Tecnologia al servizio dell’uomo: la rivoluzione 5.0 è alle porte: PIE ILLUSIONI, E' SOLO IL VECCHIO BECERO TOTALITARISMO EUROPEO

 

Tecnologia al servizio dell’uomo: la rivoluzione 5.0 è alle porte

L’Ue delinea lo scenario futuribile nel documento “Industria 5.0: verso un’industria più sostenibile, resiliente e incentrata sull’uomo”. Al centro del cambiamento l'economia circolare
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L’Unione europea sostiene che la quinta rivoluzione industriale sia imminente e che presto prenderà il posto della quarta rivoluzione, quella più umana, guidata dalla connessione tra sistemi fisici e digitali abilitata dall’Internet delle Cose, dai big data, dal cloud, dall’intelligenza artificiale e dalle altre tecnologie abilitanti 4.0.

L’Ue delinea lo scenario futuribile nel documento “Industria 5.0: verso un’industria più sostenibile, resiliente e incentrata sull’uomo”. Il documento segnala che la sostenibilità sarà la parola chiave del 5.0, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile declinati in 169 target e 240 indicatori. Per garantire tutti i suoi effetti benefici, spiega l'Ue, la sostenibilità non potrà però più essere concepita come una mera questione ambientale, ma inserita all’interno di visione politica integrata e inclusiva, in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone, di garantire la loro piena occupazione e un lavoro decoroso.

Per sviluppare modelli di consumo e produzione in chiave sostenibile, in grado di combattere il cambiamento climatico e il suo impatto negativo sulla società e sul Pianeta, l’Ue assegna un ruolo fondamentale all’industria, definendola come un potenziale “fornitore resiliente di prosperità”. Nel rapporto sull’Industria 5.0, l’Ue vede infatti l’industria come uno dei principali motori di un nuovo sviluppo basato sul rispetto totale per il pianeta e per il lavoro, riconoscendole la capacità di raggiungere obiettivi sociali e nuovi paradigmi per la produzione che pongono il benessere del lavoratore al centro del processo produttivo.

 

Tra i principali elementi dell’approccio europeo all’Industria 5.0 c’è una nuova consapevolezza che sfocia in una nuova responsabilità. In questo nuovo scenario, l’industria deve giocare un ruolo di acceleratore e catalizzatore del cambiamento e dell’innovazione, come fornitrice di soluzioni per la nostra società. Da un lato, contribuendo all’avanzamento tecnologico attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative che mettano al centro l’uomo, sostenendo e potenziando piuttosto che sostituendo i posti di lavoro. E dall’altro, diventando un luogo di lavoro attraente per i giovani talenti in cerca di una vita professionale solida e duratura.

Altro elemento: l’industria può e deve guidare la transizione verde. Il Green Deal ha già posto obiettivi ambientali severi che possono essere raggiunti solo utilizzando nuove tecnologie e ripensando i processi produttivi in relazione agli impatti ambientali. Un nuovo modello di economia circolare che ha come parola chiave la rigenerazione”, un paradigma che va oltre al riciclo e al riuso per dare nuova vita a tutto ciò che viene scartato. In definitiva, secondo l’Ue, l’Industria 5.0 deve mettere in evidenza aspetti che saranno fattori decisivi, non più solo economici o tecnologici, per il ruolo dell’industria nella futura società europea, con un’attenzione senza precedenti alla dimensione ambientale, a quella sociale e ai diritti fondamentali.

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