Governo, svolta del premier sulle riaperture: colpito dal disagio sociale. E ora è pronto alla sfida sul Pil
Ministri divisi durante la riunione della cabina di
regia. Giorgetti voleva riaprire dal 19, Speranza puntava sul 3 maggio,
ma riesce a salvare solo il coprifuoco
ROMA - Ore 11, cabina di regia. Si urla parecchio, attorno al
tavolone governativo. Mario Draghi fa sfogare i suoi ministri. Una, due,
quasi tre ore. Poi decide. E apre il Paese una settimana prima del
previsto. È una svolta. Non tanto per la sostanza delle nuove misure,
che comunque presentano paletti severi. Pesa il messaggio, decisamente
aperturista.
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