CENSURATO DAL SOLE24ORE: Attenzio' battajo, che Bbonomi ammo' libbera i spiriti animali ... privati ... d'Itaglia ...

Qualche tempo fa l'Istat ha pubblicato delle tavole statistiche sul livello di istruzione degli imprenditori nostrani nell'ambito di una ricerca dal titolo "Profili nuovi imprenditori", con dati che si riferivano al 2016:

Https://www.istat.it/it/files/2018/12/Report_Profili_nuovi_imprenditori_2016.pdf

Ebbene, trai materiali statistici per quel rapporto (Colao dice report), si puo' leggere la seguente tabella:

 
Tavola 3: Distribuzione del numero dei lavoratori in proprio e degli imprenditori con dipendenti delle imprese nate per settori economici e Titolo di studio - Anno 2016 valori percentuali














SETTORI ECONOMICI
Imprenditori con dipendenti

fino alla scuola media inferiore Superiori /Diploma Laurea 1° livello Laurea magistrale Dottorato Totale
INDUSTRIA
53.55 39.69 1.67 4.98 0.10 100.00
Manifatture ad Alta tecnologia (HT)
21.43 46.75 3.25 26.62 1.95 100.00
Manifatture a Medio-alta tecnologia (MHT)
32.99 50.04 2.99 13.47 0.51 100.00
Manifatture a Medio-bassa tecnologia (MLT)
54.01 39.18 1.81 4.83 0.17 100.00
Manifatture a Bassa tecnologia (LOT)
48.83 44.05 1.97 5.08 0.08 100.00
Atra Industria (B,D,E)
41.22 41.40 3.76 13.08 0.54 100.00
Costruzioni
56.87 37.56 1.40 4.12 0.05 100.00
SERVIZI
38.57 45.74 3.36 11.95 0.38 100.00
Servizi tecnologici ad Alto contenuto di conoscenza (HITS)
15.55 48.91 6.18 26.95 2.41 100.00
Servizi di mercato ad alto contenuto di conoscenza (KWNMS)
22.61 43.57 4.50 28.43 0.89 100.00
Servizi finanziari
9.86 66.88 4.57 18.23 0.45 100.00
Altri servizi
44.41 45.65 2.90 6.90 0.14 100.00
Totale
42.96 43.97 2.87 9.91 0.30 100.00



 dalla quale si evince che solo ca. l'11% degli imprenditori italiani con dipendenti nel 2016 erano laureati.

Sul Sole 24 Ore si discuteva della problematica dell'eccesso di qualificazione rispetto alle mansioni che esiste in Italia:

https://www.ilsole24ore.com/art/in-italia-giovane-4-e-troppo-istruito-il-lavoro-che-fa-ACRP1kZ

I commentatori dell'articolo ad un certo punto sono andati a finire sulla qualita' degli imprenditori.

Io ho scritto qualche riga contenente riferimenti ai dati di cui sopra: prontamente censurato.

Qual'e' il problema?

Il problema non e' che Confindustria censura perfino i dati Istat sui suoi giornali, ma che in Italia NON E' CONSENTITO PARLARE DELLE DEFICENZE DELLE ELITES, non solo quelle pubbliche, ma anche di quelle private, in quanto le une sono solo lo specchio delle altre e si rispecchiano a vicenda fino a che tutto il resto non scompare completamente.

Il risultato? Il risultato e' che un "vero" manager come il Colao (meravigliao) nel suo famoso rapporto continui a predicare l'educazione dei lavoratori dipendenti, specialmente quella orientata "al mercato", ma non solo si dimentica di spiegare perche' gli imprenditori in Italia questa qualificazione se la aspettino a gratis, ma perche' gli imprenditori ne debbano venire esclusi.

Il rapporto Colao, e' vero, e' un rapporto del qualunquismo, ma le elezioni non si vincono con le statistiche ISTAT, si vincono e si perdono con i qualunquismi.

E quando Bonomi si lamenta che agli imprenditori italiani non viene consentito liberare gli spiriti animali privati, nessuno si azzarda a fargli notare che siamo al punto dove siamo proprio a causa di spiriti animali la cui destra non sa cosa fa la sinistra e la sinistra non sa cosa fa la destra.

Il risultato e' che le VERE PRIORITA' DEL PAESE CONTINUANO AD ESSERE DISCONOSCIUTE E LE RISORSE DISPONIBILI UTILIZZATE IN DIREZIONI CONTROPRODUTTIVE.

Questa era l'Italia prima dell'epidemia e dopo l'epidemia l'Italia DEVE CONTINUARE AD ESSERE ANCORA PIU' SBALLATA DI PRIMA.

E' ovvio dove e come andranno a finire i fondi del fondo di ricostruzione. La ricostruzione e' necessariamente ed inevitabilmente destinata a diventare peggio dell'epidemia, in quanto dal passato nessuno ha imparato ancora nulla tra le "elites", non solo quelle pubbliche, ma anche quelle private.

La catastrofe dell'Italia sono le sue classi dirigenti incapaci.
 
E quelli che censurano per difenderle.

---

Partecipa alla discussione


  • 17
    • ceceve63
    • Mercoledì 31 luglio 2019 alle 15:07

    Ho lavorato 10 anni in Germania e posso confermare due cose: 1) a parità di funzione gli stipendi netti sono almeno 25% più alti e 2) la differenza tra netto e lordo in busta paga è percentualmente più o meno la stessa che in Italia.
    Consideriamo che il costo della vita non è più alto che da noi.
    Purtroppo devo dire che in Italia si cerca spesso la "soluzione più economica" e quindi non si valorizzano professionalità e conoscenze.
    Un esempio tra tanti: quanto vengono pagati in Italia i neolaureati che devono fare uno stage? Chiediamolo ai laureati in architettura o legge: poco ed a volte niente, con la scusa, soprattutto se lo studio è affermato, che fa bella figura nel CV. Non dico di pagare a peso d'oro, ma almeno 1.000 € al mese mi sembrerebbe più che onorevole.
    E non andiamo a vedere cosa prendono i dottorandi ed i ricercatori nelle università: poi ci si meraviglia della figa dei cervelli.
    Ad onore del vero ci sono anche aziende italiane che pagano meglio. Il quadro generale non è comunque confortante.

    • flfloatingsara
    • Giovedì 25 luglio 2019 alle 22:07

    In Canada esiste un livello d'istruzione intermedio fra la 5a superiore e la laurea. Si chiama CEGEP, dura due anni e impartisce materie tecniche ma con un'infarinatura umanistica. Mi chiedo se potrebbe essere una soluzione.

    • cacaliban0
    • Giovedì 25 luglio 2019 alle 15:07

    il boom economico è stato realizzato da italiani che erano poco istruiti per quello che riuscivano a fare .

      • flfloatingsara
      • Giovedì 25 luglio 2019 alle 22:07

      Il boom economico è stato realizzato da italiani che grazie alla scuola pubblica erano usciti dall'analfabetismo di massa.
      La Corea oggi sta ripetendo lo stesso boom per la stessa ragione.

