«Vi sono tre tipi di tiranni: gli uni ottengono il regno attraverso
l’elezione del popolo, gli altri con la forza delle armi, e gli altri
ancora per successione ereditaria. Chi lo ha acquisito per diritto di
guerra si comporta in modo tale da far capire che si trova, diciamo
così, in terra di conquista. Coloro che nascono sovrani non sono di
solito molto migliori, anzi essendo nati e nutriti in seno alla
tirannia, succhiano con il latte la natura del tiranno, e considerano i
popoli che sono loro sottomessi, come servi ereditari; e, secondo la
loro indole di avari o prodighi, come sono, considerano il regno come
loro proprietà. Chi ha ricevuto il potere dello Stato dal popolo […] è
strano di quanto superino gli altri tiranni in ogni genere di vizio e
perfino di crudeltà, non trovando altri mezzi per garantire la nuova
tirannia che estendere la servitù ed allontanare talmente i loro sudditi
dalla libertà, che, per quanto vivo, gliene si possa far perdere il
ricordo. A dire il vero, quindi, esiste tra loro qualche differenza, ma
non ne vedo affatto una possibilità di scelta; e per quanto i metodi per
arrivare al potere siano diversi, il modo di regnare è quasi sempre
simile ...»
« ... non lo si crederà immediatamente, ma certamente è vero: sono sempre quattro o cinque che sostengono il tiranno, quattro o cinque che mantengono l’intero paese in schiavitù. È sempre successo che cinque o sei hanno avuto la fiducia del tiranno, che si siano avvicinati da sé, oppure chiamati da lui […]. Questi sei ne hanno seicento che profittano sotto di loro, e fanno con questi seicento quello che fanno col tiranno. Questi seicento ne tengono seimila sotto di loro, che hanno elevato nella gerarchia, ai quali fanno dare o il governo delle province, o la gestione del denaro pubblico […].Da ciò derivano grandi conseguenze, e chi vorrà divertirsi a sbrogliare la matassa, vedrà che, non seimila, ma centomila, milioni, si tengono legati al tiranno con quella corda […]. Insomma che ci si arrivi attraverso favori o sotto favori, guadagni e ritorni che si hanno sotto i tiranni, si trovano alla fina quasi tante persone per cui la tirannia sembra redditizia, quante quelle cui la libertà sarebbe gradita.»
« ... non lo si crederà immediatamente, ma certamente è vero: sono sempre quattro o cinque che sostengono il tiranno, quattro o cinque che mantengono l’intero paese in schiavitù. È sempre successo che cinque o sei hanno avuto la fiducia del tiranno, che si siano avvicinati da sé, oppure chiamati da lui […]. Questi sei ne hanno seicento che profittano sotto di loro, e fanno con questi seicento quello che fanno col tiranno. Questi seicento ne tengono seimila sotto di loro, che hanno elevato nella gerarchia, ai quali fanno dare o il governo delle province, o la gestione del denaro pubblico […].Da ciò derivano grandi conseguenze, e chi vorrà divertirsi a sbrogliare la matassa, vedrà che, non seimila, ma centomila, milioni, si tengono legati al tiranno con quella corda […]. Insomma che ci si arrivi attraverso favori o sotto favori, guadagni e ritorni che si hanno sotto i tiranni, si trovano alla fina quasi tante persone per cui la tirannia sembra redditizia, quante quelle cui la libertà sarebbe gradita.»
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