L’urlo di speranza dell’Avv. Holzeisen (VITA) ▷ “Abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente"

 

L’urlo di speranza dell’Avv. Holzeisen (VITA) ▷ “Abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente”

L’Avvocatessa Renate Holzeisen ha deciso di candidarsi con VITA, la formazione nata su iniziativa dell’Onorevole Sara Cunial con l’obiettivo di eliminare la dittatura sanitaria e tutte le limitazioni della libertà che questa comporta. Come molte altre forze politiche, anche VITA si scontra con l’imposizione dell’obbligo di raccolta delle firme, in un agosto torrido che di certo non favorisce l’affluenza ai banchetti.

L’idea di Holzeisen è molto chiara e parte da un ideale di ‘Costituzione’ che a oggi, per l’avvocatessa, si è smarrito: “I nostri Padri Costituenti provenivano da diverse aree politiche ma avevano tutti a cuore i principi fondamentali che poi sono confluiti nella nostra Costituzione. Noi adesso abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente e spero che gli italiani scelgano quelle formazioni che in uno spirito democratico lottino effettivamente per far rivivere la nostra bellissima Costituzione”.

Tutte le denunce contro Conte: dall’epidemia colposa alla violazione della Costituzione

Tutte le denunce contro Conte: dall’epidemia colposa alla violazione della Costituzione

 

di Luca Marcolivio

Avvocato degli italiani o avvocato dei poteri forti? Una cosa è certa: tra le categorie che stanno dando più filo da torcere a Giuseppe Conte ci sono i suoi colleghi giuristi e avvocati. Sarebbero oltretutto almeno un migliaio i cittadini che avrebbero denunciato il premier per attentato alla Costituzione, attraverso l’uso disinvolto dello strumento del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM).

A farsi portavoce della class action contro Giuseppe Conte è l’avvocato Edoardo Polacco, che ha annunciato ricorso al TAR contro i DPCM e contro alcune ordinanze regionali emanati nel corso dell’emergenza sanitaria. “La nostra nazione ha bisogno di affermare il diritto al lavoro, al movimento, all’istruzione e anche alla libertà di culto. È l’ora di alzare la testa”, ha dichiarato l’avvocato Polacco.

I giudizi negativi sulla legittimità dei DPCM contiani sono sostenuti anche da costituzionalisti di rinomata fama e opinioni politiche assolutamente trasversali. Tra questi il presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, che ha rimarcato: “Un atto amministrativo che viene preso dal Presidente del Consiglio dei ministri da solo, senza alcun controllo, non passa dal Presidente della Repubblica per la promulgazione, non passa per il Consiglio dei Ministri che vengono esautorati, compreso il ministro della Sanità. Tutto questo è contro la Costituzione”. Baldassarre ha quindi rincarato la dose: “Ci lamentiamo che Orban fa il dittatore all’interno di un Paese della comunità europea, ma se noi facciamo la stessa cosa poi non possiamo dire che Orban è un’autorità contro la democrazia. Se si fa la stessa cosa che fa Orban evidentemente dobbiamo solo stare zitti”.

Sabino Cassese, giudice emerito della Consulta e uomo da sempre identificato con la sinistra, ci va giù ancora più duro: “Il primo decreto era fuori legge. Poi è stato corretto il tiro con il secondo decreto legge, che smentiva il primo, abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi. C’è taluno che ha persino dubitato che abbiano fatto studi di giurisprudenza”.

È di alto tradimento l’accusa dell’avvocato Cesare Peluso, il quale, traendo spunto dalle dichiarazioni dello stesso Cassese, individua un’ulteriore irregolarità: “Quello che sta accadendo con la pandemia da coronavirus – ha dichiarato Peluso – non è equiparabile a una guerra. Pertanto non doveva essere applicato l’articolo 78 della Costituzione bensì l’articolo 117. Gli atti e i provvedimenti dovevano quindi essere presentati dal presidente della Repubblica e non dal premier. Conte è un professore universitario e non può non saperlo”.

