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03/11/21

VACCINAZISMO

 

VACCINAZISMO: A CHE PUNTO SIAMO DELLE 10 TAPPE DEL GENOCIDIO?

Fin dai tempi del decreto Lorenzin, chi aveva capito dove si stava andando a parare, faceva parallelismi con il periodo nazifascista. I benpensanti scandalizzati s’indignavano ed ovviamente insultavano usando etichette vecchie (come complottista) e nuove (come no-vax), appositamente forgiate poco tempo prima per preparare la divisione sociale.

Dopo i recenti avvenimenti, vedi entrata in vigore del c.d. Green Pass, credo sia lecito, nonché doveroso fare dei passi in avanti, 10 per la precisione, e per farli vorrei usare come frame una lista che sta diventando sempre più conosciuta: Le dieci fasi del genocidio di Gregory Stanton.

  1. Classificazione
  2. Simbolizzazione
  3. Discriminazione
  4. Disumanizzazione
  5. Organizzazione
  6. Polarizzazione
  7. Preparazione
  8. Persecuzione
  9. Sterminio
  10. Negazione

È bene premettere che l’intenzione non è quella di spacciare per certo quello che sta avvenendo come il prossimo genocidio, ma di mostrare tramite queste fasi, elaborate e studiate sulla base dei più grandi genocidi già avvenuti, i parallelismi molto forti con l’odierna quotidianità, di spingere alla riflessione, perché nel passato è già accaduto più di una volta che una popolazione permettesse che un genocidio fosse consumato entro i propri confini nazionali, senza  intervenire affinché quella barbarie cessasse e sicuramente almeno parte di esse era a conoscenza di cosa si stesse consumando a pochi passi dalle proprie abitazioni.. Cosa ci differenzia da chi abitava a pochi passi da Auschwitz?

Queste fasi non sono necessariamente sequenziali ma le vedremo comunque in ordine introducendole una per una con una frase che dia la logica generale e facendo poi dei parallelismi storici e contemporanei per capirne a fondo il significato ai nostri tempi. Finita la disamina vorrei che chi ancora s’indigna per il paragone tra i nostri tempi e quelli del nazifascismo riuscisse, almeno dentro la sua testa, a far chiarezza sul perché questo paragone è tanto fuori luogo… sembra che l’unica obiezione sia che ancora non è stato sterminato o deportato nessuno. Dobbiamo arrivare a tanto per renderci conto di quello che sta succedendo? O è lecito lanciare allarmi prima che ci si arrivi?

  1. Classificazione: in ciascuna società, le persone vengono suddivise in gruppi quotidianamente (giovane/anziano, uomo/donna,…). Questa suddivisione crea ordine e significato intorno a noi. Questo è del tutto normale ed utile. Quando però questa classificazione è talmente sentita da formare dei gruppi molto netti si corre il rischio di cadere in dinamiche sociali come quelle espresse dalla teoria del conflitto realistico di Sherif testate negli esperimenti di Robbers Cave. Quando una classificazione viene applicata così fortemente si formano delle separazioni tra gruppi: il gruppo ‘noi’ cioè “ingroup” e il gruppo ‘loro’ cioè “outgroup”.

Per attualizzare, è sempre esistito chi non voleva vaccinarsi o non lo voleva fare ai propri figli, e rappresentava circa il 5% della popolazione. Sostanzialmente chi è stato danneggiato, chi ha visto questi danni senza un cieco pregiudizio in amici o parenti ed ha potuto essere testimone di come lo Stato, non solo abbandoni ma, combatta e nasconda l’accaduto. All’epoca nazifascista, la presenza di ebrei tra la popolazione era una realtà normale in Europa e quasi nessuno si sarebbe sognato di fare una divisione netta, tra Tedeschi o Italiani “puri” ed Ebrei…esattamente come ai nostri tempi poco prima del famigerato decreto Lorenzin.

