ZZZ, 04.07.2020
C.A. deputato Luigi di Maio
sia nella sua funzione di
deputato
sia nella sua funzione di
ministro degli esteri
CC
Camera dei deputati della
repubblica italiana
Senato della repubblica
italiana
Comune di Ancona – Servizi
Demografici
INPS - Roma
Presidenza della repubblica
Parlamento dell’Unione
Europea
Consiglio dell’Unione
Europea
Commissione dell’Unione
Europea
Unione Europea - EEAS
- Richieste di accesso agli
atti amministrativi in allegato in base alla legge 241/90
- Richieste di accesso agli
atti amministrativi al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea,
al Parlamento Europeo, alla EEAS (sig. Josep Borell)
- Operato dell’ambasciata
italiana di Manila, Filippine
Egregio signor di Maio,
apprendo dalla stampa
dell’assassinio del Signor Luca Ventre nell’ambasciata
dell’Uruguay e non posso fare a meno di inviare finalmente questa
lettera, che avevo scritta in data 04.07.2020 e poi deciso di non
inviare piu’.
Grazie per aver dato anche
all’Italia il suo Kashoggi.
A seguito delle sue molteplici
dichiarazioni pubbliche, con le quali sia lei sia l’Unione Europea
nella persona dell’EEAS (signor Josep Borrell) avete cercato di
giustificare l’esclusione di Cittadini Italiani residenti
permanentemente
all’estero da qualsiasi assistenza sia consolare sia economica, che
emergono anche chiarissimamente di fatto dai molteplici decreti
emessi dal suo governo, come lei sa, ho inviato diverse richieste di
accesso agli atti amministrativi, in cui veniva richiesta spiegazione
circa le seguenti affermazioni del deputato europeo Campomenosi del
20.05.2020,
secondo il quale (cito testualmente):
“In
verità le responsabilità dell'attuale Governo Italiano sono ben più
gravi e l'EEAS non è certo un organismo "dinamico" e
reattivo (anche se non conosco personalmente il caso delle
Filippine).
La Germania ha utilizzato
uno strumento finanziario introdotto apposta dall'UE tramite RescEU
(e finanziato da tutti noi, quindi Italia inclusa) per agevolare le
operazioni di rimpatrio. Il Ministero del signor Di Maio ha, invece,
deliberatamente scelto di non usufruirne. Quando lo abbiamo scoperto,
a inizio di questa crisi, siamo rimasti esterrefatti.
Il mio collega Paolo
Borchia - che ci legge in copia e coordina Lega nel Mondo - si è
occupato di tantissimi casi e potrebbe scrivere un libro (anzi, lo
invito a farlo) su una vicenda surreale, ma molto grave.
Alcuni Ambasciatori e
Consoli sono stati collaborativi, altri se ne sono letteralmente
lavati le mani.
Le
assicuro che come Lega abbiamo fatto il possibile, ma
ci scontravamo con una esplicita volontà politica opposta
giustificata da non si sa bene quali folli ragionamenti.”
Il 22.05.2020 ho inviato al
MAECI tramite PEC una richiesta di accesso agli atti amministrativi
chiedendo accesso a qualsiasi documento, cartaceo e/o elettronico,
registrazioni di videoconferenze e via dicendo, che documentasse la
sua deliberata scelta non solo di non servirsi di RescEU,
ma di spiegare in base a quale ragione giuridica lei - e il signor
Borrell e la UE tutta, che a quanto pare hanno seguito a ruota questa
sua iniziativa - avete escluso Cittadini Italiani residenti
permanentemente
all’estero da qualsiasi forma di assistenza consolare e/o economica
in questa crisi, come se gli italiani residenti permanentemente
all’estero fossero trai responsabili diretti dell’epidemia
(putativa o reale non fa alcuna differenza) e/o dei metodi inutili e
perversi con cui il suo governo fa finta di combatterla.
Da vari videomessaggi suoi
personalmente apparsi su internet apprendo che, quello che
Campomenosi chiama una “esplicita
volonta’ politica opposta”,
risulta dal fatto che, a suo insindacabile avviso, gli italiani
residenti permanentemente all’estero, oltre ad essere tutti
infetti, non pagherebbero “le
tasse” in Italia
e non contribuirebbero in nulla all’Italia, quindi, presumibilmente
anche forse nulla alla formazione del suo stipendio personale e/o a
quello dei suoi amici: ergo
non hanno diritto a nulla.
Lei ha mentito, e mente
sapendo di mentire.
Le sue menzogne hanno prodotto
attraverso essa, ed ancora producono, ulteriori menzogne, abusi,
soprusi e l’imposizione di sofferenze del tutto inutili sui
Cittadini Italiani residenti all’estero, permanentemente o meno, e
sui loro figli. Grazie a cretinate di questo tipo, quando compariamo
a colloqui di lavoro e diciamo di essere italiani, dall’altra parte
girano la faccia schifati. Il signor Borrell, che se ne deve
intendere, afferma che la menzogna sistematica, quella che si suol
definire “disinformazione” puo’ uccidere.
Ecco: qui ne avete sia lei sia lui un esempio (ancora) vivente.