Più pacate ma non meno incisive, vista la carica ricoperta, sono state le osservazioni della presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, che, senza nominare il premier né il governo, ha sottolineato che la Costituzione “non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali” ma implica la “leale collaborazione” in qualunque circostanza tra tutte le istituzioni, a partire da “Parlamento, Governo, Regioni, Giudici”. Parole che sono state interpretate da taluni come un’implicita critica a Conte, sebbene questo approccio sia stato seccamente smentito dalla stessa presidente della Consulta. Al di là delle dichiarazioni ufficiali e della prudenza istituzionale, tuttavia, la coincidenza è quantomeno significativa.

Un altro “filone” di accuse a carico del premier che sta risultando particolarmente fecondo in queste settimane è quello per epidemia colposa. In questo ambito, la denuncia più clamorosa è quella dell’avvocato Carlo Taormina , presentata alla Procura di Roma, in cui si parla esplicitamente by “strage colposa di stato”, provocata da “gravissime condotte omissive messe in atto dai nostri governanti e dai consulenti che li hanno assistiti”. L’auspicio di Taormina è che si faccia luce sulle centinaia, forse migliaia di persone morte in casa per mancato soccorso o, in altri casi, ricoverate ma “lasciate morire” senza accesso a respiratori o a terapia intensiva, per lasciare il posto a pazienti più giovani o meno gravi.

La denuncia contro Giuseppe Conte da parte dell’avvocato Sandro Giustozzi è stata sporta a seguito della morte per polmonite da coronavirus di un suo assistito all’ospedale di Macerata. Secondo il legale, il governo avrebbe lesinato di “adottare le necessarie e dovute cautele” in previsione di un arrivo della pandemia già a gennaio, dai presìdi necessari al blocco dei voli anche indiretti dalla Cina.

Analoghe le accuse dell’avvocato Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, consigliere di Zona a Milano 1, che ha incluso nella sua denuncia anche il Ministro della Sanità, Roberto Speranza. Secondo Berni Ferretti, i presupposti per l’epidemia colposa ci sono tutti: rapidità della diffusione, diffusibilità a un numero indeterminato e notevole di persone, ampia estensione territoriale e diffusione del male. A sostegno della sua accusa, il legale milanese fa sue le affermazioni del rappresentante italiano presso l’OMS, Walter Ricciardi, che, a suo tempo, aveva lamentato la mancata messa in quarantena degli sbarcati dalla Cina e l’impossibilità di “tracciare gli arrivi”, non essendo stato impedito l’arrivo di voli indiretti sempre dalla Cina.

A Sanremo, Alessandro Condò e Alberto Pezzini, due esponenti di “Civiltà Liberale”, già candidati sindaci, hanno anch’essi denunciato il premier per epidemia colposa, non avendo impedito il regolare svolgimento dell’ultimo Festival della Canzone Italiana (4-8 febbraio 2020), “con migliaia di persone che si sono accalcate nel pieno centro della città”, nonostante la delibera con cui il governo, a fine gennaio, aveva previsto la “necessità di una assunzione di iniziative straordinarie ed urgenti per la collettività sul territorio nazionale”.

Il gran numero di accuse giunte alle procure in tutta Italia contro Giuseppe Conte probabilmente finirà in una bolla di sapone. Altrettanto facilmente potrebbero venire derubricate a complotto politico-giudiziario contro il premier. L’impressionante quantità di fascicoli a carico di Conte, tuttavia, dovrebbe far riflettere anche i suoi sostenitori. Davvero niente male per un rinomato giurista qual è il premier…

Saggista e giornalista professionista, è accreditato alla Sala Stampa della Santa Sede dal 2011. Direttore del webmagazine di informazione religiosa "Cristiani Today", collabora con "La Nuova Bussola Quotidiana" and "Pro Vita & Famiglia". Dal 2011 al 2017 è stato caporedattore dell’edizione italiana di "Zenit".

GIUSEPPE CONTE INDAGATO A TRENTO PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE, ABUSO D’UFFICIO E VIOLENZA PRIVATA

 

GIUSEPPE CONTE INDAGATO A TRENTO PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE, ABUSO D’UFFICIO E VIOLENZA PRIVATA

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è indagato, dalla Procura di Trento, per una serie di reati collegati alle decisioni del lockdown nazionale.

Il prossimo 17 Novembre lo attenderà la giudice per le indagini preliminari Claudia Miori, chiamata a decidere se mandarlo a processo o no per tutto quello che il premier ha combinato tra pandemia e lockdown.

