Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

Ricchezza totale, l’indagine Bcg sulla crescita dei patrimoni nel mondo

Le risorse finanziarie (e non) nel 2020 hanno raggiunto i 431 trilioni di dollari a livello globale. In Italia i milionari sono 400mila e in tasca hanno 1,3 trilioni

di Lucilla Incorvati

Paperoni: Bezos è di nuovo il più ricco del mondo, finito il regno di Musk

3' di lettura

Nell’anno buio della pandemia con un’economia mondiale immersa nella peggiore recessione dalla Seconda guerra mondiale, la ricchezza globale ha continuato a crescere. Così nel mondo i patrimoni finanziari sono aumentati dell’8,3% raggiungendo i 250 trilioni di dollari. Non solo. Se si considerano tutte le componenti della ricchezza (immobili, gioielli, arte, etc), decurtate delle passività, si arriva alla cifra monster di 431 trilioni di dollari. Nel mondo America (9%) e Asia (11%) continuano a fare la parte del leone in termini di ricchezza totale detenuta e tassi di crescita; l’Europa cresce del 4% e l’Italia si ferma al 2%.

L’indagine sulla ricchezza mondiale di BCG

È questo il ritratto che come ogni anno emerge dal rapporto mondiale sulla ricchezza di Bcg che misura le ricchezze per classi di individui. La parte da leone la fanno gli individui con ricchezze finanziare sopra il milione di dollari (detengono il 45% della ricchezza totale) cui si aggiungono i miliardari con un 7%. Più si alza l’asticella della ricchezza più diminuiscono gli individui. In Italia per fare un esempio quelli con ricchezze oltre il milione sono 400mila individui cui fanno capo patrimoni per 1,3 trilioni di dollari pari al 39% di tutta la ricchezza del Paese ma il 47% della ricchezza finanziaria è nelle mani di chi ha risorse investite fino a 250mila dollari.

IL CONFRONTO

Geografia e ricchezza

In Usa 17,1 milioni di paperoni detiene il 76% della ricchezza del Paese; in Cina 1,6 milioni di invididui il 35%. «Quest’anno abbiamo “raddoppiato” il mercato potenziale in analisi, considerando tutte le componenti della ricchezza, includendo anche gli asset reali e le passività. Tutte le asset class hanno mostrato tassi di crescita rilevanti - sottolinea Edoardo Palmisani, managing director e partner di Bcg. In particolare, si evidenzia la resilienza della ricchezza finanziaria che ha reagito per la prima volta in 20 anni a una crisi economica crescendo del 8,3%».

DOVE SI INVESTONO I PATRIMONI

Crescono depositi e liquidità

Il 2020, con la popolazione limitata nelle spese dai lockdown e dall’incertezza economica, ha visto crescere i volumi in conti correnti e depositi pari al 10,6% a livello globale, rappresentando il più alto tasso di crescita degli ultimi due decenni (in Italia rappresentano il 34% del peso dell’asset allocation nei portafogli, ndr). Ma una bella fetta degli asset è in prodotti assicurativi (25%) che è data in forte crescita nei prossimi anni a fronte di un 32% in azioni e fondi. La geografia delle ricchezza mette in luce un panorama a tre velocità negli ultimi anni: Asia (11%) e Africa (13%) con tassi di crescita della ricchezza a doppia cifra, Nord e Latin America, Cee e Middle East con crescite robuste e Europa Occidentale con tassi più contenuti (4-5%).

DOVE SONO E QUANTO POSSEGONO I PAPERONI

L’Italia ai raggi X

«L’Italia è al quarto posto per ricchezza finanziaria nell’Europa occidentale confermando la rilevanza per il nostro paese del risparmio come asset strategico - aggiunge Palmisani - con un totale di 5,9 trilioni di dollari nel 2020. Le previsioni indicano una crescita del 2,4% all’anno fino al 2025, quando saranno raggiunti 6,6 trilioni di dollari». La crescita della ricchezza finanziaria è stata dell’1,6% dal 2015 al 2020. Se si considerano anche gli asset non finanziari la ricchezza raggiunge 13,3 trilioni con 8,4 trilioni di asset non finanziari. Questi ultimi al 2025 sono dati in contrazione a 8,3 trilioni.

LA MAPPA NEL MONDO

Ricavi per 235 miliardi per le Private bank

Il modello di business per i principali operatori ha confermato il suo valore tanto da generare circa 235 miliardi di dollari di ricavi e per i prossimi cinque anni è stimata una crescita del 6.5% p.a. in termini di ricavi, con l’Asia in testa prevedendo di raddoppiare i ricavi nell’orizzonte temporale di riferimento. «Per il Wealth Manager catturare questa opportunità di crescita significherà saper adottare il punto di vista del cliente, identificare bisogni e opportunità attualmente non indirizzati e riorientare l’intero modello di business di conseguenza », aggiunge Palmisani. I dati dello studio hanno rivelato interi segmenti di investitori ad oggi sotto-serviti, divisi in «clienti con esigenze semplici», i «nuovi Ultra» e i «pensionati benestanti», con un pool di ricchezza investibile pari a 90 trilioni di dollari. «Tra i principali target dei Wealth Manager vi saranno i cosiddetti ricchi “nuovi Ultra” - conclude Palmisani - che compongono un segmento di mercato in rapida espansione, ma con caratteristiche e bisogni altamente diversificati, sia in termini di fonte della ricchezza (dagli imprenditori ai campioni sportivi), sia per età e geografie, per raggiungere i quali i Wealth Manager dovranno puntare su precisa sotto-segmentazione della clientela e una pianificazione personalizzata dei servizi» .


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Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

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Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

Milionari più che triplicati in 10 anni in Italia, rileva il Global Wealth Report di Credit Suisse

gwrLasciata alle spalle la Grande Recessione, i milionari sono più che triplicati in Italia in 10 anni: sono passati dai 424 mila del 2010 a 1,496 milioni del 2019. Lo rileva il Global Wealth Report 2019 stilato da Credit Suisse.

