Occidente, 10 Agosto 2021: Visto dalla Russia

 

RT News (August 9, 2021)
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Libia, la ricostruzione targata made in Italy. Di Maio: “Italia in prima fila”: SEMPRE INTERESSATO AI PORTAFOGLI DI MAIO, OVVIAMENTE VUOTI, MA PIENI DI VOTI PER LUI.

 

Libia, la ricostruzione targata made in Italy. Di Maio: “Italia in prima fila”

“E’ un paese dalle enormi disponibilità economiche. Investire in Libia significa avere a disposizione un portafoglio ampio, dai margini più che interessanti”

Sul Foglio in edicola focus sugli interessi italiani in Libia. A dieci anni dalla caduta di Muammar Gheddafi, un premier italiano è andato in Libia mettendo in cima alla sua agenda la ricostruzione del paese, gli appalti, le opportunità economiche. L’ha fatto Mario Draghi lo scorso aprile sbarcando a Tripoli, peraltro senza sottrarsi alle critiche di chi gli contestava un approccio troppo orientato al business e poco al rispetto dei diritti umani e all’immigrazione.

Oggi la ricostruzione della Libia targata made in Italy viaggia a vista, e non potrebbe essere altrimenti. La ricostruzione dell’aeroporto di Mitiga è il progetto allo stadio più avanzato.

“La questione più importante – aveva detto il presidente del Consiglio in quell’occasione, ricorda il quotidiano – è la riattivazione dell’accordo” di amicizia del 2008 tra Italia e Libia “in tutti i suoi aspetti, in particolare per quanto riguarda l’autostrada” dal confine egiziano a quello tunisino.

Un manager che prima della guerra, tra il 2009 e il 2011, era a Misurata per conto di Impregilo, oggi Webuild, spiega al Foglio che la Libia “va rimessa in piedi per intero. E’ un paese dalle enormi disponibilità economiche. Investire in Libia significa avere a disposizione un portafoglio ampio, dai margini più che interessanti”.

Lo scorso 30 maggio, Dabaiba ha guidato a Roma una delegazione ministeriale per incontrare le autorità e le imprese italiane interessate a investire in Libia.

“L’incontro è andato molto bene, vogliamo essere ottimisti”, ci dice il manager di un’azienda coinvolta nei negoziati. “Al momento siamo in una fase preliminare, c’è da discutere il tema della sicurezza dei cantieri, perché i libici dicono di volerla garantire con il loro esercito. Finora però non è arrivato il via libera dalla Farnesina e senza di quello non ci muoviamo. Sicuramente non quest’anno”.

LIBIA: DI MAIO, ‘ITALIA IN PRIMA FILA, IMPEGNO STA PORTANDO FRUTTI’

“L’Italia è molto attiva in Libia e non potrebbe essere diversamente, vista la vicinanza geografica, la storia comune, gli interessi che ci legano al Paese nordafricano e la sua importanza per la sicurezza di tutta l’Europa”. E’ quanto ha affermato il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, in un’intervista a El Periódico. “Negli ultimi anni siamo stati in prima linea per favorire il processo di Berlino sotto egida Onu – ha aggiunto – Un impegno che ha cominciato a portare frutti, con la conclusione del cessate il fuoco e l’avvio del dialogo intra-libico, che ha portato ad una nuova autorità esecutiva unificata e transitoria in vista delle elezioni che i libici si sono impegnati a organizzare per il 24 dicembre”.

EMIGRATO | Michael Giunta, 26 anni: “In Germania sto bene, in Italia lavoravo in nero”: QUANDO L'INTRODUZIONE DEL PRECARIATO NELLA CLASSE POLITICA ITALIANA?

 

EMIGRATO | Michael Giunta, 26 anni: “In Germania sto bene, in Italia lavoravo in nero”

“Lavoro in un supermercato che vende prodotti italiani. Il lavoro va alla grande: qui ci sono anche alcuni amici del mio paese, lavorano, si trovano tutti bene”

Repubblica racconta la storia di Michael Giunta, 26 anni, arrivato in Germania nel settembre dell’anno scorso, nel pieno della pandemia.