Il presidente del Consiglio è infatti formalmente indagato per attentato alla Costituzione (articolo 283 del codice penale), abuso d’ufficio (art. 323) e violenza privata (610). A Trento sapremo se il premier andrà a processo per aver tenuto in ostaggio il popolo italiano.

Referendum svizzero respinge la legge federale che avrebbe voluto introdurre l'identita' digitale facendola gestire a banche ed assicurazioni

Referendum svizzero respinge la legge federale che avrebbe voluto introdurre l'identita' digitale facendola gestire a banche ed assicurazioni

https://www.globalresearch.ca/open-letter-swiss-federal-council-digital-identity-absolute-total-control-via-qr-code/5790149

https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

https://t.me/NWOLiberationArmy

https://t.me/costituentepermanente

https://t.me/partitodeglitalianiallestero

https://t.me/abrogareiltrattatodelquirinale

https://t.me/endnospeechpolicyonpublictranspo

Non c'e' limite alla stupidita' degli italiani? Lo Stato Teocratico Antartico di San Giorgio

Non c'e' limite alla stupidita' degli italiani? Potranno mai imparare a governare se' stessi senza essere fascisti?

https://www.ilsussidiario.net/news/stato-teocratico-antartico-di-san-giorgio-cose-truffa-ex-generale-tra-30-indagati/2391156/

https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

https://t.me/NWOLiberationArmy

https://t.me/costituentepermanente

https://t.me/partitodeglitalianiallestero

https://t.me/abrogareiltrattatodelquirinale

https://t.me/endnospeechpolicyonpublictranspo

La corte costituzionale federale tedesca approva l'obbligo vaccinale per il morbillo

La corte costituzionale federale tedesca approva l'obbligo vaccinale per il morbillo.

https://www.faz.net/aktuell/politik/inland/masern-impfpflicht-fuer-kinder-ist-verfassungsgemaess-18252253.html

Sembra niente, no? Ed invece e' la fine che si avvicina sempre di piu'.

Comincia a balenare in testa a qualcuno perche' E' NECESSARIO ED INEVITABILE fondare uno stato, il Libero Stato del Popolo Italiano?

Solo un vero stato e' in grado di difendere la popolazione, le famiglie, i lavoratori da questo attacco trasversale da parte di una setta che ha infiltrato tutte le istituzioni politiche del mondo.

Solo un vero stato e' in grado di condannare in contumacia gente come Schwab e di arrestarlo in extraordinary rendition.

Solo un vero stato e' in grado di creare le condizioni per la sopravvivenza e per la vita di chiunque si rifiuti di essere sottoposto a questi trattamenti genetici obbligatori.

https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

https://t.me/NWOLiberationArmy

https://t.me/costituentepermanente

https://t.me/partitodeglitalianiallestero

https://t.me/abrogareiltrattatodelquirinale

https://t.me/endnospeechpolicyonpublictranspo

PERCHE' IL LIBERO STATO DEL POPOLO ITALIANO?

Solo uno stato, uno stato vero, un altro stato: IL LIBERO STATO DEL POPOLO ITALIANO, e' in grado di difendervi da questa setta di psicopatici assassini, truffatori, ricattatori ed ipocriti:

https://thenewamerican.com/wef-advisor-we-dont-need-majority-of-world-population/

Lo dovete creare voi.

Non verra' nessuno a liberarvi stavolta.

Neanche gli alieni.

https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

https://t.me/NWOLiberationArmy

https://t.me/costituentepermanente

https://t.me/partitodeglitalianiallestero

https://t.me/abrogareiltrattatodelquirinale

https://t.me/endnospeechpolicyonpublictranspo

WEF IS A TERRORIST ORGANIZATION

WEF IS A TERRORIST ORGANIZATION

https://www.weforum.org/topics/agriculture-food-and-beverage/



CHI ANCORA SOPRAVVIVE SPERANDO, MORIRA' CAGANDO

CHI ANCORA  SOPRAVVIVE SPERANDO, MORIRA' CAGANDO.