    • AnAngelo 70
    • Giovedì 25 luglio 2019 alle 07:07

    Dall'Italia se ne vanno all'estero i nostri ragazzi migliori e più preparati, dall'Africa arrivano centinaia di migliaia di clandestini analfabeti. E poi abbiamo anche il coraggio di riempirci la bocca di parole come "sviluppo" e "competitività".

      • flfloatingsara
      • Giovedì 25 luglio 2019 alle 22:07

      L'Italia ha una legge proibizionista sull'immigrazione, la Bossi-Fini, che come tutte le leggi proibizioniste ha creato il mercato nero.
      Un extracomunitario che vuole fare domanda di visto deve depositare all'ambasciata 4000€ solo per avviare le procedure. Non importa quanto istruito sia, è più che probabile che riceverà un "no" .
      Allora istruito andrà in Canada dove può fare domanda gratis, mentre da noi arriva l'analfabeta che quei 4000€ li ha dati a uno scafista.
      Prima capiremo che il proibizionismo foraggia solo la mafia, meglio sarà per tutti.

    • CaCato Asiaticus
    • Giovedì 25 luglio 2019 alle 01:07

    La verita' e' che il 99,99% degli imprenditori italiani sono dei bravi PRENDITORI, assai piu' bravi a dimenticarsi di bustine, a dire svalutazione con la S maiuscola, ad evadere fisco e diritto del lavoro che non a produrre efficientemente.

    Se Tangentopoli ha visto radiare una (piccola) parte dell'elite dei messi li' dalla vera classe dominante degli incompetenti, adesso gli incompetenti rimanenti stanno cercando di salvare il privilegi che si sono autoattribuiti fin dal risorgimento in due modi: a) trasformando l'Italia in una sottospecie di Etiopia dove loro continuano ad essere gli unici a sguazzare e tutti gli altri sono ridotti alla fame, sotto la tutela legale del cartello FMI-UE-GerFrancia; b) reinstaurando il fascismo, ovvero il nazismo dei capitalisti con le pezze al c..., che sempre furon e sempre saranno.

    Tuttavia, come spiegava gia' Pino Daniele, la soluzione sta arrivando: quella demografica (... tanto more pure tu' ...). Anche re Silvio e' votato all'ultimo canto, e, come il divo Giulio, nessun lo ricordera' e nessun lo nominera' piu'. Chi or siede alla destra del padre evidentemente e' incapace di intendere e di volere.

    Sui rottami del capitale umano e del capitale capitale rimanenti tuttavia nulla puo' essere ricostruito. Non c'e' piano Marshall e non c'e' sentore di alieni che invaderanno l'Italia per farne una felice bucolica. Quello italiano e' in popolo destinato ad una lentissima lunghissima agonia, forse all'estinzione, culturale prima che economica.

    A MENO CHE... Meglio glissare...





      • cacaliban0
      • Giovedì 25 luglio 2019 alle 15:07

      dovrebbe dare l'esempio e aumentare lo 0.01% ...oppure è un altro bravo a digitare ma non a fare fatti ?

    • F1F187
    • Martedì 23 luglio 2019 alle 09:07

    Ho un dottorato di ricerca. In Italia ero impiegato di IV livello, a poco più di 1000 € al mese e ovviamente a tempo determinato, svolgevo mansioni che richiedevano sì e no la terza liceo, e le mie competenze erano quotidianamente messe in discussione. Qui in Finlandia faccio machine learning, sono apprezzato da capi e colleghi, guadagno il 50% in più della media nazionale (finlandese, non italiana), e qualche mese fa mi sono pure tolto la soddisfazione di rifiutare un'offerta da Facebook, che mi aveva contattato di sua iniziativa. Io in Italia ci tornerei anche domani, ma non ci sono le condizioni. L'ultima volta che ho fatto un colloquio per un posto in Italia avevo proposto 30000 € lordi all'anno, e mi avevano chiesto se potevo abbassare le pretese...

    • pipincopallino80
    • Lunedì 22 luglio 2019 alle 13:07

    If you pay peanuts, you get monkeys.
    Non dovrebbe essere difficile da capire.

    • GiGiulio 1142
    • Sabato 20 luglio 2019 alle 17:07

    Io credo che i giovani di oggi siano svogliati e poco intraprendenti; le lauree e i titoloni poco servono alle aziende. Io non sono laureato ma sono dinamico, intraprendente ed orientato all'obiettivo. Ho rifiutato un lavoro per un'importante Banca italiana per rimanere consulente in una grande azienda del nord Italia e di sicuro il mio stipendio non ha da invidiare a quello di nessun altro. Ho iniziato anche io con stipendio bassi e dopo 10 anni posso dire che mi sono fatto conoscere per le mie competenze e capacità. Nel mondo del lavoro bisogna fare sacrifici e dare il massimo perché nessuno ti regala 3000 euro di stipendio al mese solo perché hai il titolo di Ingegnere.

      • alaledil
      • Lunedì 22 luglio 2019 alle 08:07

      Prima di parlare degli ingegneri si sciacqui la bocca.
      E prima ancora si faccia 5 anni di sudore e sangue in un Politecnico. Semprechè riesca a superare gli esami di ammissione.

      • CeCesare 548
      • Lunedì 22 luglio 2019 alle 10:07

      Caro Giulio 1142,
      Non glie ne voglio perché l’articolo parla esattamente di questo, ma lei fa confusione come molti piccoli imprenditori italiani tra competenze (hard skills) e attitudini (soft skills). Per il lavoro che lei fa il dinamismo, l’intraprendenza e il fatto di essere orientati all’obiettivo sono stati sufficienti e non metto in dubbio il fatto che lei abbia saputo farsi strada nel mondo del lavoro. Ma se il suo lavoro in banca avesse richiesto competenze VERE piuttosto che attitudini il posto sarebbe stato preso probabilmente da un altra persona con il famoso titolo di studio.
      Lo stesso vale per i tanto vituperati ingegneri. Se le posizioni richiedono delle competenze ingegneristiche VERE (hard skills, da usare nella R&D, progettazione, innovazione etc) ci vuole un VERO ingegnere. Il problema è che in Italia questo VERO ingegnere lo si vuol pagare 1000 euro al mese, allorché all’estero, questi pazzi di tedeschi, olandesi e francesi, sono pronti a pagarlo, da fresco laureato, ‘sti famosi 3000 euro. Ça va sans dire, i nostri ingegneri che non sono svogliati ma solo stanchi di farsi sfruttare o magari di essere sotto-utilizzati, se ne stanno andando piano piano tutti all’estero ;)
      A bientôt,
      Cesare

    • pfpferrara1122
    • Sabato 20 luglio 2019 alle 11:07

    Lei scrive: “spesso i salari in Italia sono prevalentemente legati all'età e alla tipologia del contratto di lavoro, più che alla performance individuale, e ciò disincentiva un uso intensivo delle competenze sul posto di lavoro. Questa situazione crea una situazione paradossale: il ritorno nell'investimento in competenze è basso in Italia il che scoraggia i giovani a investire nella loro istruzione”. Mi pare però che questa affermazione non abbia alcun supporto scientifico, né pare molto logica: difficile immaginare che l’impiegato provvisto di conoscenze finga di esserne sprovvisto perché non pagato abbastanza, così perdendo prospettive di avanzamento di carriera e salariale. Oltretutto mi pare che l'affermazione sia in conflitto con la tesi sostenuta nel resto dell’articolo: se la domanda di lavoro qualificato è inferiore all’offerta, ci sono pochi incentivi alla crescita del salario dei lavoratori qualificati, indipendentemente dalla variabilità del salario individuale.