E’ ipso
facto evidente che,
mentre e’ comprensibile che in una situazione di crisi epidemica il
suo governo abbia ben pensato di potersi scaricare di dosso qualche
responsabilita’ di politica sociale nei confronti di Cittadini
Italiani che vivono in Germania, Olanda, Svezia, Danimarca e via
dicendo, ovvero in stati, che hanno sistemi di protezione sociale
notevolmente piu’ efficaci e potenti di quello dell’Italia, lei
si e’ preso la liberta’
di discriminare in modo assoluto e di negare totalmente assistenza a
Cittadini Italiani che, come me, volenti o nolenti, vivono in stati
(Filippine) in cui la protezione sociale e’ inesistente e gli
stranieri, oltre ad essere deportati, non hanno alcun diritto di
sorta: un diniego che ha gli stessi effetti della deprivazione
ingiusta della Cittadinanza italiana da parte sua ed in cui la UE
concorre con l’ingiusta deprivazione di diritti di cittadinanza
comunitaria, a quanto pare. Si tratta di una sua iniziativa personale
e del suo governo, quindi siete
lei ed il suo governo a
dovervene prendere
la responsabilita’, oltre all’Unione Europea.
Noi Cittadini Italiani
residenti all’estero non siamo piu’ disposti a tollerare
ulteriori soprusi ne’ da lei ne’ dalla UE.
Le faccio presente che la
richiesta di accesso ai dati amministrativi e’ avvenuta dopo che,
prevedendo io chiarissimamente quello che sarebbe accaduto alla mia
famiglia di li’ a poco, ma non potendo fare nulla in quanto non
avevo le disponibilita’ finanziarie per acquistare un biglietto
aereo per tornare in Europa (prima
dell’epidemia
non riuscivo a guadagnare piu’ di 3,57 EUR l’ora), gia’ in
marzo avevo ripetutamente chiesto aiuto al suo centro di crisi, ai
comuni dove ho risieduto in ultimo in Italia (Ravenna, Ancona)
nonche’ ad associazioni private in Italia ed all’INPS ed ai miei
parenti.
Il risultato e’ stato che i
miei figli, tutti minorenni, di tre, sei e dodici anni, in marzo ed
in aprile, sono stati ridotti alla fame, a malapena si sono potuti
lavare e vestire sufficientemente in quanto io e mia moglie non
eravamo (ed ancora non siamo) in grado di acquistare sapone
antibatterico a sufficienza, e siamo tutti rimasti totalmente privi
di qualsiasi assistenza medica.
Nondimeno sopravviviamo, non
abbiamo (ancora) contratto ne’ il virus SARS-CoV-2 ne’ alcun
altro virus, siamo chiusi in casa dai primi di marzo (dell’anno
scorso), ma questo non significa che siamo fuori pericolo. La nostra
situazione alimentare e’ ancora piu’ che precaria. Siamo anche in
pericolo di essere tagliati fuori completamente dal resto del mondo
in quanto non siamo in grado di pagare gli arretrati delle utenze e
non possiamo acquistare ricariche telefoniche. Le scuole, dove io
lavoravo come insegnante di tedesco, sono ancora chiuse e non ci sono
date certe su quando, se mai, riapriranno. I datori di lavoro
filippini le hanno chiuse da un giorno all’altro e si sono
dimenticati di pagare gli arretrati dei miei compensi, come anche il
governo filippino, che ha promesso aiuti, ma evidentemente ha ben
pensato di escludere gli stranieri di colore bianco qui residenti
dalla sua considerazione.
In data 15.06.2020 il MAECI ha
risposto alla mia richiesta di accesso ai dati amministrativi quanto
segue:
“ … esaminata
l’istanza, e sentiti gli Uffici competenti presso la Direzione
Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, si rileva che lei fa
riferimento a una decisione del Consiglio Affari Esteri (CAE)
relativa al rimpatrio di cittadini europei. Si tratta quindi di un
atto eventualmente prodotto dal CAE, che quindi andrebbe richiesto al
Consiglio dell’Unione Europea. A questa pagina troverà recapiti
utili:
https://www.consilium.europa.eu/it/documents-publications/public-register/request-document/
Si segnala ad ogni
buon fine che dal 23 marzo tutti i Consigli Affari Esteri che si sono
susseguiti sono stati effettuati in Video Conferenza e pertanto sono
stati Consigli informali, nell'ambito dei quali non è quindi
possibile assumere decisioni o approvare atti di alcun tipo.
Qualora possa essere di suo
interesse, la informo che il tema dell’assistenza consolare ai
cittadini europei è stato trattato in due recenti CAE, per i quali
sono disponibili resoconti pubblici:
CAE 23 marzo
Comunicato
https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/03/23/
Conferenza stampa
https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-03-23-fac/?slide=0
CAE 3 aprile
Comunicato
https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/fac/2020/04/03/
Conferenza stampa
https://www.consilium.europa.eu/it/media-galleries/fac/2020-04-03-fac/?slide=0
Cordialmente,
Rosa Carraturo
Ufficio Relazioni con il
Pubblico”
alla quale ho risposto nella
stessa data:
“ … si tratta di una
risposta patentemente reticente.
Chi sono le Eccellenze che
hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono
le registrazioni di tali videoconferenze?
Sia il consiglio sia la
commissione hanno gia' dichiarato di non possedere documenti
(elettronici, cartacei o in qualsiasi altra forma) in merito a questi
atti-non atti, che in realta' sono schiaffi in faccia alla
ratificazione della UE della CEDU ... e della ratificazione
dell'Italia della stessa e' meglio che non ne parliamo neanche, vero?
Qui stiamo parlando di
omissioni di atti di ufficio che mettono a repentaglio la vita di
italiani all'estero, TUTTI, residenti permanenti e non permanenti.
E' anche altrettanto di per
se' evidente che si tratta di un'area di competenze UE-stati membri,
che e' da definire condivisa, se non concorrente.