E' GIA' TROPPO TARDI: I GIOCHI SONO STATI FATTI ANNI FA E SOLO AZIONI DECISE COME IN UCRAINA POSSONO BLOCCARLI. BLOCCHIAMOLI PER UNO STATO PIU' DEMOCRATICO DELLA (EX) REPUBBLICA ITALIANA. NON DOBBIAMO SCHIERARCI CON NESSUNA FORZA NEOTOTALITARIA, NON IMPORTA DI QUALE COLORE. DOBBIAMO PUNTARE AD UN'ITALIA LIBERA IN GRADO DI DIFENDERE LA SUA LIBERTA' DA QUALSIASI ATTACCO INTERNO ED ESTERNO.

https://www.infowars.com/posts/russia-warns-of-direct-military-clash-with-us-2/

ESERCITO DI LIBERAZIONE DALL'NWO/GR ADESSO!

ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE DEL POPOLO ITALIANO ADESSO!

 https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

Big Pharma, le Foundations, la maggior parte delle organizzazioni internazionali, a cominciare dalla WHO alla UE, non sono altro che organizzazioni criminali al servizio di organizzazioni terroristiche, che si servono di "pandemie" per imporre uno stato mondiale criminale

 Big Pharma, le Foundations, la maggior parte delle organizzazioni internazionali, a cominciare dalla WHO alla UE, non sono altro che organizzazioni criminali al servizio di organizzazioni terroristiche, che si servono di "pandemie" per imporre uno stato mondiale criminale:

CRIMINALE COME QUELLO ITALIANO.

https://www.marketwatch.com/press-release/ebola-vaccine-market-size-share-growth-trend-analysis-opportunities-landscape-segmentation-and-forecast-to-2028-2022-07-24?mod=search_headline

L'alternativa la dovete creare voi da soli.

Non verra' nessuno a liberarvi stavolta.

Neanche gli alieni.

https://t.me/EsercitoLiberazioneNWOGreatReset

https://t.me/NWOLiberationArmy

https://t.me/costituentepermanente

https://t.me/partitodeglitalianiallestero

https://t.me/abrogareiltrattatodelquirinale

https://t.me/endnospeechpolicyonpublictranspo

GLI USA SONO TRA L'INCUDINE E IL MARTELLO: SE NON FANNO LA GUERRA, FALLISCONO; SE FANNO LA GUERRA, FALLISCONO

 

La Cina vende titoli di Stato Usa: incassati 113 miliardi di dollari in 7 mesi

successo americano

A Pechino, mentre aumentano le tensioni con Washington, diventa sempre più evidente la frattura tra le prime due economie al mondo, che ora continua con la dismissione dei titoli di Stato USA. Secondo l’ultimo dato del Dipartimento del Tesoro Usa nel mese di giugno, la somma di Treasury detenuta dalla Cina si è assestata a 967,8 miliardi di dollari. A maggio era stata superata al ribasso la soglia psicologica dei 1.000 miliardi di dollari. Nel 2015, ad esempio, la Cina deteneva circa 1.500 miliardi di debito americano.

Le tensioni si notano anche per il fatto che grandi aziende statali cinesi stanno lasciando Wall Street. I colossi China Life Insurance, PetroChina, China Petroleum & Chemical, Aluminium of China e Sinopec Shanghai Petrochemical annunciano che abbandoneranno la Borsa di New York.

Titoli di Stato Usa

La Cina ha tagliato le partecipazioni in titoli del tesoro statunitense per il settimo mese consecutivo a giugno. Questa mossa vuole consentirle un maggiore margine di manovra nella copertura dei rischi a causa delle crescenti tensioni tra i due Paesi. A pesare su queste decisioni ha contribuito l’atteggiamento degli Usa verso Taiwan, l’isola autogovernata che La Cina considera parte del suo territorio.  https://tg24.sky.it/economia

MUSICA SOLO CON IL GREEN PASS: "Covid, studio: sotto accusa cantanti e strumenti a fiato"

 

Covid, studio: sotto accusa cantanti e strumenti a fiato

strumenti a fiato

Tempi duri per gli ‘ottoni’, in pandemia. Dopo che diversi studi – e anche episodi di focolai all’interno di cori e ensemble famosi – hanno evidenziato un maggior rischio di contagio Covid fra le ‘ugole’ di professione, anche gli strumenti a fiato sono finiti fra i sospettati, come potenziali ‘super spreader’, e le orchestre si sono dovute riorganizzare secondo una logica ‘virus free’, affrontando una preoccupazione in particolare: trombe, corni, sassofoni, clarinetti sono vettori di contaminazione attraverso la dispersione di aerosol? La scienza oggi spezza una lancia in loro favore.