Come negli altri paesi analizzati, la loro crescita è figlia per l’80% dell’aumento della ricchezza media. Inoltre nel nostro paese, come in Cina e Olanda, è aumentata del 7,3% la ricchezza del 10% più ricco della popolazione, il che ha portato al maggior effetto positivo sul numero dei milionari. In futuro, Credit Suisse prevede che il numero di ricchi aumenterà ancora, sfiorando i 2 milioni di persone entro il 2024, con un aumento del 33%.

A livello mondiale, il numero di milionari nel mondo è aumentato di 1,1 milioni di persone dal 2018, raggiungendo quota 46,8 milioni a metà 2019. Gli Usa hanno contribuito per oltre il 50% a questo incremento, con 675 mila  nuovi milionari che si sono aggiunti alle cifre già consistenti del Paese.

gwr 2 L’Italia in tutto questo si colloca quindi piuttosto bene in classifica. Secondo lo studio nel 2019 era al settimo posto, con circa 1,5 milioni di milionari, con un aumento di circa un milione dal 2010, mentre  nel 2024 la cifra dovrebbe arrivare appunto attorno ai 2 milioni, consentendo all’Italia di mantenere il suo posto in classifica.

Stando al rapporto, nel gruppo UHNW (Ultra High Net Worth Individuals) a metà 2019, 55.920 adulti possedevano almeno 100 milioni di dollari, mentre 4.830 detenevano un patrimonio netto superiore a 500 milioni di dollari. Le graduatorie per aree geografiche sono dominate dall’America settentrionale con 84 050 UHNW (50%), mentre l’Europa ne ospita 33 550 (20%) e 22 660 (14%) risiedono nei Paesi di Asia-Pacifico (escluse Cina e India).

L’aumento dei ricchi comporterà dei cambiamenti sia nei consumi che negli investimenti. Per quanto riguarda i primi, possiamo attenderci un aumento della domanda di beni e servizi di lusso. Per quanto riguarda gli investimenti, possiamo dire che aumenta la platea di soggetti potenzialmente interessati gli investimenti alternativi, tra cui private equity, private debt e venture capital, anche alla luce del contesto di tassi di interesse attorno o sotto zero.

L’ultima edizione del Global Wealth Management Report di EY ha rilevato che gli investimenti in finanza alternativa si collocano a un soffio dal podio nella classifica delle priorità associate dai clienti italiani ai prodotti e servizi offerti da private bank e istituzioni similari, in particolare per i clienti più facoltosi, con  patrimoni superiori a 5 milioni di euro per intenderci (si veda altro articolo di BeBeez).

Per saperne di più gli ultimi trend in tema di private asset e proposte per gli investitori privati, scarica gratuitamente il libro Private Capital. Esperienze e soluzioni. Ecco perché la finanza alternativa funziona.

Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

L’élite italiana è vecchia: per questo stronca (e distorce) la tassa sui milionari di Letta

Immagine di copertina
Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Finalmente si arriva al dibattito sulla tassa di successione, grazie alla proposta del segretario del Pd che vuole aumentarla. L’idea che Enrico Letta sia stato sommerso da un coro di critiche quasi assordante, che comprende persino esponenti del suo partito, purtroppo, va salutato come un bene: ci deve far aprire gli occhi, ci dice a che livello siamo arrivati, nel dibattito pubblico, ci fa capire fino a che punto siamo precipitati nella falsificazione della realtà. Non al fondo, ma se possibile più in basso.

Ci dice quanto forte sia stata l’egemonia della destra in questi anni, non tra il popolo, ma nel cuore delle élite imburrate che nel Palazzo (e a quanto pare in molti governi tecnici, para-tecnici e affini) hanno fatto il bello e il cattivo tempo.

Ci dà un segnale molto preoccupante sul posizionamento scelto da Mario Draghi su questo tema. Ci dà la dimensione di quanto sia potente la falsificazione del messaggio pubblico sui media. Ci mostra quanto siano timorosi gli editoriali e le opinioni della stampa finanziata dai grandi editori (con piglio padronale), quanto cauti nel riportare i termini del dibattito senza esporsi.

Un leader – Letta – dice: “Diamo diecimila euro di dote ai giovani meno ricchi” (mediamente uno su due) aumentando la tassa di successione sui più ricchi, ovvero su chi lascia in eredità o dona più di 5 milioni di euro. E l’altro – Draghi – risponde: “Non è il momento di chiedere soldi agli italiani”.

Ovvero: secondo Draghi far pagare chi lascia in dote 5 milioni di euro equivarrebbe a colpire “gli italiani”. E tradotto in numeri: si cerca di far passare l’1% dei più ricchi in Italia (quelli interessati da un prelievo sopra i 5 milioni di euro) come se fossero “gli Italiani”.

Il che costituisce non solo una curiosa ripetizione (il premier aveva già usato questa risposta per altre domande), ma persino un ribaltamento di senso: un congegno di leva fiscale ideato per togliere ai “pochi”, e distribuire ai “molti”, viene trasformato, con un giochino dialettico, nell’idea che si tratti di una manovra per penalizzare “gli italiani”.

Colpisce come, ancora una volta, si cerchi (ma il vero populismo delle élite è questo) di mistificare la realtà per trasformare un interesse particolare (quello dei pochi) in un interesse generale (quello dei molti). Colpisce, ancora una volta, come si mettano davanti a tutto gli interessi dei garantiti, rispetto ai diritti dei non garantiti, quelli dei vecchi ricchi prima di quelli dei giovani poveri.

Colpisce, ancora di più, che una delle voci contrarie sia – nientemeno – quella dell’ex capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci, forse perché essendo un dirigente del Pd, ma anche “un ricco”, quando si parla di soldi, su tutto prevale il richiamo della foresta, e così il ricco prende il controllo sul dirigente politico.

Anche perché, ovviamente, solo in un paese che ha una classe dirigente arretrata, come quella italiana, si può dimenticare che la proposta di tassare le rendite, in Occidente, non arriva dai comunisti o da Robin Hood, ma dai turbocapitalisti della generazione digitale, dagli Steve Jobs, dai ricchissimi (ma intelligenti) Elon Musk e dai Bill Gates, non certo dalla famiglia Castro o dai sandinisti nicaraguensi.