“Abitavo a Calcarelli, in Sicilia, un paesino di 800 abitanti, nelle Madonie. Ho un diploma di istituto tecnico, ma lavoravo saltuariamente in campagna, in nero. I miei cugini mi invitavano da tanto tempo a raggiungerli in Germania: finalmente ho trovato il coraggio, e l’ho fatto. Lavoro in un supermercato che vende prodotti italiani. Il lavoro va alla grande: qui ci sono anche alcuni amici del mio paese, lavorano, si trovano tutti bene. Qualcuno ha difficoltà momentanee, per esempio i negozi di parrucchiere. Ma io sono proprio contento, lo rifarei!”.

Michael non è un caso isolato. Neanche la pandemia ha frenato un fenomeno in ripresa da tanti anni, e che ormai si estende pure agli studenti: nel 2018 si è spostata nel Centro Nord il 23% della popolazione universitaria del Sud, rileva la Svimez. Senza contare tutti quei giovani italiani che hanno lasciato la Penisola in cerca di una qualità di vita migliore oltre confine.

FUCILONE, MA DOVE C***O LA VEDI LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA? NELLA FATA MORGANA? MA QUELLA LA GIUSTIZIA NON L'HA MAI VISTA, LA CONOSCE SOLO DAI LIBRI (VECCHI).

 

La riforma della giustizia rischia di essere un flop

Si fanno promesse mirabolanti alle quali, però, i risultati rischiano di non corrispondere. Questo non sarebbe molto corretto verso i cittadini

Che questa giustizia debba essere riformata è ovvio. Tuttavia, ciò che promette questo Governo rischia di essere una lista di buone intenzioni.
Infatti, questa riforma che il Governo sta approntando, con il premier Mario Draghi ed il ministro di Grazia e Giustizia Marta Cartabia, rischia di essere fatta con molti compromessi al ribasso.

La maggioranza che regge questo Governo è troppo eterogenea. Ogni partito ha una sua aspirazione più che legittima. Per esempio, Movimento 5 Stelle è più giustizialista e Forza Italia è più garantista. Il rischio è che il Governo voglia accontentare tutti, per evitare che qualcuno se ne vada e metta a rischio la maggioranza. Per accontentare tutti, però, si rischia di annacquare una riforma che, almeno in partenza, sembrava buona.

Per esempio, uno dei problemi antichi della giustizia italiana è la lentezza dei processi, che durano troppo. Di conseguenza, si deve porre un termine alla loro durata, perché altrimenti i tribunali rischiano di essere intasati. Oltre a ciò, serve una separazione tra le carriere dei magistrati giudicanti e quelle dei pubblici ministeri. Dunque, una riforma è necessaria.

Una giustizia inefficiente è causa di malanni anche a livello economico e sociale. Basti pensare al fatto che sia molto difficile fare impresa ed investire nel nostro Paese. Il problema è che da questa maggioranza potrebbe venire fuori la classica “montagna che partorisce il topolino”. Si fanno promesse mirabolanti alle quali, però, i risultati rischiano di non corrispondere. Questo non sarebbe molto corretto verso i cittadini.

EH, SE SI METTONO INSIEME SALVINI E DI MAIO ... VEDRAI QUANTI E QUALI PROBLEMI RISOLTI ...

 

GOVERNO | Di Maio riceve Salvini alla Farnesina, si parla anche di italiani bloccati all’estero

Al centro del colloquio tra il ministro degli Esteri e il capo della Lega, oltre al tema italiani bloccati all’estero, quello dei flussi migratori irregolari

(Photo by Alberto PIZZOLI / AFP) (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Sono centinaia, migliaia gli italiani ancora bloccati all’estero a causa del Covid e delle conseguenti restrizioni. Anche di questo tema hanno parlato oggi Luigi Di Maio e Matteo Salvini, durante quello che viene definito un “incontro cordiale” svoltosi nella mattina di mercoledì 21 luglio alla Farnesina.

Al centro del colloquio, oltre al tema italiani bloccati all’estero, quello dei flussi migratori irregolari. Sono ancora troppi i clandestini che giungono in Italia ed è giusto che i vertici politici e governativi cerchino soluzioni per arginare, controllare il fenomeno.

E' CROLLATA LA GALLERIA DELL'ITALIA: LA SITUAZIONE E' SERIA, MA NON SERISSIMA. C'E' DI PEGGIO.

