Luigi Di Maio, "la maggioranza assoluta non serve". Intervista sconcertante: manda Conte a schiantarsi
A Luigi Di Maio poco importa avere la maggioranza assoluta. Ossia essere legittimati a governare. Al ministro degli Esteri basta anche la maggioranza relativa. Lo mette nero su bianco in un'intervista al Corriere rilasciata a ridosso del voto di fiducia. Quando Giuseppe Conte si presenterà alla Camera per chiedere se il governo potrà andare avanti anche senza Italia Viva di Matteo Renzi. I numeri, stando alle prime indiscrezioni, scarseggiano. "Noi siamo fiduciosi" - dice comunque il grillino in riferimento al Senato - ma al momento attuale è una crisi aperta, aperta da Renzi in modo irresponsabile. Conte in Aula parlerà e lì ci sarà una distinzione tra costruttori e distruttori. Trovo folle pensare ad elezioni nel mezzo di una pandemia, ma voglio chiarire subito che tra governi stiracchiati, governicchi e governissimi allora meglio il voto". Sicuro? Non tanto.
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Poco dopo infatti Di Maio calpesta la base della democrazia: "Quello della maggioranza assoluta - ammette senza remore - è un giochino di Renzi per costruire uno specchietto per le allodole. La maggioranza assoluta serve per lo scostamento di bilancio e per pochissimi altri atti. E quando servirà ce l’avremo". Insomma, pur di mantenere la poltrona all'ex leader M5s basta un voto in più della soglia richiesta. E quando sarà richiesta la maggioranza più corposa si troveranno i responsabili del momento. D'altronde non è la prima volta che il pentastellato si rimbocca le maniche per salvare il governo e la sua Farnesina. "Ho messo a disposizione la mia rete di conoscenze e relazioni per portare avanti questo progetto", ha infatti raccontato sulle trattative per non andare alle elezioni.
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