Il tema è che questo paese è culturalmente vecchio, perché è vecchia la sua classe dirigente, ed è vecchia soprattutto la classe dirigente della sinistra. Il problema è che questo paese resterà vecchio, se non si riesce ad intaccare questa oscena obsolescenza: l’egemonia dei rentiers, dei parassiti di ricchezze accumulate da altri, delle generazioni del capitalismo esangue, degli eredi Agnelli e dintorni, magari di quarta generazione, che si rifanno la barca con il dividendo da azionisti (meglio ancora se finanziato con denaro pubblico), mentre i giovani precari sputano sangue e vengono (sotto)pagati lavorando a cottimo.

È inutile ricordare che in tutta Europa (Francia, Spagna, Germania, per non parlare delle democrazie scandinave) le ricchezze acquisite sono già tassate, mediamente, quasi dieci volte che in Italia. È inutile dire che in un paese moderno si detassa la ricchezza acquisita con il merito (e con il proprio lavoro), e si tartassa la ricchezza ereditata senza merito (solo per via ereditaria).

E invece bisogna farlo, perché il capolavoro dei ricchi, in questi anni, è stato quello di far credere ai poveri di essere uguali a loro. E, invece di agevolare leggi che portano lo standard del benessere ai più, hanno favorito provvedimenti, che uniformano la pressione fiscale dei poveri anche ai redditi dei milionari. Un capolavoro, appunto.

Come diceva splendidamente Don Milani, in uno dei suoi aforismi più belli: “Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diseguali”. Qualcuno, questi insegnamenti, oggi li dovrebbe ricordare al (milionario) senatore Marcucci. E anche al (milionario) premier Draghi, che ieri, un po’ infastidito, ha bocciato la proposta, con la stessa insofferenza con cui si allontana una zanzara che ti ronza intorno.

Sia chiaro: non c’è nulla di male, ad essere ricchi, purché (almeno quando si assume un ruolo pubblico) in nome di idee progressiste, si smetta di difendere la ricchezza. Non c’è niente di peggio di far parti uguali far diseguali, certo. Ma non c’è neanche nulla di più urticante del conflitto di interessi pecuniario: ovvero quello di chi difende la ricchezza solo per difendere la propria ricchezza.

Luca Telese
Luca Telese è giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico. Ha lavorato per Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Pubblico Giornale e La Verità. Ha condotto In onda, Matrix, Terza Repubblica e Bianco e Nero. Collabora con TPI dal 2019

Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

Paperoni più ricchi con la crisi: il patrimonio dei multimilionari è cresciuto del 7,6% a 80mila miliardi di dollari

Secondo Capgemini, gli individui con almeno un milione da investire sono 20 milioni: solo in Italia solo 300mila con 593 miliardi

Paperoni più ricchi con la crisi: il patrimonio dei multimilionari è cresciuto del 7,6% a 80mila miliardi di dollari

La crisi fa bene ai Paperoni del mondo che lo scorso anno, nonostante il Covid, sono cresciuti del 6,3% superando la soglia di 20 milioni di persone. Ancora meglio è andata ai loro patrimoni aumentati del 7,6% a 80mila miliardi di dollari. Si tratta, d’altra parte, di persone che hanno almeno un milione di dollari da investire e che le scorso anno hanno approfittato dell’andamento dei mercati azionari e degli stimoli introdotti dai governi. In Italia, gli HNWI sono più di 300.000, cresciuti del 9,2% rispetto al 2019, con un patrimonio che ha raggiunto i 593 miliardi (+2,3%). 

In particolare, il Nord America ha superato l’area dell’Asia-Pacifico, diventando la regione leader nel 2020 sia in termini di numero che di ricchezza degli Hnwi. E' quanto emerge dal World Wealth Report (Wwr) di Capgemini, giunto alla 25esima edizione, che analizza l'evoluzione della ricchezza globale nell'ultimo anno, oltre a trend ed evoluzione degli Hnwi nell'ultimo quarto di secolo. 

Nel 2020, prosegue il report, il segmento ultra-Hnwi ha trainato la crescita complessiva della popolazione e della ricchezza degli Hnwi, aumentate rispettivamente del 9,6% e del 9,1%, mentre i milionari 'next door' e quelli 'mid-tier' hanno registrato numeri inferiori, con una crescita della popolazione intorno al 6% e della ricchezza di circa l'8%. Secondo il report, il più longevo del settore e uno dei più autorevoli in tema di wealth management, negli ultimi 25 anni gli Hnwi sono diventati più attenti ai loro investimenti e sono ora alla ricerca di migliori e più ampi servizi di consulenza. Con i player del settore tech che continuano ad affacciarsi all'universo della gestione patrimoniale, i wealth manager devono puntare sempre di più sulla tecnologia e su modelli di business iper-personalizzati. Se da un lato la pandemia di Covid-19 ha provocato il terzo shock economico mondiale del ventunesimo secolo, quanto appreso dalla bolla tecnologica del 2002 e dalla crisi finanziaria globale del 2008 evidenzia la tendenza degli Hnwi a gestire in autonomia i propri investimenti in un mercato rialzista, per poi richiedere nuovamente servizi di advisory durante le fasi di crisi e di volatilità di mercato. Con l'attuale impennata del mercato azionario, gli Hnwi stanno anche cercando di diversificare il loro portafoglio con investimenti alternativi.

L'investimento sostenibile sta maturando, con il 43% degli ultra-Hnwi e il 39% dei più giovani (età =40) Hnwi che richiedono uno score Esg per i prodotti offerti dalla loro società di consulenza. Il 72% degli Hnwi intervistati ha detto di aver investito in criptovalute e il 74% in altri asset digitali come domini web o app. Le società di acquisizione a scopo speciale (Spac) stanno diventando più popolari, mentre i token non fungibili (Nft) stanno lentamente guadagnando credibilità. Anche l'aumento degli investimenti retail senza commissioni ha suscitato l'interesse degli Hnwi, con il 39% che dice di desiderare un trading privo di commissioni, ma la loro società di gestione patrimoniale deve ancora offrirlo.

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Ricchezza mondiale: quanti Paperoni in Italia

di Redazione 20 Giugno 2019 | 10:06
Il nostro Paese è quarto al mondo per numero di persone con un patrimonio superiore ai 100 milioni. Ed è nono per numero di milionari.