Un team di scienziati dell’Università della Pennsylvania ha lavorato con i musicisti della Philadelphia Orchestra per provare a capire quanto aerosol viene prodotto e disperso (fino a che distanza) dagli strumenti a fiato. Tracciando il percorso con l’aiuto del laser, gli autori sono arrivati a una conclusione: “Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la quantità di aerosol prodotta” con gli strumenti a fiato “sia della stessa gamma del parlato normale”, spiega Paulo Arratia, dell’Università della Pennsylvania, autore dello studio pubblicato su ‘Physics of Fluids’. “Mi aspettavo velocità di flusso e concentrazioni di aerosol molto più elevate”.

Gli esperti hanno caratterizzato il flusso e tracciato con il laser le particelle della nebbiolina emessa nell’aria; hanno anche misurato la concentrazione di aerosol da strumenti a fiato – come la tuba suonata dalla musicista Carol Jantsch – con un contatore di particelle. Quindi hanno combinato queste due misurazioni e sviluppato un’equazione per descrivere la dispersione dell’aerosol, in cui la velocità dell’aerosol diminuisce con la distanza dallo strumento. L’idea era quella di aiutare a determinare la distanza percorsa dagli aerosol misurando la velocità del flusso in uscita. Risultato: gli aerosol emessi dagli strumenti a fiato condividevano appunto una concentrazione e una distribuzione delle dimensioni comparabili ai normali ‘eventi’ vocali e respiratori. In altre parole: suonare la tromba o parlare non fa differenza in termini di dispersione di aerosol. E, anzi, uno starnuto è peggio.

Quello affrontato dagli scienziati potrebbe apparire a uno sguardo distratto un problema di minima importanza. Ma in realtà l’impatto di Covid-19 nel mondo della musica è stato significativo: durante la pandemia molti eventi dal vivo e festival musicali sono stati posticipati e cancellati per proteggere il pubblico e i musicisti. Quando sono riprese le esibizioni, molti gruppi hanno dovuto adattare repertori, privilegiando ad esempio gli archi, modificare il numero di musicisti e le loro posizioni – in particolare i fiati – negli auditorium. “Idealmente, i musicisti si sarebbero seduti uno vicino all’altro per dare vita al suono migliore, ma un tale arrangiamento è diventato un problema durante la pandemia”, sottolinea Arratia.

Nello studio, le misurazioni del flusso hanno mostrato che le velocità del getto di uscita dagli strumenti a fiato sono molto inferiori rispetto a quelle di episodi di tosse e starnuti. Per la maggior parte degli strumenti, la lunghezza massima del decadimento del flusso di particelle emesse è inferiore a 2 metri dall’apertura dello strumento. Di conseguenza, concludono gli autori, i musicisti che suonano strumenti a fiato dovrebbero stare a 6 piedi di distanza (circa 1,8 metri), così come raccomandato in generale alle persone per limitare il rischio contagio. I ricercatori esamineranno adesso la contaminazione attraverso la dispersione dell’aerosol da un punto di vista ‘collettivo’, per capire quanto aerosol e flusso vengono prodotti dall’intera orchestra che suona insieme. “Si spera – conclude Arratia – che questo lavoro possa guidare i funzionari sanitari a sviluppare protocolli per eventi musicali dal vivo e sicuri”.  ADNKRONOS

Abbiamo rischiato la guerra al largo della Puglia: la portaerei Truman bloccata dall’incursione di almeno tre navi russe

 

Home / NEWS / Abbiamo rischiato la guerra al largo della Puglia: la portaerei Truman bloccata dall’incursione di almeno tre navi russe

Abbiamo rischiato la guerra al largo della Puglia: la portaerei Truman bloccata dall’incursione di almeno tre navi russe

La Russia sfida la Nato nel suo bacino più grande in Europa, il Mediterraneo. Come racconta Repubblica qualche settimana fa siamo andati vicinissimi a uno scontro durissimo tra la marina americana e quella russa. Lo scenario della tensione è stato l’Adriatico. A quanto pare la portaerei Truman, l’ammiraglia della flotta Nato nel Mediterraneo sarebbe stata “bloccata” da una nave russa, la “Varyag” e da un caccia “Ammiraglio Tributs”.

