La BRI controllerà il flusso di denaro attraverso la valuta digitale della banca centrale
ultimo aggiornamento 10 luglio 2021
Agustín Carsten ha affermato che la Banca dei Regolamenti Internazionali vuole il controllo assoluto sul denaro attraverso le valute digitali della Banca Centrale.
Agustín Carsten, direttore generale della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), ha informato le persone sulle valute digitali della banca centrale (CBDC) con un messaggio terribile.
«Non sappiamo chi sta usando una banconota da $ 100 oggi e non sappiamo chi sta usando una banconota da $ 1.000 oggi. La differenza fondamentale con la CBDC è che la banca centrale avrà il controllo assoluto sulle regole e sui regolamenti che determineranno l’uso di tale espressione di responsabilità della banca centrale e avremo anche la tecnologia per implementarla.
Secondo BIS, in passato c’è stata molta concorrenza tra criptovaluta e CBDC, ma ora questa concorrenza sta diminuendo.
Le parole di Carsten hanno indicato che il CBDC esiste solo nell’infrastruttura finanziaria e nell’ecosistema. Probabilmente significa anche che il CBDC ha il potenziale per gestire tutte le situazioni che sono necessarie in questo momento e che le criptovalute non saranno più necessarie.
Inoltre, è una chiara indicazione che le autorità governative porteranno un livello molto alto di restrizioni sulle criptovalute in modo che il CBDC possa crescere.
Nel 2019, Carsten ha affermato che la CBDC non è attualmente richiesta e non crediamo nemmeno che sia una necessità per le banche centrali, ma continueranno a lavorare alla CBDC, il che potrebbe portare molte normative e capacità operativa per le autorità monetarie da raggiungere stabilità nella vostra infrastruttura finanziaria.
«Non c’è una chiara richiesta di CBDC da parte della società. Ci sono enormi conseguenze operative per le banche centrali nell’attuazione della politica monetaria e implicazioni per la stabilità del sistema finanziario”.
Ma dopo alcuni mesi, Agustín Carsten ha affermato che «Il CBDC è il più grande bisogno dell’attuale infrastruttura finanziaria e porteremo la nostra valuta digitale dalla Banca centrale prima di quanto ci aspettassimo.
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Draghi e l'obbligo vaccinale: le reazioni di partiti, sindacati e virologi
Lega spiazzata insiste sui tamponi. "Diciamo no a multe e imposizioni". Il Carroccio ribadisce la contrarietà all’obbligo vaccinale. Pd e Iv sposano la linea del premier, 5 Stelle perplessi. No netto di Fd’I. Sì condizionato dei sindacati
di GIOVANNI ROSSI
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Quando Mario Draghi con faccia da poker sbatte sul tavolo gli assi di giornata (estensione del Green pass, obbligo vaccinale, terza dose), solo gli sprovveduti possono fingere sorpresa. È la mossa attesa, dopo 24 ore di eventi strettamente correlati: il flop delle proteste No vax, il no leghista al certificato verde, l’assenso preventivo di Cgil, Cisl e Uil a "un provvedimento finalizzato a rendere la vaccinazione obbligatoria quale trattamento sanitario per tutti i cittadini". Draghi strattona la sua maggioranza e spinge sull’acceleratore. L’articolo 32 della Costituzione prevede infatti "la possibilità di imporre un trattamento sanitario obbligatorio attraverso una legge – spiega il professor Amedeo Santosuosso – determinando così un obbligo generale per i cittadini". Il provvedimento? "Fattibile in tempi brevi".
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"Probabilmente con un decreto legge – specifica il costituzionalista Francesco Clementi –. Perché se il governo optasse per l’obbligo vaccinale, i tempi di approvazione di una legge ordinaria sarebbero troppo lenti rispetto alla ritmica di una pandemia che continua a condizionare il Paese. Il governo potrebbe disporre un obbligo generalizzato o procedere per categorie. E i primi interessati, nel caso, sarebbero i dipendenti della pubblica amministrazione". Ma il nulla osta di Cgil, Cisl e Uil illumina con chiarezza una platea universale, di pubblico e privato.
È per questo che Confindustria aspetta di capire – e di essere consultata – prima di pronunciarsi. Datori di lavoro e sindacati fanno fatica a gestire i processi aziendali. Le stesse mense separate – con pasti caldi a chi ha il Green pass, panini freddi e all’aperto a chi non ce l’ha – sono dappertutto fonte di tensione. Tra i metalmeccanici Fiom, ad esempio, le posizioni sono articolate. Una decisione che arrivasse dopo "autentica concertazione coinvolgendo "le forze sociali" – come chiede il segretario della Cisl Luigi Sbarra – semplificherebbe il quadro. Lasciando il cerino agli irriducibili modello Cub: "Diritto al vaccino per tutti, obbligo per nessuno".
"Sono d’accordo con la scelta del premier Draghi – dichiara Matteo Bassetti, direttore malattie infettive al San Martino di Genova –. Dalla pandemia si esce con i vaccini". Meno categorico il microbiologo Andrea Crisanti: "Non vorrei che coi dati israeliani di un’efficacia che si riduce al 70% questa scelta dell’obbligo si rivelasse un boomerang: i No vax diranno che i vaccini non funzionano e li rifiuteranno". A meno che l’ipotesi cogente prefigurata dal premier, dopo la necessaria liberatoria di Ema e Aifa, non basti a convincere gli indecisi. Perché è certamente vero che "il Green pass non dà sicurezza", ma alla fine "fa in modo che le persone si vaccinino", riassume il virologo Fabrizio Pregliasco. "Però sulla terza dose servono più dati", mette in guardia Massimo Galli, primario al Sacco di Milano.
"D’accordo con Draghi: bravo, bravo, bravo: anche sulla denuncia delle violenze – esulta Matteo Renzi, leader di Iv –. Penso che sul Green pass la Lega sbagli clamorosamente". "Esiste una prevalente responsabilità sociale e collettiva", osserva la deputata forzista Annagrazia Calabria. Soddisfatto il Pd: "Per noi il Green pass è essenziale, chi è contro è contro la sicurezza e la libertà – dice il segretario Enrico Letta –. Chiediamo un chiarimento alla Lega". E forse, dietro le quinte, anche al Movimento 5 Stelle, vista la contrarietà all’obbligo vaccinale espressa sabato dall’ex premier Giuseppe Conte. Dal Carroccio provano a tenere il punto: "La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti per tutti".
Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) boccia il governo: "Draghi annuncia la volontà di estendere il Green pass, nonostante sia economicida e inutile a combattere il contagio, e dice sì all’introduzione dell’obbligo vaccinale. Siamo sempre più convinti che restare all’opposizione sia la scelta migliore per difendere gli interessi degli italiani".
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