Metà della ricchezza mondiale, circa duecentosei trilioni di dollari, è concentrata nelle mani di 22,1 milioni di Paperoni. Una somma gigantesca che è cresciuta dell’1,6% nel 2018. In robusta frenata, tuttavia, rispetto al balzo del 7,5% registrato nel 2017. Su questo dato in controtendenza ha inciso soprattutto l’andamento dei mercati, che negli ultimi tre mesi dell’anno scorso ha virato verso un deciso ribasso finendo per intaccare la ricchezza finanziaria e, di conseguenza, la performance dei gestori patrimoniali. A dipingere questo quadro generale è l’edizione 2019 dello studio di Boston Consulting Group sulla ricchezza nel mondo.

L‘Italia è messa molto bene nella classifica e figura al nono posto nel mondo per numero di milionari, con 5 mila miliardi di ricchezza finanziaria personale (prevista in crescita a 5,6 miliardi entro il 2023). E se si passa a esaminare la graduatoria dei Paesi con più persone dotate di un patrimonio di oltre 100 milioni, i cosiddetti super ricchi, il nostro Paese si colloca ancora più in alto, in quinta posizione, con il 4% dei Paperoni di tutto il pianeta.

Tra le pagine della ricerca di Boston Consulting, si ottengono alcune indicazioni per i wealth manager che cercano nuove fonti di crescita. In particolare, terreno fertile per l’espansione potrebbe essere il segmento affluent, composto dai quei clienti con un patrimonio tra i 250 mila e 1 milione di dollari. Un bacino a cui attingere di 76 milioni di persone a livello globale, che tra l’altro vede crescere il suo patrimonio investibile del 6,2% all’anno per il prossimo lustro.

Nel nostro Paese, gli affluent sono 1,4 milioni di persone i milionari costituiscono un gruppo di 400mila persone. “La sfida passa per un significativo miglioramento e differenziazione del modello di servizio sui diversi segmenti”, ha osservato Edoardo Palmisani di Boston Consulting, “non solo patrimoniali, di clientela e per l’utilizzo di dati e nuove tecnologie per personalizzare il dialogo con il cliente, la pianificazione dei bisogni, l’ottimizzazione del pricing e la gestione della retention”.

Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

In Italia sono aumentati risparmi e ricchezza

Ecco chi ha licenziato Conte, chi sta licenziando voi e chi sta mandando alla morte per vaccinazione chiunque non si pieghi al loro volere psicopatologico di potere illimitato

 

Credit Suisse: nel 2020 in Italia è aumentata la ricchezza, non la disuguaglianza

Il report sulla ricchezza del colosso elvetico ha misurato una crescita del risparmio delle famiglie dal 10,3% del 2019 al 17,6%, guidata dalla contrazione dei consumi. La ricchezza per adulto ammonta a quasi 240 mila dollari: +3,5% dal 2020. Nel mondo, intanto, crescono milionari e ultra-milionari

di Marco Capponi 22/06/2021 13:15


tempo di lettura 2 min


Credit Suisse: nel 2020 in Italia è aumentata la ricchezza, non la disuguaglianza

L'Italia è stato uno dei Paesi più duramente colpiti dalla pandemia di Covid-19 e, oltre all'impatto epidemiologico, ha sofferto le conseguenze a livello economico: per esempio, per tutte le attività legate ai flussi turistici nazionali e globali. Dopo la flessione dell'8,9% del pil registrata durante il 2020 pandemico, la nuova edizione del Global Wealth Report di Credit Suisse vede però per il Paese una ripresa solida, che nel biennio 2021-22 dovrebbe attestarsi a una media annua del 3,9%.

La pandemia ha colpito in maniera evidente il risparmio delle famiglie: gli analisti del colosso elvetico segnalano che, se nel 2019 questo valore corrispondeva al 10,3% del prodotto interno lordo, nei primi tre trimestri del 2020 è salito al 17,6%. Includendo l'Italia con i Paesi europei dalle caratteristiche simili, vale a dire Spagna e Grecia, il report ha misurato per il terzetto una contrazione media del reddito personale disponibile del 2,2%, mentre i consumi privati hanno subito addirittura una flessione dell'8,9%. Nel 2021 gli analisti prevedono però, per i tre Paesi, un aumento dei consumi del 6,8%, e del reddito disponibile del 2,8%.

A fine anno, evidenzia poi lo studio, la ricchezza per adulto in Italia era di 239.244 dollari americani, mettendo così a segno una crescita dal 2000 pari al 3,5%. La disuguaglianza economica nel Paese resta bassa, anche se, sottolinea il report, il coefficiente di Gini che misura le differenze di ricchezza è aumentato da 60,1 punti del 2000 a 66,5 del 2020. D'altro canto, i super-ricchi sono rimasti pressoché invariati: la quota di ricchezza del primo 1% della popolazione è passata dal 22,1% di inizio secolo al 22,2% attuale. 

Se questi sono i numeri dell'Italia, lo studio si è concentrato poi sulla fotografia della ricchezza a livello mondiale. Il valore aggregato di tutto il pianeta è salito di 28.700 miliardi di dollari nel corso del 2020, per un controvalore totale di 418.300 miliardi. A tassi di cambio costanti (quindi considerando i livelli del 2019) si tratta di un incremento anno su anno del 4,1%. A fronte di ciò, tuttavia, è aumentata la disuguaglianza: il numero di milionari nel mondo è cresciuto di 5,2 milioni, arrivando a 56,1. Per entrare nell'1% più ricco del pianeta, ormai serve 1 milione di dollari, a fronte di 988,1 mila dell'anno precedente. 

Il 2020, evidenziano gli esperti, risulta quindi essere il primo anno nella storia in cui più dell'1% degli adulti a livello globale è milionario, in termini di dollari nominali. Guardando ancora oltre, i i super-ricchi, definiti dall'acronimo Ultra High Net Worth (Uhnw, almeno 30 milioni di patrimonio investibile) sono aumentati del 24%, il tasso di crescita più alto dal 2003. Nei prossimi cinque anni il loro valore dovrebbe raggiungere le 344 mila unità, mentre i milionari nel 2025 dovrebbero essere 84 milioni. (riproduzione riservata)

Il famoso 1% che si deve pappare i 200 miliardi UE di cui l'Italia in realta' non ha nessun bisogno

 

Italia, nona nazione al mondo per ricchezza, 400 mila i milionari

18 Agosto 2020, di Massimiliano Volpe

Negli ultimi venti anni abbiamo assistito al rialzo di mercato più lungo della storia e la ricchezza finanziaria mondiale è triplicata di valore, passando da 80 mila miliardi di dollari nel 1999 a 226 mila miliardi di dollari a fine del 2019.
Solo lo scorso anno si è registrata una crescita del 9,6% nei patrimoni personali, la più forte nell’ultimo decennio.
Lo rivela la ventesima edizione del report BCG “Global Wealth 2020: The Future of Wealth Management—A Ceo Agenda”.