Una manovra a tenaglia per controllare a distanza coi radar puntati gli spostamenti della nave americana. Un gesto che ha creato parecchia tensione proprio nel mare di casa nostra. A quanto pare a mettere in atto la manovra c’era anche una terza unità, il “Vasily Tatishchev“, un battello spia in grado di intercettare le comunicazioni radio e gli impulsi dei sensori. Il compito del battello era quello di registrare le reazioni della Nato alle incursioni della nave russa e del caccia. Il tutto per contraollare il varco tra lo Ionio e l’Adriatico. E a largo di Santa Maria di Leuca si sarebbero trovati di fronte il “Varyag” e l’incrociatore americano “Forrest Sherman”.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Un’operazione che è rimasta segreta fino ad oggi. L’incursione è stata rivelata dal sito “The Ship Yard Naval Consultancy”. Le unità russe da qualche giorno sarebbero sparite, ma c’è il sospetto che ancora una, magari col supporto di un sottomarino sia ancora nelle nostre acque. Intanto ieri gli aerei di ricognizione italiani sono tornati a sorvegliare il mare tra la Calabria e la Grecia, segno questo di una tensione crescente proprio davanti alle coste di casa nostra.

Fyodor Lukyanov: Collapse of the 20th century order means the world is in a very dangerous place

 

Fyodor Lukyanov: Collapse of the 20th century order means the world is in a very dangerous place

Today's crises show that old agreements have reached their expiry date
Fyodor Lukyanov: Collapse of the 20th century order means the world is in a very dangerous place

Taiwan has been in the global spotlight this month. More specifically, attentions are fixed on US-China relations in connection with the confusing and ambiguous interpretation of the island's status. This fudge has underpinned the interaction between Washington and Beijing for 50 years.

The agreement to combine the legal (Taiwan is a province of China) and de facto (Taiwan is an independent territory) state of affairs was an elegant innovation in the early 1970s. It paved the way for the development of very intensive relations between the two giant powers, first politically and then economically. The premise was a tacit agreement on the strange nature of the island's borders – real and imaginary at the same time. Now the time has come when the agreement is no longer valid.

The whole history of international relations is about one side establishing borders and another trying to cross them. Both literally and figuratively.

There has been no century when borders have remained immutable, at least in the spaces where international politics were concentrated at the time. And it is clear that redrawing the dividing lines has never been without the use of force, sometimes on a very large scale.

The end of the twentieth century gave the impression – or the illusion – that geopolitical customs had changed. The previous 100 years were turbulent, including world wars and decolonisation – with the formation of dozens of new states. By the 1970s, however, there was a relative balance. The colonial empires came to terms with their own and others' borders. In Europe, the centre of political tension, an agreement was reached, the expression of which was the Helsinki Final Act. This was in fact a division of spheres of influence between the USSR and the USA, with the recognition of existing borders – formal (state) and informal (political).

The second part contained a nuance: Moscow’s consent to general humanitarian principles, opened a loophole. It played a prominent role in subsequent processes, particularly in aggravating the crisis of the Soviet system. The latter, without a doubt, fell victim to its own problems, but there was also an external catalyst that spurred internal civic activity.

Those accords marked an important milestone in formulating the rules of the game. The sides agreed not to seek to attempt to change state borders by classical force, among other things.

Since then, the confrontation has evolved into attempts to shift boundaries invisibly – mentally and ideologically. The US and its allies have been more successful.

The late and post-Cold War period was a time of the powerful spread of Western influence over its former opponents. National boundaries were also changed, but more moderately than might have been the case, given the scale of what was happening. And with relatively limited violence. These few decades gave rise to the view that the political geography would not change again, even if many of the borders were illogical from a historical or strategic point of view.

But an important fact was not taken into account. The agreements on the inviolability of the dividing lines were negotiated in the context of an approximate balance of power. The end of the Cold War eliminated this and could not but shake the whole system of arrangements. 

However, things were not static, and the situation has been shifting from complete domination by the West to a greater diversity of influences. It is not only the situation in Europe that has changed. Globalisation has turned the whole world into a stage for action – far more than it was in the twentieth century. Everything has become closely intertwined. But the European principles agreed in the last quarter of the twentieth century have not been valid worldwide, including in relation to borders.

