibillino del solito solo ieri pomeriggio, e senza fornire elementi certi, anche se molto indicativi.

Da settimane è in corso infatti una revisione del dossier-afghano, come spiegato dallo stesso segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che martedì a Bruxelles ha invocato la necessità di «rivitalizzare» l’Alleanza atlantica. Quanto all’Afghanistan, ha ricordato che è in corso una revisione del dossier lasciato in eredità da Trump. Il tempo stringe. Mancano poche settimane all’1 maggio 2021, data entro la quale tutte le truppe Usa vanno ritirate dal Paese, come recita l’accordo bilaterale firmato a Doha nel febbraio 2020 tra l’inviato americano, Zalmay Khalilzad, e il numero due dei Talebani, mullah Baradar. Oggi in Afghanistan ci sono circa 3500 soldati a stelle e strisce (i dati ufficiali dicono 2500, ma il New York Times pochi giorni fa ne ha “scovati” altri 1000), parte dei circa 10mila soldati della Nato, tra cui 800 italiani circa. Le decisioni dell’amministrazione Biden coinvolgeranno tutti i soldati, anche gli italiani.

Al ministro degli Esteri Di Maio sembra andar bene qualunque soluzione, pare di capire. Sempre sugli attenti: sia che Biden decida di rispettare l’accordo con i Talebani, sia che, come suggerito ieri, cerchi di prolungare di qualche mese il ritiro completo per incassare qualche risultato sul fronte negoziale tra Talebani e Kabul. Nella conferenza stampa di ieri alla Casa Bianca, Biden ha dichiarato che «per ragioni tattiche, sarà difficile rispettare la scadenza dell’1 maggio», pur ribadendo che non vuole«rimanere lì troppo a lungo». Per poi aggiungere: «Ce ne andremo, il problema è quando ce ne andremo».

Biden non la dice tutta. Ha criticato l’accordo con i Talebani voluto da Trump, ma il predecessore ha soltanto avviato e accelerato quel disimpegno invocato dallo stesso Biden a partire dal 2008-2009. Partito da posizioni interventiste, ha poi criticato l’approccio di contro-insorgenza dei generali Stanley McChrystal e David Petraeus, così come l’aumento (surge) di 100mila truppe tra il 2009 e il 2012. Un orientamento ribadito ieri: nel 2022 continueranno a esserci truppe americane in Afghanistan? «Non riesco a immaginarmelo», ha detto.
Chissà su quali elementi avrà modellato la posizione dell’Italia il ministro Di Maio. Saranno forse bastate le rassicurazioni di Antony Blinken, che a Bruxelles ha dichiarato: «Siamo arrivati insieme, abbiamo aggiustato la rotta insieme e quando il tempo sarà giusto ce ne andremo insieme». Parole simili a quelle adottate il 18 febbraio, nel corso della riunione dei ministri della Difesa della Nato, dal segretario generale Jens Stoltenberg: «Nessun alleato vuole restare in Afghanistan più del necessario, ma non ce ne andremo prima che i tempi siano giusti».

 

Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio (Ap)

 

Giusti per fare cosa? Di Maio non sembra esserselo chiesto. Né sembra aver tratto giovamento dalla lettura dei cosiddetti Afghanistan Papers. Più di 2mila pagine – ottenute dal Washington Post tramite il Freedom of Information Act e dopo tre anni di battaglie legali e due ricorsi alla Corte federale – con la trascrizione di appunti e interviste con 428 persone direttamente coinvolte nella guerra, tra diplomatici di alto livello e generali. Duemila pagine, venti anni di frottole: «Facciamo progressi», «netto miglioramento», «questo è l’anno chiave», erano le dichiarazioni ufficiali. Si trattava di vere e proprie manipolazioni della realtà. Perché la guerra afghana è persa da tempo.

Mentre l’amministrazione Biden cerca di uscire dal vicolo cieco con un’offensiva diplomatica rischiosa, perché basata ancora una volta sul calendario americano e non sulle esigenze afghane, forzando la nascita di un governo a interim che rischia di saltare in pochi mesi, il ministro degli Esteri Di Maio, anziché dirsi più realista del re, potrebbe farsi promotore di un’iniziativa diplomatica in Europa. Che sposti l’attenzione dal ritiro delle truppe – inevitabile, che qualcuno lo dica a Di Maio – alla questione politica più rilevante: in che modo l’Italia e l’Unione europea intendono continuare a sostenere uno dei Paesi economicamente e istituzionalmente più fragili al mondo? O varrà forse il vecchio adagio per cui ritirate le truppe viene chiuso il dossier, e che le afghane e gli afghani si arrangino?

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06/02/2021 Roma,Arrivi alla Camera dei Deputati per le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato nella foto Davide Casaleggio
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  • L’evento di ieri appare come il punto alla fine della lunga parabola del figlio di Gianroberto Casaleggio che, dopo aver lavorato al suo fianco per molti anni, ha ereditato la gestione di Rousseau.
  • Il patto del 2017, cucito su misura di Di Maio e Casaleggio, è sembrata la mossa perfetta per assicurare al presidente di Rousseau una centralità inattaccabile, considerato che il garante dal lato politico sembrava essere destinato a restare in carica per un tempo piuttosto lungo.
  • Resta da vedere che ruolo proporrà (ammesso che accada, considerata l’opposizione totale dei gruppi parlamentari) a Rousseau il neocapo del Movimento Giuseppe Conte e quanto Casaleggio, dal canto suo, sia disposto ad accettare una riduzione del suo potere.

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020 C.A. deputato Luigi di Maio sia nella sua funzione di deputato sia nella sua funzione di ministro degli esteri ...