Milionari più che triplicati in 10 anni in Italia, rileva il Global Wealth Report di Credit Suisse
Lasciata alle spalle la Grande Recessione, i milionari sono più che triplicati in Italia in 10 anni: sono passati dai 424 mila del 2010 a 1,496 milioni del 2019. Lo rileva il Global Wealth Report 2019 stilato da Credit Suisse.
Come negli altri paesi analizzati, la loro crescita è figlia per l’80% dell’aumento della ricchezza media. Inoltre nel nostro paese, come in Cina e Olanda, è aumentata del 7,3% la ricchezza del 10% più ricco della popolazione, il che ha portato al maggior effetto positivo sul numero dei milionari. In futuro, Credit Suisse prevede che il numero di ricchi aumenterà ancora, sfiorando i 2 milioni di persone entro il 2024, con un aumento del 33%.
A livello mondiale, il numero di milionari nel mondo è aumentato di 1,1 milioni di persone dal 2018, raggiungendo quota 46,8 milioni a metà 2019. Gli Usa hanno contribuito per oltre il 50% a questo incremento, con 675 mila nuovi milionari che si sono aggiunti alle cifre già consistenti del Paese.
L’Italia in tutto questo si colloca quindi piuttosto bene in classifica. Secondo lo studio nel 2019 era al settimo posto, con circa 1,5 milioni di milionari, con un aumento di circa un milione dal 2010, mentre nel 2024 la cifra dovrebbe arrivare appunto attorno ai 2 milioni, consentendo all’Italia di mantenere il suo posto in classifica.
Stando al rapporto, nel gruppo UHNW (Ultra High Net Worth Individuals) a metà 2019, 55.920 adulti possedevano almeno 100 milioni di dollari, mentre 4.830 detenevano un patrimonio netto superiore a 500 milioni di dollari. Le graduatorie per aree geografiche sono dominate dall’America settentrionale con 84 050 UHNW (50%), mentre l’Europa ne ospita 33 550 (20%) e 22 660 (14%) risiedono nei Paesi di Asia-Pacifico (escluse Cina e India).
L’aumento dei ricchi comporterà dei cambiamenti sia nei consumi che negli investimenti. Per quanto riguarda i primi, possiamo attenderci un aumento della domanda di beni e servizi di lusso. Per quanto riguarda gli investimenti, possiamo dire che aumenta la platea di soggetti potenzialmente interessati gli investimenti alternativi, tra cui private equity, private debt e venture capital, anche alla luce del contesto di tassi di interesse attorno o sotto zero.
L’ultima edizione del Global Wealth Management Report di EY ha rilevato che gli investimenti in finanza alternativa si collocano a un soffio dal podio nella classifica delle priorità associate dai clienti italiani ai prodotti e servizi offerti da private bank e istituzioni similari, in particolare per i clienti più facoltosi, con patrimoni superiori a 5 milioni di euro per intenderci (si veda altro articolo di BeBeez).
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