Ma, tornando ai giorni nostri, una cosa è successa pochi anni prima nel 2014: l’Italia è  stata nominata capofila per le strategie vaccinali nel mondo alla casa Bianca al cospetto di Obama. A ricevere questo “prestigioso” incarico sono stati Guerra (Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, approdato all’OMS anche se in seguito a note vicende ha poi lasciato in modo non certo tranquillo), il Presidente dell’AIFA Pecorelli (si, quello che poi si è dimesso per conflitto d’interessi) e la ben nota Lorenzin (una giornalista minore con diploma di maturità classica) ministro della salute.

Da quel momento tramite campagne mirate fino ad arrivare a menzogne vere e proprie (come i fantomatici bambini morti di morbillo in inghilterra) ripetute nei media più volte (come si può vedere qui e qui e facilmente smentibili guardando i dati ufficiali del governo inglese rispettivamente qui qui) si è creata un’emergenza mediatica non supportata da dati scientifici. Vengono impiegati gli anni intercorsi tra il 2014 e il 2017 per trasformare una cosa sempre esistita come l’astensione vaccinale, in una pratica riprovevole, antisociale, antiscientifica, pericolosa e da condannare sulla pubblica piazza come monito.

Esattamente come per la questione ebraica, c’è stato un tempo di preparazione durato anni. Per il fascismo contro gli ebrei il tempo è stato molto di più rispetto ai 3-4 anni del nostro caso, ma considerando gli sviluppi dei mezzi d’informazione è logico che i tempi si siano accorciati molto nella nostra epoca. E questo ci porta alla seconda fase.

  1. Simbolizzazione: non soltanto suddividiamo la società in gruppi ma diamo loro un nome (Ebrei e Ariani; No-vax, Pro-vax) e attribuiamo loro dei simboli (targhe, abbigliamento e così via come il fiore simbolo della campagna vaccinale Covid). Facciamo questo sia con il gruppo al quale apparteniamo, sia con gli altri gruppi.

In questa fase è essenziale riempire di significato simbolico queste etichette,quindi ecco che il termine no-vax viene accostato ad antiscientifico, ignorante, credulone, complottista (altro termine etichetta). Il no-vax non era praticamente mai esistito prima della preparazione al DL Lorenzin ed è stato appositamente creato da chi voleva mettere in cattiva luce questo gruppo. Prima di allora ci si è sempre riferiti a chi non si voleva vaccinare come a chi praticava una libera scelta o a un obiettore (un po’ come il militare), ma in questo clima di etichette si è ribattezzato per praticità free-choice o per farsi capire free-vax. Ma le parole sono importanti ed i media non potevano accostare, seppur più precise, parole positive come “libertà” e “scelta” a quello che stavano preparando come “outgroup”. Si doveva coniare un termine da cui la massa doveva provare distacco e repulsione. Il NO viene facilmente assimilato a qualche cosa di negativo, è corto e di più facile comprensione. La stragrande maggioranza degli adulti è vaccinata e quindi ecco l’idea: le sarà più facile discostarsi automaticamente dai “no-vax”. Continuando a ripeterlo accostandogli altri termini negativi, nella testa della gente si è col tempo formata un’associazione implicita per cui oggi, ascoltando  il termine no-vax, automaticamente vengono in mente tutti gli altri, con una buona dose di pregiudizio. Ma chi è veramente il famigerato “no-vax”? È semplice, se non hai fatto vaccinare tuo figlio sei no-vax, se ti fai domande sui vaccini sei no-vax, lo sei se non ti fidi ciecamente delle case farmaceutiche che i vaccini li producono, se ti sei fatto tutti gli anni l’antinfluenzale ma non vuoi farti quello contro il Covid, se hai fatto la prima dose e non vuoi farti la seconda perché hai avuto una reazione avversa o hai visto qualcuno che l’ha avuta, e adesso, anche se ti sei fatto la seconda dose ma ti senti preso in giro perchè alzano sempre l’asticella e non vuoi farti la terza… ed in fine la condizione più pericolosa di tutte: se semplicemente vorresti che ognuno possa scegliere se fare o non fare qualunque vaccino. Sono rari gli estremisti che reputano astrattamente il vaccino come un male assoluto ma se rientri in una di queste categorie ti viene subito  affibbiata l’etichetta di no-vax in modo da non considerare nemmeno il tuo ragionamento nel merito. Altri significati che vengono -surrettiziamente prima, e platealmente adesso- associati a no-vax, sono quelli di persona “malata”, “contagiosa” e quindi pericolosa, di più… irresponsabile, egoista, un parassita che sfrutta “l’immunità” di gregge creata dai vaccinati che invece si sobbarcano il rischio della reazione avversa. Perché se al non vaccinato viene associato lo status di “untore” di contro al vaccinato viene associato per differenza quello di immune (vaccinato ed immunizzato vengono spesso erroneamente usati in modo intercambiabile), di responsabile, di altruista, in parole povere di bravo cittadino… si passa quindi da una distinzione sanitaria ad una di carattere etico, si contrappongono il bene ed il male, altruismo ed egoismo. La simbolizzazione scava un solco sempre più profondo tra i due gruppi. Agli ebrei nella fase della simbolizzazione vennero addossate grosso modo le stesse etichette: impuri, pericolosi, malati contagiosi (tanto da dover costruire degli appositi ghetti per il contenimento delle loro malattie come il ghetto di Varsavia, che poi fu appositamente contagiato per ordine di un generale tedesco per far autoavverare la propria tesi), egoisti (bisogna ricordare che mediamente gli ebrei erano borghesi benestanti), portatori di geni difettosi che avrebbero portato grave nocumento alla razza Ariana fino a venir considerati una minaccia alla sopravvivenza stessa della razza esattamente come oggi è visto il non vaccinato, ma una minaccia per chi? Proprio per il vaccinato che dovrebbe essere immune!