Quanti sono i milionari in Italia

In questo contesto l’Italia si conferma la nona nazione al mondo per ricchezza finanziaria, con 5.300 miliardi di dollari, in cui il risparmio continua a essere un asset strategico, ancor di più nel contesto attuale.
Anche per il nostro Paese, secondo gli esperti di BCG, le ipotesi di crescita annuale per la ricchezza nei prossimi anni variano in funzione dello scenario ipotizzato, in un range pari a 1-3%.
L’analisi BCG stima 400 mila italiani milionari, cioè persone che detengono un patrimonio di almeno un milione di dollari in ricchezza finanziaria, l’1% della popolazione adulta. Se si guarda poi al segmento degli Ultra High Net Worth, gli individui che detengono un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari di ricchezza finanziaria, in Italia se ne contano 1.700.

Stando ai dati, ben il 41,1% del patrimonio finanziario nel 2019 è detenuto dai milionari, ma una larga parte della ricchezza appartiene ai cosiddetti clienti affluent e lower private, gli individui con una ricchezza che arriva al milione, destinato a crescere con tassi di oltre il 2% ogni anno. Esistono quindi opportunità su entrambi le fasce di clientela, ma da declinare in maniera differenziata per cogliere le peculiarità di questi segmenti.

I paperoni del futuro

Di fronte alle trasformazioni radicali nello scenario competitivo del wealth management per effetto di fenomeni come l’evoluzione del peso dei mercati maturi rispetto a quelli in crescita, il contributo delle nuove generazioni ed l’avvento del digitale e dei data analytics, BCG ha delineato i profili dei clienti del futuro.

I nuovi ricchi apparterranno alle generazioni X, Y e Z e le loro esigenze e aspettative saranno molto diverse: davanti alla vastità di scelte già disponibili, punteranno alla qualità e trovare soluzioni soddisfacenti sarà sempre più complesso.
Gli operatori del settore dovranno fare i conti con nuovi bisogni ma anche una nuova concorrenza, potenziata dalla digitalizzazione sempre più diffusa. Per rimanere competitivi, sarà quindi essenziale sviluppare gli strumenti necessari per una migliore comprensione del cliente, assumere i migliori talenti e investire nel digitale e nei dati.

Quanto crescerà la ricchezza nei prossimi anni

Per il futuro gli scenari presi in analisi da BCG sono tre: “un rapido ritorno ai livelli pre-crisi”, “una lenta ripresa” e “una perdita strutturale dell’economia”, insieme alle possibili conseguenze sul Pil, la performance dei mercati capitali e l’inflazione.
In base a queste tre diverse ipotesi, l’indagine stima per il 2024 una crescita dei livelli di ricchezza che varia dall’1,4% nel peggiore dei casi (raggiungendo 243 mila miliardi di dollari) al 4,5% (282 mila miliardi) nello scenario migliore.

L’evoluzione dei wealth manager

Per i private banker però  il futuro non è tutto rose e fiori. Indipendentemente da come varierà la ricchezza mondiale in futuro le aziende del settore dovranno affrontare un periodo di profonda trasformazione e i wealth manager gestire una pressione crescente, rivedendo il modello operativo per generare una redditività adeguata.
Sfida ancora più rilevante considerando i rapporti cost/income attuali già in forte peggioramento negli ultimi anni (77% nel 2018 rispetto a 60% nel 2007).
A prescindere dallo scenario di riferimento, secondo BCG l’attuale congiuntura economica richiede ai wealth manager una forte accelerazione sulle strategie da adottare per sostenere la redditività e definire aree in cui creare un vantaggio competitivo per il futuro. criteri che sono validi per qualsiasi tipo di industria.
Nel breve periodo, è necessario attivare leve di crescita su ricavi (es. gestione dinamica del pricing), ottimizzazione della struttura del front-office, razionalizzazione dei processi di gestione del rischio e miglioramento dell’efficienza strutturale.
Nel lungo termine, serve costruire un vantaggio competitivo attraverso proposte personalizzate facendo leva su big data e analytics, potenziamento delle offerte di prodotto (ad esempio su Esg e alternativi) ed eventuali opportunità di aumento di scala tramite operazioni di m&a tra i diversi operatori.

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Il famoso 1% che si deve pappare i 200 miliardi UE di cui l'Italia in realta' non ha nessun bisogno

 

L’1% degli italiani è milionario

Nonostante tutto, crescono i ricchi in Italia, nono Paese al mondo per opulenza finanziaria. Nel nostro Paese vi sono 400 mila milionari, cioè persone che detengono un patrimonio di almeno un milione di dollari in ricchezza finanziaria, l’1% della popolazione adulta.

di Carlo Valentini




risparmi

«L'Italia è la nona nazione al mondo per ricchezza finanziaria, con 5,3 mila miliardi di dollari. Il risparmio continua a essere un asset strategico, ancor più nel contesto emergenziale attuale. Le ipotesi di crescita annuale per la ricchezza nei prossimi anni variano in un range dall'1% al 3%». L'indagine è stata realizzata da Bcg, ovvero Boston consulting group, che si occupa di consulenza strategica, con più di 90 uffici in 50 Paesi e 20 mila professionisti.

Secondo il Rapporto: «Nel nostro paese vi sono 400 mila milionari, cioè persone che detengono un patrimonio di almeno un milione di dollari in ricchezza finanziaria, l'1% della popolazione adulta. Se si guarda poi al segmento degli individui che detengono un patrimonio superiore ai 100 milioni di dollari di ricchezza finanziaria, in Italia se ne contano 1.700».

