Mattarella oggi: "Sono vecchio, fra un po' mi riposerò". Quando scade il mandato.
Il Presidente della Repubblica davanti agli studenti di Roma ha confermato di non pensare a un nuovo incarico
"Sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi". Lo ha detto oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella rispondendo alle domande di alcuni bambini nell'Istituto Comprensivo Fiume Giallo - Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma, per la presentazione dell'ottava edizione de 'Il Mio Diario', l'agenda scolastica della Polizia di Stato.
Le parole
"Tra otto mesi il mio incarico termina, come sapete il Presidente della Repubblica dura sette anni, io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi", ha rimarcato il Presidente davanti agli alunni.
La confessione
"Quando mi è stato chiesto se ero disposto ad essere eletto presidente della Repubblica mi sono preoccupato perchè conoscevo quanto impegnativo e anche faticoso fosse il compito di Presidente. Ma vi sono due cose che aiutano: la prima è che ho chiamato intorno a me collaboratori molto bravi che mi aiutano a esaminare questioni e a decidere in maniera tempestiva e appropriata; l'altra, soprattutto, è che in Italia, in base alla nostra Costituzione, non c'è solo una sola persona e un solo organo che decide ma tanti organi diversi. Le decisioni sono distribuite tra tanti organi e persone. Molte decisioni, soprattutto quelle di vita quotidiana, quelle che toccano di più la vita dei cittadini, le prende il Governo, molte le prende il Parlamento e sono quelle che riguardano le leggi. Il presidente della Repubblica deve conoscere tutto, seguire tutte queste decisioni anche degli altri, per potere eventualmente intervenire anche con dei suggerimenti. Quindi il lavoro e l'attività" del presidente della Repubblica "sono impegnative".
Nessun mandato Bis
Le parole pronunciate da Mattarella sgomberano dunque il campo dall'ipotesi di un nuovo mandato per lui al termine dell'attuale. Un'intenzione che il Capo di Stato italiano aveva già fatto trapelare nei mesi scorsi escludendo la sua parmanenza al Quirinale dopo i sette anni del primo incarico.
Quando scade il mandato di Mattarella
Mattarella è stato eletto Presidente della Repubblica il 31 gennaio del 2015. Il suo mandato scadrà quindi lo stesso giorno del 2022.
Come viene eletto
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
Chi può essere eletto
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici. L'ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.
Quanto guadagna
Il Presidente della Repubblica italiana guadagna 239mila euro l’anno. Uno stipendio da 18.300 euro al mese, calcolato su tredici mensilità. L'assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge. Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni e al termine del mandato può essere rieletto. Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica.
Il semestre bianco
Il semestre bianco è il periodo che corrisponde agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica, durante il quale il Presidente non può sciogliere le Camere. Un principio che risponde alla necessità di evitare che in Parlamento si delinei una maggioranza che possa esseere in qualche modo "condizionata" è più favorevole alla sua rielezione.
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