I simboli lavorano nel subconscio quindi queste fallacie logiche passano tranquillamente sottotraccia coadiuvate magari da motivazioni risibili come il rischio per gli immunodepressi, ma che hanno il gran vantaggio di parlare anch’esse direttamente al subconscio, e quindi si sorvola bellamente sul fatto che un vero immunodepresso ha tutt’altra serie di problemi per cui anche un semplice raffreddore può dare gravi problemi. Se combinati con l’odio quindi, i simboli possono essere imposti ai membri riluttanti di gruppi, il ché ci porta alla prossima fase.

  1. Discriminazione: Classificazione e simbolizzazione diventano problematiche non appena costituiscono un presupposto per la discriminazione. Ciò significa che uno dei gruppi viene privato sistematicamente dall’altro di opportunità e diritti sociali. Al tempo della legge Lorenzin decine di migliaia di bambini tra 0-6 anni sono stati messi fuori dalla porta di asili e strutture scolastiche, anche in maniera violenta con presidi che fisicamente impedivano l’accesso a chi fino al giorno prima aveva fruito del servizio, considerati untori pericolosi, privandoli non solo dell’istruzione e della socialità normale ma costringendo i loro genitori a decisioni di estrema violenza degne dei film della serie SAW.

Per continuare ad andare a scuola il genitore deve vaccinare il figlio, atto che evidentemente non lo lascia tranquillo anche perché in quegli anni si passa da 4 vaccini obbligatori ad averne 12 prima e poi 10 in fase di conversione. Quindi in molti si trovano a dover scegliere tra il sentirsi costretti a fare  un atto potenzialmente pericoloso per il propri figli, o a dover rinunciare a ore di lavoro con costi sia economici che organizzativi notevoli. Nessuna di queste opzioni è “buona”, e la situazione si aggrava ulteriormente quando si ipotizza  addirittura di togliere la patria potestà (come anche adesso con il green pass si ritorna a chiedere di togliere la potestà ai contrari), si impongono multe di centinaia di euro, si mettono i genitori gli uni contro gli altri nelle classi.

Dalle scuole primarie i bambini non possono essere esclusi perché prevale l’obbligo all’istruzione, ma vengono ripetutamente violati basilari principi di privacy e i bambini non vaccinati spesso subiscono atti di bullismo e discriminazione quando identificati, tal volta anche dagli stessi insegnanti ed anche pubblicamente. Tutte cose che stiamo rivivendo con la vaccinazione covid.