Quindi: ne siete
responsabili in solido entrambi allo stesso modo, anche se eravate e
siete uno stato in bancarotta.
Chi sono le Eccellenze che
hanno partecipato a tali videoconferenze (nomi, cognomi), dove sono
le registrazioni di tali videoconferenze?”
A tale richiesta non ho
ricevuto ancora risposta.
Oggi reitero in allegato, sia
a lei sia agli altri organi di cui sopra, le stesse richieste di
accesso a tutti, ovvero TUTTI,
che significa TUTTI
E QUALSIASI,
DOCUMENTO CARTACEO E/O ELETTRONICO E/O REGISTRAZIONE DI
VIDEOCONFERENZE IN CUI LEI, DA GENNAIO 2020 SINO ALLA FINE DI GIUGNO
2020, ABBIA MAI TRATTATO, DIRETTAMENTE E/O INDIRETTAMENTE, ANCHE SOLO
DI STRISCIO, DI ITALIANI RESIDENTI PERMANENTEMENTE O MENO ALL’ESTERO
IN RELAZIONE A MISURE DA ATTUARE, ATTUATE, INTESE, PIANIFICATE,
RIVISTE, RITIRATE E/O ANNULLATE, IN COORDINAMENTO CON L’EEAS O
QUALSIASI ALTRO ORGANO DELL’UE O CON QUALSIASI AMBASCIATA O
RAPPRESENTANZA CONSOLARE ITALIANA O STRANIERA.
METTA FINALMENTE IN TAVOLO
TUTTI I DOCUMENTI E TUTTE LE REGISTRAZIONI DELLE VIDEOCONFERENZE,
SIGNOR “MINISTRO”.
Inoltre, reitero in allegato
anche la mia richiesta di accesso agli atti amministrativi del
19.06.2020 (in
doppio con la stessa richiesta in base al d.lgs. 14 marzo 2013, n.
33), in cui veniva
chiesto al MAECI di presentare dati statistici COMPLETI
circa tutte le domande di assistenza da parte di Cittadini Italiani
direttamente o indirettamente collegate alla crisi epidemica, al
numero di domande/richieste ricevute, al numero di quelle respinte,
agli eventuali esborsi effettuati per singola ambasciata e per
rappresentanza consolare e per paese, indicando la consistenza della
popolazione AIRE di riferimento nella giurisdizione consolare. Se
tali dati statistici esistono, lei li deve fornire. Se non esistono,
lei deve dichiarare pubblicamente al Popolo Italiano che non
esistono.
Questa seconda domanda di
accesso ai dati amministrativi il MAECI l’ha respinta con la
motivazione parossistica che io non avrei dimostrato (cito
testualmente) “ …
di essere titolare di un interesse diretto, concreto e attuale,
corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata
al documento al quale è chiesto …”. Una
pura fandonia, in quanto, per quanto riguarda l’ambasciata di
Manila e le rappresentanze consolari nelle Filippine, incluse nella
lista, tale interesse giuridico per tali dati statistici esiste ed e’
pure innegabile, ammesso e non concesso che non sia tale anche per le
altre 199 ambasciate e rappresentanze consolari (non ancora chiuse
definitivamente).
La reticenza, la
superficialita’, l’arroganza nonche’ l’illegalita’ messa in
luce dal MAECI in merito a queste richieste di accesso agli atti
amministrativi non solo non e’ congruente con la visione del suo
partito, che aveva fatto delle trasmissioni TV in tempo reale delle
sedute di comuni, province, regioni ecc. uno dei suoi cavalli di
battaglia, ma in quanto dimostra quanto lo zoccolo duro di personale
dalla mens
burocratica
totalitaria, gelosa di sedicenti arcana
imperii e
intimamente sprezzante, oppressiva e ricattatrice dei Cittadini
Italiani residenti all’estero, prevalga nel MAECI fino ai suoi
vertici. L’unica consolazione per il Cittadino Italiano e’ vedere
come
la stessa mens
burocratica
totalitaria, gelosa di sedicenti arcana
imperii e
intimamente sprezzante dei Cittadini Italiani la ritroviamo
miracolosamente autoriprodotta anche nell’Unione Europea, in
particolare nell’EEAS e nel signor Josep Borrell.
Come lei sa, le stesse
richieste di accesso ai documenti amministrativi, ovvero alle sue
famose videoconferenze “segrete” con la UE (con
chi esattamente lo deve sapere lei), in cui lei evidentemente ha
buttato via i Cittadini Italiani residenti all’estero e le loro
famiglie come se fossero la sua monnezza, le ho inviate anche
all’Unione Europea, completandole con una richiesta di dimissioni
volontarie del signor Borrell per la sua patente partecipazione in
un’operazione di discriminazione nei confronti dei Cittadini
Italiani residenti all’estero e di diniego dell’esercizio di
basilari diritti di cittadinanza, Italiana e comunitaria, oltre che
violazione di varie norme di diritto europeo primario, secondario e
della CEDU.
Che lei non abbia fatto
ricorso a RescEU
puo’ o non puo’ essere considerato un’omissione di atti di
ufficio, saranno le sedi adatte a giudicarlo, oltre, in primo luogo,
al Popolo Italiano - al quale lei risponde. Fatto sta che sia il
diritto comunitario sia la CEDU, indipendentemente da RescEU,
non liberano ne’ lei, ne’ il suo governo, ne’ la UE
dall’obbligazione di garantire e preservare livelli minimi dei
diritti umani ANCHE in una situazione di crisi epidemica, anche a
Cittadini Italiani residenti permanentemente all’estero, anzi di
tutti i Cittadini UE residenti all’estero, permanenti o meno, se ne
hanno bisogno, almeno in quegli stati, in cui governi che li ospitano
non sono in grado o non si ritengono in obbligo giuridico di farlo.