    • bababuskin
    • Sabato 20 luglio 2019 alle 10:07

    Solo una cosa, per chi voglia informarsi meglio e più, sul calo della produttività:
    Adam Posen e Lawrence Summers studiano il trend economico da una delle più recenti pubblicazioni sul tema nell'orbita del Peterson Institute ("Facing up to low producitivity growth" febbraio 2019) Anche l'OCDE ha appena pubblicato il "Compendio degli indicatori di produttività", ampia ricognizione statistica sulla produttività, prodotta annualmente dal 2012.

    • MiMichele 4139
    • Sabato 20 luglio 2019 alle 09:07

    Penso che il salario minimo possa aiutare tale situazione a migliorare. Tuttavia, l'educazione non può essere basata su un sistema ormai ''antico'' come il nostro.
    Le nostre università non insegnano cosa sia il management. Non è possibilie che ingegneria gestionale, anzichè insegnare Risorse umane, marketing, finance, accounting e così via, insegni chimica, analisi 1 e 2 e così via.
    Io studio all'estero e sto assumendo esperienze teoriche e professionali grazie ad importanti tirocini. Questo articolo non mi motiva a tornare, nonostante io voglia tornare!
    Il governo deve investire nell'istruzione. Unico metodo, attualmente, per far tornare a crescere il nostro PIL con percentuali maggiori di un miser 1%. Penso che il salario minimo possa aiutare tale situazione a migliorare. Tuttavia, l'educazione non può essere basata su un sistema ormai ''antico'' come il nostro.
    Le nostre università non insegnano cosa sia il management. Non è possibilie che ingegneria gestionale, anzichè insegnare Risorse umane, marketing, finance, accounting e così via, insegni chimica, analisi 1 e 2 e così via.
    Io studio all'estero e sto assumendo esperienze teoriche e professionali grazie ad importanti tirocini. Questo articolo non mi motiva a tornare, nonostante io voglia tornare!
    Il governo deve investire nell'istruzione. Unico metodo, attualmente, per far tornare a crescere il nostro PIL con percentuali maggiori di un miser 1%.

      • cacaliban0
      • Sabato 20 luglio 2019 alle 11:07

      concordo . La scuola fa malissimo il suo lavoro , non forma adeguandosi al mercato velocemente , figure necessarie ( scuola che riflette la visione da stato borbonico , il resto sudditi ) .
      Poi le imprese sono state scottate da una licenziabilità costosa e burocratica ... prima provo per anni ...poi assumo .
      Ultimo la sfiducia ormai genetica della pmi verso il sistema italia e le istituzioni bizzantine ...


Istanza di accesso formale agli atti amministrativi ai sensi degli art. 22, 24, 25 della L. 241/90: No. 2

Istanza di accesso formale agli atti amministrativi ai sensi degli art. 22, 24, 25 della L. 241/90

Data: 15-06-2020
Il sottoscritto XXX ... , legamente coniugato, legalmente padre, dichiarando ai fini del presente procedimento di voler ricevere eventuali comunicazioni al seguente recapito: email XXX@yahoo.it, PEC XXX@legalmail.it, secondo sua miglior scienza e coscienza, testimonia, espone, afferma e conferma quanto segue:


di essere privato cittadino direttamente interessato in questa vicenda


chiede:


di ottenere copia, dei seguenti documenti:


Amministrazione: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI)


Autorità che emanato/detiene stabilmente il documento (responsabile del procedimento): MAECI

Data del documento: ignota (il richiedente ha preso conoscenza di tali documenti in data 12-05-2020

Oggetto dei documenti: Dati statistici completi su tutti gli aiuti finanziari, di credito o mezzi finanziari a qualsiasi titolo legati direttamente o indirettamente all’epidemia detta COVID19 erogati da ambasciate e/o rappresentanze consolari italiane a cittadini italiani residenti all’estero temporaneamente o permanentemente come indicato nella tabella XLS in allegato, dal 01-01-2020 al 15-06-2020, incluso il numero di domande ricevute ed il numero di domande respinte, per circoscrizione diplomatica e numero di iscritti AIRE.
Destinatari dei documenti: Documenti non pubblicati

Allega l’eventuale documentazione atta a comprovare la propria legittimazione ad esercitare il diritto di accesso di cui agli artt. 22 e seguenti della legge 7.8.1990 n° 241:
Email EEAS del 12-05-2020, richiesta di assistenza dello scrivente all’unita’ di crisi della Farnesina

I documenti richiesti sono TUTTI quelli a cui si riferisce la EEAS dove dice che “The basis for the Ministers of Foreign Affairs of the EU Member States took this decision was that residents are expected to have their lives centred around the place of residence.”

Mi risulta che NESSUNO dei documenti menzionati sia mai stato pubblicato e/o che ne sia mai stata fatta menzione dal governo in pubblico.

Il motivo e’ palese: Il ministro degli esteri sia come membro del consiglio dei ministri degli esteri sia come membro del c.d. governo italiano con tali “motivazioni” non solo viola la CEDU (che ha validita’ immediata per la UE), ma anche svariati articoli della costituzione italiana: si tratta di “decisioni” palesemente irrazionali e discriminatorie.

I documenti richiesti sono qualsiasi protocollo (cartaceo, elettronico, registrazioni video, contabili o altro) di tali “decisioni”, sia prese dal MAECI sia prese dal consiglio.

Il sottoscritto è consapevole che la richiesta verrà notificata agli eventuali controinteressati.

Il/la sottoscritto/a

XXX

---

Subject: Europe Direct - 101000610632
From: EDCC <noreply @edcc.ec.europa.eu>
Date: 5/12/2020, 9:22 PM
To: XXX <XXX@yahoo.it>

Dear XXX,

Thank you for contacting the Europe Direct Contact Centre and apologies for the delay in response.

We have consulted the Consular Affairs Division within the European External Action Service (EEAS). Please find below the answer to your question.
"The mandate targets the co-ordinated return of stranded European tourists and travellers, who has been cut-off unexpectedly from their intended means of return becaus e of the cris is . The basis for the Ministers of Foreign Affairs of the EU Member States took this decision was that residents are expected to have their lives centred around the place of residence. Especially vulnerable EU citizens have also been helped.

