AI VERTICI DELL'IDIOTOCRAZIA GLOBALE: ITALIA LOCOMOTIVA DEL MONDO

 

La campagna di Grillo nell’ombra
per influenzare il Movimento 5 Stelle

di Emanuele Buzzi

Il suo silenzio dopo il voto su Conte. Poi i messaggi su reddito di base, Afghanistan e ambiente. I suoi post dividono la base. Tra gli eletti c’è chi spera nel suo arrivo a Roma

desc img

L’incontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte

Un Ferragosto nell’ombra del padre nobile. Beppe Grillo è uno scoglio su cui si scontrano (o si aggrappano) le diverse anime pentastellate. Il suo silenzio — nemmeno un tweet per l’elezione di Giuseppe Conte a presidente M5S — si è fatto sentire e non poco all’interno del gruppo parlamentare, specie tra gli eletti della prima ora. Diversi deputati e senatori invocano un passaggio di Grillo a Roma a settembre, un passo formale per rilanciare il nuovo corso. Probabilmente l’occasione sarà tra un mese per la chiusura della campagna elettorale di Virginia Raggi. Lui, il garante, al momento rimane lontano dai radar. «Non vuole interferire con i progetti di Conte», dice chi lo conosce. Tuttavia proprio dopo l’elezione di Conte, Grillo, paradossalmente, ha «ripreso» a battere di nuovo con insistenza sui suoi temi sul blog. Nel giro di una settimana è intervenuto sui rifiuti e sul riscaldamento globale. Non solo, ha ospitato interventi in chiave anti-glifosato e sul reddito di base universale. Proprio su questo argomento sempre nelle ultime ore ha rilanciato un convegno che si terrà da mercoledì a sabato. «Il tema del Congresso di Glasgow di quest’anno è “dall’idea alla realtà” ; considerare come possiamo trasformare il reddito di base universale da una grande idea di cambiamento a realtà. Ci saranno circa 200 presentazioni, panel ed eventi, che la renderanno la più grande conferenza sul reddito di base al mondo», ha scritto invitando i lettori a partecipare.

In meno di ventiquattrore, poi, ha pubblicato sul sito altri due post. Prima la notizia di un browser che paga in criptovalute per vedere le pubblicità, poi ha rilanciato l’intervento del senatore M5S Gianluca Ferrara sulla situazione a Kabul. Grillo riprende le parole del parlamentare sulla necessità di una «vera missione di pace»: «è indispensabile lavorare per favorire la riconciliazione nazionale, disarmare i miliziani e favorire la loro reintegrazione». Un intervento «politico». Insomma, nonostante le vacanze, l’ex capo politico è tornato in prima linea. Era da inizio giugno — se non si contano gli interventi nella disputa con Conte — che il garante non era così attivo sul suo blog. Proprio gli ultimi post hanno diviso i militanti, che vivono ancora una fase di disorientamento dopo gli scossoni delle ultime settimane. C’è chi attacca l’ex capo politico chiedendo di farsi da parte, chi invece ne sposa la linea e lo vorrebbe di nuovo sui palchi a parlare a nome dei Cinque Stelle. Alcuni parlamentari, come Gianni Girotto, si schierano in scia del garante e rilanciano sugli stessi argomenti. Secondo alcune fonti il padre nobile del Movimento ha solo ripreso a puntare sui suoi cavalli di battaglia, temi che ha a cuore: un ritorno alla normalità dopo aver gestito i sei mesi della transizione del M5S dallo stallo di governo alla nuova fase contiana. Ma c’è chi tra i Cinque Stelle «legge» l’attivismo di Grillo come segno di un distacco da Conte. «Non ne condivide le mosse», dicono, evidenziando una irritazione del garante. Il riferimento è al mancato arroccamento dell’ex premier in difesa del reddito di cittadinanza — che Grillo teme possa essere spazzato via — e all’agenda dell’ex premier che insiste sulle diatribe Nord-Sud, quando il garante vede un orizzonte più ampio, fino al 2050 appunto, per il Paese. Un modo per dire che il garante non è appassionato dalle leggi ad hoc.

«Nessuna divergenza», replica l’ala contiana. Ma gli equilibri interni sono oggetto di contesa. Alcuni parlamentari sottolineano come le cose siano cambiate dopo la trattativa sulla giustizia e come ora nel gruppo si avverta «la presenza di un leader forte, tanto che chi pensava che il M5S indietreggiasse dopo la telefonata di Mario Draghi a Grillo si è dovuto ricredere». Alchimie in via di definizione, ma che non possono ancora elidere la presenza del padre nobile del Movimento. «Per quanto ci siano stati cambiamenti, Beppe rimane la pietra angolare su cui si basano per nostre fondamenta», dice un pentastellato. Una pietra che senza il suo endorsement ha fatto sentire la sua mancanza.

14 agosto 2021 (modifica il 14 agosto 2021 | 23:03)

Nessun commento:

Posta un commento

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

ZZZ, 04.07.2020 C.A. deputato Luigi di Maio sia nella sua funzione di deputato sia nella sua funzione di ministro degli esteri ...