Covid e chiusure. Ministro, ci spieghi perché combatte le cure
di radio radio Tv
– “Ancora un po’ di pazienza”, dicono i chiusuristi: peccato che la
pazienza, per chi è con l’acqua alla gola, non sia una virtù che dà da
mangiare.
Questo perché quelle aziende che “temporaneamente” restano con la
saracinesca chiusa, probabilmente smetteranno di esistere se l’andazzo,
tra aperture e chiusure a singhiozzo, continuerà ad essere questo.
Difatti i ristoranti hanno riaperto il 26 aprile, ma i dubbi sulla condotta del Governo continuano ad essere tanti, visto che le attività al chiuso non sono ancora consentite, lasciando i locali sprovvisti di spiazzi all’aperto nell’incertezza.
Aperture e chiusure
Resta poi da chiarire il problema del coprifuoco, di cui con una
certa sicurezza si parla di rinvio a breve, ma poco, in termini
realistici, di abolizione.
Rischia di essere un’estate flop con questi presupposti: quella che
dovrebbe essere la stagione che ricarica le batterie (e il portafoglio)
dei settori più bistrattati finora, è a repentaglio molto più dell’anno
passato.
La linea delle chiusure parla di “riaperture sicure” per la stagione a
venire, ma settori come il turismo, che vive di prenotazioni, o le
palestre che in estate registrano molti meno abbonati, continuano ad
andare avanti a fari spenti.
Queste le ragioni dello sfogo in diretta del presidente di Mio – Italia
Paolo Bianchini: sentite cosa ci ha detto a ‘Lavori in Corso’.
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