Needles s to say, EU citizens rem ain with the right to cons ular protection by their countries of nationality even if they are perm anent res ident in a foreign country. If the citizens has no diplomatic repres entation of his/her country of nationality, cons ular protection can be sought at any one of the other EU Member State diplomatic representations (em bass y / cons ulate)."
We hope you find this information useful. Please contact us again if you have other questions about the European Union, its activities or institutions.

------------------------------------------------------

"Repatriation efforts are aimed at EU travellers who have been stranded abroad. We are not talking about perm anent residents (...) Our priority is to bring these people home"

Hello Mr. Borrell,

why the permanent residents not?

Did they breach EU or national law or los e EU citizens hip by becom ing, willy-nilly, permanent residents in third countries?

What if we are in a life threatening situation, Mr. Borrell?

XXX

---

On 3/22/2020 2:58 PM, URP wrote:
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Piazzale della Farnesina, Roma

Gentile signor XXX,

la ringrazio per aver contattato l'Ufficio Relazioni con il Pubblico. Mi dispiace ma sono solo gli Uffici consolari all'estero che possono erogare al cittadino italiano stabilmente residente nella propria circoscrizione consolare, iscritto all’AIRE e che si trovi in situazione di comprovata indigenza un sussidio. La concessione del sussidio ha carattere di assoluta eccezionalità ed avviene compatibilmente con i fondi disponibili iscritti a bilancio.

Non posso dunque far altro che raccomandarle di rivolgersi all'Ambasciata d'Italia a Manila (https://ambmanila.esteri.it/ambasciata_manila/it/).

Cordiali saluti,
Lucia Gidoni
Ufficio Relazioni con il Pubblico

---

Inviato: venerdì 20 marzo 2020 06:21
Oggetto: XXX, Altro

Titolo: Signor
Nome: XXX
Cognome: XXX
Data di nascita: 13/03/XXX
Sesso: M
Cittadinanza: Italia
Stato di residenza: Filippine
Città di residenza: XXX
Indirizzo: XXX
Telefono: XXX
E-mail: XXX@yahoo.it
Argomento: Altro

Quesito: Egregi signori, ho bisogno di un aiuto finanziario per i miei figli. Siamo senza lavoro e senza soldi. Non vogliamo avere alcun tipo di contatto con l'ambasciata di Manila. XXX (Mr)

Gent.le sig.XXX, le consigliamo di rivolgersi all'Ambasciata italiana a Manila: https://ambmanila.esteri.it/ambasciata_manila/it/ Cordiali saluti. Comune di Ravenna Sportello Unico Per i Cittadini e Servizi Delegati Dallo Stato viale Enrico Berlinguer 68 - Ravenna http://www.comune.ra.it/Segnalazioni

Da: "urp@comune.ra.it" A: "urp@comune.ra.it" Inviato: Mercoledì, 18 marzo 2020 4:11:00 Oggetto: [http://www.comune.ra.it] Informazioni raccolte da URP Informazioni raccolte da URP [ http://www.comune.ra.it/Form2/URP] Nome*: XXX Cognome*: XXX Indirizzo*: XXX Città: Ravenna Telefono: XXX Email: XXX@yahoo.it Messaggio: Egregi signori, ho bisogno di un aiuto finanziario per tornare in Italia e portare via la mia famiglia di qui. Potete aiutarci in qualche modo? Siamo senza lavoro e senza soldi. XXX

di Maio alla Svizzera: non ci dimenticheremo mai ...






E ANCHE GLI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO, TEMPORANEAMENTE E/O PERMANENTEMENTE NON SI DIMENTICHERANNO MAI DEI VOSTRI AIUTI

  di maio

--- 

 Coronavirus, Di Maio alla Svizzera: «Non dimenticheremo mai i vostri aiuti»



16 giugno 2020

LINK EMBED

Il ministro ha incontrato Cassis - Ansa /CorriereTv
“Voglio esprimere la mia gratitudine alla Svizzera per gli aiuti arrivati in Italia durante la pandemia. 10 mila tute, 50 mila mascherine, 1800 chili di gel. Li abbiamo ricevuti durante i giorni più bui dell’epidemia e non lo dimenticheremo mai”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in visita in Ticino dopo la riapertura delle frontiere tra Svizzera e Italia.
---

I soldi degli italiani volano in Svizzera: sempre più famiglie portano i risparmi oltre confine

La Svizzera torna a essere la cassaforte dell’Italia, come raccontato in questi anni guardando all’indietro. Con una differenza, però: in tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando, a portare i propri risparmi oltre confine non sono soltanto i ricchi, ma anche gli esponenti di un ceto medio visibilmente preoccupati da un futuro che pare tutto fuorché roseo. Un trend fotografato dal Sole 24 Ore, che ha raccolto la testimonianza dell’avvocato Enzo Caputo della Caputo & Partners, con sede a Zurigo: “Ricevo telefonate a dall’Italia quasi ogni giorno. Mi chiamano perché vogliono aprire un conto corrente non in euro e mettere i soldi al sicuro, qui in Svizzera”.
I soldi degli italiani volano in Svizzera: sempre più famiglie portano i risparmi oltre confine
A telefonare non sono però miliardi in cerca di approdi sicuri per i propri tesori, ma piuttosto lavoratori dipendenti. “Chi chiama non rientra nel mio target, perché la mia clientela deve possedere almeno 500 mila euro per diversificare gli investimenti. Mi interpellano perché sono preoccupati: hanno paura di una possibile imposta patrimoniale e non vogliono investire i loro soldi ma solo lasciarli al sicuro in una banca elvetica”. Un trend che si è innescato su un altro, la corsa a depositare liquidità nei conti correnti, e che ha fatto registrare già forti flussi in uscita di capitali italiani verso l’estero.
I soldi degli italiani volano in Svizzera: sempre più famiglie portano i risparmi oltre confine
Come sempre, alle operazioni effettuate sotto la luce del sole se ne potrebbero sommate altre al momento considerate “sospette”. Per avere un quadro definito della portata del fenomeno, però, bisognerà aspettare qualche mese. Quel che è certo è che alle incertezze dettate dalla pandemia si stanno ora sommando le preoccupazioni per i possibili interventi del governo, con l’ipotesi di tasse sul patrimonio a spaventare diverse famiglie. A testimonianza di quanto si sta verificando in queste settimane, è tornato di stretta attualità il dibattito sul rientro di capitali dall’estero: in un momento storico come questo, la tendenza alla fuga potrebbe rivelarsi particolarmente dannosa.
I soldi degli italiani volano in Svizzera: sempre più famiglie portano i risparmi oltre confine
Capire quanti siano, in totale, i soldi già volati altrove è impossibile. I dati parlano però di almeno 142 miliardi di euro nascosti da contribuenti italiani, una cifra pari all’8,1% del Prodotto Interno Lordo che emerge dallo studio effettuato dal Dipartimento per la fiscalità generale e l’unione doganale della Commissione Europea. Considerando che l’indagine escludeva dal conteggio immobili, contanti, criptovalute, opere d’arte, diamanti, oro, auto di lusso e oggetti d’antiquariato, il totale potrebbe però essere molto più alto. Un contesto all’interno del quale la Svizzera ha perso appeal per chi vuole sottrarre i propri soldi al fisco, ma non per chi vuole, invece, mettere al sicuro le proprie ricchezze sulle quali ha già regolarmente versato le tasse. Riportare queste somme indietro, in ogni caso, sarà sempre più complicato.