 

Gallerie che crollano, la situazione è seria

Fattori naturali (come il clima e le infiltrazioni d'acqua) e la scarsa manutenzione sono la causa del problema. Problemi seri sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell'efficienza

Circa 200 gallerie della nostra rete autostradale sono a rischio crollo. Gli esempi più paradigmatici sono le gallerie delle autostrade liguri (come le autostrade A10, A26, A7 e A12) ma ci sono anche altre autostrade messe in situazioni non certo migliori. Basti pensare all’Autostrada A1 Panoramica, il tratto compreso tra Bologna e Firenze dell’Autostrada A1 Milano-Napoli (o Autostrada del Sole) e all’Autostrada A14 Bologna-Taranto. Dunque, la situazione è molto seria.

Fattori naturali (come il clima e le infiltrazioni d’acqua) e la scarsa manutenzione sono la causa del problema. Problemi seri sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell’efficienza. Infatti, gallerie con i calcestruzzi delle calotte ammalorati e munite di impianti scadenti e non munite di rifugi di emergenza non garantiscono la sicurezza di chi guida né la giusta percorribilità delle autostrade. Dunque, il problema c’è ed è evidente.

Il territorio italiano è per il 35% montuoso e per il 42% collinare. Di conseguenza, il nostro Paese ha una conformazione tale che per la costruzione di una via di comunicazione si deve ricorrere allo scavo di gallerie. Queste infrastrutture debbono essere monitorate e manutenute periodicamente. Non si possono trascurare tali infrastrutture. Quanto accaduto lo scorso anno in Liguria, con la caduta di calcestruzzi in alcune gallerie delle autostrade, ci deve insegnare ciò. Infatti, un Paese che aspira a diventare grande deve avere infrastrutture efficienti e sicure.

Non ci si può permettere di avere delle infrastrutture obsolete che possono essere anche pericolose. Il nostro Paese deve essere attrattivo e competitivo e per essere tale servono infrastrutture sempre efficienti e sicure.

L'ALA CONTIANA RIVENDICA LA VITTORIA DE CHE? FORSE DELLA POLTRONA DI MAIO PER UN'ALTRO (INTERMINABILE) ANNO?

 

GIUSTIZIA | M5S, l’ala contiana rivendica la vittoria. “Di Maio? E’ in minoranza”

Questo il ragionamento dell'ala contiana: "Hanno tappezzato tutti i giornali per indebolire Conte con gli stessi retroscena, e poi smentiscono? Ridicoli", puntualizzano le fonti raccolte tra Camera e Senato

Il giorno dopo l’accordo sulla riforma della giustizia si apre un nuovo caso dentro il Movimento 5 stelle: di chi e’ il merito dell’intesa raggiunta ieri? E’ nata una contesa tra le correnti che vogliono intestarsi la vittoria. Un modo surrettizio per pesarsi all’interno del Movimento e determinare gli equilibri futuri.

Secondo le ricostruzioni di alcuni giornali, riporta la Dire, è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a convincere Giuseppe Conte ad accettare la mediazione proposta dal premier Draghi per non far saltare il governo e far precipitare il paese in una crisi al buio. Retroscena smentiti dalla Farnesina: “Nessuno scontro nè tensioni. Il ministro Di Maio ha lavorato in asse con Giuseppe Conte e ha fatto squadra con tutti i ministri M5s. Quello di ieri sulla riforma della giustizia è un risultato corale di tutto il Movimento, frutto della leadership determinante di Giuseppe Conte”, è il comunicato dettato dallo staff di Di Maio.

Ma il faro resta puntato sull’ex capo politico e la sua area di riferimento, mentre Beppe Grillo per il momento rimane sullo sfondo.

Diversi parlamentari vicini a Giuseppe Conte non credono alle smentite di rito e sottolineano alla Dire la “gravità dei retroscena fuoriusciti dalla Farnesina”.

Questo il ragionamento dell’ala contiana: “Hanno tappezzato tutti i giornali per indebolire Conte con gli stessi retroscena, e poi smentiscono? Ridicoli”, puntualizzano le fonti raccolte tra Camera e Senato.

