Di Maio e le cene con politici e imprenditori misteriosi, con D’Alema “caffè” da 300 euro
Colazioni di lavoro, o più comunemente pranzi o cene, con costi che oscillano dai 100 ai 200 euro a persona. Protagonista Luigi Di Maio, 34 anni, già ministro degli Esteri, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, vicepremier e capo politico del Movimento 5 Stelle.
In prima linea, almeno in passato, contro i privilegi della casta, Di Maio nel corso della sua intensa esperienza politica è riuscito quasi sempre a fare l’opposto di quanto predicava, alleandosi pur di governare prima con il leghista Salvini, poi con il Partito Democratico e Italia Viva di Matteo Renzi, e ora, stando agli ultimi rumors, sarebbe pronto a far parte di un esecutivo guidato da Mario Draghi con al suo interno anche Forza Italia di Silvio Berlusconi, politico da sempre avverso alla compagine grillina.
Ma torniamo alle colazioni di lavoro emerse dal cerimoniale della Farnesina e riportate dal giornalista Andrea Koveos su Labparlamento.it. Sei i casi citati. Tra questi c’è la colazione con l’ex premier Massimo D’Alema, anche lui politico poco gradito al mondo pentastellato, dove il 4 novembre 2020 sono stati spesi 300 euro più iva (150 euro a testa). “Hanno preso solo un caffè” hanno precisato dalla Farnesina senza, tuttavia, giustificare i 300 euro messi a bilancio.
Ogni pranzo o cena di lavoro prevede infatti antipasto, primo, secondo di carne o di pesce più contorno, dessert-frutta, caffè, abbinamento vini di ottimo livello (bianco o rosso), personale di servizio (generalmente un cameriere) in numero necessario. Tutto lecito, tutto documentato, con la determina che si fa il giorno prima in modo tale da consentire l’acquisto delle materie prime.
Poi il 3 luglio 2020 un pranzo con tre imprenditori internazionali (di cui, tuttavia, non è dato sapere i nomi) per una spesa totale di 800 euro (ben 200 euro a testa). In precedenza, il 27 maggio, colazione tra Di Maio e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per una spesa totale di 200 euro più iva (100 a testa) e con la ministra del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo (19 maggio) per una spesa totale di 200 euro più iva.
Le altre due colazioni elencate sono con un ospite (6 ottobre) di cui non è possibile conoscere il nome se non attraverso un accesso agli atti e con il ministro della Salute Roberto Speranza (18 maggio).
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