Il Consiglio Europeo ha
risposto ad una richiesta di accesso ai suoi documenti amministrativi
in data 25.05.2020 che non era in grado di identificare documenti di
alcun tipo. Poi in data 17.06.2020 ha fornito una dichiarazione
scritta in una lettera a nome di Fernando
Florindo, in
cui si evidenziano cinque documenti tra il 17 marzo 2020 ed il 5
maggio 2020 (cito testualmente):
“1) 17
marzo 2020: Conclusione del Presidente del Consiglio europeo
(riguardante i cittadini bloccati in paesi terzi)
2) 26
marzo 2020: Dichiarazione congiunta dei membri del Consiglio europeo
(riguardante i cittadini bloccati in paesi terzi)
3) 3
aprile 2020: riunione dei Ministri degli Affari esteri (scambio di
opinioni sugli aspetti internazionali della pandemia di COVID-19, con
particolare attenzione al coordinamento consolare e al rimpatrio, al
rafforzamento della cooperazione e dell'assistenza internazionale e
alla disinformazione)
4) 22
aprile 2020: riunione dei Ministri degli Affari esteri (aggiornamento
da parte dell'Alto Rappresentante per la Politica estera e di
sicurezza sugli sforzi in corso per rimpatriare i cittadini europei
bloccati all'estero)
5) 15
maggio 2020: Dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo
(sugli esiti dello sforzo coordinato dell'UE in materia di rimpatrio,
che ha raggiunto circa 625.000 cittadini europei (UE)).”
La lettera del signor Florindo
evita elegantemente qualsiasi riferimento alla dichiarazione
riportata sul sito EEAS di esclusione dei Cittadini residenti
permanentemente all’estero da qualsiasi assistenza. Le violazioni
del diritto primario, secondario e della CEDU commesse dal MAECI e
dal signor Borrell non vengono menzionate e ovviamente non viene
menzionata la richiesta di dimissioni del signor Borrell, come non
viene menzionato il fatto che la maggior parte di questi rimpatri e’
avvenuta a spese, talora altissime, dei rimpatrianti stessi. Sulle
condizioni dei Cittadini UE di minore eta’ residenti
temporaneamente o permanentemente all’estero durante la crisi
epidemica la lettera glissa elegantemente del tutto.
La Commissione Europea ha
risposto ad una richiesta di accesso ai dati amministrativi in merito
a quanto scritto sul sito del signor Borrell e quanto dichiarato dal
deputato Campomenosi, che non era in grado di identificare documenti
ed il 17.06.2020 ha chiuso il caso, prima che si potessero metterle a
disposizione l’informazione sulle sue videoconferenze “segrete”
di febbraio/marzo 2020.
Il parlamento europeo ha
risposto alla domanda di accesso ai dati amministrativi del
26.05.2020 in data 29.06.2020 quanto segue:
“I nostri riferimenti:
A(2020)5593 e A(2020)5630
...
Il Parlamento europeo
risponde congiuntamente alle Sue due richieste summenzionate di
accesso del pubblico ai documenti, poiché entrambi riguardano gli
stessi documenti.
Tutte le richieste di
accesso del pubblico ai documenti sono trattate in conformità al
regolamento (CE) n. 1049/2001 del 30 maggio 2001 relativo all'accesso
del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e
della Commissione. Il regolamento si trova qui:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001R1049&from=EN
Conformemente all'articolo
2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1049/2001, “il presente
regolamento riguarda tutti i documenti detenuti da un'istituzione,
vale a dire i documenti formati o ricevuti dalla medesima e che si
trovino in suo possesso concernenti tutti i settori d'attività
dell'Unione europea”. Secondo questo articolo, i documenti del
Parlamento sono quelli di cui il Parlamento è l'autore o che sono
stati ricevuti dal Parlamento e sono in suo possesso.
Tuttavia, le Sue due
richieste non richiedono documenti specifici del Parlamento dal
momento che Lei chiede “tutti e qualsiasi documento preparatorio
e/o dispositivo” relativo ai due lettere menzionate nelle sue
richieste le quali, una è stata creata dall'Europe Direct Contact
Centre (EDCC) trasmettendo la risposta dell'European External Action
Service (EEAS) e l'altra gli è stata inviata direttamente da un
deputato al Parlamento europeo.
Infatti, sia l'EDCC
che l'EEAS sono organismi che non hanno alcun rapporto con il
Parlamento europeo e quindi il Parlamento europeo non e l’autore ne
detiene,
nel senso dell’articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n.
1049/2001, dei documenti preparatori relativi a la lettera inviata a
Lei dal EDCC. L'autore della prima lettera è quindi l'EDCC che le
trasmette le informazioni fornite dall’EEAS. Le suggeriamo di
contattare direttamente questi due organismi per richiedere l'accesso
ai documenti preparatori della risposta dell'EDCC.
Per quanto riguarda la
lettera a Lei inviata direttamente da un deputato al Parlamento
europeo, il
Parlamento la informa che esiste una separazione organica tra i
deputati al Parlamento europeo e lo stesso Parlamento europeo come
istituzione. Ai sensi dell'articolo 122, paragrafo 2, del regolamento
del Parlamento "[...] i documenti elaborati da singoli deputati
o gruppi politici sono documenti del Parlamento ai fini dell'accesso
ai documenti solo se sono presentati a norma del presente
regolamento".
