Paperoni più ricchi con la crisi: il patrimonio dei multimilionari è cresciuto del 7,6% a 80mila miliardi di dollari
Secondo Capgemini, gli individui con almeno un milione da investire sono 20 milioni: solo in Italia solo 300mila con 593 miliardi
La crisi fa bene ai Paperoni del mondo che lo scorso anno, nonostante il Covid, sono cresciuti del 6,3% superando la soglia di 20 milioni di persone. Ancora meglio è andata ai loro patrimoni aumentati del 7,6% a 80mila miliardi di dollari. Si tratta, d’altra parte, di persone che hanno almeno un milione di dollari da investire e che le scorso anno hanno approfittato dell’andamento dei mercati azionari e degli stimoli introdotti dai governi. In Italia, gli HNWI sono più di 300.000, cresciuti del 9,2% rispetto al 2019, con un patrimonio che ha raggiunto i 593 miliardi (+2,3%).
In particolare, il Nord America ha superato l’area dell’Asia-Pacifico, diventando la regione leader nel 2020 sia in termini di numero che di ricchezza degli Hnwi. E' quanto emerge dal World Wealth Report (Wwr) di Capgemini, giunto alla 25esima edizione, che analizza l'evoluzione della ricchezza globale nell'ultimo anno, oltre a trend ed evoluzione degli Hnwi nell'ultimo quarto di secolo.
Nel 2020, prosegue il report, il segmento ultra-Hnwi ha trainato la crescita complessiva della popolazione e della ricchezza degli Hnwi, aumentate rispettivamente del 9,6% e del 9,1%, mentre i milionari 'next door' e quelli 'mid-tier' hanno registrato numeri inferiori, con una crescita della popolazione intorno al 6% e della ricchezza di circa l'8%. Secondo il report, il più longevo del settore e uno dei più autorevoli in tema di wealth management, negli ultimi 25 anni gli Hnwi sono diventati più attenti ai loro investimenti e sono ora alla ricerca di migliori e più ampi servizi di consulenza. Con i player del settore tech che continuano ad affacciarsi all'universo della gestione patrimoniale, i wealth manager devono puntare sempre di più sulla tecnologia e su modelli di business iper-personalizzati. Se da un lato la pandemia di Covid-19 ha provocato il terzo shock economico mondiale del ventunesimo secolo, quanto appreso dalla bolla tecnologica del 2002 e dalla crisi finanziaria globale del 2008 evidenzia la tendenza degli Hnwi a gestire in autonomia i propri investimenti in un mercato rialzista, per poi richiedere nuovamente servizi di advisory durante le fasi di crisi e di volatilità di mercato. Con l'attuale impennata del mercato azionario, gli Hnwi stanno anche cercando di diversificare il loro portafoglio con investimenti alternativi.
L'investimento sostenibile sta maturando, con il 43% degli ultra-Hnwi e il 39% dei più giovani (età =40) Hnwi che richiedono uno score Esg per i prodotti offerti dalla loro società di consulenza. Il 72% degli Hnwi intervistati ha detto di aver investito in criptovalute e il 74% in altri asset digitali come domini web o app. Le società di acquisizione a scopo speciale (Spac) stanno diventando più popolari, mentre i token non fungibili (Nft) stanno lentamente guadagnando credibilità. Anche l'aumento degli investimenti retail senza commissioni ha suscitato l'interesse degli Hnwi, con il 39% che dice di desiderare un trading privo di commissioni, ma la loro società di gestione patrimoniale deve ancora offrirlo.
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