La peggiore Italia ... L'Italia dei peggiori: Chi valeva qualcosa, se ne e' andato ... e adesso tornare in Italia ... perche'?


Doctor Borrell, Mr Jekyll & Mr Hyde all'EEAS: Il Corriere della Sera si e' infettato dallo stesso virus psicopatologico ...

Il signor Borrell e' quel tale che scrisse:

"Subject: Europe Direct - 101000610632
From: EDCC <noreply@edcc.ec.europa.eu>
Date: 5/12/2020, 9:22 PM

To: XXX <XXX@yahoo.it>

Dear XXX,

Thank you for contacting the Europe Direct Contact Centre and apologies for the delay in
response.

We have consulted the Consular Affairs Division within the European External Action Service (EEAS). Please find below the answer to your question.

"The mandate targets the co-ordinated return of stranded European tourists and travellers, who has been cut-off unexpectedly from their intended means of return because of the crisis. The basis for the Ministers of Foreign Affairs of the EU Member States took this decision was that residents are expected to have their lives centred around the place of residence. Especially vulnerable EU citizens have also been helped.

Needless to say, EU citizens remain with the right to consular protection by their countries of nationality even if they are permanent resident in a foreign country. If the citizens has no diplomatic representation of his/her country of nationality, consular protection can be sought at any one of the other EU Member State diplomatic representations (embassy / consulate).

We hope you find this information useful. Please contact us again if you have other questions about the European Union, its activities or institutions."


Dopo 5 mesi di quarantena, se io e mia moglie non ci fossimo fatti coraggio e fossimo andati ad elemosinare riso dal governo filippino, sia noi sia i nostri figli sarebbero morti di fame gia' da mesi, non da settimane. E questo non significa che non accadra', neanche che non possa accadere.


E' solo ipocrisia, signor Borrell, o una condizione psicopatologica di sdoppiamento della personalita'?


Il mio commento il CdS l'ha censurato, ma anche quelli che ha pubblicato non sembra che indichino che certi articoli godano di credibilita' presso gli uomini e le donne della strada.


Allora senor Borrell: Lei e' malato del virus del potere, del virus dell'ipocrisia o del virus dello sdoppiamento di personalita'?


Certo che da questo risulta che lei non e' una persona sana di mente, e l'ultima delle cose che dovrebbe fare e' prendere decisioni politiche.


Si faccia curare, vada da uno psichiatra. La UE non crollera' senza di Lei.


Ma crollera' senza di noi.


Ha ancora pochi giorni di tempo per fare le valige e tornarsene a casa volontariamente.


Questa non viene perdonata e nessuno.


Sia lei sia i suoi amici di merende in videoconferenza pagherete tutto amaramente.


Vedrete con i vostri occhi il significato del concetto di sovranita'.


---

https://www.corriere.it/opinioni/20_giugno_08/europa-solidale-resiliente-sovrana-08922cb6-a9ba-11ea-b9d7-2bd646fda8c5.shtml

Un’Europa solidale,
resiliente e sovrana





Un'Europa solidale,  resiliente e sovrana
Caro direttore, la crisi del coronavirus è un’enorme emergenza sanitaria, ma allo stesso tempo si sta rivelando un acceleratore di tendenze a livello mondiale. La crisi ci sta costringendo a portare uno sguardo nuovo sul mondo e sul ruolo dell’Europa nel mondo. Ha portato al centro dell’attenzione la questione della nostra autonomia, della nostra sovranità, della nostra posizione geopolitica, in particolare di fronte alle crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina.
L’era di un’Europa conciliante, laddove non addirittura ingenua, è finita. Il «soft power» virtuoso non è più sufficiente nel mondo di oggi. L’Europa deve dotarsi un vero «hard power», che non si riduca alla mera capacità militare, anche se, non c’è dubbio, l’Europa della difesa deve essere rinforzata. L’Europa deve essere in grado di utilizzare tutte le sue leve d’influenza per difendere la nostra visione del mondo e i nostri interessi.
Di fronte agli effetti improvvisi e devastanti della crisi, i cittadini europei sono ormai consapevoli della necessità di un’Europa resiliente e autonoma, sicura dei suoi valori, forte nelle sue convinzioni, ferma nelle sue ambizioni, solida nelle sue risorse. Un’Europa pronta a portare il suo contributo ai grandi equilibri del mondo di domani.
Per mantenere la sua posizione a seguito della crisi, l’Unione Europea deve dotarsi di risorse per il proprio rilancio proporzionate alle esigenze dei suoi ecosistemi industriali. È questo il senso della proposta presentata dalla Commissione Von der Leyen, di uno strumento di 750 miliardi di euro, che comprende sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a lungo termine. Grazie a risorse di questa estensione, l’Ue sarà in grado di rafforzare e modernizzare il suo mercato interno, proiettando verso una nuova dimensione la solidarietà che è alla base dell’integrazione europea. Si tratta di un passo storico.
La crisi ha mostrato quali sono i settori in cui l’Europa deve essere più resiliente per prevenire e resistere meglio agli shock futuri. Ci riferiamo, ovviamente e in primo luogo, ai dispositivi di protezione personale e ai farmaci. Ma non basta: essenziali sono anche certe tecnologie, certe materie prime essenziali (come le terre rare), l’industria della difesa, nonché i media. Senza isolarci dai nostri partner, senza cadere nella trappola del protezionismo, non possiamo non dotarci di capacità collettive sufficienti a proteggere i nostri valori e i nostri interessi.
Chi potrebbe accettare un’Europa non in grado di impedire, laddove necessario, le acquisizioni predatorie da parte di attori non europei di attività sensibili rese vulnerabili dalla crisi? La pandemia l’ha mostrato in maniera brutale: dobbiamo diversificare e ridurre le nostre dipendenze economiche e industriali; dobbiamo rafforzare la nostra autonomia strategica in termini di capacità comuni e interoperabili (tecnologie e infrastrutture critiche come droni, reti cyber-sicure, tecnologie quantistiche, ecc.), ovviamente nel quadro delle nostre alleanze esistenti. L’Europa ha la capacità per farlo. Se ne è data anche i mezzi?
Nel momento in cui, uscendo dalla crisi, la pressione per ridurre i bilanci per la difesa si farà sentire, è più che mai necessario razionalizzare e rafforzare gli investimenti congiunti in capacità comuni, compreso nell’azione esterna dell’Ue. Questo significa un bilancio ambizioso per il Fondo europeo per la difesa, nonché per lo strumento europeo per la pace, al servizio di una cooperazione internazionale più forte e più efficace.
L’Europa deve anche dotarsi dei mezzi per proteggersi dalla disinformazione, che si è pericolosamente amplificata durante la crisi del coronavirus. Per far fronte ai tentativi di manipolazione da parte di potenze straniere, l’Europa, forte dei suoi valori e dei suoi principi democratici, può e deve fornire al mondo gli standard di riferimento nel delicato equilibrio tra libertà di espressione e lotta alla disinformazione.
La solidarietà tra gli Stati membri dell’Ue è la pietra angolare dell’Europa di domani, un Europa più autonoma, più sovrana: solidarietà tra le generazioni attraverso il patto verde; solidarietà tra gli Stati per di preservare e sviluppare il nostro mercato interno; solidarietà per consolidare la nostra unione economica e monetaria e rafforzare la coesione sociale; solidarietà nella difesa e sicurezza. Solidarietà, infine, per proteggere i nostri valori condivisi che sono alla base del nostro progetto comune europeo.
Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, vicepresidente della Commissione europea
Commissario europeo responsabile per il Mercato interno
8 giugno 2020, 22:31 - modifica il 8 giugno 2020 | 22:33