Il regolamento del Parlamento si trova qui:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/RULES-9-2020-02-03_IT.pdf
Alla luce delle
disposizioni di cui sopra, solo i documenti di cui il Parlamento è
l'autore o che sono stati ricevuti dal Parlamento e sono in suo
possesso possono essere oggetto di una richiesta di accesso pubblico.
Pertanto, i documenti generati dai singoli deputati o dai gruppi
politici, che non siano stati presentati a norma del regolamento del
Parlamento, non possono essere considerati documenti del Parlamento
ai fini dell'applicazione del regolamento (CE) n. 1049/2001, in
quanto rimangono nella sfera politica dei singoli deputati e dei
gruppi politici che li generano. Il Parlamento non è stato quindi in
grado di identificare nessun documento del Parlamento, nel senso
delle disposizioni di cui sopra, preparativo alla lettera inviata a
Lei direttamente dal deputato al Parlamento Europeo. Lei può,
tuttavia, ricontattare direttamente il deputato che ha scritto la
lettera e chiederli più informazioni.
Inoltre, Lei stesso afferma
nelle Sue richieste che Lei pensa che i documenti preparatori
risultano dagli “riunioni e decisioni prese collettivamente e/o
singolarmente dal ministro degli esteri italiano e/o da suoi agenti”.
Un'altra strada da esplorare è quindi quella di contattare
direttamente le autorità italiane.
Su questa base, il
Parlamento considera le Sue due domande come trattate e i due dossier
chiusi. Qualora avesse nuove richieste di documenti specifici del
Parlamento, non esiti ad inoltrare ulteriore domande.”
Una
risposta di questo tipo, grondante di irresponsabilita’ e disprezzo
per il Cittadino Europeo e patentemente reticente, e’ piu’ tipica
di uno stato totalitario che di un parlamento che ha l’ambizione di
diventare la casa comune dei Cittadini di uno stato federale
costituzionale di diritto. Viene da un parlamento il cui presidente
e’ un Cittadino Italiano, che sulla stampa italiana ha iniziato una
campagna contro le fake
news provenienti
dalla Russia, quando invece avrebbe dovuto occuparsi piuttosto delle
fake news
del signor Borrell provenienti dall’EEAS, dal MAECI e da lui
stesso. Non c’e’ alcun bisogno di fake
news dalla Russia
quando la UE le fa e le disfa da se’ con l’aiuto del MAECI.
E’ del tutto falso che si
tratti di un processo di competenza esclusiva degli stati membri,
cioe’ del MAECI.
Sia lei sia il MAECI sia il
Consiglio sia la Commissione sia il Parlamento Europeo state
prendendo per i fondelli non solo i Cittadini Italiani residenti
all’estero, ma anche gli Italiani residenti in Italia, facendogli
credere cose che non hanno alcun fondamento nella realta’: state
tutti raccontando una marea di menzogne e falsita’ dalle quali
emerge tutta la bassezza morale di una classe di irresponsabili
incompetenti, che o non hanno la minima idea di che cosa stiano
facendo in realta’ o perseguono agende occulte (o entrambe le
cose).
Per quanto riguarda la pretesa
legittimazione dell’esclusione dei Cittadini Italiani residenti
permanentemente all’estero, ovvero la mancanza di pagamento di
tasse da parte loro allo stato italiano, bisogna dire che le tasse
non sono l’unico modo con cui si contribuisce al benessere
economico di una nazione.
Io sono emigrato dall’Italia
la prima volta all’eta’ di 16 anni (1980). Insieme a mio padre,
che e’ stato emigrato in Germania per 25 anni, per piu’ di 30
anni abbiamo trasferito tutto il nostro reddito e risparmi in Italia,
addirittura abbiamo pagato tasse italiane con redditi guadagnati
all’estero (in Germania ed altrove) non solo quando lei era ancora
in fasce, ma prima ancora che lei fosse nato. Dalla sua carriera
lavorativa precedente il ministero non si evince
alcuna attitudine al pagamento di tasse da lavoro svolto su mercati
concorrenziali ne’ in Italia ne’ all’estero, ma quello ce l’ha
in comune con tutto il MAECI, che per il
contribuente italiano
e’ un mero
costo da sempre.
Gli ultimi dati statistici
attendibili (della IBRD/World Bank) sulle rimesse in entrata ed in
uscita dall’Italia mostrano che le rimesse in entrata superano le
uscite:
Molte di queste rimesse verso
l’Italia non sono degli extracomunitari, che chiamate a lavorare
li’ invece degli Italiani, sono di Italiani residenti all’estero
come me – e sono certamente sottostimate.
Non solo IMU, TASI pagate da
italiani residenti all’estero, ma molte altre tasse la cui
legittimita’ nel migliore dei casi e’ dubbia.
Io stesso ho pagato
ingiustamente imposte di bollo per un ammontare di ca. 1000 EUR, a
cui lo stato italiano non aveva alcun diritto. Sto cercando di
recuperarle da anni. In un processo civile contro mia sorella, durato
piu’ di 16 anni, e a seguito del quale e’ stata condannata per
truffa ed appropriazione indebita, ho pagato piu’ di imposte di
bollo per la registrazione della sentenza di quanto non sia stata
multata mia sorella dal tribunale di Ravenna (meno di 200 EUR): Una
violazione patente del principio di proporzionalita’. Lei, che e’
un grande studioso di diritto ed un grande ingegnere di ponti perso
per l’Italia, sa di cosa parlo, no? I tribunali chi dovrebbero
punire, i colpevoli o gli innocenti? In Italia non si capisce bene.