Non solo, quei genitori più resistenti che tentano di ricreare degli ambienti di socialità ai propri figli (pagando babysitter condivise o similari), vengono sistematicamente perseguitati, e quando queste realtà alternative vengono individuate, vengono mandati loro controlli mirati che spaccano il capello in 4 pur di trovare irregolarità su cui fare multe e chiudere tutto… il tutto mentre nelle scuole pollaio pubbliche mancano sovente uscite di sicurezza, sistemi antisismici, certificati di conformità per impianti elettrici o sicurezze anti incendio finanche certificati di agibilità. Nulla si fa per tetti che crollano sulle teste dei nostri figli ma si fanno multe di migliaia di euro, si arriva addirittura a fare perquisizioni corporali sulle babysitter mettendole in fila davanti ai bambini impauriti. Tutto sulla base di quelle menzogne sparse a reti unificate dalla ministra della sanità Lorenzin.

Al tempo fascista circa 20 mila bambini furono esclusi da scuola, al tempo della Lorenzin più di 4 volte tanto.

In alcune regioni del nord Italia dato il grande numero di esclusi vengono messe a rischio licenziamento molte insegnanti non più necessarie. Ma questo è stato solo l’inizio, oggi con il Green Pass viene riproposto un altro orribile dilemma: devi far risultare (tramite consenso informato) che tu stesso VUOI farti iniettare un siero genico sperimentale di cui non si conoscono problematiche a medio-lungo termine (senza contare quelle a breve termine che stanno emergendo e che sono tutt’altro che rassicuranti!), rinunciando a qualunque rivalsa… oppure puoi spendere 200-300€ di tamponi al mese per farti un trattamento sanitario invasivo, e probabilmente anche lesivo a lungo andare, con costi organizzativi pesanti, oppure tagliare la testa al toro e morire di fame perché ti verrà negato lo stipendio.

Anche gli ebrei vennero tagliati gradualmente fuori dalla vita associativa e politica, il nazismo gli tolse direttamente la cittadinanza, il fascismo gli tolse gradualmente tutte le licenze di lavoro, a tutti gli altri impedì di lavorare ed assumere se non si era iscritti al partito… meglio di oggi tutto sommato, almeno il lasciapassare era basato su una formalità burocratica non su un atto sanitario sperimentale e rischioso. Oggi invece, introducendo il Green Pass, vengono violati  diritti fondamentali, dal diritto all’autodeterminazione, al diritto di spostamento, al diritto al lavoro, etc… ovviamente tutto per il nostro bene e supportati da “solide basi scientifiche” oggi come allora.

  1. Disumanizzazione: Nello stadio successivo le persone appartenenti al gruppo simbolico vengono private della loro umanità. Attraverso il linguaggio e le immagini, vengono accostate a bestie cattive, parassiti, insetti o malattie. Solo alcuni esempi: “Non voglio essere infettata da loro!” Morani (Pd), “vorrei vedervi morire come mosche” Scanzi (giornalista), “costruirei anche 2 camere a gas” Rubino (cardiologa), carrozze separate per non vaccinati Felicori (assessore), chiudiamo con una raccolta a tutto tondo del 2021. Probabilmente nessuno è stato pagato con lo scopo specifico di disumanizzare i “no-vax” (giusto su Burioni ho qualche dubbio) e forse è proprio questo il problema più grande: che ormai la disumanizzazione di chi non vuole farsi questo vaccino è già entrata a fondo nella testa del gruppo dei “puri”.
  2. Organizzazione: Un genocidio non è un evento improvviso e spontaneo. Al contrario, è accompagnato da una organizzazione mirata e a lungo termine, spesso ad opera dello Stato. Fortunatamente non siamo ancora pronti sotto questo versante, ma dobbiamo veramente aspettare che questo tassello sia pronto per denunciare la piega che stanno prendendo gli eventi?