Insomma, con le ultima mosse, secondo questa interpretazione, “Di Maio ha scelto di stare in minoranza nel Movimento di cui era capo politico”. Giuseppe Conte è il leader in pectore, ma la partita per stabilire chi comanda davvero nel Movimento 5 stelle sembra appena cominciata.

IL CGIE E' L'ORGANO COSTITUZIONALE PIU' INUTILE D'ITALIA, PIU' INUTILE DI MONNEZZARELLA, EPPURE ANCHE LI' HANNO PAURA DELLE ELEZIONI: CHISSA' PERCHE'? NON CONTINUATE A TOLLERARE QUESTA STALLA DI AUGIA, NON VOTATE, NON USCITE DI CASA PER VOTARE.

 

Italiani all’estero, il CGIE vuole rinviare le elezioni Comites causa Covid

“Richiamiamo il governo e la Farnesina a ponderare la scelta di rinviare le elezioni: oltre alla pandemia che imperversa nell'emisfero australe si constatano difficoltà organizzative e di gestione"

Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, in una conferenza stampa per discutere sulle modalità e sulle procedure previste per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero, in programma il 3 dicembre, ha detto: “Il Rinnovo dei Comites è uno spartiacque e noi richiamiamo il governo e la Farnesina a ponderare la scelta di rinviare le elezioni: oltre alla pandemia che imperversa nell’emisfero australe si constatano difficoltà organizzative e di gestione”.

Secondo il CGIE, “le difficoltà riscontrate condizionano la tenuta delle elezioni e rafforzano la richiesta di rinviare il voto. Il rinvio dell’appuntamento al prossimo anno rappresenta il male minore: i risultati si preannunciano catastrofici”.

“Chiediamo di renderci partecipi del programma che il governo intende realizzare per gli italiani all’estero che ad oggi, a quattro mesi dall’insediamento dell’esecutivo, non conosciamo”. “Reclamiamo una maggiore considerazione verso questo organismo e verso i Comites – osserva Schiavone – e un coinvolgimento nelle scelte e nelle decisioni che interessano gli italiani nel mondo, il cui ruolo è ben definito”.

Elezioni in vista: tutte le mummie del MAECI si risvegliano dalla morte cerebrale

 

Italiani all’estero, Vignali (Farnesina): “Campagna informativa in vista delle elezioni Comites”

Il voto si svolge per corrispondenza, ma a differenza delle elezioni politiche e dei referendum, il plico elettorale viene spedito solo agli elettori che abbiano presentato richiesta di iscrizione nell'elenco elettorale entro il 3 novembre

Si avvicinano le elezioni Comites. Si terranno il 3 dicembre, come confermato dal Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Consiglio generale degli italiani all’estero per discutere sulle modalità e sulle procedure previste per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero, ha detto: “La Farnesina è costantemente impegnata nel coordinamento della rete diplomatica” in vista delle elezioni dei Comites “attraverso l’invio di istruzioni, monitoraggio e supporto tecnico”.

“Abbiamo avviato con largo anticipo le operazioni propedeutiche alle elezioni” e una campagna informativa “sul ruolo importante dei Comites al fine di farli conoscere al più ampio numero di connazionali possibile, coinvolgendo anche le nuove generazioni”.

Il voto si svolge per corrispondenza, ma a differenza delle elezioni politiche e dei referendum, il plico elettorale viene spedito solo agli elettori che abbiano presentato richiesta di iscrizione nell’elenco elettorale entro il 3 novembre.

Vignali annuncia che i cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire possono iscriversi nell’elenco elettorale anche attraverso il portale dei servizi consolari Fast It e ricorda il ruolo della Cabina di regia in merito, che si è riunita già tre volte quest’anno (febbraio, aprile e giugno 2021).

L’obiettivo della campagna informativa è “coinvolgere il più possibile” tutti gli attori chiamati in causa: “Le sedi hanno iniziato a informare tramite i propri siti e i social sull’importanza di un’ampia partecipazione”. In programma anche l’invio di roll up che ricordano l’appuntamento elettorale in più lingue.

