“Se cade Draghi pronti i colonnelli”: l’ipotesi shock si fa strada sui quotidiani
Oggi mi ha molto turbato un titolo che ho letto sul quotidiano “La
Verità”: “Se cade Draghi pronti i colonnelli”. Sottotitolo: “In caso di
sfiducia Mattarella potrebbe mettere su un governo elettorale, forse
perfino militare”.
In realtà si vocifera così da giorni. Se anche
fosse solo una voce, una diceria, è una voce che dobbiamo stroncare sul
nascere, condannare con forza e che deve far risuonare in noi molti
campanelli d’allarme.
Nella mia ultima inchiesta “Il Diego Rivoluzionario”, ho descritto
nei dettagli quanto avvenuto in Argentina nel 1976, con l’arrivo al
potere della più sanguinosa delle dittature militari: quella del
generale Videla.
Vi assicuro che quella dittatura è iniziata, come
tante altre, senza che il popolo se ne rendesse conto. E’ iniziata
usando proprio la formula “governo militare di scopo”, per portare
avanti quello che chiamavano un “processo di riorganizzazione nazionale”
con l’aiuto dei militari.
Videla non è entrato in Argentina con i
carri armati, non ha ammassato gli oppositori in uno stadio per
trucidarli e non ha ucciso o costretto al suicidio il presidente in
carica, così come accaduto nel Cile di Allende ai tempi del golpe di
Pinochet.
Quel modo di imporre dittature si era dimostrato fallimentare: troppo rumoroso, troppo plateale.
In
Argentina Videla era già a capo dell’esercito. Ha semplicemente
estromesso il presidente Isabel Martínez de Perón dicendole che lui non
era più il capo dell’esercito in quel momento, ma era l’esercito che
comandava il Governo.
Isabelita Perón non è stata uccisa durante il
colpo di Stato. Militari nelle strade non se ne videro. Dissero che era
“un processo di riorganizzazione”: la frase che oggi è stata sostituita
da “big reset”.
I media mondiali furono tutti accondiscendenti,
addirittura si giocarono i mondiali del ’78 in Argentina. Quei mondiali
avrebbero legittimato la dittatura che intanto torturava i dissidenti
politici, i peronisti di sinistra, gli universitari, gli attivisti
politici. Tutti giovanissimi, una generazione scomparsa nel nulla.
Perché? Perché l’Argentina “doveva riorganizzarsi” in un processo che i
media dovevano fingere di non vedere.
Quando dunque usano queste parole, quando propongono questi progetti, drizziamo le antenne. Non devono passare.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo
Nessun commento:
Posta un commento