Lamorgese apre un rubinetto, Di Maio chiude l'altro
Il ministro dell'Interno aveva aperto alla Tunisia sullo stanziamento di aiuti per affrontare insieme l'emegenza sbarchi, Di Maio blocca quelli per la cooperazione
Mentre continua il silenzio di Giuseppe Conte sul tema, Luigi Di Maio sfodera il pugno di ferro di salviniana memoria sul tema dei migranti ritagliandosi nel governo uno spazio a destra. E chiede di tagliare i fondi della cooperazione internazionale destinati alla Tunisia, proprio nei giorni in cui il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha invece aperto un canale di dialogo con il presidente Kais Saied ottenendo l’impegno ad affrontare insieme l’emergenza, programmando aiuti per appoggiare un Paese in preda a una crisi economica mai vissuta prima. In pratica in bancarotta.
Il ministro degli Esteri cambia impostazione, prende in mano in dossier Tunisia e incontra l’ambasciatore. Il tutto preceduto da un’intervista sul Corriere della Sera in cui dice che i barconi vanno distrutti. Cosa che – viene fatto notare – in realtà si può fare solo se in Tunisia vi è un governo stabile che al momento non c’è.
Sta di fatto che Di Maio invia una lettera al comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina chiedendo di rimandare la discussione sullo stanziamento di fondi della cooperazione in favore di Tunisi: “Vi chiedo di sospendere questo stanziamento di 6,5 mln di euro in attesa di un piano integrato più ampio proposto dalla viceministra del Re e di un risvolto nella collaborazione che abbiamo chiesto alle autorità tunisine in materia migratoria”. Richiesta legittima da parte del titolare della Farnesina ma destinata a far discutere all’interno della maggioranza.
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