Draghi: l’euro vivrà, voi morirete (di Maurizio Blondet). L'”Amato” Paese di quelli del ‘prelievo forzoso’ del Britannia
17 mercoledì Apr 2013
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4 ottobre 2013 (MoviSol) –http://mysearch.sweetpacks.com/?src=6&q=movisol&barid=&
Enrico Letta ha superato il voto di sfiducia di mercoledì anche grazie ai meccanismi di “stabilizzazione” politica messi in atto da Bruxelles. Tali meccanismi sono atti ad assicurare che saranno prese decisioni conformi allo “stato di necessità” decretato dall’UE. Ciò significa che le elezioni vanno evitate a tutti i costi e che il golpe avviato con la nomina di Mario Monti deve proseguire, per assicurare che gli italiani si immolino per salvare l’euro.
La strategia è stata messa a punto in una cena privata il 20 settembre a Roma, che ha visto attovagliarsi a casa di Eugenio Scalfari Mario Draghi, Enrico Letta, Giorgio Napolitano e Laura Boldrini, tutti membri della corrente spinelliana del partito britannico.
Due giorni dopo, Scalfari ha impartito gli ordini di marcia in un editoriale su La Repubblica. Dopo aver sentenziato in puro stile fascista illuminato che “la massa non fa progressi”, Scalfari lancia l’allarme: si sta cercando di mettere in discussione “l’esistenza dello stato di necessità” che giustificò il governo UE-diretto di Mario Monti prima, e di Enrico Letta poi, scrive il fondatore del giornale di De Benedetti. C’è il rischio che Letta sia costretto dai ricatti di Berlusconi ad adottare una politica di anti-austerità (anti-euro). Ma, conclude Scalfari, Letta, Napolitano e Draghi “sono i nostri tre punti di forza, che hanno l’Europa come obiettivo preminente per l’avvenire di tutti. Se questa realtà è chiara, occorre operare, ciascuno nell’ambito delle sue competenze, affinché si realizzi”.
Ciò che il partito britannico teme è che il sentimento anti-austerità nella popolazione italiana – che Berlusconi sicuramente sfrutta per salvarsi, ma questo è solo una complicazione per gli smarriti – possa sfociare in un definitivo voto anti-euro in caso di nuove elezioni. Già il fronte anti-euro si sta organizzando su scala pan-europea. Il 23 settembre a Roma si è tenuto il primo incontro degli euroscettici del nord e del sud. Hans-Olaf Henkel dalla Germania e Brigitte Granville (Francia e UK), si sono uniti ai prof. Giuseppe Guarino, Alberto Bagnai, Claudio Borghi e altri accademici in una conferenza pubblica. Il prof. Guarino, relatore principale e presidente del convegno, ha denunciato il fatto che la politica di zero deficit dell’UE non solo è sbagliata, ma è illegale persino sotto la stessa legge dell’UE.
Per giustificare l’illegalità, l’UE ha costantemente usato l’argomentazione dello “stato di necessità”, che secondo Karl Schmitt autorizza a sospendere la costituzione. Lo stato di necessità è dettato dall’imperativo di salvare il sistema oligarchico. Nell’estate del 2011, l’UE ha creato uno stato di necessità per l’Italia manipolando il valore dei suoi titoli di stato. La BCE ha prima lasciato cadere i titoli, ed è intervenuta successivamente ad acquistarli per sostenere il governo Monti. Si ripeterà il giochetto con Letta? È questo che Draghi ha discusso nella cena delle trame? Il suo annuncio al Parlamento Europeo che la BCE è pronta ad un’altra mega-iniezione di liquidità per le banche (LTRO) ha a che fare con questo? Che ha chiesto Draghi in cambio ai suoi commensali?
Il Financial Stability Assessment del FMI per l’Italia, rilasciato il 27 settembre, raccomanda l’applicazione del bail-in (prelievo forzoso) per soccorrere le banche italiane. È quanto ha chiesto Draghi? O si è limitato a sollecitare le privatizzazioni, in consueto “stile Britannia”?