Questo e' il MAECI OGGI: FIGURIAMOCI TUTTO IL RESTO ...

Ma davvero questo giovane venditore ambulante illetterato può fare il Capo del Governo dell’Italia?

di maio

Lo spaccio della bestia trionfante: Gli Stati Generali/stati generali di Conte e di Maio

Beh ... gli Stati Generali ... o gli stati generali ... tutti sono venuti ... e tutti sono venuti a dire a questo gobierno che cosa ha da fare ... el gobierno tuttavia in realta' non esiste ... e' un fantasma ... non solo non esiste in quanto e' un'accozzaglia di incapaci, che non ha la minima idea di che cosa stia facendo e di che cosa debba fare ... come tutta la corte celeste di burocrati che gli pendono (ipocritamente, come sempre) dalle labbra, a partire dal Bell'addormentato sul colle ... non esiste in quanto non ha alcun reale potere decisionale: la politica economica di Roma la fanno a Berlino e a Parigi, e la annunciano a questi giocatori di secchielli da Bruxelles ... ed ecco gli stati generali ... o gli Stati Generali ... il re e' nudo: deve elemosinare gli stati generali (alias Stati Generali) onde evitare ... evitare che cosa? Il fallimento dello stato? Ma quello c'era gia', e' un'agonia che dura oramai dal 1990, e' interminabile, come la morte dell'impero romano ... e allora: CHE COSA DEVONO EVITARE GLI STATI GENERALI?

Gli stati generali ... Generali ... non sono la borghesia, l'aristocrazia e la classe religiosa ... gli stati generali ... Generali ... sono altri ... sono quelli che governano le nazioni per mezzo delle marionette ... e per mezzo dei burattini ... e Conte e di Maio hanno preso la palla al balzo dell'autoinvito degli Stati Generali agli stati generali e si sono messi li', con un piede in mezzo alla porta: a piagnare di poter rimanere APPARENTEMENTE al comando della nave che affonda, in quanto sanno che i generali, quelli veri, non si possono permettere che la barca affondi realmente, e' un barcone purtroppo troppo rilevante per il sistema ... come mostra il trasformismo del gobierno dalla radice apparentemente riformatrice ... ed in realta' PROFONDAMENTE FASCISTA ... questa e' la faccia che piace, non quella dei mangiaspaghetti marca Fornero & C. ... non quella dei coglioni marca Arcore & C. ... i generali, quelli veri, quelli che agli italiani pisciano in testa e gli raccontano che sta piovendo, a villa Pamphilj hanno messo in atto la fase 1 del loro piano: l'apparente tolleranza ... ma sanno perfettamente che questa gentaglia non puo' e non e' in grado di gestire il fondo di "salvezza" ... sanno benissimo che la maggior parte di quei soldi andra' direttamente ed indirettamente a finire nelle tasche delle oligarchie politicanti (di tutti i colori), sotto forma di pensioni od altro, ed il resto nelle tasche di imprenditori di terza e quarta categoria, che hanno oramai non perso il treno, ma la stazione che li collegava con il resto del mondo ... gli stati generali hanno assunto Conte e di Maio come maggiordomi: IL LORO VERO MESTIERE!

NO: Il fondo salva-Italia non serve a salvare l'Italia, cari italioti ... IL FONDO SALVA-ITALIA DEVE SERVIRE A SALVARE I CREDITORI DELL'ITALIA ... I CREDITORI ... SOLO E UNICAMENTE I CREDITORI ... gli italiani ed i loro figli moriranno come quelli dei Greci? E anche l'Italia sara' trasformata in un paradiso di call-center di aziende anglo-americane con sede in India e nelle Filippine e in Brasile? Ma siamo alla fantascienza o siamo alla canna del gas?

Si sono risvegliati dalla morte tutti, Berlusconi, la Fornero, Visko ... perfino Draghi ... oracolano .... Cottarelli ... oracola ... ripetono il mantra: ve l'avevamo detto ... nondimeno: CI  servono quei soldi (il MES) ... quei soldi servono a noi, alle NOSTRE BANCHE ... non alle banche dei Cittadini  italiani ... e men che meno alla Banca d'Italia ... quelli servono A NOI per traghettarci da vincitori, non da falliti che siamo in realta', in quanto siamo stati noi i veri protagonisti del fallimento dell'Italia ... dalla seconda alla terza repubblica ... la repubblica senza popolo, senza Cittadini ... come l'Europa ... senza popolo, senza Cittadini ...


LA RESTAURAZIONE DELL'ANTICO REGIME CHE REIMPONE IL QUARTO STATO: questo sono gli stati generali ... Generali ... che state vedendo, anzi non vedendo ... che vi stanno vendendo ... dove siete venduti/e ... siete bestie trionfanti ... e gli stati generali ... Generali ... sono il Vostro spaccio: lo spaccio delle bestie trionfanti ...


Chi manca agli stati generali? Che cosa non vi hanno detto Conte e di Maio degli stati generali alias Stati Generali? ... alle bestie non si chiede se vogliano essere vendute o no ... vengono vendute e basta ... se poi i compratori le macellano, e' il giusto: sono i compratori di bestie, di bestie trionfanti per giunta ... di che potrebbero lamentarsi le macellate? Di poter pagare in contanti per la loro liberazione? ... Troppo facile ... il contante non contera' piu', non ci sara' piu' alla (auto-) macellazione ...