Ripetutamente ho richiesto la
restituzione di questa imposta di bollo, fino ad adire la Commissione
Tributaria. Li’ ho dovuto prendere atto del fatto che, nonostante
la SPID, non e’ possibile depositare un ricorso per via elettronica
senza avere anche una firma elettronica in formato PADES, che io non
ho e non riesco ad ottenere. Un solerte funzionario del Ministero
delle Finanze ha risposto ad un mio reclamo dicendo che il problema
sarebbe stato risolto in via “amichevole”, ovvero senza ricorso
alla Commissione Tributaria. Forse nella sua pochezza non si rendeva
conto di confessare diniego di giustizia a nome e per conto dello
stato italiano. Impedire a Cittadini Italiani di adire i tribunali
italiani per fini pienamente legittimi contro uno stato che diventa
sempre piu’ illegittimo e’ altrettanto “amichevole” quanto la
prassi di impedire con qualsiasi mezzo agli italiani all’estero di
votare, in ultimo per/contro il vostro referendum costituzionale. La
soluzione “amichevole” consiste sempre ed ancora nell’ignorare
la legittima richiesta di rimborso di questa imposta e nel dolce far
niente.
Gia’ che ci siamo, colgo
anche l’occasione per informarla che lo stato italiano da piu’ di
dieci anni ha debiti impagati nei miei confronti per un valore
stimato (non da me, ma da un avvocato italiano, che dopo essersi
fatto dare un anticipo di 250 EUR poi e’ scomparso nel nulla) in
ca. 10,000 EUR. Questo debito non riesco ad incassarlo in quanto per
anni non sono riuscito a trovare un avvocato in Italia che si
prendesse carico di un procedimento ex
lege detta “Pinto”.
L’ordine degli avvocati di Bologna mi ha negato il gratuito
patrocinio nonostante la mia situazione di indigenza con motivazioni
che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra e la corte d’appello
di Bologna non risponde neanche ad email dalla PEC.
E lei ci viene a raccontare
che noi non abbiamo fatto o non facciamo il nostro dovere?
Che siamo scappati dall’Italia
per evitare di pagare lo stipendio a lei ed ai suoi amici?
Che all’estero ci stiamo
perche’ ci diamo alla pazza gioia fiscale?
Ma guarda un po’!
Gia’ che ci siamo, bisogna
che gliela dico tutta.
Nel 2016 ho fatto l’ennesimo
tentativo di ristabilirmi in Italia. Sono andato dalle Filippine a
Roma. Tutto cio’ che il comune di Roma ha fatto per aiutarmi a
reintegrarmi in Italia e’ stato questo:
- prima di tutto mi ha negato
la domanda di residenza, per motivi imperscrutabili;
- poi mi ha dato una fotocopia
con l’indirizzo del dormitorio pubblico gestito dalle suore in via
Ratti;
- poi mi ha mandato a cercare
lavoro in una sedicente “agenzia complessa” provinciale
dell’impiego a Roma in cui gli addetti non erano in grado neanche
di scrivere la mia anagrafica, evidentemente non avevano mai lavorato
in vita loro; si sono dimenticati
di mandare il mio curriculum a scuole che richiedevano insegnanti di
tedesco nonostante le mie segnalazioni di disponibilita’ ad
accettare quel lavoro; a seguito di reclami scritti: responsabile la
Signora/il Signor Nessuno, come al solito;
- la maggior parte delle mie
domande di lavoro sono state respinte gia’ allora per
discriminazione per eta’;
- l’unico lavoro che sono
riuscito ad avere, l’insegnante di informatica a domicilio, non e’
stato pagato: la societa’ sedicente di “consulenza” e’
fallita - recuperati zero EUR;
- dopo aver chiesto ad un paio
di istituzioni che fare per poter partecipare ad un concorso pubblico
con una laurea in economia politica della Ludwig
Maximilians Universität
di
Monaco di Baviera, gia’ dichiarata equivalente dal consolato
italiano di Monaco di Baviera nel 1994, non ho trovato alcun modo per
farmela riconoscere e partecipare almeno al concorso per gli spazzini
(con tutto il rispetto per gli spazzini).
Sono laureato a pieni voti,
parlo fluentemente tre lingue, ho 25 anni di esperienza nelle vendite
di prodotti informatici, software
e hardware:
lei, come tanta altra gente nelle pubbliche amministrazioni di questo
povero paese non povero, che siete riusciti a fare diventare
poverissimo, no. L’unica qualifica che lei possa vantare e’
l’abbronzamento del naso (nose
browning) presso
una combriccola intorno ad un giullare di corte senza corte. Ci sono
decine di migliaia di italiani piu’ qualificati e meritevoli di
fare il ministro degli esteri, per non dire nulla del primo ministro,
un emerito ed egregio professore di diritto incostituzionale.
Lei ed il suo governo avete
condizionato tutti i fantastici aiuti ed assistenze al rimpatrio in
Italia da parte di italiani residenti all’estero, quando al
contempo avete reso impossibile il rientro con regolamentazioni che
in realta’ lo impedivano o facevano leva
sul fatto fisiologico che, prima di tutto non esistevano i voli, poi
la maggior parte dei potenziali interessati non aveva i soldi per
tornare o in ogni caso non si fidava delle vostre promesse a buffo.
Ovviamente scadenze perentorie per gli emigrati, come sempre.