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BCE = soggetto sovranazionale e extraterritoriale, sottratto ad ogni controllo e governo democratico
BCE = soggetto sovranazionale e extraterritoriale, sottratto ad ogni controllo e governo democratico Di: Solange Manfredi
Lug 2013 Draghi-e-la-Bce-non-deludono-ma-la-crisi-non-finisce-cosi
C’è da domandarsi se qualcosa è cambiato con l’ingresso dell’Italia in Europa. Ad un analisi approfondita, però, si scopre che non è cambiato quasi nulla. Le anomalie sono addirittura maggiori. Vediamole. I° Anomalia Il 7 febbraio 1992 Giulio Andreotti come Presidente del Consiglio assieme al Ministro degli Esteri Gianni de Michelis e il Ministro del Tesoro Guido Carli (già governatore di Banca d’Italia) firmano il Trattato di Maastricht6. Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e la Banca centrale europea (BCE) sono stati istituiti dal Trattato di Maastricht. Il SEBC è un’organizzazione, formata dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dei paesi dell’Unione europea, che ha il compito di emettere la moneta unica (euro) e di gestire la politica monetaria comune con l’obiettivo fondamentale di mantenere la stabilità dei prezzi. La BCE, proprietà delle banche centrali, le quali ne sono azioniste, è un soggetto privato con sede a Francoforte. Inoltre, ex art. 107 del Trattato di Mastricht, la BCE è esplicitamente sottratta ad ogni controllo e governo democratico da parte degli organi dell’Unione Europea. Tale previsione fa si che la BCE sia una sorta di soggetto sovranazionale ed extraterritoriale. II° Anomalia Le banche centrali nazionali sono le sole sottoscrittrici delle quote del suo capitale. Vediamo allora chi sono i soci della BCE I SOCI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE) Banca Nazionale del Belgio (2,83%) Banca centrale del Lussemburgo (0,17%) Banca Nazionale della Danimarca (1,72%) Banca d’Olanda (4,43%) Banca Nazionale della Germania (23,40%) Banca nazionale d’Austria (2,30%) Banca della Grecia (2,16%) Banca del Portogallo (2,01%) Banca della Spagna (8,78%) Banca di Finlandia (1,43%) Banca della Francia (16,52%) Banca Centrale di Svezia (2,66%) Banca Centrale d’Irlanda (1,03%) Banca d’Inghilterra (15,98%) Banca d’Italia (14,57%) Come si può notare dallo schema vi sono , tra i sottoscrittori della BCE, tre stati (Svezia, Danimarca ed Inghilterra) che non hanno adottato come moneta l’euro, ma che, in virtù delle loro quote, possono influire sulla politica monetaria dei paesi dell’euro. Anche in questo caso, dalle anomalie ora sottolineate si evince come, nella sostanza, l’Italia abbia ceduto la sua sovranità monetaria ad un soggetto sovranazionale ed extraterritoriale sottratto ad ogni controllo. Tale situazione anomala è stata oggetto, da parte di diversi cittadini, di azioni civili e penali contro la Banca d’Italia. Alcune cause sono ancora in corso, altre si sono già concluse. In un caso, un giudice di pace di Lecce, ha dato ragione ad un cittadino, che aveva denunciato questo stato di cose, condannando la Banca d’Italia a restituirgli il c.d. “ reddito da signoraggio” (sentenza n. 2978/05 emessa a Lecce). La sentenza afferma che la Banca d’Italia (che ricordiamo è al 95% in mano a privati) si è appropriata indebitamente di una somma enorme, pari a 5 miliardi di euro solo tra gli anni 1996-2003 sotto la voce “reddito da signoraggio”. La Banca d’Italia, avverso tale sentenza, ha fatto ricorso in Cassazione. Il 21 luglio 2006 con la sentenza n. 16751 le SS.UU. civile della Cassazione hanno accolto il ricorso di Banca d’Italia sostenendo che: “la pretesa del cittadino nei confronti dell’istituto di emissione esula dall’ambito della giurisdizione, sia essa quella del giudice ordinario, sia del giudice amministrativo, in quanto al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione ad organismi sovranazionali: funzioni in rapporto alle quali non è dato configurare una situazione di interesse protetto a che gli atti in cui esse si manifestano assumano o non assumano un determinato contenuto”. In sostanza la Corte di Cassazione ha detto che il problema della politica monetaria non è sindacabile dal giudice, e quindi, quand’anche da tale politica il cittadino riceva un danno, non ha tutela giurisdizionale. A questo punto allora dobbiamo porci queste domande. 1) E’ possibile che non esista un interesse protetto del cittadino a che gli atti compiuti dallo Stato assumano o non assumano un determinato contenuto? 2) E se lo Stato, nell’esplicare le proprie funzioni sovrane, viola un diritto dei cittadini arrecando un danno alla popolazione, è possibile che il cittadino non possa far nulla, neanche adire gli organi giudiziari? Per rispondere alla domanda dobbiamo analizzare il problema alla luce dei principi posti dalla Costituzione.
C’è da domandarsi se qualcosa è cambiato con l’ingresso dell’Italia in Europa. Ad un analisi approfondita, però, si scopre che non è cambiato quasi nulla. Le anomalie sono addirittura maggiori. Vediamole.