La fase 4? ... una moria di massa, provocata principalmente dalla reazione della politica all'epidemia ... la vera moria di massa ha ancora da venire ... verra' da uno sfacelo economico molto peggiore di quello della Grecia ... in quanto la Grecia ... si' la Grecia ...  aveva il potenziale economico solo della Grecia ... ma l'Italia, quando ancora stava in piedi, aveva ben altro potenziale economico ... una manna per Germania e Francia, che finalmente si tolgono dai piedi un concorrente ... questi sono gli stati generali ... ovvero gli Stati Generali ...

parlano DI VOI: MA VOI AGLI STATI GENERALI NON CI SIETE!!!

Al consesso ritornerete solamente quando avrete chiamato, invocato, pregato genuflessi e col di dietro ben aperto il VERO salvatore ... mandato ... eletto ... per voi ... dagli Stati Generali ... gli stati generali ... e a quel punto se i morti saranno 30,000 o 3,000,000 o 30,000,000 non fara' alcuna differenza ... nessuno e' responsabile della macellazione di chi chiede di essere macellato.

Come difendersi?

Lo sapete tutti. Lo sapete tutti da anni ed anni, specialmente voi esiliati dalla parassitocrazia degli incapaci di intendere e di volere. Avete lasciato correre. Per amor di pace, qualcuno, per fifa pura altri. Lo sapete tutti. Tutti sapete tutto. Eppure state per essere macellati.

Il MAECI continua a negare l'assoluta evidenza dei fatti: ha INTENZIONALMENTE escluso gli italiani residenti all'estero da qualsiasi assistenza? Perche'???

Egregi signori,

si tratta di una risposta patentemente reticente.

Chi sono le Eccellenze che hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono le registrazioni di tali videoconferenze?

Sia il consiglio sia la commissione hanno gia' dichiarato di non possedere documenti (elettronici, cartacei o in qualsiasi altra forma) in merito a questi atti-non atti, che in realta' sono schiaffi in faccia alla ratificazione della UE della CEDU ... e della ratificazione dell'Italia della stessa e' meglio che non ne parliamo neanche, vero?

Qui stiamo parlando di omissioni di atti di ufficio che mettono a repentaglio la vita di italiani all'estero, TUTTI, residenti permanenti e non permanenti.

E' anche altrettanto di per se' evidente che si tratta di un'area di competenze UE-stati membri, che e' da definire condivisa, se non concorrente.

Quindi: ne siete responsabili in solido entrambi allo stesso modo, anche se eravate e siete uno stato in bancarotta.

Chi sono le Eccellenze che hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono le registrazioni di tali videoconferenze?

XXX

---

In data 2020-06-15T16:47:33+0200, PEC <urp.mae@cert.esteri.it> ha scritto:



Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Ufficio Relazioni con il Pubblico

Piazzale della Farnesina, 1 – 00135 – Roma





Gentile Sig. XXX,


esaminata l’istanza, e sentiti gli Uffici competenti presso la Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, si rileva che lei fa riferimento a una decisione del Consiglio Affari Esteri (CAE) relativa al rimpatrio di cittadini europei. Si tratta quindi di un atto eventualmente prodotto dal CAE, che quindi andrebbe richiesto al Consiglio dell’Unione Europea. A questa pagina troverà recapiti utili: https://www.consilium.europa.eu/it/documents-publications/public-register/request-document/


Si segnala ad ogni buon fine che dal 23 marzo tutti i Consigli Affari Esteri che si sono susseguiti sono stati effettuati in Video Conferenza e pertanto sono stati Consigli informali, nell'ambito dei quali non è quindi possibile assumere decisioni o approvare atti di alcun tipo. 

Qualora possa essere di suo interesse, la informo che il tema dell’assistenza consolare ai cittadini europei è stato  trattato in due recenti CAE, per i quali sono disponibili resoconti pubblici:
CAE 23 marzo

Comunicato https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/03/23/  

Conferenza stampa https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-03-23-fac/?slide=0  

CAE 3 aprile

Comunicato https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/04/03/  

Conferenza stampa https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-04-03-fac/?slide=0   

Cordialmente,

Rosa Carraturo

Ufficio Relazioni con il Pubblico

CLAMOROSO errore di Repubblica: L'articolo su Boris Johnson e Rashford in verita' si riferisce a Conte

ed i suoi compagni di merende  ... sono proprio stati molto molto, assai assai generali: sta trattando il fallimento della 2a repubblica con la troika ... bambini??? Lui e di Maio non hanno figli, sono al di la' di certe quisquilie ...
---

Invia per email
Stampa

LONDRA - Marcus Rashford 1, Boris Johnson 0. E per il premier britannico si tratta di una sconfitta umiliante. Già, perché la star inglese del Manchester United, 22 anni, ha costretto Johnson a una clamorosa marcia indietro. E su un tema delicatissimo, come quello dei bambini poveri in Inghilterra, piaga gravissima e spesso invisibile oltremanica.

Tutto nasce due giorni fa. Quando il giovane attaccante dello United e della nazionale inglese inizia a postare una serie di tweet contro la povertà minorile, che in estate potrebbe aggravarsi a causa della chiusura ufficiale delle scuole - non quella per coronavirus, come è stato sinora - e, conseguentemente, l’impossibilità per 1,3 milioni di bambini di poter mangiare a mensa o di avere un buono pasto per far fare la spesa alle proprie madri. Sembra assurdo in un Paese civilissimo e ricco come il Regno Unito. Invece è proprio così. Per oltre un milione di bambini delle zone più disagiate oltremanica, il pasto caldo a mensa è fondamentale. Per molti di loro, l’unico vero pasto della giornata. Una tragica normalità che, nell’era del Covid19, potrebbe presto aggravarsi ancora di più.

Dunque Rashford due giorni fa chiede al governo e al premier Boris Johnson, ufficialmente e pubblicamente, di estendere anche per l'estate il programma per i buoni pasto per i bambini più poveri, che rappresentano il 15% degli studenti nelle scuole di Stato, con punte del 25% in alcune zone di Londra, delle Midlands e del nord dell’Inghilterra. Si tratta di buoni settimanali di 15 sterline (quasi 17 euro) a bambino, da poter spendere in un supermercato. Una misura dal costo complessivo di almeno 120 milioni di sterline (oltre 134 milioni di euro) per il governo, in piena crisi coronavirus e a pochi mesi dall’imminente - e sempre più temuta dal punto di vista economico - Brexit.

Johnson inizialmente dice di no, che non se ne parla, l’esecutivo ha già stanziato quasi 70 miliardi per le famiglie più in difficoltà durante la pandemia. Ma la mobilitazione online lanciata dal talentuoso attaccante cresce. Così come i seguaci. A un certo punto, la pressione mediatica, su un tema così drammatico, diventa insostenibile: stamattina diversi deputati conservatori iniziano a chiedere apertamente al premier di cedere e di acconsentire all’estensione del programma dei buoni pasto. Diventano sempre di più. Il nuovo leader laburista Keir Starmer incalza severamente il governo.

