Bomba sul voto: ‘preparano i brogli, pronte bande di falsari’
di Francesco Storace – Quei quattro senatori eletti dagli italiani all’estero potrebbero essere decisivi nel prossimo Parlamento. Idem per gli otto che dovranno essere mandati dal resto del mondo a Montecitorio. Quindi, occhio ai brogli, che a questo punto chi teme la sconfitta potrebbe fare di tutto. È già successo in passato, con denunce varie e persino sostituzione di parlamentari in carica. All’estero, quando si vota per il Parlamento italiano, c’è chi si dà da fare: «Peccato che la Costituzione preveda il voto ogni cinque anni in Italia», ci dice la nostra fonte di Bruxelles. Per lui è un affare che però si ripropone dopo troppo tempo tra una consultazione e l’altra. I numeri degli eletti all’estero si sono ridotti. Prima erano dodici deputati e sei senatori. Adesso otto e quattro rispettivamente. Ma non cala l’appetito di chi ci prova a sabotare lo scrutinio. Il tutto avviene per via postale prima del 25 settembre. I nostri connazionali intenzionati a votare o chi lo fa fraudolentemente al loro posto, come vedremo, devono spedire al rispettivo consolato il loro voto entro le 16 del 22 settembre.
L’INVIO DELLE SCHEDE – PRONTI I BROGLI
Bande di falsari del voto si sono già organizzati in squadre all’estero.
Come? «Siamo pronti per sgraffignare le schede dalle cassette delle
lettere fino ai bidoni della spazzatura», dice al telefono Mark, un
esperto “del settore” che ora si è “pentito”. Si tratta di un sistema
collaudato che serve a garantire la vittoria a qualche imbroglione.
«Basta pagare», dice con nonchalance.
Il sistema di votazione è regolato da norme che non si dovrebbero mai poter eludere. I consolati invieranno un plico elettorale a casa di ogni elettore iscritto all’AIRE (l’anagrafe per il registro degli italiani all’estero) entro il 7 settembre. In un paio di giorni, poste permettendo, il plico è recapitato a casa. E qui può avvenire il broglio. L’elettore quando va bene vota le schede di Camera e Senato a casa sua, poi le inserisce in una busta che a sua volta viene infilata in un secondo plico assieme al tagliando elettorale. La busta completa deve pervenire al Consolato appunto entro le 16 del 22 settembre. Se l’elettore non avrà ricevuto il plico elettorale entro l’11 settembre, da quel giorno potrà rivolgersi al proprio Consolato per chiederne un duplicato.Vediamo l’esempio più vicino, quello del voto nel nostro Continente.
Gli aventi diritto al voto in Europa sono circa 2,5 milioni, i votanti sono il 30% (circa 800.000). In Europa il sistema adottato nelle ultime tornate elettorali per garantirsi grossi pacchetti di preferenze, dalle 1.000 in su, è il seguente, secondo la nostra fonte: «Una squadra di diversi ragazzi viene sguinzagliata sui vari territori e prende dalla cassetta delle lettere i plichi. È un’operazione agevole perché i plichi sono di grande dimensione ed escono sempre fuori dalla cassetta postale». In alternativa, anche le discariche possono essere perlustrate, per rintracciare ulteriori plichi, poiché durante i giorni delle elezioni sono tanti quelli mandati al macero.
SISTEMA SEMPLICE
I paesi dove queste operazioni vengono portate a termine sono in genere
il Belgio, dove vivono quasi 300.000 italiani, e la Germania con più di
800.000, su un totale di 3 milioni in tutta Europa. Conferma Simone
Billi, deputato uscente e candidato nella lista unitaria del
centrodestra alle prossime politiche: «Bisogna intervenire in forma
preventiva per interrompere quella ignobile pratica di furto dei plichi
elettorali che si è verificata nel passato. Abbiamo già ricevuto
segnalazioni da più parti su operazioni in corso – è il suo allarme- che
potrebbero inficiare il corretto svolgimento del voto, come purtroppo è
già avvenuto. Anche gli elettori vigilino sulle proprie cassette delle
lettere dall’8 settembre, quando i plichi elettorali cominceranno ad
arrivare». Bisogna aggiungere che si tratta di un sistema semplice che
non richiede conoscenze tecniche o persone particolari. Le bande
impegnate devono solo avere tempo a disposizione e conoscere i luoghi
dove vivono maggiormente gli italiani.
Anche in Sud America c’è il rischio brogli, con lo sviluppo di un sistema ancora più ingegnoso che prevede di rubare alcune cassedi schede direttamente dagli uffici postali. Queste schede vengono poi votate e inviate al consolato dai contraffattori. Debitamente compilate, una ad una. A volte questa modalità di alterazione del consenso popolare è realizzata con la corruzione o la compiacenza dei funzionari delle poste locali. Il caso del senatore Adriano Cario, decaduto nel dicembre 2021 a causa di voti contraffatti, ne fu triste esempio. E la giunta per le elezioni di Palazzo Madama, presieduta da Maurizio Gasparri, non guardò in faccia a nessuno nell’esame di una pratica tanto delicata. Quanto pesa la falsificazione del voto? Gli esperti parlano di contraffazione di voti di lista e preferenze, che possono variare da poche migliaia a decine di migliaia. Spesso determinanti per l’elezione di Tizio o di Caio.
IL MINISTRO
In tutto questo fa quasi tenerezza l’avviso pubblicato sui social dalla
Farnesina: «Gli elettori iscritti AIRE riceveranno il plico elettorale
all’indirizzo di residenza con le istruzioni per restituirlo al
consolato. Gli elettori temporaneamente all’estero che ne hanno fatto
richiesta riceveranno il plico all’indirizzo comunicato». Manca
qualunque garanzia di controllo della regolarità del voto. Ma al momento
il signor ministro è impegnato a cercare di non dover cambiare mestiere
il 25 settembre…
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