I° Anomalia
Il 7 febbraio 1992 Giulio Andreotti come Presidente del Consiglio assieme al Ministro degli Esteri Gianni de Michelis e il Ministro del Tesoro Guido Carli (già governatore di Banca d’Italia) firmano il Trattato di Maastricht6.
Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e la Banca centrale europea (BCE) sono stati istituiti dal Trattato di Maastricht.
Il SEBC è un’organizzazione, formata dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dei paesi dell’Unione europea, che ha il compito di emettere la moneta unica (euro) e di gestire la politica monetaria comune con l’obiettivo fondamentale di mantenere la stabilità dei prezzi.
La BCE, proprietà delle banche centrali, le quali ne sono azioniste, è un soggetto privato con sede a Francoforte.
Inoltre, ex art. 107 del Trattato di Mastricht, la BCE è esplicitamentesottratta ad ogni controllo e governo democratico da parte degli organi dell’Unione Europea. Tale previsione fa si che la BCE sia una sorta di soggetto sovranazionale ed extraterritoriale.
II° Anomalia
Le banche centrali nazionali sono le sole sottoscrittrici delle quote del suo capitale.
Vediamo allora chi sono i soci della BCE
I SOCI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE)
Banca Nazionale del Belgio (2,83%) | Banca centrale del Lussemburgo (0,17%) |
Banca Nazionale della Danimarca (1,72%) | Banca d’Olanda (4,43%) |
Banca Nazionale della Germania (23,40%) | Banca nazionale d’Austria (2,30%) |
Banca della Grecia (2,16%) | Banca del Portogallo (2,01%) |
Banca della Spagna (8,78%) | Banca di Finlandia (1,43%) |
Banca della Francia (16,52%) | Banca Centrale di Svezia (2,66%) |
Banca Centrale d’Irlanda (1,03%) | Banca d’Inghilterra (15,98%) |
Banca d’Italia (14,57%) |
Come si può notare dallo schema vi sono, tra i sottoscrittori della BCE, tre stati (Svezia, Danimarca ed Inghilterra) che non hanno adottato come moneta l’euro, ma che, in virtù delle loro quote, possono influire sulla politica monetaria dei paesi dell’euro.
Anche in questo caso, dalle anomalie ora sottolineate si evince come, nella sostanza, l’Italia abbia ceduto la sua sovranità monetaria ad un soggetto sovranazionale ed extraterritoriale sottratto ad ogni controllo.
Tale situazione anomala è stata oggetto, da parte di diversi cittadini, di azioni civili e penali contro la Banca d’Italia. Alcune cause sono ancora in corso, altre si sono già concluse. In un caso, un giudice di pace di Lecce, ha dato ragione ad un cittadino, che aveva denunciato questo stato di cose, condannando la Banca d’Italia a restituirgli il c.d. “ reddito da signoraggio” (sentenza n. 2978/05 emessa a Lecce). La sentenza afferma che la Banca d’Italia (che ricordiamo è al 95% in mano a privati) si è appropriata indebitamente di una somma enorme, pari a 5 miliardi di euro solo tra gli anni 1996-2003 sotto la voce “reddito da signoraggio”.
La Banca d’Italia, avverso tale sentenza, ha fatto ricorso in Cassazione. Il 21 luglio 2006 con la sentenza n. 16751 le SS.UU. civile della Cassazione hanno accolto il ricorso di Banca d’Italia sostenendo che: “la pretesa del cittadino nei confronti dell’istituto di emissione esula dall’ambito della giurisdizione, sia essa quella del giudice ordinario, sia del giudice amministrativo, in quanto al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione ad organismi sovranazionali: funzioni in rapporto alle quali non è dato configurare una situazione di interesse protetto a che gli atti in cui esse si manifestano assumano o non assumano un determinato contenuto”.
In sostanza la Corte di Cassazione ha detto che il problema della politica monetaria non è sindacabile dal giudice, e quindi, quand’anche da tale politica il cittadino riceva un danno, non ha tutela giurisdizionale.
A questo punto allora dobbiamo porci queste domande.
1) E’ possibile che non esista un interesse protetto del cittadino a che gli atti compiuti dallo Stato assumano o non assumano un determinato contenuto?
2) E se lo Stato, nell’esplicare le proprie funzioni sovrane, viola un diritto dei cittadini arrecando un danno alla popolazione, è possibile che il cittadino non possa far nulla, neanche adire gli organi giudiziari?
Per rispondere alla domanda dobbiamo analizzare il problema alla luce dei principi posti dalla Costituzione.
Di: Solange Manfredi
Pubblicato da Imola Oggi
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