Italia ininfluente anche con l’Europa: BRAVO CASINI, TU SI' CHE SEI UN GENIO

 

“Mediterraneo: Italia ininfluente senza l’Europa”: il senatore Casini in cattedra

Al Master in Intelligence e Ict dell’Università di Udine. “Serve un’Europa forte, capace di trasmettere i propri valori e credibile. I veri player sono Russia e Turchia”

Autore: Z63 | Ringraziamenti: ANSA Copyright: ALEDIM

Vita, energia, sviluppo, ma anche migrazioni, morte e terrorismo. Il mar Mediterraneo è la vera scommessa di oggi per il futuro dell’Italia ma soprattutto dell’Europa tutta. «Sul Mediterraneo l’Europa non si gioca solamente la propria credibilità, ma anche la propria sopravvivenza». Pier Ferdinando Casini, senatore, membro della commissione Affari esteri ed Emigrazione e della commissione Difesa, sale in cattedra al secondo Master in Intelligence e Ict promosso dall’Università di Udine, Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche (DMIF) diretto dal professor Gian Luca Foresti.

Nella lezione in programma questo pomeriggio (venerdì 7 maggio) il senatore spiega il ruolo del Mediterraneo nella geopolitica internazionale all’interno di un programma unico, multidisciplinare e integrato che si pone l’obiettivo di formare esperti capaci di affrontare i temi della sicurezza su scala globale.

In questo quadro, comprendere lo scenario complessivo è fondamentale. E, fondamentale, è capire il ruolo che ha oggi il “nostro” mare. «Il Mediterraneo ha un ruolo assolutamente centrale», anticipa Casini. «Nel 2% della superficie acquatica mondiale si concentra il 20% dei traffici globali. Ed è stato necessario il raddoppio del canale di Suez per rispondere alle sfide commerciali dell’Asia verso il Mediterraneo. È luogo privilegiato del dialogo interreligioso perché sul Mediterraneo si affacciano le tre principali religioni monoteiste; ma è anche un mare che è al centro di importantissime iniziative energetiche: come, ad esempio, i giacimenti di gas che hanno trasformato l’Egitto in un paese esportatore e non più importatore. Il Mediterraneo è, purtroppo, anche il teatro delle più grandi tragedie del nostro tempo».

Tutto questo si inserisce in uno scenario geopolitico che ha visto gli Stati Uniti progressivamente allontanarsi dal “mare nostrum” e lasciare campo aperto alla Russia e alla Turchia. «È un mare pieno di problemi che l’Europa è chiamata ad affrontare con una politica estera unitaria. Se riuscirà a risolvere i problemi del Mediterraneo, risolverà anche i propri problemi. L’alternativa sarà una situazione drammatica».

E il ruolo dell’Italia? «Ininfluente. Serve un’Europa forte, capace di trasmettere i propri valori e credibile. I veri player sono Russia e Turchia». Così nei rapporti con l’Egitto, il nostro Paese non può giocare una partita da primo attore. «O vince l’Europa, oppure il rischio è di perdere tutti».

Per Gian Luca Foresti, esperto di fama internazionale circa le tecnologie informatiche per la sicurezza e direttore del Master, il contributo della lezione di Casini è di «assoluto rilievo». Spiega: «Il Master che proponiamo è disegnato per dare ai corsisti una formazione di alto livello, necessaria per poter usare, in piena autonomia, le nuove tecnologie informatiche e saperle calare nel contesto dell’intelligence e della sicurezza. Per questo offriamo loro anche il contributo di alte personalità che abbiano maturato una profonda “esperienza sul campo”. Alla fine del corso, i nostri corsisti guadagnano una visione globale, realistica e circostanziata di ciò che è accaduto in Italia e nel mondo». Del resto, il tema della sicurezza non può essere messo in secondo piano.

«Viviamo in un mondo completamente interconnesso. Per pianificare, organizzare e realizzare attività complesse sia relative alla sicurezza nazionale, interna ed esterna, sia a quella di aziende ed enti, servono competenze ampie, che spaziano dal diritto, alla geopolitica, alla comunicazione e fake news, all’intelligence economica fino ai nuovi modelli matematici e alle nuove tecnologie emergenti dell’Intelligenza Artificiale e della Cybersecurity».

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020 C.A. deputato Luigi di Maio sia nella sua funzione di deputato sia nella sua funzione di ministro degli esteri ...