Allora le chiedo: Oltre ai
ponti di Trastevere, a quali sistemazioni temporanee avete pensato
nei vostri fantastici piani di rientro? A quali opportunita’ di
lavoro? Forse il ministro degli esteri? Vi e’ mai saltato in mente
che ci sono Cittadini Italiani che non sono in grado di pagare il
biglietto aereo per tornare indietro, ma che devono tornare indietro
se non vogliono vedere morire di fame i propri figli invece che di
COVID-19, o vi e’ saltato in mente per qualche millisecondo, ma
avete voluto nonostante tutto mantenere le condizioni onde evitare
anche di dover pagare veramente REM, disoccupazione rimpatriati ecc.
e lasciarli morire di inedia li’ dove sono? E’ una soluzione,
vero, almeno per la Farnesina? E’ anche una soluzione demografica,
la vostra soluzione finale al problema dell’emigrazione italiana?
Sono domande del tutto retoriche, ovviamente, viste le proposte di
legge sulla Cittadinanza portate in parlamento dal suo partito.
Passiamo alla sua ambasciata
di Manila.
Essendo emigrato gia’ in tre
continenti, quando vado in un’ambasciata o una rappresentanza
consolare italiana so che cosa mi aspetta: non mi aspetto nulla.
L’ambasciata italiana di
Manila l’ho conosciuta nel 2013, quando un datore di lavoro
filippino si e’ preso la liberta’ di sequestrarmi il passaporto
in quanto mi aveva coinvolto in un contratto di lavoro fraudolento
con un’azienda inglese nelle Filippine e io li avevo citati
entrambi in tribunale. Insieme ad un collega spagnolo siamo andati
sia all’ambasciata UE sia a quella italiana per chiedere come mai
ci siano tante aziende europee nelle Filippine (allora si trattava
della Octopus Travel
Ltd. Inglese, ma
avremmo potuto dire CRIF, CMC, Siae Elettronica ecc.) che eludono il
diritto del lavoro sia europeo sia italiano e defrodano impunemente
lavoratori europei e che cosa intraprendono le ambasciate europee.
All’ambasciata italiana qualcuno confermo’ che si trattava di
elusione del diritto del lavoro UE ed italiano, ma tiro’ su le
spalle e se ne ando’. L’ambasciata della UE disse, falsamente,
che la UE non ha competenze.
Poi, nel 2014, andai
all’ambasciata per registrare la mia famiglia all’AIRE
nell’illusione che sarei stato in grado finanziariamente di
trasferirla in Europa lavorando in Italia. Ed e’ da allora che e’
iniziato il conflitto con questa stalla di Augia che e’
l’ambasciata italiana di Manila (adesso: roba sua). Non mi
lasciarono variare
l’indirizzo della mia iscrizione AIRE
in quanto contestavano la traduzione della parola “nurse”
con infermiera invece che ostetrica nei documenti che presentai.
Lasciai perdere. Fino a quando non dovetti rinnovare il passaporto
per andare a prendere un lavoro in Cina. Al di la’ del fatto che ci
misero quasi tre mesi per farmelo avere, ebbi la piacevole sorpresa
di esperire che mi volevano ricattare con una lettera liberatoria
accusandomi
di non esser
iscritto all’AIRE di Manila (ma a quella di Monaco di Baviera).
Presentai una richiesta di accesso agli atti amministrativi e
tentarono
di evitare l’accesso, continuando a ricattarmi di non farmi avere
il passaporto altrimenti e facendomi minacciare dal carabinere di
guardia. Chieda pure le videoregistrazioni presso l’ambasciata tra
il 14.04 ed il 16.04.2016 se ancora le hanno o hanno il coraggio di
trovarle. In un documento relativo al passaporto rinnovato hanno
patentemente scritto il falso, ovvero che io non risulto residente
nelle Filippine, ma a Falconara Marittima (mia ultima residenza in
Italia).
In marzo ho cercato aiuto
anche presso l’ambasciata francese e quella tedesca per tornare in
Italia, e, a causa delle regole previste dai vostro decreti di
cosidetta emergenza - l’Italia e’ sempre in emergenza, vero?, e’
il suo stato naturale -, volevo portare con me una copia
dell’iscrizione AIRE corretta. Quindi ho rifatto una domanda di
variazione dell’indirizzo AIRE sull’anagrafe consolare online.
Con altre scuse del tutto insulse, l’ambasciata di Manila l’ha
sospesa, ovvero: respinta.
Il 15.05.2020 ho mandato
un’altra domanda corredata di tutti i documenti richiesti tramite
l’anagrafe consolare online. Ho due ricevute via email che
dicono che la domanda e’ stata inoltrata correttamente per mezzo
del sito AIRE online,
eppure il signor Greco, dell’ambasciata di Manila, in data
01.07.2020 afferma di non aver ricevuto nulla, dopo che avevo
controllato se l’anagrafe di Ancona avesse ricevuto comunicazioni
da Manila o no. L’anagrafe di Ancona non aveva ricevuto nulla
dall’ambasciata di Manila, ha sollecitato l’ambasciata di Manila
in quanto avevo mandato all’anagrafe gli screenshot contenenti la
domanda di variazione dell’indirizzo del 15.05.2020 per posta
elettronica, conoscendo l’andazzo della sua ambasciata di Manila.
Riecco il suo signor Greco
dell’ambasciata di Manila, con un altro dei suoi formulari
cartacei, quando ho gia’ diffidato il signor Greco e tutto il
personale dell’ambasciata di Manila dal contattarmi in qualsiasi
modo: non voglio avere assolutamente nulla a che fare con loro, non
voglio essere contattato da loro per qualsiasi ragione, neanche da
morto.
