PAROLA DI PARASSITA FANCAZZISTA DA TUTTA LA VITA: RAPPRESENTANTI DI PRIMO PIANO DELL'IDIOTOCRAZIA E PARASSITOCRAZIA ITALICA CONTINUANO A DARE LEZIONI DI VITA A CHI FINORA E' RIUSCITO A CAMPARE NONOSTANTE LORO.

 

Inps, migliaia di case regalate ai raccomandati: immobili abbandonati e affitti fuori mercato

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Sandro Iacometti, Francesco Specchia
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L'Inps è il pilastro del nostro tessuto sociale. Come ente previdenziale, dovrebbe sempre essere in equilibrio finanziario. Invece batte cassa, ha accumulato negli anni un rosso monstre di 26 miliardi; e le pensioni vacillano; e il reddito di cittadinanza -fatto così, male - rimane una iattura invincibile; e le (giuste) erogazioni straordinarie ai lavoratori causa Covid lo stanno strangolando, e con lui strangolano il nostro welfare. Il problema vero è che il bilancio dell'Inps è in rosso anche quando non ci sono emergenze, e i debiti si accumulano anno su anno. Il buco è economico, ma riguarda - almeno finora - una mentalità affogata nella burocrazia. A partire da quella che caratterizza la gestione dell'immenso patrimonio immobiliare, che per gran parte (17.772 immobili, dati Inps 2019) è inutilizzato, per una piccola parte (1.573) usato direttamente e per il resto (7.621) messo a reddito con un rendimento complessivo negativo, come sostiene la Corte dei conti nelle sue ultime indagini.

 

 

 

L'amministrazione Tridico, sotto la direzione al Patrimonio di Diego De Felice ha portato, meritoriamente, in due anni di dismissioni gli immobili da 27mila del dicembre 2019 ai 26.400 dell'ottobre 2020 (come specificato dallo stesso funzionario a Libero alcune settimane fa); di questi immobili il 38% (9348) è fatto di abitazioni, il 47% (10.868) di unità secondarie e il resto di uffici e magazzini. Quest' anno, l'Inps, in dismissioni e conferimenti a fondi (che a loro volta hanno venduto e gestito gli immobili), ha introitato circa 90 milioni di euro. Paradossalmente la pandemia ha reso l'ente attivissimo. Ma non basta. Urge una sua riforma strutturale che parta dalla tanta auspicata divisione fra la gestione pensionistica e quella assistenziale. E urge, perlomeno, evitare gli sprechi e mettere davvero a reddito il patrimonio. L'Inps è proprietaria di circa 2,5 miliardi di euro tra abitazione, ville, residenze, box, cantine, rimesse, negozi, soffitte, terreni. Negli anni questo patrimonio è stato oggetto di abbandono e inefficienze leggendarie in assonanza assoluta con le inefficienze dello Stato. La situazione è nota.

 

 

 

Libero si è fatto un giro, nelle principali città italiane, per toccare con mano questa realtà. Fatta spesso di immobili in deperimento perché inutilizzati o di immobili concessi in locazione o in vendita ad un pugno di euro. Certo, meglio oggi che un tempo. Ma lo scopo della nostra inchiesta è benefico: indicare al dottor Tridico i gangli di inefficienza da potere eliminare, e denunciare le ingiustizie che, specie di questi tempi, possono portare a una tensione che può mettere a dura prova la tenuta sociale del Paese. Malgrado gli sforzi, infatti, la gestione dell'economista chiamato da Di Maio è ancora lontana dall'aver ottenuto risultati tangibili. È anche per aiutarlo nella sua missione che, nei prossimi giorni, oltre a raccontare i casi più eclatanti di spreco, pubblicheremo gli elenchi di tutti gli immobili posseduti dall'ente, indicando destinazione d'uso (quando c'è) e canone d'affitto.

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