E fuori dall'Italia, cioè in generale, qual è la situazione? «Negli ultimi vent'anni abbiamo assistito al rialzo di mercato più lungo della storia e la ricchezza finanziaria globale è triplicata di valore«, sottolinea il gruppo di ricercatori di Bcg, «passando da 80 mila miliardi di dollari nel 1999 a 226 mila miliardi di dollari a fine 2019.

Solo lo scorso anno si è registrata una crescita del 9,6% nei patrimoni personali, la più forte nell'ultimo decennio, in cui la ricchezza è cresciuta del 6,2% rispetto al 4,5% del primo decennio del nuovo secolo». La previsione varia a seconda di come si comporterà il Covid nei prossimi mesi.

In ogni caso viene stimata per il 2024 una crescita dei livelli di ricchezza che varierà dall'1,4% nel peggiore dei casi (raggiungendo 243 mila miliardi di dollari) al 4,5% (282 mila miliardi) nello scenario migliore. Infine una considerazione sulle nuove generazioni di ricchi: «Le loro esigenze e aspettative saranno molto diverse rispetto a quelle del passato.

Davanti alla vastità di scelte di strumenti finanziari punteranno alla qualità e cercheranno di orientarsi tra soluzioni sempre più complesse. Da parte loro gli operatori del settore dovranno fare i conti con nuovi bisogni ma anche una nuova concorrenza, potenziata dalla digitalizzazione sempre più diffusa e dalla richiesta dei clienti di maggiore comprensione delle scelte effettuate».

Chi governa l'Italia in realta'? Conte? Brillo? di maio? speranza (nessuna)? mancini (quello dei tiri)? Berluscao? giorgetta? lo sbrodolato verde? il draghetto? la BCE? Facebuk? Il vatikano? Il deep state? I poteri forti? gli americani? i tedeschi? i francesi? No, nessuno di questi: ECCO LA LISTA DEI 51 CHE GOVERNANO L'ITALIA IN REALTA'. IL RESTO E' FUFFA.

 

Ferrero il più ricco, John Elkann tra le new entry: chi sono i 51 miliardari d’Italia nella classifica Billionaires

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UPDATE 12 APRILE: Forbes ha incluso nuovamente nel ranking gli italiani con residenza all’estero, in un primo momento esclusi. In questo modo, la classifica conta 51 miliardari italiani (non 46) con un totale di 204,5 miliardi di patrimonio combinato. Giovanni Ferrero è il più ricco con un patrimonio di 35,1 miliardi di dollari. L’articolo è stato aggiornato in seguito alle modifiche apportate nel ranking da Forbes.

Il numero di miliardari nella 35esima lista annuale di Forbes dei più ricchi del mondo è esploso a 2.755, con un aumento di ben 660 rispetto a un anno fa. Complessivamente hanno un patrimonio di 13mila e 100 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli ottomila miliardi del 2020.

Una crescita che si registra anche in Italia, dove i miliardari italiani sono 51, con un patrimonio combinato di circa 204,5 miliardi di dollari.

Giovanni Ferrero, con un patrimonio di 35,1 miliardi di dollari, è l’italiano più ricco (e settima persona più ricca in Europa). In seconda posizione con un patrimonio netto di 25,8 miliardi di dollari Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, che nel 2018 si è fusa con la francese Essilor, creando il più grande produttore al mondo di occhiali. In terza posizione Stefano Pessina (9,7 miliardi), a capo del colosso della farmaceutica Walgreens Boots Alliance. Pessina, che ha residenza a Monte Carlo, a luglio ha deciso di lasciare la sua carica di ceo per assumere il ruolo di presidente.

La donna più ricca d’Italia è Massimiliana Landini che, con un patrimonio di 9,1 miliardi di dollari, insieme ai suoi tre figli ha ereditato il gigante della farmaceutica Menarini da suo marito, Alberto Aleotti, nel 2014. In quinta posizione Giorgio Armani, con un patrimonio netto stimato di 7,7 miliardi di dollari.

Nella top ten figura anche Giuseppe De’ Longhi, con un patrimonio di 5,2 miliardi di dollari. Negli ultimi mesi l’azienda si è resa protagonista con alcune acquisizioni estere che hanno rafforzato la sua leadership nel mondo del caffè.

Fa il suo ritorno nella lista dei miliardari in Italia (l’ultima sua apparizione risale al 2016) Alberto Bombassei, presidente di Brembo, l’azienda leader del settore nello sviluppo e nella produzione di impianti frenanti per veicoli. Di recente a Forbes.it Cristina Bombassei ha spiegato la rivoluzione green dell’azienda per i prossimi anni.

Fa il suo debutto per la prima volta, con un patrimonio di 2 miliardi, anche John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor, la holding della famiglia italiana Agnelli, che possiede tra le altre cose partecipazioni in Ferrari e nella casa automobilistica italiana Fiat. Al 30° posto c’è Sergio Stevanato, (1,9 miliardi di dollari), presidente del gruppo Stevanato, azienda di packaging medicale con sede a Piombino Dese. Fondata dal padre Giovanni nel 1949, l’azienda è ora guidata dai figli Franco e Marco, rispettivamente amministratore delegato e vicepresidente. Oggi, è il secondo più grande produttore al mondo di fiale di vetro. A giugno, Stevanato ha vinto un contratto per la fornitura di 100 milioni di flaconcini di vetro per un massimo di 2 miliardi di dosi di vaccini Covid-19.

Con un patrimonio di 1,7 miliardi di dollari ciascuno, entrano in classifica quest’anno anche Giuliana e Marina Caprotti, rispettivamente moglie e figlia di Bernardo Caprotti, l’imprenditore italiano che ha fondato Esselunga, scomparso nel 2016, da cui hanno ereditato gran parte della loro ricchezza.

Fanno il suo debutto, con un patrimonio di 1,4 miliardi di dollari ciascuno, Antonio e Emma Marcegaglia, proprietari della Marcegaglia, azienda attiva nel settore siderurgico. In lista per la prima volta Nerio Alessandri, fondatore di Technogym, con un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari. Nel 2018 Forbes Italia aveva raccontato la sua storia dedicandogli la copertina.