L’anagrafe consolare online
funziona o no, “ministro”? La sapete fare funzionare o no? Nel
2016 allo sportello dell’ambasciata di Manila mi hanno detto che
non sapevano nulla dell’anagrafe consolare online. Eppure era
online. A Manila non sapevano che dovevano attivare loro l’account
utente. Le ambasciate italiane sanno far funzionare quest’anagrafe
consolare online o no? Dove sono andati a finire i miei documenti,
come richiesti dall’applicazione ed inviati tramite l’anagrafe
consolare online? Chi e’ che li ha cancellati, “ministro”, e
cosi’ mi ha anche impedito di votare?
Per quanto riguarda il mio
“caso”, “ministro”, provvedo a mandare la domanda e gli
allegati direttamente all’anagrafe di Ancona con posta separata.
Vale il principio del silenzio assenso. Vi consiglio di continuare a
starvi zitti in merito a questa storia, perche’ puzza fino al cielo
e ne avete gia’ piu’ che abbastanza al collo.
Cortesemente dica al suo
signor Greco dell’ambasciata di Manila di utilizzare i suoi
formulari cartacei per gli scopi piu’ adatti che crede, ammesso e
non concesso che lei eserciti un qualsiasi potere riconoscibile sulle
ambasciate italiane o che qualcuno ivi la riconosca come “ministro”
degli esteri. Io in un’ambasciata o consolato italiano non ci
mettero’ mai piu’ piede per il resto della mia vita. CON CIO’
QUESTA
QUESTIONE E’ CHIUSA.
Lei sara’ pure un gran
sbattitore di porte, tuttavia finora le porte ha dimostrato di
saperle sbattere in faccia solo ai Cittadini Italiani residenti
all’estero con motivazioni che piu’ che “folli”
(Campomenosi) sono ridicole, da vero ed autentico giullare di un
giullare senza corte.
Se vuole una guerra con i
Cittadini Italiani residenti all’estero, basta che lo chieda. Noi
non ci lasciamo attirare in una guerra tra poveri da lei progettata a
tavolino per distrarre i Cittadini Italiani dai problemi reali.
Contrariamente a lei, noi siamo responsabili, checche’ pensino i
piani alti della Farnesina o altri palazzinari in altre palazzine del
sedicente stato italiano in sfacelo: con gli oriundi superiamo i 60
milioni, cinque milioni in piu’ dei “veri”
italiani come lei e di quelli come lei. Basta che lo chieda e tutto
le verra’ dato.
BASTA DISCRIMINAZIONE DEGLI
ITALIANI ALL’ESTERO!
BASTA OPPRESSIONE DEGLI
ITALIANI ALL’ESTERO!
BASTA DEPREDAZIONE DEI DIRITTI
DI CITTADINANZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO!
SI PREOCCUPI DI FAR PAGARE I
DEBITI IMPAGATI DELLO STATO ITALIANO NEI CONFRONTI DEGLI ITALIANI
RESIDENTI ALL’ESTERO PRIMA DI DAR FIATO LIBERO ALLA SUA IGNORANZA
ALLO STATO BRADO!
Tutti gli Italiani VERI sanno
che lei e’ solo un messo li’, esegue dei comandi di altri, in
realta’ non ha alcuna voce in capitolo. Ebbene: non conti troppo
sulla loro comprensione – IL SUO TEMPO E’ GIA’ AMPIAMENTE
SCADUTO, ESATTAMENTE COME QUELLO DI BORRELL E DEL RESTO DEL SUO
GENIALISSIMO GOVERNO.
Anche l’instaurazione della
vostra dittatura sanitaria non vi salvera’: gli italiani sanno
benissimo come liberarsi di dittatori – e se ne sono sempre
liberati da soli. Non staremo a guardare come instaurate un’altra
dittatura in nome e per conto vostro e/o della UE.
Colgo anche l’occasione per
farle i miei migliori complimenti per la sua gestione del dossier
riguardante l’ambasciatore Antonio Morabito, come anche per
l’operazione di tradimento e di frode a danno di tutti gli italiani
residenti permanentemente o temporaneamente all’estero a qualsiasi
titolo, dopo che li avete infamati ed infangati in quasi tutti i modi
possibili ed immaginabili come elucidato sopra, da parte del
MAIE-Italia23, che ha, oscenamente, deciso di fare da stampella al
suo sedicente governo. Il MAIE e il signor Merlo se la dovranno
vedere adesso con gli Italiani veri residenti permanentemente o
temporaneamente all’estero.
Faccia un favore a se’
stesso ed alla sua famiglia: si
dimetta, fino a che riesce a farlo volontariamente, se ne torni
all’universita’, finisca quello che ha iniziato, se ne e’
capace. Poi vada a lavorare, se ne e’ capace, invece di andare in
giro per il mondo ad insegnare come campare a chi ne sa molto, ma
molto piu’ di lei. Se c’e’ qualcuno in Italia che ha dimostrato
di campare sulle spalle del contribuente senza titolo, questo e’
lei, non gli emigranti italiani.
Qualora trovasse qualcosa di
politicamente scorretto in questa lettera o negli allegati o avesse
delle richieste di approfondimento, non esiti a contattarmi: puo’
contare sulla mia piu’ totale disponibilita’ ed attenzione.
Cordialissimi saluti
(Firma)
XXX YYY
Cittadino della repubblica
italiana, organo atrofizzato della costituzione
ALLEGATI