Attualmente abbiamo però un esercito impiegato per il sistema vaccinale, superpagato fino ad 80€ l’ora con scudo penale, con tanto di richiesta, da parte del generale incaricato, delle «liste» dei non vaccinati. In effetti avere una lista dei soggetti è essenziale per organizzare la persecuzione. Marcello Sorgi è arrivato perfino ad invocare un governo militare se cade questo di Draghi. Ma poi a pensarci bene perché c’è un generale dell’esercito a capo dell’emergenza dato che lo stato d’emergenza (illegittimo, è bene ricordarlo) usato è legato alla Protezione Civile? Perché si usano i militari per far sorgere ospedali da campo? È un caso che sia stato usato un camion dell’esercito (divenuto poi l’ennesimo simbolo) per portare via dei cadaveri accumulati dalle pompe funebri perché gli era stato impedito di lavorare? Non è che tutti questi militari, questi termini che riportano continuamente alla guerra come coprifuoco, isolamento, ecc… siano i prodromi dell’organizzazione di una organizzazione vera e propria contro chi non accetta queste imposizioni? Ovviamente è solo un caso che, verso le folle pacifiche di manifestanti e scioperanti, (come a Trieste addirittura mentre stavano pregando seduti), la polizia in questi giorni usi idranti ad alta pressione, fumogeni e carichi a colpi di manganellate anche una donna incinta o ci siano donne manganellate alle spalle mentre aiutavano a sgomberare delle vecchiette.

  1. Polarizzazione: Grazie all’organizzazione di campagne e attraverso propaganda e leggi discriminatorie, i gruppi vengono contrapposti gli uni agli altri. L’odio polarizza sempre di più i gruppi instaurando quelle dinamiche che abbiamo visto nella teoria del conflitto realistico di Sherif durante la prima fase. Genitori della stessa classe e conseguenzialmente i figli tra di loro, mettendo in contrapposizione il “fragile” con il “no-vax”. Stupidamente anche alcuni insegnanti chiedono addirittura in classe chi è vaccinato e chi no dando il via alla polarizzazione. Non c’è più spazio per il dialogo ragionato che cerca di arrivare ad una verità superiore di sintesi: o sei pro o contro e come abbiamo visto nel contro è molto facile cadere se non si è assolutamente estremisti pro-vax. I social poi sono degli ottimi catalizzatori alimentando un circolo vizioso di insulti, ragionamento superficiale e pregiudizioso. Sul posto di lavoro poi salgono le tensioni, alcuni come Cucinelli, tentano di prendere in mano la situazione non rendendosi conto che non c’è una soluzione perché il problema è a monte! Cosa succederà nel rapporto umano tra lavoratori alla pari quando il non vaccinato alla fine dell’aspettativa retribuita tornerà a lavoro? Come si evolverà il rapporto con gli altri colleghi che invece si sono vaccinati? Dal loro punto di vista si sono presi un rischio per il bene di tutti e sono stati “ricompensati” dovendo lavorare anche per quegli scrocconi che invece non hanno voluto farlo… così si prepare il terreno per la fase successiva perché quando quella minoranza verrà presa con la forza la maggioranza non solo non l’aiuterà ma sarà contenta di togliersela di torno.
  2. Preparazione: infine, si prepara la ‘soluzione finale’. Si adotta una retorica che fomenta l’odio e vengono prese misure che rendono possibile lo sterminio. Due di queste sono il censimento del gruppo di minoranza e la loro demonizzazione o patologizzazione. Abbiamo già visto nella fase di disumanizzazione molti insulti verso i famigerati no-vax, ma a questo punto arriva qualche cosa di più: si fanno spesso accostamenti a terroristi e con i terroristi è risaputo che non si può trattare ne ragionare così come non lo si può fare con i matti.

Quindi giunti a questa fase, abbiamo una minoranza ben identificata e classificata, il cui significato simbolico è stato riempito di termini negativi e disumanizzanti.

Una minoranza che viene discriminata da tempo dando quindi modo alla massa di metabolizzare ed introiettare la “normalità” di questo comportamento (ricordo che la legge Lorenzin è del 2017 e che adesso si considera “normalità” escludere un non vaccinato da un ambito sociale) mentre si polarizzano sempre di più i gruppi e si alza il livello di scontro, preparando così  il passo successivo. Non ci si chiede più se sia giusta o sbagliata questa realtà perché ormai è semplicemente così che funziona; la discriminazione su base “biologica” è diventata la normalità, siamo arrivati al “malato contagioso” fino a prova contraria e chi si ribella è automaticamente un pericolo pubblico, un criminale, un egoista, un parassita.