Altra new entry Simona Giorgetta, nipote di Giorgio Squinzi che guidato la Mapei dal 1984 fino alla sua morte nell’ottobre del 2019. Giorgetta ora è la principale azionista dell’azienda operativa nel settore della produzione di materiali chimici per l’edilizia, e condivide la proprietà con i cugini Marco e Veronica, i due figli di Giorgio, presenti anch’essi nella lista (con un patrimonio ciascuno di un miliardo di dollari), che ricoprono il ruolo di co-ceo di Mapei. Inoltre, possiede anche il Sassuolo, che Giorgio ha acquisito nel 2003.

Infine, al 49esimo posto, con un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari, Enrico Preziosi, fondatore dell’azienda di giocattoli che porta il suo nome e da lui fondata nel 1978. Preziosi è anche proprietario e presidente del Genoa.

Ecco la classifica dei 51 miliardari italiani più ricchi.

1. Giovanni Ferrero
patrimonio: $ 35,1 miliardi

2. Leonardo Del Vecchio & family
patrimonio: $ 25,1 miliardi

3. Stefano Pessina
patrimonio: $ 9,1 miliardi

4. Massimiliana Landini & family
patrimonio: $ 9,1 miliardi

5. Giorgio Armani
patrimonio: $ 7,7 miliardi

6. Silvio Berlusconi & family
patrimonio: $ 7,6 miliardi

7. Augusto e Giorgio Perfetti 
patrimonio: $ 5,8 miliardi

8. Giuseppe De’Longhi & family
patrimonio: $ 5,2 miliardi

9. Gustavo Denegri
patrimonio: $ 5,1 miliardi

10. Patrizio Bertelli
patrimonio: $ 4,6 miliardi

11. Miuccia Prada
patrimonio: $ 4,6 miliardi

12. Luca Garavoglia
potrimonio: $ 4,2 miliardi

13. Piero Ferrari
patrimonio: $ 4,1 miliardi

14. Paolo e Gianfelice Rocca
patrimonio: $ 3,7 miliardi

15. Alessandra Garavoglia 
patrimonio: $ 3,5 miliardi

16. Francesco Gaetano Caltagirone
patrimonio: $ 3,4 miliardi

17. Ennio Doris & family
patrimonio: $ 3,4 miliardi

18. Remo Ruffini
patrimonio: $ 3,4 miliardi

19. Renzo Rosso & family 
patrimonio: $ 3,3 miliardi

20. Giuliana Benetton
patrimonio: $ 3,3 miliardi

21. Luciano Benetton
patrimonio: $ 3,2 miliardi

22. Alberto Bombassei
patrimonio: $ 2,4 miliardi

23. Luigi Cremonini & family 
patrimonio: $ 2,4 miliardi

24. Maria Franca Fissolo
patrimonio: $ 2,2 miliardi

25. Sandro Veronesi & family
patrimonio: $ 2,1 miliardi

26. John Elkann
patrimonio: $ 2 miliardi

27. Alberto Prada 
patrimonio: $ 2 miliardi

28. Marina Prada 
patrimonio: $ 2 miliardi

29. Nicola Bulgari 
patrimonio: $ 1,9 miliardi

30. Sergio Stevanato 
patrimonio: $ 1,9 miliardi

31. Romano Minozzi 
patrimonio: $ 1,8 miliardi

32. Sabrina Benetton 
patrimonio: $ 1,7 miliardi

33. Giuliana Caprotti 
patrimonio: $ 1,7 miliardi

34. Marina Caprotti 
patrimonio: $ 1,7 miliardi

35. Brunello Cucinelli & family 
patrimonio: $ 1,7 miliardi

36. Domenico Dolce
patrimonio: $ 1,6 miliardi

37. Stefano Gabbana 
patrimonio: $ 1,6 miliardi

38. Massimo Moratti 
patrimonio: $ 1,6 miliardi

39. Mario Moretti Polegato & family 
patrimonio: $ 1,6 miliardi

40. Barbara Benetton 
patrimonio: $ 1,5 miliardi

41. Paolo Bulgari 
patrimonio: $ 1,5 miliardi

42. Antonio Marcegaglia 
patrimonio: $ 1,4 miliardi

43. Emma Marcegaglia 
patrimonio: $ 1,4 miliardi

44. Nerio Alessandri 
patrimonio: $ 1,3 miliardi

45. Antonio Percassi
patrimonio: $ 1,3 miliardi

46. Diego Della Valle 
patrimonio: $ 1,2 miliardi

47. Simona Giorgetta 
patrimonio: $ 1,1 miliardi

48. Manfredi Lefevbre d’Ovidio
patrimonio: $ 1,1 miliardi

49. Enrico Preziosi 
patrimonio: $ 1,1 miliardi

50. Marco Squinzi 
patrimonio: $ 1 miliardo

51. Veronica Squinzi 
patrimonio: $1 miliardo

Come in Italia, anche in America si trovano sempre meno persone disposte ad autosacrificarsi per il profitto degli altri

 

‘It’s been near impossible’: Restaurant owners describe struggle to hire staff as U.S. reopens

Chris Fuselier, the owner of Denver’s Blake Street Tavern, and Teresa Nguyen, co-owner of Seattle’s Ba Bar, join NBC News NOW to describe their efforts to hire workers for their restaurants.

INPS Trattamenti pensionistici ai lavoratori stranieri rimpatriati: Agli italiani che lavorano in questi paesi terzi al massimo gli danno calci nel culo.

Trattamenti pensionistici ai lavoratori stranieri rimpatriati

Cos'è +

In caso di rimpatrio definitivo il lavoratore straniero con contratto di lavoro diverso da quello stagionale conserva i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati in Italia e può usufruire di tali diritti anche se non sussistono accordi di reciprocità con il paese di origine.

A chi è rivolto +

I trattamenti pensionistici sono rivolti ai lavoratori stranieri che hanno versato in Italia i contributi e che sono rimpatriati (ritornati per sempre) nel loro paese di origine.

Come funziona +

Nel caso di pensione di vecchiaia calcolata con il sistema contributivo, i lavoratori stranieri assunti dopo il 1° gennaio 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia al compimento del 66° anno di età, sia per uomini che per donne, oltre adeguamenti alla speranza di vita, e anche se non sono maturati i previsti requisiti (dunque, anche se hanno meno di 20 anni di contribuzione).

