Texprint Prato, aggrediti gli operai della ditta cinese licenziati che manifestano da mesi: 3 feriti

 

Texprint Prato, aggrediti gli operai della ditta cinese licenziati che manifestano da mesi: 3 feriti

Sono in presidio da quando sono stati allontanati per aver denunciato la situazione di sfruttamento in fabbrica
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Da oltre quattro mesi protestano accampati davanti ai cancelli della loro ex fabbrica. E questo pomeriggio sono stati aggrediti da un gruppo di operai di nazionalità cinese, loro ex colleghi, che li hanno colpiti con calci e pugni e hanno tentato di smontare il picchetto. Tensione di fronte ai cancelli della Texprint, l’azienda tessile di Prato finita al centro delle rivendicazioni dei Sì Cobas, che nei mesi scorsi hanno denunciato i ritmi insostenibili e le condizioni di sfruttamento portate avanti dalla proprietà cinese della ditta.

Oggi per riportare la calma è dovuta intervenire la polizia, seguita dal 118 che ha trasportato tre persone in pronto soccorso. Cinque i manifestanti contusi, aggrediti da un gruppo di operai che sarebbero stati bloccati all’uscita dall’azienda a bordo di un furgone. In un video dei tafferugli, diffuso dal sindacato di base, si vedono alcuni operai avventarsi con calci e pugni su tre cittadini pachistani, ex dipendenti licenziati dalla Texprint, che partecipavano al sit-in. Qualcuno lancia pietre, mentre altri cercano di smontare la loro tenda. «Si tratta di un’aggressione squadrista a lavoratori in sciopero», denunciano dai Sì Cobas: «Un attacco improvviso che ha distrutto il presidio, con il furto di striscioni e altri oggetti».

Una vicenda, quella della Texprint, finita anche al centro di indagini della procura di Prato, con un’inchiesta sui presunti casi di sfruttamento della manodopera (sempre smentiti dall’azienda) e un’indagine parallela sulle «vessazioni» che operai e dirigenti dell’impresa starebbero subendo da parte di alcune decine di manifestanti. Naufragato, fino a questo momento, ogni tentativo di mediazione avviato da Regione e Comune.

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