CHE COSA VI HANNO RACCONTATO? I 200 MILIARDI DI BALLE DI CONTE, DRAGHI & C.


I paradisi fiscali sono come i buchi neri nello spazio.

I soldi entrano e non abbiamo nessuna idea di che fine facciano.

È possibile fare solo dei calcoli approssimativi.
Due sono le stime più citate dal mondo scientifico e dai media internazionali:

  • quella di Gabriel Zucman, economista francese e professore alla Berkeley University;
  • quella di James Henry, consulente di Tax Justice Network ed ex direttore della ricerca economica della società internazionale di consulenza McKinsey & Co.

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  • Stima di Zucman: pari alla somma dei Pil di Germania, Italia, Francia e Messico.
  • Stima di Henry: almeno quanto la somma dei Pil di Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Spagna, Russia, Giappone, India, Brasile, Canada e Australia.

Perché due stime così diverse?

Non essendoci dati reali sui capitali investiti attraverso i paradisi fiscali, i due economisti hanno fatto deduzioni su differenti dati finanziari globali disponibili attraverso due diversi metodi:

Di quali soldi stiamo parlando?

Nelle stime fatte da James Henry e Gabriel Zucman viene conteggiata esclusivamente la “ricchezza finanziaria”, vale a dire i soldi portati all'estero da privati e messi in depositi bancari oppure investiti in titoli finanziari (come azioni e obbligazioni) e in fondi di investimento. Soldi mai dichiarati al Fisco.
Nella stima generale sono esclusi tutti i profitti delle multinazionali dirottati offshore e tutti i beni mobili e immobili, come gioielli, yacht, opere d'arte e case di lusso.

Di chi sono questi soldi?

Henry sostiene che l’85-90% della ricchezza finanziaria nascosta offshore sia nelle mani di meno di 10 milioni di persone (cioè lo 0,14% della popolazione mondiale). Secondo Zucman la quantità di denaro nascosto offshore è in aumento, nonostante il numero assoluto delle persone che nasconde i soldi sia in calo. In altre parole: i paradisi fiscali sono meno affollati, ma quelli che li frequentano sono sempre più ricchi.

I banchieri non hanno problemi ad adattarsi a questa tendenza, riorientando le loro attività su questi clienti chiave: «Il sistema bancario offshore - scrive Zucman - diventa più sofisticato. Gli ultraricchi usano sempre più spesso società di comodo, trust, holding e fondazioni che fungono da proprietari legali dei loro attivi».

La ricchezza offshore non ha risentito della crisi. Secondo Zucman ha registrato a livello mondiale un aumento di circa il 25% tra la fine del 2008 e l'inizio del 2014, con un incremento riscontrato soprattutto nei centri emergenti asiatici, come Hong Kong e Singapore. Il dato sorprendente è che gli afflussi non provengono dal ricco Occidente ma soprattutto dai Paesi in via di sviluppo.

Da dove vengono questi soldi?

Aree Ricchezza offshore
(miliardi di dollari)*
Quota ricchezza finanziaria offshore
(%)
Perdita gettito fiscale
(miliardi di dollari all'anno)**
Europa 2.500 11 60
Stati Uniti 1.400 4 32
Asia 1.300 4 28
America Latina 1.000 27 21
Africa 900 44 19
Paesi del Golfo 700 58 0
Russia 600 54 4
Canada 300 9 6

*Calcolo al 2016 che include un solo tipo di frode: quella sul patrimonio e sul reddito da esso generato. La parte del denaro che proviene da lavoro nero, traffico di droga, tangenti e false fatturazioni non è conteggiato in questa stima.
**Miliardi di dollari persi ogni anno dalle tasse sul capitale nascosto offshore (cioè le perdite annuali dagli interessi, dai dividendi, dai capital gains, dalle eredità...ecc.).
Fonte: gabriel- zucman.eu

L’economia europea è quella che paga il prezzo più alto in termini assoluti, ma in termini relativi sono i Paesi in via di sviluppo a essere i più penalizzati. La loro quota di patrimonio detenuta all’estero va dal 27% dell'America Latina, al 54% della Russia e al 58% dei Paesi del Golfo.

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