In Italia sono aumentati risparmi e ricchezza
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Il Credit Suisse: nel 2020 il tasso di risparmio è salito al 17,6%. La ricchezza per adulto è pari a 239mila dollari (+3,5%). Crescono milionari e ultra milionari a livello globale
I Paesi dell’Europa meridionale sono stati tra i più duramente colpiti dalla pandemia e l’Italia è stata la prima, dopo la Cina, a subire l’ondata di Covid, iniziata a marzo 2020, con significativi impatti economici, tra cui quelli dovuti alla riduzione dei flussi di turisti. Tutto questo, stando al consueto Global Wealth Report del Credit Suisse Research Institute, ha portato a un aumento della ricchezza e del risparmio delle famiglie, i cui consumi si sono ridotti pesantemente.
Stando agli analisti svizzeri, nel 2020 il Pil italiano ha registrato una flessione dell’8,9%, ma come in altre parti d’Europa gli effetti sulla disoccupazione sono stati relativamente modesti, con un aumento del tasso medio per l’Europa meridionale dal 13,4% alla fine del 2019 al 14,1% nel terzo trimestre del 2020. E ora la ripresa si preannuncia solida: per il biennio 2021-2022, la stima è infatti di un tasso di crescita annuo del 3,9%.
Spicca poi il dato del risparmio lordo delle famiglie, che nei primi tre trimestri del 2020 era pari in media al 17,6% del Pil, in deciso aumento rispetto al 10,3% di fine 2019. Aumento che, secondo gli esperti elvetici, riflette la contestuale riduzione media del reddito personale disponibile del 2,2% e il calo dell’8,9% dei consumi privati. “Tuttavia per il 2021 è previsto un aumento dei consumi del 6,8% – si legge nel report -, superiore alla crescita del reddito disponibile, pari al 2,8%. Pertanto, l’aumento dei risparmi personali del 2020 potrebbe essere di breve durata”.
D’altro canto, l’aumento del debito pubblico è destinato a perdurare, secondo gli analisti. In Grecia, in Italia e in Spagna, ha mediamente registrato un incremento dal 138,3% del 2019 al 161,9% del 2020, superiore rispetto a quanto osservato, ad esempio, in Francia, Germania e Regno Unito. Una lieve riduzione in questi tre Paesi è prevista per il periodo 2021-2025.
Quanto ai corsi azionari, nella prima metà del 2020 hanno registrato una diminuzione del 17,8% in Italia, sono poi parzialmente risaliti nel secondo semestre, ma a fine 2020 hanno registrato una flessione su base annua del 7,1%. La ripresa è proseguita nei primi cinque mesi del 2021 e a fine maggio i principali indici di borsa di Spagna e Italia hanno registrato un incremento del 13,3%.
Passando alla ricchezza, a dicembre dello scorso anno quella per adulto era pari a 239.244 dollari in Italia e, tra il 2000 e il 2020, è cresciuta a un tasso annuo medio del 3,5%. Nello stesso periodo, viene segnalato nel report, la composizione delle attività si è in una certa misura spostata dalle attività finanziarie a quelle non finanziarie. Nel 2000 le attività finanziarie erano pari in media al 37,7% delle attività lorde, mentre nel 2020 erano pari al 35,4%. In Italia il rapporto fra debito e attività lorde è aumentato mediamente dal 5,3% del 2000 al 10,6% del 2019: rispetto agli standard internazionali, tali indici di indebitamento sono da bassi a moderati.
Pur essendo la disuguaglianza economica relativamente bassa, il coefficiente di Gini relativo alla ricchezza è aumentato in Italia da 60,1 nel 2000 al 66,5 nel 2020. Per contro, la quota di ricchezza dell’1% sup. della popolazione è rimasta pressoché invariata: nel 2000 era pari al 22,1% a fronte del 22,2% del 2020. La combinazione dell’aumento del valore di Gini e della costanza della quota di ricchezza dell’1% sup. della popolazione indica che l’aumento della disuguaglianza economica complessiva si è verificato negli strati più bassi della distribuzione.
Il resto del mondo
Passando alla situazione globale, la dodicesima edizione del Global Wealth Report del Credit Suisse evidenzia come grazie agli interventi attuati da governi e banche centrali, nel 2020 l’impatto sulla creazione di ricchezza delle sfide che si sono poste a livello mondiale è stato modesto. La ricchezza globale totale e quella per adulto sono aumentate rispettivamente del 7,4% e del 6%, con quest’ultima che ha raggiunto il nuovo record di 79.952 dollari. Complessivamente, stando agli esperti, i Paesi più colpiti dalla pandemia non sono stati impattati per la creazione di ricchezza.
La ricchezza aggregata globale è salita di 28.700 miliardi dollari per un controvalore totale di 418.300 miliardi a fine 2020. La ripartizione per aree geografiche segna volumi di crescita pari a 12.400 miliardi in America del Nord e a 9.200 miliardi in Europa, che rappresentano la quota principale dell’incremento registrato nel corso dei 12 mesi. La Cina ha avuto una crescita di 4.200 miliardi di dollari e l’area Asia-Pacifico (Cina e India escluse) altri 4.700 miliardi. India e America latina hanno invece riportato perdite nella ricchezza totale, la prima per 594 miliardi, (-4,4% ), la seconda ha gatti registrare un -11,4% pari a 1.200 miliardi in meno.
L’indebitamento totale è aumentato del 7,5%, e per gli esperti avrebbe presumibilmente raggiunto livelli ben maggiori se i vincoli di spesa non avessero costretto le famiglie a risparmiare di più. Il debito ha registrato un forte aumento anche in Cina e in Europa, riducendosi invece in Africa e America latina, anche tenendo conto dei tassi di cambio.
Infine, la diseguaglianza in termini di ricchezza tra gli adulti è andata incontro a un’espansione. Il numero di milionari a livello mondiale è cresciuto di 5,2 milioni arrivando a quota 56,1 milioni. Come risultato, oggi per rientrare nell’1% dei più ricchi a livello globale è necessario un patrimonio superiore a 1 milione di dollari, a fronte dei 988.103 dell’anno precedente. Il 2020 risulta quindi essere il primo anno nella storia in cui oltre l’1% degli adulti a livello globale è milionario, in termini di dollari nominali. Il gruppo degli ultra high net worth (UHNW) è cresciuto addirittura più rapidamente, registrando il 24% di membri in più, il tasso di crescita più alto dal 2003.
Secondo gli analisti del Credit Suisse, nei prossimi cinque anni la ricchezza globale registrerà un aumento del 39%, attestandosi a 583 000 miliardi di dollari entro il 2025. Una quota del 42% della crescita sarà ascrivibile ai Paesi a basso e medio reddito, sebbene questi rappresentino solo il 33% dell’attuale ricchezza. La ricchezza per adulto salirà invece in misura del 31%, superando la soglia di 100.000 dollari. Escludendo l’inflazione, nei prossimi cinque anni aumenterà sensibilmente anche il numero di milionari fino a sfiorare quota 84 milioni, mentre il numero di UHNWI dovrebbe raggiungere le 344.000 unità.
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