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Firenze, emanata storica sentenza sui sieri ▷ Avv. Holzeisen: “Accertato giuridicamente rischio per genoma umano”
Il 6 luglio 2022 diventerà una data importante. Il tribunale di Firenze
ha approvato una sentenza che annulla il provvedimento preso
dall’Ordine degli Psicologi della Toscana nei confronti di una dei suoi
iscritti, il motivo: “la sospensione dell’esercizio della
professione rischia di compromettere beni primari dell’individuo quale
il diritto al sostentamento e il diritto al lavoro”.
Dopo due anni di lotta – in cui sono stati in molti a combattere per difendere la propria libertà e i propri diritti – “una grande giudice e una grande sentenza” aprono un nuovo spiraglio e danno un po’ di speranza.
Sieri sperimentali
“Questa giudice ha fatto quello che devono fare i giudici del merito, cioè accertare la verità materiale. Ha accertato la cosa fondamentale: questi sieri sperimentali (così li definisce nel provvedimento) non prevengono l’infezione, anzi ripete diverse volte che coloro che sono stati trattati 3 volte con queste sostanze possono essere infettati, si ammalano e contagiano altri. Dichiara anche che ci sono i dati pubblici che queste sostanze portano a gravissimi eventi avversi”. Cosi commenta l’avv. Renate Holzeisen in trasmissione.
Art.32 e rischi per il genoma umano
“Quello che è molto interessante e che dimostra la grandezza di
questa decisione è proprio il riferimento che la giudice fa al periodo
del nazi-fascismo laddove lei evidenzia e ricorda a tutti l‘art.32 della
nostra Costituzione dove si parla dell’inviolabilità della dignità
umana, del fatto che nessuno può essere assoggettato ad un trattamento
senza il suo libero e informato consenso”.
La giudice fa persino menzione del rischio di un mutamento del genoma umano. Sappiamo sulla base di studi che sono già usciti (mi riferisco a quello dell’Università di Malmö in Svezia) che hanno dimostrato che, per la sostanza Comirnaty di BioNTech,
c’è grave rischio – soprattutto a ripetizione del trattamento – che ci
possa essere una trascrizione inversa di questo RNA iniettato nel corpo
umano, nel DNA umano e dunque di una mutazione del genoma umano. Il
giudice fa riferimento anche a tutto questo perché è ormai evidenza
scientifica.
Questa sentenza è dimostrazione di grande spirito di responsabilità, di preparazione e di aver una spina dorsale. Quando abbiamo letto di questa decisione siamo rimasti commossi. Finalmente. Ci auguriamo che tanti altri giudici seguano questo grande esempio, di questa grande giudice.”