Resetting Normal 2021: la seconda edizione della ricerca globale di The Adecco Group
Il 2 settembre 2021, il nostro Global CEO Alain Dehaze, e altri opinion leader hanno presentato la seconda edizione dello studio globale di The Adecco Group: “Resetting Normal: Defining the New Era of Work 2021“.
La ricerca segue il modello del rapporto del 2020, concentrandosi sulle prospettive per il 2021, e amplia il campo di indagine coinvolgendo 25 Paesi e 14.000 intervistati in tutto il mondo.
Nel 2021 è emerso un quadro più completo delle trasformazioni che riguardano il modo di lavorare e dei principali fattori che incidono sulla produttività, sulla fiducia dei dipendenti, sul loro coinvolgimento, sul benessere e il successo generale dell’azienda. La sfida per i responsabili delle Risorse Umane è ora quella di capitalizzare su questo cambiamento, e di dotarsi di strutture e risorse capaci di garantire che il nuovo modo di lavorare sia davvero a prova di futuro.
I principali punti della ricerca:
Il lavoro ibrido è qui per rimanere, ma la flessibilità è fondamentale
La ricerca rivela che a livello globale gran parte dei lavoratori (53%) desidera un modello ibrido in cui, almeno per la metà del tempo, il lavoro si svolga da remoto. È stato dimostrato che il lavoro ibrido e da remoto non portano necessariamente ad una perdita di produttività, e che un modo di lavorare più flessibile ed inclusivo è possibile. Più di tre quarti dei lavoratori vorrebbero mantenere questa flessibilità anche in futuro.
Produttività e orientamento ai risultati
Dalla ricerca emerge che la giornata lavorativa spesso si è allungata, anche del 14%, nell’ultimo anno, e più della metà dei lavoratori (57%) potrebbe concludere le stesse attività in meno di 40 ore settimanali. I lavoratori e i leader chiedono quindi di essere valutati in base ai risultati piuttosto che alle ore di lavoro, una tendenza che era già forte nel 2020.
Salute mentale: un problema che sta rapidamente emergendo
La ricerca rivela che oltre la metà dei giovani leader (54%) soffre di burnout e 3 lavoratori su 10 dichiarano che la loro salute mentale e fisica è peggiorata negli ultimi 12 mesi. Le aziende devono quindi capire come supportare e favorire il benessere dei propri dipendenti all’interno del nuovo modello di lavoro ibrido.
Il deficit di leadership
La soddisfazione rispetto ai ruoli di leadership è bassa: solo la metà dei lavoratori afferma che i dirigenti hanno soddisfatto o superato le aspettative incoraggiando una buona cultura del lavoro (48%) o contribuendo a sostenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata (50%). Questa percezione è particolarmente forte nell’Europa occidentale e in Giappone.
Esodo di massa improbabile e le aziende iniziano a riassumere
Infine, i risultati hanno evidenziato che quasi la metà degli intervistati non è soddisfattio delle prospettive di carriera nella propria azienda, ma le previste “grandi dimissioni” non si stanno ancora verificando. Inoltre, i tre terzi dei lavoratori sono fiduciosi che le imprese ricominceranno ad assumere in modo significativo, dando priorità alla sicurezza, alla cultura, al benessere e allo sviluppo dei dipendenti: gli aspetti più importanti del lavoro per il futuro.
Alain Dehaze, Global CEO di The Adecco Group, ha dichiarato: “Sta diventando sempre più evidente che non torneremo più in ufficio con le modalità precedenti e che il futuro del lavoro è flessibile. La pandemia ha accelerato le tendenze esistenti al punto da non poter essere ignorate e il successo futuro dipende da come lavoratori e leader sapranno adattarsi e rispondere a esse”.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a scaricare il white paper completo Resetting Normal: Defining the New Era of Work 2021.
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