Anyway, the old system has stopped working.

What we are witnessing in 2022 demonstrates how the problem of borders is returning in a very classical way.

The cunning compromise of the 1970s to recognise/non-recognise Taiwan could only work if there was a clear balance of interests. This arrangement has collapsed and the problem has come to the fore in the most dangerous way – a blatant ambiguity in the interpretation of the political and legal status of the extremely important territory.

Today there are already calls (quietly so far) for a new Helsinki-style security conference. It is time, they say, to agree on new rules. The idea is obvious, but it does not seem realistic at the moment, because the treaty did not establish the status quo, rather it fixed it. 

There is nothing to solve now – everything is in flux. Helsinki covered a big space – the Euro-Atlantic – but still a limited one. Now the place of action is the whole world, and there are so many players with different interests that it is not even methodologically clear how to take it all into account. 

The CSCE (later the OSCE), established in 1975, was built on the principle of international regulatory institutions, which were in their heyday at the time. They are all in decline now and new ones are not emerging. And, of course, there was a desire for stabilisation back then. Today, there is no sign of it; the focus is on achieving goals by force.

The conclusion is simple – there are no magic remedies. The world is in a dangerous phase that requires all major actors to be extremely cautious and to be able to accurately understand the consequences of their actions. And there is no other form of international system for the foreseeable future. Everyone is talking about it. But still they continue to act as they wish.

So, the penny hasn’t dropped yet. Let’s hope that it does before it’s too late. 



L’urlo di speranza dell’Avv. Holzeisen (VITA) ▷ “Abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente”: Ja, gut und schoen Frau Holzeisen, aber STAENDIG und frei von dem bisherigen Politikverbrechertum soll sie sein. Und in Deutschland auch.

 

L’urlo di speranza dell’Avv. Holzeisen (VITA) ▷ “Abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente”

L’Avvocatessa Renate Holzeisen ha deciso di candidarsi con VITA, la formazione nata su iniziativa dell’Onorevole Sara Cunial con l’obiettivo di eliminare la dittatura sanitaria e tutte le limitazioni della libertà che questa comporta. Come molte altre forze politiche, anche VITA si scontra con l’imposizione dell’obbligo di raccolta delle firme, in un agosto torrido che di certo non favorisce l’affluenza ai banchetti.

L’idea di Holzeisen è molto chiara e parte da un ideale di ‘Costituzione’ che a oggi, per l’avvocatessa, si è smarrito: “I nostri Padri Costituenti provenivano da diverse aree politiche ma avevano tutti a cuore i principi fondamentali che poi sono confluiti nella nostra Costituzione. Noi adesso abbiamo bisogno di una nuova Assemblea Costituente e spero che gli italiani scelgano quelle formazioni che in uno spirito democratico lottino effettivamente per far rivivere la nostra bellissima Costituzione”.

Jacob Rothschild accused Vladimir Putin of being a traitor

 

Alternativeworldview

Everyday source of all kinds of worldwide news.

Alternativeworldview

Everyday source of all kinds of worldwide news.

Jacob Rothschild accused Vladimir Putin of being a traitor

putin-smiling-winning

Jacob Rothschild says that Russian president Vladimir Putin is “ a traitor to the New World Order”.

Putin says NO to the NWO which makes Jacob Rothschild a little nervous. He needs Russia on their side to fulfill and complete this Agenda but Putin says NO and will fight against this.

Obama is really getting on Putin’s nerves though because he can’t see why he’s doing the things he’s doing to his own people and warning Americans “Keep your Guns”!!

I know no more than anyone else about Putin, but I can deduce some things that might make sense.

First, He would not have reached as high up as he has, just like in America, if he had not been one of them and on their side.

He would never have been head of their intelligence KGB if he was not one of them, and he would never have made it to President.

Does that mean he could not turn on them and betray them? No, it just means that even if he had, he still has not suffered like others who have betrayed the group.

TAKE A LOOK AT THE VIDEO:

(Conspiracyclub.co, Theusualroutine.com)

putin-smiling-winning

Jacob Rothschild says that Russian president Vladimir Putin is “ a traitor to the New World Order”.

Putin says NO to the NWO which makes Jacob Rothschild a little nervous. He needs Russia on their side to fulfill and complete this Agenda but Putin says NO and will fight against this.