E così, Johnson oggi annuncia la sua clamorosa retromarcia. Per la gioia di molti, soprattutto dello stesso Rashford su Twitter, visibilmente emozionato: “Non so cosa dire, davvero. Guardate che cosa possiamo fare quando siamo uniti. Questa è l’Inghilterra nell’anno 2020”.

Mai dire di non andare ad un G7 in America quando si e' invitati ...


di Maio-Conte: governo avvisato, mezzo salvato ...

---
Politics & Policy

U.S.-Germany Crisis Goes Deeper Than Trump’s Planned Troop Cuts

The U.S.-U.K. relationship is "special," but the U.S.-German relationship has held the key to European security for seven decades.
No love lost.
No love lost. Photographer: Andrew Parsons/Getty Images  

LISTEN TO ARTICLE

Not every American troop withdrawal from foreign bases is a catastrophe. U.S. military assets are finite, after all, and so repositioning them from time to time can make good sense. Yet reports that President Donald Trump plans to withdraw 9,500 of the roughly 34,000 U.S. troops stationed in Germany have caused a great deal of dismay on both sides of the Atlantic. That’s because the move is strategically nonsensical, reflects some of the pettiest and most destructive impulses of Trumpism, and reveals the deepening rot in America’s most important European relationship.
Trump’s decision didn’t come out of nowhere. The Pentagon has been studying the possibility of redeploying U.S. troops in Europe for some time. The administration has discussed shifting part of its permanent European presence to Poland, and in 2019 moved 1,000 troops there from Western Europe. Yet this doesn’t mean that the matter was well thought out, because it is hard to discern any meaningful strategic rationale behind Trump’s choice.
This isn't like the U.S. decision, in the early 2000s, to remove some of its troops from South Korea. That shift was part of a broad, deliberate global realignment of U.S. forces during the war on terrorism. It came in concert with a repositioning of the remaining forces in South Korea to make them more survivable in case of war, and thus more valuable to the South Koreans. Nor is it akin to withdrawing troops from a war zone in which they are taking heavy casualties to no good strategic end — the sort of pullback that can serve a country’s national interests.
This time around, the shift threatens to work against the major U.S. military priority in Europe: Strengthening NATO's eastern flank against potential Russian aggression. It comes at a time when uncertainty about the U.S. commitment to the continent is running high. Moreover, the move was taken in Trump’s typically abrupt fashion: There was reportedly no meaningful consultation or even forewarning to the Germans or other NATO allies. (Or, reportedly, to Pentagon officials as well.)
It is possible that some unknown portion of the 9,500 troops will be redeployed to Poland, mitigating the impact on America's European presence. But it will take years, and a great deal of money, to turn Poland into anywhere near as reliable a hub for U.S. forces as Germany is. This is largely because there isn’t much existing infrastructure in that country for hosting a large American contingent.
And even if the goal is just to cut the costs of overseas U.S. deployments — one of the president’s stated objectives — the withdrawal probably won't pay off. As Representative Mike Gallagher, a leading Republican thinker on foreign policy, tweeted, “Troops leaving Germany will have to go somewhere, and wherever they go, they won't have the benefit of German financial support.”
Indeed, Germany provides some of the most generous host-nation support that the U.S. currently receives from its allies — around $1 billion per year in cash and in-kind payments. There is no guarantee that Poland, a significantly less wealthy nation, would provide equivalent or greater support per American soldier.
If the policy thus seems incoherent, that’s because something else is probably going on here. The withdrawal decision came just days after Trump’s most recent spat with Berlin, this one involving Chancellor Angela Merkel's decision not to attend an in-person meeting of the Group of 7 in the U.S. this month — and her resistance to inviting Russian President Vladimir Putin to join the group. Given that Trump has long seen Merkel more as an antagonist than an ally, and given how often the president has used foreign policy to pursue his own grievances, it is all too plausible that the primary issue here is Trump’s effort to punish an uncooperative foreign leader. And if that’s troubling enough, even more worrying is what this episode shows about the decaying state of the U.S.-German relationship.
For all the mythology that surrounds the U.S.-U.K. relationship, it is arguably the U.S.-German relationship that has held the key to European peace and cooperation since World War II. During the Cold War, America sheltered West Germany from intimidation and aggression by the Warsaw Pact, and provided the climate of security in which the country could recover economically without terrifying its neighbors. The U.S. committed to building a prosperous, democratic Germany that would no longer pursue aggression born of autocracy.
The Germans, in return, served as an anchor for American power in Europe, hosting the lion’s share of U.S. troops on the continent. After the Cold War, Berlin actively discouraged an American withdrawal, because the Germans understood that Europe still required Washington’s presence and engagement, lest it lapse back into the darker patterns of its past. If the story of post-1945 Europe has been its near-miraculous delivery from a long history of violent strife, the U.S.-German alliance sits at the center of that story.
Yet that relationship is now in crisis, and there is blame to go around. The Germans, in American eyes, have been subpar allies for years. They have dragged their feet in building a military even minimally capable of helping defend Berlin's eastern neighbors, a lethargy that is particularly galling given all that West Germany's NATO allies did to defend it during the Cold War.
Germany's massive trade surplus has been a cause of friction within Europe and with the U.S. And although Merkel has helped hold economic sanctions against Moscow in place for several years, Germany’s support for the Nord Stream 2 pipeline threatens to make Europe more dependent on Russian energy.
What is most remarkable, however, is the level of minimally disguised hostility Trump has shown for Merkel and Germany since even before he was elected. The president has continually violated an unwritten rule of alliance politics by insulting Merkel personally and publicly attacking her politically. He dispatched an ambassador to Germany who seems to have viewed his mission as empowering the country’s illiberal populists and fracturing the EU.
When it comes to policy, the president has repeatedly called into question the U.S. commitment to NATO, which is the critical underpinning of the U.S.-German relationship. Not least, Trump has governed so erratically, and shown such contempt for norms of coordination and consultation with allies, that Merkel seems to have decided simply to keep her distance and see what happens in November.
For most of the postwar era, it would have been unthinkable that an American president would derisively toss candy at the German chancellor — and even more remarkable that a German chancellor would tune out an American president. But that’s where we are now, and that’s why the planned troop withdrawal is generating such consternation.
In a single move, Trump has once again exposed the capricious and vindictive nature of U.S. policy, qualities that are particularly worrying in a superpower. He has confirmed that he still doesn’t understand that the U.S. maintains large peacetime military deployments overseas not as a favor to other countries but as a favor to itself. Not least, he has given us a glimpse of just how badly one of America’s most critical alliances has deteriorated, at a time when an increasingly disordered world can afford it least.
This column does not necessarily reflect the opinion of the editorial board or Bloomberg LP and its owners.
To contact the author of this story:
Hal Brands at Hal.Brands@jhu.edu
To contact the editor responsible for this story:
Tobin Harshaw at tharshaw@bloomberg.net

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020 C.A. deputato Luigi di Maio sia nella sua funzione di deputato sia nella sua funzione di ministro degli esteri ...