Libia, la ricostruzione targata made in Italy. Di Maio: “Italia in prima fila”
“E’ un
paese dalle enormi disponibilità economiche. Investire in Libia
significa avere a disposizione un portafoglio ampio, dai margini più che
interessanti”
Sul Foglio in edicola focus sugli interessi italiani in Libia. A
dieci anni dalla caduta di Muammar Gheddafi, un premier italiano è
andato in Libia mettendo in cima alla sua agenda la ricostruzione del
paese, gli appalti, le opportunità economiche. L’ha fatto Mario Draghi
lo scorso aprile sbarcando a Tripoli, peraltro senza sottrarsi alle
critiche di chi gli contestava un approccio troppo orientato al business
e poco al rispetto dei diritti umani e all’immigrazione.
Oggi la ricostruzione della Libia targata made in Italy viaggia a
vista, e non potrebbe essere altrimenti. La ricostruzione dell’aeroporto
di Mitiga è il progetto allo stadio più avanzato.
“La questione più importante – aveva detto il presidente del
Consiglio in quell’occasione, ricorda il quotidiano – è la riattivazione
dell’accordo” di amicizia del 2008 tra Italia e Libia “in tutti i suoi
aspetti, in particolare per quanto riguarda l’autostrada” dal confine
egiziano a quello tunisino.
Un manager che prima della guerra, tra il 2009 e il 2011, era a
Misurata per conto di Impregilo, oggi Webuild, spiega al Foglio che la
Libia “va rimessa in piedi per intero. E’ un paese dalle enormi
disponibilità economiche. Investire in Libia significa avere a
disposizione un portafoglio ampio, dai margini più che interessanti”.
Lo scorso 30 maggio, Dabaiba ha guidato a Roma una delegazione
ministeriale per incontrare le autorità e le imprese italiane
interessate a investire in Libia.
“L’incontro è andato molto bene, vogliamo essere ottimisti”, ci dice
il manager di un’azienda coinvolta nei negoziati. “Al momento siamo in
una fase preliminare, c’è da discutere il tema della sicurezza dei
cantieri, perché i libici dicono di volerla garantire con il loro
esercito. Finora però non è arrivato il via libera dalla Farnesina e
senza di quello non ci muoviamo. Sicuramente non quest’anno”.
LIBIA: DI MAIO, ‘ITALIA IN PRIMA FILA, IMPEGNO STA PORTANDO FRUTTI’
“L’Italia è molto attiva in Libia e non potrebbe essere diversamente,
vista la vicinanza geografica, la storia comune, gli interessi che ci
legano al Paese nordafricano e la sua importanza per la sicurezza di
tutta l’Europa”. E’ quanto ha affermato il titolare della Farnesina,
Luigi Di Maio, in un’intervista a El Periódico. “Negli ultimi anni siamo
stati in prima linea per favorire il processo di Berlino sotto egida
Onu – ha aggiunto – Un impegno che ha cominciato a portare frutti, con
la conclusione del cessate il fuoco e l’avvio del dialogo intra-libico,
che ha portato ad una nuova autorità esecutiva unificata e transitoria
in vista delle elezioni che i libici si sono impegnati a organizzare per
il 24 dicembre”.