Unendo la paura della morte alla retorica perbenista serve solo una causa scatenante per dare il via al massacro. Non siamo alle uccisioni ma le persecuzioni della fase successiva sono ormai autoevidenti.

  1. Persecuzione: I membri del gruppo che ne è vittima vengono perseguitati attivamente. Tale persecuzione può assumere la forma di torture, segregazione, riduzione alla fame.

Chi non vuole sottoporsi al vaccino è costretto a pagare per “torturarsi” con un tampone invasivo ogni 2 giorni altrimenti gli viene tolto anche il diritto a provvedere al proprio sostentamento. Alcuni vorrebbero anche togliere il basilare diritto alle cure gratuite;sul perché questo sia una cosa estremamente stupida ed ancor di più discriminatoria rimando al buon articolo del fatto quotidiano.

La minaccia di non ricevere cure, si configura come  un tentativo indiretto di esproprio di beni perché è ovvio che il cittadino medio si troverebbe in estrema difficoltà a dare sull’unghia 20 o 30 mila euro per curarsi, molti dovrebbero vendere macchina o casa per farvi fronte comunque finendo probabilmente sotto un ponte.

Parlando di confisca di beni, agli Ebrei l’hanno fatto in maniera più plateale confiscando direttamente contanti, oro, gioielli e possedimenti; oggi la cosa non può più essere così palese e ad un secolo dall’invenzione della propaganda di Goebbel i mezzi si sono fatti più fini . Perché aspettare la deportazione per l’esproprio dei beni quando, proprio togliendogli tutto si potrebbe ottenere la morte del no-vax indirettamente, sarebbe coerente con l’obbligo indiretto di vaccinazione. Come abbiamo visto, ogni tanto, qualcuno parla di sfollamenti forzati, ghetti e campi di concentramento… fortunatamente non siamo ancora a questo punto ma non è difficile pensare che le strutture per l’isolamento volontario possano essere in futuro ingrandite e l’isolamento passare da volontario a coatto, così di nuovo con il supporto della scienzah si avrebbe un ottimo motivo per andare a prendere a casa il novello positivo al tampone e per il bene suo e degli altri allontanato in un “confortevole” posto sicuro e lontano magari da occhi indiscreti. In più non sarebbe così difficile far diventare magicamente positivo un tampone di un dissidente politico, di qualche manifestante (magari obbligato al controllo proprio perché manifestava in un temibile assembramento) o del personaggio scomodo di turno. Già ora il non vaccinato è oggetto di persecuzione e discriminazione, come ampiamente illustrato nei punti precedenti, e proprio i mezzi messi in campo a questo fine costituiscono l’ossatura su cui far agire lo sterminio vero e proprio.

  1. Sterminio: In questa fase normalmente gli appartenenti al gruppo oppressore cercano di segregare, deportare e sterminare il gruppo vittima. Ciò normalmente avverrebbe attraverso uccisioni mirate e di massa, stupri, sterilizzazione, rapimenti e così via… Ma, come detto in apertura, è davvero necessario arrivare a questo punto per denunciare la situazione? Non è meglio mettere le mani avanti prima che sia troppo tardi? Abbiamo già visto come la stragrande maggioranza degli altri passi sia in fase avanzata, perciò è così folle o complottista pensar male? Il sottoscritto non ha la sfera di cristallo ma Andreotti diceva: “A pensar male si fa peccato, ma di solito ci si piglia…”. Con l’arrivo della stagione invernale, la finta sicurezza di un esercito di vaccinati e il proliferare di varianti (molto probabilmente dovute proprio al virus che tenta di superare il vaccino) non è inverosimile un forte rialzo dei contagi e dei morti (soprattutto se continuiamo a “curarli” con tachipirina e vigile attesa) a quel punto sarà più facile per la persona comune ammettere che: è stato raggirato da un potere corrotto e che il rischio assunto facendosi il vaccino è stato inutile o, scaricare tutta la rabbia e la frustrazione (anche di possibili ulteriori restrizioni) sul non vaccinato? Sarebbe un facile capro espiatorio e con il terreno sociale preparato dietro c’è da scommettere che più di una persona godrebbe nel veder portati via i famigerati no-vax, magari esposti anche al pubblico ludibrio per dar soddisfazione alla folla… e la cosa sarebbe fattibile perché le persone rastrellate non verrebbero percepite come pienamente umane, sarebbero dei mostri che spargono morte, dei piccoli Hitler, egoisti, stupidi, antisociali, parassiti quindi se la scienzah ci dice che è colpa loro, è colpa loro punto e basta e ben gli stà, se la sono andata a cercare, per il bene di tutti è meglio che se ne vadano in un campo di “quarantena forzata”.
  2. Negazione: Questa è l’ultima fase e segue sempre lo sterminio, ed anzi, in realtà, va avanti di pari passo. I carnefici distruggono i corpi e le prove e minacciano i testimoni, negano di aver commesso crimini.

