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12/04/13

Il capitale di cittadinanza

La signora Fornero, che e´ una che se ne intende, ha detto che se desse agli Itagliani il reddito detto di cittadinanza, incondizionato, essi/esse si metterebbero a sedere a mangiare pastasciutta. Di qui si deduce, che, se invece li si aiuta meglio ad impoverirsi e a fare la fame, a prostituirsi per mangiare, ad indebitarsi presso amici, parenti, banche e strozzini, essi/esse non si metteranno a sedere a pastasciutta. Il ragionamento della signora non fa una piega. E perché? Perché sostanzialmente in un´economia di mercato nessuno ha un incentivo a lavorare VOLONTARIAMENTE. Ci deve essere una forza di coazione esterna, anzi, due, che costringano la piú parte dei partecipanti a costringersi da soli/sole a lavorare, ovvero ad incrementare la produttivita´del fattore lavoro. E queste forze di coazione esterna sono: A) l´indebitamento personale; B) la coazione fiscale PERSONALE. Da quando la coazione fiscale ha superato i livelli di guardia, coloro che NON DEVONO costringersi a lavorare per vivere (e chi sono?), si sono concentrati sull promozione di politiche monetarie per essi benefiche, ovvero sulla creazione ed il mantenimento di debiti non piú PERSONALI, ma NAZIONALI. Fermiamoci un attimo: perché in "paesi democratici avanzati", come l´Italia o la Germania o gli USA vediamo una distribuzione dei redditi PER MEZZO DEL MERCATO che é PEGGIO DELLA DISTRIBUZIONE DI PARETO? La cosa non é strana? E´molto strana, specialmente se la si guarda in quel periodo, in cui secondo Keynes siamo tutti morti, ovvero quello lungo ( >= 50 anni), in quanto in TUTTI I PAESI OCSE, dalla fine della 2a guerra mondiale si vede una costante concentrazione dei redditi sul 5% supremo dei loro cittadini. Questo tuttavia non é la causa, ma l´effetto di una distribuzione ancora piú elitaria DEL CAPITALE, finanziario e reale, nelle nostre piú avanzate lande. I redditi passivi da interessi, dividendi, affitti, "consulenze" piú o meno legali, commercialistiche e "di lavoro", per i quali i redditi dei sacerdoti della politica fanno da volano, sono solo l´effetto dell´appropriazione della maggior parte del capitale appropriabile da parte di pochi, che aumentano i loro redditi (e quindi le loro disponibilita´ di capitale finanziario e reale) a palla di neve. Sul capitale sociale e pubblico ci tengono un piede sopra per mezzo dei loro rapporti privilegiati con i "rappresentanti" delle nazioni. E questo spiega perché per la UE l´alternativa istituzionale sta tra il corporativismo sopranazionale, il semiparlamentarismo ed il presidenzialismo alla Schaeuble. Il reddito di cittadinanza non e´ un´idea che viene da quelli che sono, o che erano, obbligati a lavorare per vivere, ovvero per pagare i loro debiti, ma viene proprio dal 5% di coloro che detengono o controllano indirettamente e direttamente la maggior parte del capitale delle nostre avanzatissime societa´. Il reddito di cittadinanza sono le briciole, che i padroni del capitale e i loro fattori sono disposti a pagare pur di non toccare sostanzialmente la piramide della proprietá del capitale. Se non fosse per questa "crisi" finanziaria e bancaria, certe cose farebbero sorridere, ma gli eventi fortunatamente consentono di affermare ANCHE QUESTE COSE, adesso. Quindi, non reddito di cittadinanza, ma CAPITALE DI CITTADINANZA INCONDIZIONATO PER OGNI NATO VIVO nelle nostre meravigliose societa´postmoderne, postindustriali ecc. ecc. ... ma come? Ecco ... io mi immagino il conto fiscale di ogni nato vivo presso la "banca di stato", ovvero la Banca dei Cittadini, con un accredito di una cifra pari dai 3 ai 5 milioni di EUR o di "lire pesanti" il giorno della loro nascita, su cui potranno disporre in parte per la loro educazione ed in parte da maggiorenni come meglio credono. Come fare? Questo fa parte del capitolo "Banca dei Cittadini", prossima puntata. Pretorio Monaci

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