Obama is really getting on Putin’s nerves though because he can’t see why he’s doing the things he’s doing to his own people and warning Americans “Keep your Guns”!!

I know no more than anyone else about Putin, but I can deduce some things that might make sense.

First, He would not have reached as high up as he has, just like in America, if he had not been one of them and on their side.

He would never have been head of their intelligence KGB if he was not one of them, and he would never have made it to President.

Does that mean he could not turn on them and betray them? No, it just means that even if he had, he still has not suffered like others who have betrayed the group.

TAKE A LOOK AT THE VIDEO:

(Conspiracyclub.co, Theusualroutine.com)

Kissinger: “USA sull’orlo di una guerra con Russia e Cina”: PERDERANNO, E IL MONDO SARA' LIBERO PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA

 

Kissinger: “USA sull’orlo di una guerra con Russia e Cina”

Kissinger guerra con Russia e Cina

( www.agenzianova.com) – Il mondo si trova oggi sull’orlo di un pericoloso squilibrio, in buona parte causato dall’assenza di una strategia nella politica internazionale degli Stati Uniti. E’ quanto sostiene l’anziano ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger, che a 99 anni non sembra ancora aver perso la sua lucidità. “Siamo sull’orlo della guerra con Russia e Cina per questioni che in parte abbiamo creato, senza alcuna idea di come tutto ciò andrà a finire, o a cosa dovrebbe portare”, afferma Kissinger, intervistato dal “Wall street journal”.

Nel maggio scorso l’ex responsabile della diplomazia di Washington aveva già sollevato una vivace polemica, sostenendo che il conflitto in Ucraina potrebbe essere stato provocato da scelte politiche incaute da parte degli Stati Uniti e della Nato. Egli, in effetti, non vede altra possibilità che prendere sul serio le preoccupazioni di sicurezza dichiarate dal presidente Vladimir Putin e ritiene che sia stato un errore per la Nato far sapere all’Ucraina che, alla fine, avrebbe potuto aderire all’Alleanza. L’Ucraina, a suo avviso, è infatti un insieme di territori un tempo annessi alla Russia, che i russi vedono come propri, anche se “alcuni ucraini” la pensano diversamente. La stabilità sarebbe stata meglio servita facendo dell’Ucraina uno Stato cuscinetto tra la Russia e l’Occidente: “Sono stato a favore della piena indipendenza dell’Ucraina, ma pensavo che il suo ruolo migliore fosse qualcosa come la Finlandia”.

Dopo l’invasione da parte delle truppe di Mosca, aggiunge tuttavia Kissinger, “ritengo che, in un modo o nell’altro, formalmente o meno, l’Ucraina debba essere trattata (..) come un membro della Nato“. Il conflitto, però, può essere concluso solo grazie ad un accordo che preservi i guadagni territoriali ottenuti dalla Russia nel 2014, quando cioè si impossessò della Crimea e di una parte della regione del Donbass.

Quanto a Taiwan, Kissinger teme che Stati Uniti e Cina stiano andando verso una crisi e consiglia all’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden di mantenere la stabilità. “La politica attuata da entrambe le parti ha prodotto e consentito il progresso di Taiwan in un’entità democratica autonoma, e ha preservato la pace tra Cina e Stati Uniti per 50 anni. Bisogna quindi stare molto attenti alle decisioni che possano cambiare questa struttura di base”.

E se si tentasse di dividere Mosca e Pechino, come fece egli stesso nei primi anni Settanta del secolo scorso? Quel processo, avviato proprio da Kissinger in un paio di viaggi segreti in Cina, fu coronato dagli accordi che, siglati dal presidente Richard Nixon a Pechino nel luglio del 1972, stabilirono la partnership tra Stati Uniti e Cina, strappando quest’ultima all’Unione Sovietica. Al punto in cui sono arrivate le cose, tuttavia, Kissinger non crede sia possibile applicare una semplice formula: “Ormai non si può dire ‘dividiamoli e mettiamoli l’uno contro l’altro’. Tutto ciò che si può fare è non accelerare le tensioni e creare opportunità, ma per farlo è necessario avere un obiettivo”.

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020 C.A. deputato Luigi di Maio sia nella sua funzione di deputato sia nella sua funzione di ministro degli esteri ...