Nonostante siano del tutto calpestati la metà dei principi contenuti nel nucleo della costituzione e si sia arrivati a disporre biopoliticamente dei corpi dei sudditi, la versione ufficiale sarà che nessun diritto è stato leso, nessun danno procurato, non si troverà mai il nesso tra vaccino e danno.

Intanto miocarditi e pericarditi si moltiplicano esponenzialmente ed i database ufficiali ci dicono che le morti da vaccino covid in questo ultimo anno superano di gran lunga le morti causate da tutti gli altri vaccini nei decenni precedenti e questo nonostante la farmaco-vigilanza passiva sottostimi da decine a centinaia di volte il numero dei casi.

Parallelamente alla negazione dello sterminio vi é poi un’altra  odiosa pratica messa in atto e consiste nello scaricare la colpa della propria fine proprio sul gruppo vittima. E qui è evidente come i non vaccinati se la sono andata a cercare. Approposito di negazione non si può lasciar perdere il termine derivante: negazionista. Usato originariamente per indicare chi proprio come spiega questa fase nega lo sterminio degli ebrei è poi stata usata come manganello per colpire tutti quelli che non credono alla versione ufficiale della pandemia, a nulla è servito l’appello del presidente della comunità ebraica di Roma… negazionista, lager e campi di concentramento sono continuati ad essere usati per bollare i dissidenti o per incitare all’odio verso di loro. Va notato come negazionista in questo nuovo ambito è negativo 2 volte, una perché fa credere che chiunque è contro la narrativa ufficiale deve per forza sostenere che il virus non esiste, secondo ed ancor più subdolo perché si sfrutta la carica di emotività negativa intorno al termine originale per scaricarla sui nuovi dissidenti facendoli implicitamente accomunare a chi ha ammazzato milioni di persone.

In conclusione, vedremo se questo clima si trasformerà realmente in un genocidio, i presupposti ci sono tutti. Probabilmente vista l’evoluzione tecnologia ed il raffinamento dei mezzi di propaganda non sarà necessario passare casa per casa, d’altro canto i paesi del 1° mondo continuano a farsi la guerra l’un l’altro senza più sganciare bombe ma con debito, bilance commerciali e spread. Forse una volta che ogni persona avrà un’identità digitale senza la quale non potrà godere di diritti e usufruire di servizi basterà un click per togliersi il pensiero e magari con quel click non sarà nemmeno necessario raggiungere la vittima che si vedrà bannata dalla società come da una chat… anzi non sarà nemmeno necessario un click, l’algoritmo sarà già stato definito a monte ed ad eseguirlo ci sarà una intelligenza artificiale che non avrà nessun problema etico a decretare la fine di quella persona.

Sostanzialmente sarà comunque la stessa cosa: la segregazione e l’eliminazione delle vittime. Ci hanno già abituato che i morti per covid non vengono più visti nemmeno dai parenti stretti… “per sicurezza”, si capisce.

Vedremo se aver passato svariati totalitarismi nel secolo scorso ha lasciato degli anticorpi o se, per rimanere in tema vaccinale, la società avrà bisogno di una ulteriore dose di richiamo… sempre che sopravviva al probabile evento avverso.

https://www.genocidewatch.com/twelve-ways-to-deny-genocide

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