Invece, in caso di pensione di vecchiaia calcolata con il sistema retributivo o misto, i lavoratori stranieri assunti prima del 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia al compimento del 66° anno di età, adeguati alla speranza di vita, sia per gli uomini che per le donne e con 20 anni di contribuzione.

In caso di decesso avvenuto successivamente al compimento del 66° anno di età, spetta la pensione ai superstiti nel caso sussistano le condizioni previste per la generalità dei lavoratori.

Domanda +

La domanda sia per la pensione di vecchiaia sia per quella ai superstiti si presenta con il modulo AP 50 da indirizzare alla Direzione provinciale INPS di Perugia, sita in via Canali, 5 - 06122 Perugia. Il modulo può essere trasmesso online o scaricato in formato pdf e inviato direttamente dall'interessato o tramite un patronato.

Il lavoratore appartenente a un paese extracomunitario non in convenzione – definitivamente rientrato nel paese di origine in possesso di credenziali – può fare domanda online. Successivamente il lavoratore sarà tenuto all'invio della documentazione all'INPS tramite posta e potrà provvedere a far autenticare tale documentazione presso il consolato italiano della località in cui risiede. Al momento della compilazione della domanda telematica INPS, il lavoratore straniero dovrà indicare i dati relativi alla attuale residenza.

Il lavoratore straniero definitivamente rimpatriato che invece non è in possesso di credenziali potrà presentare domanda tramite il consolato italiano dove risiede.

Entrambe le procedure descritte per la richiesta di prestazione riguardano i cittadini stranieri con cittadinanza di paesi con i quali non vige una convenzione internazionale in materia di sicurezza sociale sottoscritta dall'Italia.

G20, a Matera Di Maio annuncia il documento “Zero fame nel mondo” e un inviato speciale dell’Italia per il clima: IN ITALIA LA FAME NON ESISTE. PER LEGGE.

 

G20, a Matera Di Maio annuncia il documento “Zero fame nel mondo” e un inviato speciale dell’Italia per il clima

Il ministro degli Esteri: «E’ un invito all'azione per tutta la comunità internazionale, la fame sta colpendo 850 milioni di persone nel mondo»

G20, a Matera Di Maio annuncia il documento “Zero fame nel mondo” e un inviato speciale dell’Italia per il clima

MATERA. Parte da Matera, al vertice G20, l’impegno della comunità internazionale contro la fame nel mondo. «Abbiamo adottato oggi la dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare», annuncia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella conferenza stampa conclusiva del vertice. «La fame sta colpendo 850 milioni di persone nel mondo, e a causa della pandemia potrebbe colpire altri 100 milioni». Intanto, il 7 e 8 ottobre prossimo si terrà a Roma una grande conferenza dal titolo «Incontri con l'Africa», annuncia sempre Di Maio. «Il G20 ha il dovere di sostenere l'Africa per uscire dal periodo difficile della pandemia e per la sua crescita». 

G20, Di Maio: "Africa, clima e fame nel mondo temi affrontati. Multilateralismo indispensabile"

Maurizio Martina, vice direttore generale della Fao, ha riconosciuto che «la presidenza italiana del G20 ha rimesso al centro del confronto internazionale il tema cruciale della sicurezza alimentare, e ciò è tanto più necessario dopo la pandemia». Ne deriva «un plauso al governo, al ministro Di Maio e alla viceministra Sereni per aver condotto questo percorso con grande forza». «Siamo orgogliosi, come Fao – ha proseguito Martina – di lanciare insieme all'Italia proprio da Matera il programma "Food Coalition" per partenariati operativi tra Paesi, centri di ricerca, associazioni, università e imprese al lavoro insieme per azioni di sostegno ai sistemi alimentari indebolito dalla pandemia».

G20, a Matera Di Maio annuncia il documento “Zero fame nel mondo” e un inviato speciale dell’Italia per il clima

L’impegno sostenuto dall'Italia vede già protagoniste diverse realtà dagli Stati Uniti al Ghana, dall'Olanda al Marocco, da Israele a Zimbabwe. «Tra i progetti già in cantiere – ha sottolineato Martina – c’è quello promosso da Coldiretti insieme alle associazioni dei Farmers Market diAmerica e Ghana per la costruzione della rete globale dei mercati agricoli come risposta operativa a tutela del reddito di agricoltori, allevatori e pescatori». Con l'esperienza pluriennale di Campagna Amica promossa da Coldiretti «l'Italia guida una delle esperienze più avanzate in ambito internazionale e proprio per questo la rete internazionale dei mercati agricoli è divenuta uno degli obiettivi operativi della Food Coalition».

Il ministro Di Maio ha sottolineato l’importanza del multilateralismo e degli strumenti multilaterali, «approccio indispensabile come ci ha dimostrato la vicenda dei vaccini anti-Covid». Perché, sostiene: «senza multilateralismo non si va da nessuna parte, soprattutto in questa fase post pandemia». E, passando su un altro fronte, annuncia anche che «vi sarà presto la nomina di un inviato speciale dell'Italia per il clima». Una figura già creata in altri Paesi, «che sarà un protagonista nei grandi negoziati globali». 

«Ci sono molti settori in cui è vitale una maggiore cooperazione multilaterale, a partire dal Covid – ha riconosciuto il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab – . Il Regno Unito è impegnato a guidare approcci multilaterali per vaccinare il mondo entro la fine del 2022».

Lettera aperta al signor Luigi di Maio, deputato del Popolo Italiano

CONQUEST IS A LEGITIMATE TITLE OVER TERRITORY, MR. TRUMP. YOU CAN DO AS IF YOU WOULD HAVE WON THE PEACE, BUT NOTHING CAN CHANGE THE FACT THAT YOU, BIDEN AND NATO (COMPLETE NATIONS ARRAY) LOST THE WAR. YOU SHOULD TALK LESS AND LISTEN MORE: MAYBE YOU LEARN SOMETHING.

  Cremlino: ‘Crimea e 4 regioni sono russe, è un dato di fatto’ ImolaOggi 13 Marzo 2025 EUROPA UE ,  News 2025 MOSCA, 13 MAR – Per Mosca, la...